Recensioni di Haruakira

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Recensione alla storia Quando il fuoco non scotta e il ghiaccio non gela. - 15/04/13, ore 11:17
Capitolo 5: Cinque.
Ciao carissima! E' un piacere poter rileggere questa meravigliosa storia. Non sono stata granchè sul sito quindi vedere ben due aggiornamenti mi ha fatta letteralmente saltare sulla sedia. Il tempo come sai è sempre poco quindi mi scuso sin da ora se la mia recensione sarà sconclusionata.
Parto col dire che noto con piacere che la storia si mantiene ad alti livelli qualitativi. Come sempre mi ha letteralmente catturata. Introspezione e azione -e con azione intendo un certo tipo di agire, di muoversi, una certa gestualità, che rendono tutto decisamente mosso- si mescolano che è un piacere.
Oggi questa storia mi ha fatto pensare a un mare in tempesta, profondo da far paura e agitato al tempo stesso.
Millard credo che sia un uomo dai tanti rimpianti, mi dà questa impressione. Uno di quei poliziotti che fa il suo lavoro in maniera seria, pronto al sacrificio, pronto ad accollarsi il male, che tenta davvero di sconfiggerlo. Cardia d' altra parte lo ha segnato.
Non so, insieme sin dalle prime battute -e poi tu me lo confermi alla fine- mi fanno pensare a un padre e un figlio che si sono mancati ed è una cosa tristissima. Il loro rapporto soffre proprio di questo difetto. Chiamalo rimpianto, chiamalo equivoco, chiamalo anche come affetto che non sa emergere. Non so se sono riuscita a spiegarmi ^^"
Cardia è una bestia, lo ribadisco XD
Una delle cose che amo di questa storia è la caratterizzazione fisica, materiale. Oddio, come al solito sono una capra a spiegare.
I particolari e certe descrizioni, intendo, sono la chiave di questa storia secondo me.
Parlo ad esempio del respiro di Cardia, della maglietta umida e sudata, del braccio tatuato che stringe troppo Degel e che affonda le unghie, di quando il nostro scorpione si mette alla guida... cose così.
Cardia si porta dietro un passato pesante di cui non può liberarsi. Ha patito troppo per poter dimenticare. Credo che il suo passato gli si sia appiccicato addosso e allora può premere sull' accelleratore quanto vuole ma lui è sempre lì, seduto proprio sul sedile di fianco. Non lo insegue, affatto, è proprio con lui.
Cardia è vuoto e pieno al tempo stesso, credo. Nel senso che ha vissuto troppo e sempre a contatto con emozioni e vicende, negative o positive (diciamo positive anche se non è proprio il termine esatto) che sono ai limiti, che sono di volta in volta eccessive e che inevitabilmente bruciano, consumano e bruciano ancora. E' un fuoco perenne che fa terra bruciata e su quella terra ricrea, che riempie un vuoto che in realtà non è proprio tale in effetti. Ok, basta, mi sto perdendo nei miei ragionamenti contorti e privi di logica, scusa.
Degel invece certe volte mi fa ridere, lo ammetto. Rischia puntualmente di perdersi in discorsi mentali tutti suoi nonostante la situazione disperata. Rischia ovviamente, poi si rende conto che non è il caso magari =D
Però seriamente, Degel non è un eroe tuttavia ha il suo bel caratterino. Per adesso abbiamo visto come Cardia, come gli occhi di Cardia, e quindi il fuoco, facciano da padroni. Degel ne è sopraffatto, è spiazzato e incapace di rispondere in qualche modo. Mi chiedo se avverrà anche il contrario a un certo punto.
Io li amo questi due, lo dico sempre e forse sono ripetitiva. Cardia è espressivo da far paura e le sue prese per i fondelli nei confronti di Degel sono fantastiche. Degel è più mentale, e mi sembra giusto così altrimenti non sarebbe lui. Ed è mentale tanto quanto Cardia è fisico, per così dire. Ti sposerei, sappilo.
Sono perfetti.
Chiudo e mi scuso per la recensione orrenda ma ogni volta è veramente difficile dirti in maniera chiara e coerente quello che penso di questa storia perchè non riesco mai a trovare i termini adatti.
Ti mando un abbraccio enorme <3
Recensione alla storia Anabasi - 03/04/13, ore 21:31
Capitolo 7: Difficile morire, ancor più difficile nascere (DeathMask)
Bellissima. Bellissima veramente. Ti catturano i pensieri del protagonista, ti catturano i pensieri e lo sguardo di chi lo circonda e lo guarda con sospetto e cattiveria solo per qualche vecchia superstizione o credenza.
