Recensioni di blackjessamine

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 14/11/20, ore 15:28
Capitolo 7: Il Diavolo
E dopo due settimane, finalmente riesco a mettermi in pari e a recuperare anche l'ultimo capitolo di questa raccolta meravigliosa.
Sono davvero, davvero contenta di aver letto questa storia, e adesso, arrivata in fondo, apprezzo ancor di più la struttura che hai scelto di dare al tutto: perché non si tratta solo di una raccolta che va ad analizzare sei personaggi importanti dell'opera, ma c'è una coerenza di fondo e una struttura ben definita a reggere in piedi tutto il progetto, dandogli un senso completo in sé. Perché il Diavolo c'è sempre stato, è stato presente in ogni capitolo, ed è bellissimo il modo in cui qui lo fai emergere in maniera quasi esplicita, come se avessi deciso di abbassare una maschera e di abbandonare ogni pretesa. Oltretutto, con questa shot vai di nuovo ad ampliare il significato che nel film forse si raggiunge solo in modo più superficiale (mannaggia a me che non sono ancora riuscita a mettere le mani sul libro!) confermando ciò che avevo intuito sul senso del titolo dell'opera (il titolo originale, dico).
E, non lo so, di nuovo mi stringi tantissimo il cuore, perché io non riesco affatto ad essere sicura che Arvin sia stato il Diavolo tutto il tempo. Di certo lui si vede in questo modo, e forse anche gli altri personaggi lo vedono in questo modo, ed è una visione coerente e sensata per quello che è il suo percorso, ma comunque mi si stringe il cuore pensando a questo ragazzo tanto solo, tanto intento a sopravvivere come può ai dolori che la vita gli ha gettato davanti, intento ad amare come riesce – perché Arvin ama, di questo sono piuttosto sicura – e sì, le azioni che compie sono difficili e controverse, ma io sento solo di dover sospendere ogni tipo di giudizio, nei suoi confronti. E trovo particolarmente significativo che, invece, sia lui stesso a non voler sospendere questo giudizio: e questo non implica alcun pentimento, ma solo una presa di coscienza che forse parte da una prospettiva distorta, ma che di sciuro gode ti moltissimo acume.
Insomma, al solito io ho l'impressione di avere un pochino delirato senza essere stata capace di mettere insieme le giuste parole per commentare decentemente questo racconto, ma mi è piaciuto tanto, davvero tanto.
Spero di avere prestissimo l'occasione di tornare a leggerti!
A presto!
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 05/11/20, ore 21:31
Capitolo 6: Charlotte
Sono un pochino spezzata anche io, sappilo.
Cioè, ok, forse non è il modo migliore di cominciare una recensione, ma davvero, questo capitolo mi ha spezzata in una maniera del tutto irrazionale, quindi ti chiedo perdono in anticipo, perché dubito che riuscirò a mettere assieme troppe parole di senso compiuto.
L'argomento, ovviamente, è per sua natura terribile: una madre che ha la consapevolezza di essere in punto di morte, e un bambino che questa consapevolezza la condivide, e la condivide troppo presto, con troppa lucidità. È un concetto che da solo è sufficiente a distruggermi, ma pensare che questo bambino sia proprio Arvin, e che senza Charlotte ogni sua possibilità di essere sereno svanirà mi commuove oltre ogni dire.
Ho amato, ho amato tantissimo l'immagine speculare del magone che viene coraggiosamente inghiottito: è un gesto tenerissimo, che in questo contesto assume un significato estremamente forte e doloroso. Perché la consapevolezza della propria morte è una prospettiva straziante, che dovrebbe dar diritto di perdere il senno e la razionalità. E invece Charlotte non può concedersi nemmeno di piangere, perché ha Arvin, e non può costringerlo a convivere con la consapevolezza di quel dolore condiviso. E Arvin è soltanto un bambino, e piangere, davanti a questa perdita, è la reazione più naturale, e vederlo cercare di combattere a questo modo mi ha spezzato il cuore. Il loro abbraccio, che anche se non se lo dicono ha tutta l'aria di essere un addio, è qualcosa di meraviglioso: ha tutta la forza delle parole non dette, dell'amore immenso che li lega, del rimpianto e dell'ingiustizia.
