Recensioni per
All we can do (is keep breathing)
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 82 recensioni.
Positive : 82
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
13/05/13, ore 00:16

Era da tantissimo che non leggevo qualcosa su Sherlock. Quale decisione migliore che ripartire con un po' di angst? 
Bene, in primis i complimenti: la ff è scorrevole, ben scritta, ed ho adorato tutti i personaggi :) L'unica cosa che mi ha lasciato, non so nemmeno come dirlo, col fiato sospeso è stata la data: la qui presente è nata il 4th, di marzo.
Se avessi fatto morire davvero John, non ti avrei perdonato.
....Ovviamente scherzo, ma davvero, mi sono mancati 5 minuti di vita lol.
Alla prossima, ancora complimenti :)
Hime

Recensore Master
09/03/13, ore 16:16

Sono. Una. Pessima. Persona. http://25.media.tumblr.com/f1d9e8c0de51da47e65bcb11f1a208a2/tumblr_mje9du5Mp01s1ylkno1_500.jpg
L'avevo letta tutta, l'avevo letta praticamente in un giorno, e non ho nemmeno lasciato un "splendida"?
Mi sento veramente pessima.
Allora.
Ti ho già detto in separata sede qual'è il pezzo che più mi ricordo, più mi fa venire la tachicardia, e mi più fa pensare a questa storia; ma ripetersi non fa mai male.
E' il pezzo in cui Sherlock legge il messaggio. Perché era ansioso, averlo lì e vedere che Sherlock non lo leggeva, che andava in giro a pavoneggiarsi come al suo solito, che dava per scontato che John si fosse scusato (anche se era colpa sua) e quindi era un "messaggio che si poteva pure leggere più tardi" e invece un gigantesco VAFFANCULO (ma si può dire qui?!?) Sherlock! Perché devi imparare che John non è una cosa da dare per scontata, che potrebbe accadergli qualcosa (come infatti è successo) e che dovresti tenerlo un po' più da conto, perché per quanto siate amici (AHAHAHAH amici... *si asciuga una lacrima dalle risate*) non è giusto approfittarsi così della sua pazienza e del suo buon cuore. (Anche se ammette che gli secca litigare con John (aaaww), e per una volta, il suo esperimento non riguardava farsi della droga ma giusto passare il tempo, ma se sto stupido non parla, come pretende che John capisca?!?)
Bene, moralismi a parte, da quando Sherlock ha letto quel messaggio il mio cuore ha iniziato a galoppare -come se prime fosse stato calmo.. Ah!- perché volevo sapere cos'avrebbe fatto, come si sarebbe comportato e -Dio- quello che ha fatto era splendido, strabiliante, fantastico! *si sente molto John al momento* anche se era l'unica cosa che si potesse fare, perché John era lì sotto, e lui non poteva contemplare di rimanere là sopra inoperoso.
Comunque, riprendo dopo tutto il discorso, voglio passare un attimo a parlare dei tuoi personaggi OC.
Joy. Joy è fantastica sotto ogni aspetto. Mi è piaciuta la sua storia, mi è piaciuto tutto di lei (e muore, ma porca di quella...) ed era simpatica! Quando non si muoveva più e John si è fatto pure venire i sensi di colpa ç____ç Ma non avrebbe potuto fare niente (e poi pure lui con quella contusione... Dio, ero in apprensione per tutto. TUUUUTTOOOO!!!) e poi speravo tanto che riuscisse (Joy) a uscire da quella situazione, ad andare a parlare con chi voleva e... insomma ç_____ç
Alice. Quando è venuto fuori che sua mamma era morta... VA BEH. Ti devo dire qualcosa?? Non credo proprio. Eppure, dolce creatura, si è comportata benissimo, anche se aveva paura, anche se aveva capito che la mamma non si sarebbe più svegliata (e di nuovo: ç_____ç)
Edward, devo dire che mi stava un po' sulle palle inizialmente, non so spiegarti bene perché, ma era così. Poi però ha iniziato a guadagnare punti, e mi è diventato stranamente simpatico! XD Poi ci speravo in qualcosa tra lui e Joy (peccato che Joy avesse altri gusti. XD)
E poi Nick... wooooo, che cosa non era Nick? Cioè, molla la moglie, i figli (ma tienti la casa a Notting Hill) e sposati con me, perché ragazzo mio, io ti amo. Qui lo dico e qui non lo nego, è semplicemente troppo asjdhcgfdsio ho adorato quando ha incontrato Sherlock e lo ha giudicato male, uno che insomma, se ne andava sotto terra a dare semplicemente fastidio, perché non abituato a stare in situazioni del genere (falso LOL) e non era un vigile del fuoco. Ma non cambiare idea è da stupidi, e lui ha subito capito che Sherlock era un tipo scaltro, che si sapeva muovere, e hanno iniziato a parlare, a diventare... beh, non proprio amici, ma conoscenti, insomma, qualcosa di molto buono, diciamo! E l'ho adorato nel rapporto che aveva con la squadra (e ho adorato la squadra XD) e quando dava ordini e -a malincuore- quando ha fatto allontare Sherlock, alla fine. E dire che John era lì... mancava così poco... Sherlock ce l'aveva quasi fatta!
E ora torniamo alla fic:
"« speciale? » suggerì.