Al di là della sostanza vera e propria del testo, quindi un Death Mask bambino che viene rifiutato dai paesani, con la mamma che pur volendogli bene cerca in qualche modo di addomesticarlo, di cambiarlo, che impara precocemente che con i pugni, ovvero con la forza, si vince, è travolgente la forma che hai dato al tutto. Le immagini che hai scelto e il modo in cui le hai descritte. Vedo una Sicilia antica nelle tue parole, me la sento sulla pelle, la vedo con gli occhi, ascolto le parole dei vari personaggi. Credo che sia l' aspetto che ho maggiormente apprezzato, complimenti.
Recensione alla storia Deadly Beauty - 06/05/12, ore 22:01
Capitolo 1: Deadly Beauty
Ti faccio i miei complimenti, davvero una bella ff. La trovo ben costruita, tutto ruota su quella che alla fine dei conti diventa l' ossessione di Minos per la bellezza e il corpo di Albafica e sulla bellezza e sull' eros che sono artefici di tale ossessione. Hai scelto una tematica bellissima e l' hai resa ancor meglio. Chi meglio del gold saint dei pesci poteva essere talmente appetitoso da scatenare un simile desiderio? (Poi hai anche giocato sull' omonimia tra il saint e la dea, questo è un colpo di classe)
Un desiderio che si rivela mortale e Albafica questo lo sa, Albafica non si lascia sottomettere da Minos eppure questi accecato dalla sua bramosia non lo capisce, il saint è un guerriero e sta usando la strategia sfruttando a suo favore il desiderio del giudice che in effetti muore.
La cosa che mi stupisce -e non è affatto forzata, anzi!- è che Minos mette in secondo piano la sua missione, il suo signore. Sono fantastici i suoi pensieri riguardo al saint, mi hanno davvero colpita.
Non trovo sbagliato il fatto che il giudice si abbandoni al piacere nel momento della battaglia, non lo avrei accettato se fosse stato descritto in maniera non adeguata, male o frettolosamente o se la cosa avvenisse senza alcun motivo invece in questo caso lo trovo assolutamente naturale. Sono soli, Minos si trova in vantaggio quindi può "approfittare" del suo nemico (e vuole farlo) ma soprattutto la fa perchè è ossessionato da Albafica stesso. Se così non fosse stato tutto questo non sarebbe accaduto e l' atto in di per sè e il comportamento di Minos non avrebbero avuto senso proprio perchè non sarebbe stato nè in cielo e nè in terra, non sarebbe stato il comportamento del guerriero quale è ma qui è perfettamente naturale, non so se sono riuscita a spiegare cosa intendevo ma ti rinnovo i miei complimenti.
Haru.
Recensione alla storia Ebano - 20/04/12, ore 00:03
Capitolo 1: Prologo
Eccomi qui, sono tornata adesso e ne ho approfittato per dare un' occhio alla storia. Questo primo capitolo promette veramente bene, il dialogo è immediato e si è dimostrato efficace nel rendere i sentimenti dei due bambini, un insieme di emozioni come la paura, il desiderio di proteggere l' altro insieme a una certa fretta di agire e salvarsi, che si accavallano e si riversano addosso a chi legge che inevitabilmente non può fare a meno di assorbirli. Di contro il distacco analitico e coinciso delle righe seguenti che ti inquieta ugualmente se non di più perchè ora sappiamo cosa è accaduto. Mi piace davvero, ti consiglio solo di ingrandire eventualmente queste righe troppo piccole rispetto alle precedenti (l' html è sempre un casino, io per prima ci litigo un giorno sì e l' altro pure) e di evitare il nome dell' ospedale in greco benchè accanto ci sia la traduzione italiana, non è nulla di che e come al solito è una cosa mia molto soggettiva giusto per rompere un poco le scatole -ma spero non troppo.
Le premesse per una buona storia ci sono e sei partita anche bene quindi aspetto buona buona di leggere il seguito. Grazie per il ringraziamento (suona malissimo lo so XD) ma non ce n' era davvero bisogno, non ho fatto niente di che, sei tu che sei stata in grado di cogliere nel giusto modo le critiche della shot precedente comprendendo gli errori e imparando da essi.