E niente, io davvero mi rendo conto di aver solo sproloquiato, qui, ma mi hai distrutta.
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 31/10/20, ore 22:37
Capitolo 5: Willard
Ciao, cara!
Colgo l'occasione dello scambio per passare di qui con un po' più di calma, nella speranza di lasciarti una recensione che sia un pochino piu sensata e ragionata delle altre.
Ho letto ormai diverse volte questo capitolo, e ogni rilettura me lo fa amare di più: credo tu abbia colto perfettamente tutta l'immensa complessità del personaggio di Willard, che tra l'altro credo sia, nonostante tutto, uno dei miei preferiti di tutto il film.
È un personaggio che fa cose detestabili, sì, ma per cui non posso fare a meno di provare una fortissima empatia, perché si è semplicemente ritrovato da solo e senza gli strumenti per sopravvivere a un dolore che ha minato tutta la sua esistenza: mi è sembrato un personaggio fragile, che a un certo punto si è ritrovato a precipitare su un terreno talmente instabile che ogni suo tentativo di aggrapparsi alla quotidianità, a una vita normale e al suo amore per Charlotte è stato inutile. Gli è sempre mancata la lucidità necessaria a restare a galla, e il fatto che si sia innamorato così tanto di Charlotte, paradossalmente, è stata quasi una condanna ancora maggiore per la sua famiglia, perché questo gli ha a lungo impedito di manifestare chiaramente da subito la sua impossibilità di essere un genitore responsabile. E quando anche Charlotte è scivolata via dalla sua vita, è precipitato tutto, inesorabilmente, terribilmente, e davvero, è straziante che nella sua testa - e forse non solo lì - uno dei gesti più protettivi che ha compiuto nei confronti di suo figlio sia stato proprio il suo suicidio.
Ho amato tantissimo questa storia, che ha saputo davvero riflettere fino in fondo su questo personaggio, rendendo ogni sfumatura del suo dolore, del suo smarrimento e della sua discesa nella follia, fino ad approdare a una presa di coscienza lucida e straziante.
Lo stile crudo, diretto, pieno di rabbia e di dolore è decisamente perfetto per esrimere l'aggressività con cui cerca di affrontare il mondo: non è un'aggressività che nasce come istinto naturale, ma quasi un meccanismo di difesa, un tentativo estremo di proteggersi e di proteggere chi ama, quasi fosse una bestia ferita che, incapace di elaborare il mondo in un altro modo, riponde al dolore con altro dolore.
Mi è piaciuto poi tantissimo che la storia, pur mantenendo un andamento molto fluido, in un certo senso ricalcasse tutto il percorso compiuto da Willard: dapprima i suoi pensieri sono piuttosto lucidi, e sembra davvero che, nonostante la sofferenza, lui abbia la capacità di reagire. Poi la lucidità si perde, cominciano a comparire sprazzi di follia - perché se è vero che la comunità ha fatto di tutto per tenerlo lontano, lui non ha mai fatto niente per cercare di farsi accettare - e questa follia cresce sempre di più, fino a diventare qualcosa di incontenibile quando la prospettiva di perdere Charlotte lo trascina in quel gorgo di orrore, dove la religione diventa qualcosa di terribile e lui trascina anche suo figlio in un viaggio allucinante. Ecco, il suo rapporto con Arvin è qualcosa che mi spezza il cuore: credo non ci sia niente di più crudele e doloroso di un uomo che non riesce ad amare a sufficienza il proprio figlio. Il fatto che possa incolpare Arvin della morte di Charlotte è il segno più evidente della sua follia, e davvero credo che il suicidio arrivi, paradossalmente, in uno dei suoi momenti di maggiore lucidità.
Insomma, sei davvero riuscita a rendere tutta la tragicità della situazione: è ovvio che in tutto questo la vittima è Arvin, ma nonostante questo la tua storia è stata in grado di rendere tutta la straziante umanità di Willard, e niente, ho adorato tutto.
Ti faccio davvero i miei complimenti!
A presto!
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 24/10/20, ore 17:05
Capitolo 4: Lenora
Mamma mia, che dolore questa storia.
Lenora è proprio una ferita aperta, ed è uno di quei personaggi che mi spinge a voler leggere il libro (che ho ordinato in biblioteca, ma a quanto pare nel mio sistema ne esiste una sola copia e l'utente in coda prima di me ha deciso di fuggire alle Bahamas in compagnia di Arvin, dal momento che il libro è fermo da mesi XD) per poterla conoscere meglio.