Un abbraccio,
Haru.
Recensione alla storia Quando il fuoco non scotta e il ghiaccio non gela. - 15/04/12, ore 15:28
Capitolo 3: Tre.
Waaaaa... questo capitolo mi stava facendo morire. Non so se è una cosa che ho già detto ma questa storia la AMO. *_*
Potrei concludere qui la recensione perchè... bho... non saprei neppure che parole usare. Ho dato un' occhiatina a qualche pezzo degli scorsi capitoli non appena il dottore è entrato in scena, la curiosità era troppa. Ammetto che questo cambiamento mi piace assai visto e considerato che Cardia è un pericolo ambulante per sè e per gli altri.
All' inizio -e non solo- ho dovuto trattenere una risata. Questi due assieme fanno scintille, sono divertenti in maniera ironica e sottile e al tempo stesso sembrano emanare le scariche elettriche di un feeling strano che ti fa pensare -sia qui che nel manga, almeno a me- "com' è che non si sono ancora ammazzati?" e subito dopo "non possono fare a meno di stare appiccicati" ,(anche se questo, qui, è un poco prematuro magari).
Santa pazienza... Cardia che chiede a Degel di grattargli la schiena e Degel che rifiuta tutto schifato XD
E poi respirano la stessa puzza, non dimentichiamolo XD
Ok... sto delirando ma questa è solo colpa tue e di questi due qui.
Mi piace anche la descrizione del dottore, è particolare perchè difficilmente in giro si trovano descrizioni così ben fatte e interessanti sebbene delineate con pochi tratti -ovviamente efficaci.
E poi i gesti. All' inzio a Degel formicola la mano, Cardia si "gratta" la caviglia, il sesto senso di Degel, la lentezza nelle parole del professore che ti fanno respirare una calma perfetta che però... c' è qualcosa di insignificante, che passa inosservato, dettagli minuscoli, una scintilla, (il sesto senso inascoltato di Degel?) non so se mi spiego ma è qualcosa che ti avverte sottilmente che tutto cambierà all' improvviso quando meno te lo aspetti, qualcosa mi diceva che tutta la situazione doveva in qualche modo preludere ad altro, magari è un insieme di cose, tutti quei piccoli gesti, i particolari più o meno significativi e/o realmente importanti per l' azione successiva che in realtà è poi l' azione stessa.
Cardia agisce.
Dio, quanto li amo *sospira* e quanto ti stimo soprattutto per scrivere cose del genere!
L' azione è repentina, rapida eppure te la godi tutta senza saltare alcun passaggio.
Persino i poliziotti sono spiazzati sul momento (e anche in seguito), quasi incapaci di agire di fronte a tutto questo, di fronte a questo ragazzo.
La voce di Cardia all' inizio viene aggettivata con "sporca" oltre che con impertinente e sorniona. E' la sua voce in effetti e mai aggettivi furono tanto adatti per qualcuno, hai trovato quelli perfetti -li trovi sempre a mio avviso- ma sporca mi rimanda ancora una volta alla distanza tra Cardia e Degel, un po' come i lati opposti della panca. A due ambienti diversi, a due caratteri opposti.
E poi la sua risata è qualcosa di incredibile. Cito: "Era un gorgeggio spaventoso, dalle vibrazioni così basse ed intense che sembrava nascere direttamente dalle budella di chi lo ascoltava, anzichè dall'esterno" (mi viene da urlare Lost Canvas in questo momento ma ovviamente non è questo il punto, non solo almeno). Non saprei come descrivere questa parte -in realtà tutta la storia- perchè è un passaggio che ti dice tanto di Cardia, che ti fa quasi sentire quella risata nelle orecchie,e ciò che amplifica il mio gradimento per questa cosa è la posizione in cui si trova Degel. Lui più di tutti la può sentire perchè i loro corpi sono praticamente l' uno contro l' altro. La avverte come nessuno, la sente nascere, gorgogliare, vibrare nell' orecchio e arrivargli nel cervello in un tempo quasi nullo. E' come se la risata e l' anima (o la mente) di Degel diventassero una cosa sola, tutto avvenisse simultaneamente.
Poi ovviamente se volessi fanghirlare un poco potrei dire che Degel sente la risata di Cardia come nessuno perchè alla fine è lui quello che "percepisce", capisce, vive, lo Scorpione d' oro come nessuno è in grado di fare XD
E Degel mi lascia sempre piacevolmente sorpresa. Dando un' occhiata al capitolo precedente ho avuto la sensazione forte che sia uno che ha sempre tutto sotto controllo, tutto finisce per imbrigliarsi nella rete che lui fissa, Degel usa cose e gente per i suoi scopi in maniera sottile e ponderata, è come se fosse infallibile, ma ovviamente non è così, qualcosa va storto e si ritrova a Los Angeles. Deve fare i conti con tutta una serie di circostanze eppure sembra, con quel suo contegno e con la mente sempre allerta, quasi in grado di piegarle ugualmente e trarne il massimo profitto o almeno il minor danno per quanto sfavorevoli. Poi qui, in alcuni passaggi ho pensato "eccolo, giudica, valuta, brontola" ad esempio qui: " Di sicuro si sarebbe inoltrato in conseguenti pensieri riguardo l'inettitudine e la poca efficienza della polizia americana e dei suoi metodi di perquisizione..."
E' un francese altezzoso e pieno di sè in America. Non cambia, dal primo capitolo ad ora non si smentisce.
Ovviamente poi Degel ci mette del suo e provoca Cardia, credo che non ne possano fare a meno di pizzicarsi in questo modo, ce l' hanno nel DNA.
"Cardia rafforzò la presa sulla sua mascella, inducendo Degel a grugnire di dolore, e lo avvicinò ancora di più al suo viso, tanto da arrivare a premergli le labbra contro l'orecchio: -Stammi a sentire, principessa...- Parlava ringhiando, alitandogli contro il collo aria tanto bollente da sembrare pericolosa." Qui ho pensato a Cardia come a una specie di animale, in senso positivo eh! Ha in sè qualcosa di selvaggio e istintivo, qualcosa che non è comprensibile ma che proprio per questo ti assorbe. Degel invece è tutto mente. E' un contrasto coinvolgente e ti viene da chiederti se riusciranno a capirsi o almeno come diavolo possano fare a interagire così perfettamente, il che è paradossale se ci pensi bene eppure da loro te lo aspetti, bho, è difficile da spiegare. Perchè a me sembra, nonostante tutto, dalle loro battute, che interagiscano in maniera tutta loro e per niente stonata, sembrano quasi coinvolti in una danza, conoscono i passi, sanno come ribattere all' altro rimanendo però imprevedibili e difficili da capire agli occhi esterni di uno spettatore.
Fuoco e ghiaccio.
Però a un certo punto il nostro ghiacciolo vacilla (ma lo fa sempre con classe XD) eppure cerca di tenere il controllo -ormai perso- su di sè, o meglio di mostrarsi in un certo modo, e ricorre ovviamente e giustamente alle sue nozioni di psicologia.
Non so che pensare del tono di tale Millard. (Mi sono persa qualcosa? o.O o vedo cose ovunque -il che è assai probabile-) perciò passo avanti XD
Cardia parla di un trono e questo mi fa pensare che a modo suo è un principe proprio come Degel, un principe meno elegante (non lo è affatto), un tantino volgare, con un regno caotico. Il tutto lo capiamo dal semplice pensiero del personaggio in questa parte (e poi usa la parola culo, santa pazienza, si fosse trattato di principe Degel non l' avremmo trovata).
Effetto scenico, Cardia?! -scusa, per ora scrivo mentre leggo e sono arrivata al punto in cui lo scorpioncino ferisce leggermente il nostro simpatico francese. E' proprio da Cardia -.-
Oh mamma... no, ovviamente l' antenato di pingu in America -quella splendida e selvaggia di Cardia- non può avere senso patriottico. Qui non è un eroe, non un cavaliere e non è un film. Dimmi perchè mi viene da ridere. Sarà la sfiga di Degel suppongo o il fatto che prima era perso in un ragionamento profondo -relativo proprio al fuoco e al (cubetto di) ghiaccio e poi il suo istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio.
Alla fine lo sapevo che Millard non la raccontava giusta, c' è sotto qualcosa. Lo scoprirò nel prossimo capitolo?
Spero di non averti annoiata e di non avere sparato troppe scemenze in questa specie di papiro ma io con questa storia mi scateno (a dire baggianate e magari a vedere cose strane ovunque o.O)
Mi auguro di aver detto cose coerenti e in maniera corretta perchè non ho il tempo materiale di rileggere la recensione ^^"
Ora vado sperando di poter leggere presto il nuovo capitolo.
Baci.
Haru.