Mi fa una tenerezza infinita, e il modo così sciocco e ingiusto in cui perde la vita mi ha fatto una rabbia tremenda: è proprio un destino beffardo e crudele, un destino che sembra proprio prenderti in giro e riderti in faccia nei tuoi ultimi istanti di coscienza, porca miseria.
Mi ha fatto tanta tenerezza la sua solitudine e quella fede enorme, che in un certo senso la soffoca e non le lascia spazio per respirare. E ho amato immensamente il suo rapporto con Arvin: il modo in cui lui si prende cura di lei è davvero straziante, anche se devo ammettere che dal film io non avevo colto questa sfumatura che la vede innamorata di lui (ma mi hai incuriosita ancora di più, quindi spero davvero di poter leggere presto anche la OS di cui parli!).
È terribile il modo in cui qui descrivi il suo lasciarsi andare a Preston: non so, il fatto che in realtà lei fosse per tutto il tempo consapevole di essere innamorata di un altro, qualcun altro che nemmeno la vedeva, ma che comunque non l'avrebbe mai trattata così mi riempie il cuore di tristezza. Non ho idea di quanto debba essersi sentita vuota e sola, e davvero, è straziante pensare a lei.
Questo vuoto, questa terribile solitudine che lei cerca di arredare con le sue fantasie distorte emergono benissimo in questa storia: è un racconto breve, ma tu sei davvero riuscita a catturare in maniera vividissima il personaggio e le sue motivazioni.
La scena finale è straziante: c'è una dolcezza incredibile nell'attenzione con cui lei guarda Arvin, con cui avverte ogni dettaglio che lo riguarda. E poi c'è il gesto di lui, che nonostante tutto spazza via ogni cosa, e riesce a spezzarle il cuore. Che dolore, santo cielo.

Io come sempre passo di qui in ritardo e con parole sin troppo frettolose, ma giuro che questa raccolta mi sta piacendo veramente tantissimo, e sono felicissima di aver finalmente potuto cominciare a leggerti.

A presto!
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 19/10/20, ore 14:05
Capitolo 3: Preston
Ciao!
Finalmente riesco a passre anche di qui: questa storia è una meraviglia, perché sei riuscita a calarti alla perfezione nei panni del personaggio più detestabile di tutta la storia. La maggior parte degli altri personggi, anche quando sbagliano, anche quando fanno cose ignobili, mantengono sempre un certo grado di umanità. Ho empatizzato e provato pietà per tutti, tranne che per lui. Lui che da subito si dimostra una persona orribile, viscida, capace di calpestare e umiliare i sentimenti altrui senza il minimo riguardo. E con il proseguire della storia non ho potuto fare altro che odiarlo ancora di più, perché il suo atteggiamento, quel suo sfruttare la prorpia posizione per distruggere la vita delle ragazze più ingenue, più sole e più fragili è disgustoso. Sarebbe stato disgustoso anche se non fosse arrivato a fare quello che ha fatto: non si è mai preso la resonsabilità di niente, ha negato tutto, ma la cosa peggiore è, e tu qui lo mostri bene, che quella responsabilità non se l'è mai presa nemmeno con sé stesso. Non parlo di pentimento, ma almeno di una presa di coscienza delle conseguenze delle prorpie azioni: no, a lui non importa nulla, ed è talmente disgustosa l'indifferenza con cui guarda il mondo crollare attorno a lui che avrei voglia di urlare.
Tu qui sei riuscita a fare un lavoro non da poco, perché sei entrata nella mente di un uomo del genere e sei riuscita a mostrare perfettametne le sue motivazioni e il suo modo di agire, la sua incuranza, l'accettazione con cui accoglie il suo destino fra le fiamme dell'inferno. Insomma, non è facile entrare in sintonia con una mente del genere, e tu lo hai fatto.
Peraltro, non credo di avertelo mai detto, ma adoro alla follia tutta la cura che metti anche nella parte grafica delle tue storie: l'impaginazione è stupenda, e insomma, leggerti è davvero una soddisfazione per l'anima.
Complimenti davvero!
A presto!