Sherlock non rispose. Dentro di sé sapeva che quello era il termine più corretto, quello che stava cercando, quello che descriveva John alla perfezione. Ma decidere che per lui il dottore fosse “speciale” suonava troppo come un’ammissione di sentimento, cosa che al solo pensiero gli faceva venire l’orticaria. Poteva già sentirne il prurito sulla pelle." Sherlock; fidati che il prurito sulle spalle te lo faccio venire io con una bella spranga di ferro. Arrugginita pure, così ti passo pure il tetano!
"John. Il suo John. Non uno dei tanti John di Londra e del Regno Unito, no. Il suo John." Okay, niente spranga di ferro arrugginita, te la sei cavata di nuovo. "Il suo John" non puoi capire che effetto queste parole abbiano su di me. Soprattutto dette dal tuo Sherlock, perché -come detto qualche riga più su- Sherlock non è avvezzo ai sentimenti (e tu tratteggi questo lato benissimo, incredibilmente IC), non gli piace dimostrarli, non gli piace pensare di averne, e quindi catalogare John come "suo" è... pazzesco, bellissimo.
"“Voglio rivedere Sherlock” era l’unica e la prima frase che gli era venuta in mente non appena Joy aveva posto la domanda. Sherlock era sempre la prima persona a cui pensava.
Nei momenti in cui si svegliava e l’altro era in giro per Londra senza di lui, nei momenti in cui parlava ma l’altro era troppo occupato per starlo a sentire, nei momenti in cui passava le notti a leggere da solo in salotto.
C’era sempre Sherlock.
E forse era davvero troppo tardi, per accorgersi di quanto gli mancava in quegli attimi. Per accorgersi che avrebbe dovuto fare qualcosa prima. Qualsiasi cosa. Magari dirgli grazie. Magari semplicemente sorridergli un po’ di più, nella speranza di lasciare qualcosa dentro di lui, una piccola macchiolina che forse sarebbe sparita, ma che per qualche minuto sarebbe comunque rimasta dentro di lui, con lui." etooooo... Ho pianto. Sì... già... Perché pensare che John si senta così insignificante agli occhi di Sherlock, mi distrugge dentro. Già. John che pensa di essere uno dei tanti John, che se non ci fosse lui ci sarebbe un altro... Ehm... semplicemente nope. Perché è una cosa che fa così male che veramente mi fa piangere. Perché lui conosce Sherlock, e dovrebbe capire che lui per il detective, è qualcosa di più. Non parlo a livello amoroso, parlo proprio a livello mentale. Loro sono così... loro, sono come un'unica entità che è stata divisa in due e quindi non ci potrebbe essere nessun altro John. E John non lo sa. Questo pensiero mi ha perseguita per tutta la durata della fic, e alla fine, speravo veramente che Sherlock gli dicesse che no, lui era importante, che lui era John e il suo solo ed unico John. Alla fine non glielo dice a parole, ma glielo dice con i fatti. E allora mi va bene lo stesso.
"- Trovalo. MH" Myc, ti voglio bene, voglio che tu lo sappia! Perché ci tiene anche lui a John (siamo un attimo seri, chi non terrebbe a John?! Ma va beh!)
"Nicholas, ascoltando per l’ennesima volta il silenzio venutosi a creare fra loro, si convinse infine che questo medico doveva essere non solo una persona importante, per Sherlock Holmes, ma che addirittura rasentasse il limite della necessità, per quell’uomo." mi piace ribadire l'ovvio: amo Nicholas.
"Come se fosse dotato di nuova forza, il consulting detective scattò subito in piedi, seminando un Lestrade sorridente ed intento a ringraziare mentalmente un Dio in cui stentava a credere, per un lieto fine in cui aveva codardamente smesso di sperare.
Vide da lontano Sherlock chinarsi su di una barella appena fatta arrivare, accarezzare con una delicatezza di cui non lo credeva capace i capelli di un John incosciente; lo vide osservarlo con occhi pieni di preoccupazione e felicità mescolate insieme, guardarlo come se fosse una cosa preziosa che sembrava perduta e poi improvvisamente ritrovata.
Non aveva occhi che per John. Non aveva voce che per John. Non aveva cuore che per John.
Il sorriso gli si addolcì quando Sherlock posò la fronte su quella del dottore, socchiudendo gli occhi. Muoveva le labbra, sembrava sussurrargli qualcosa... ma Greg era troppo lontano, e non si sarebbe nemmeno avvicinato per rispetto di quella scena rincuorante e allo stesso tempo intima, privata, un pezzo di vita solamente loro che condividevano con i presenti solo per puro caso." Non so nemmeno come recensirti questo splendore, perché non ci sono semplicemente parole. Sherlock... Non lo so, sono così devastata dai sentimenti che sinceramente posso solo che boccheggiare. Vedi cosa intendo quando parlo che tu sei capace di fluff? Di scrivere sentimenti talmente forti da lasciare una persona senza parole? Perché questo è. Non è il canonico fluff da arcobaleni e mini pony; è semplicemente MEGLIO. Perché sono loro. In tutto e per tutto, e si amano talmente tanto, e talmente forte, che tutto ciò che puoi pensare e capire sono questi sentimenti che traspaiono fuori da ogni riga. Quindi, sì Yoko, non solo ne sei capace, ma vai addirittura oltre a questa capacità.
E ora, parliamo dell'ultimo capitolo.
Un altra delle immagini che più mi rimane impressa di questa fic, è Sherlock seduto ad aspettare, ed aspettare, ed aspettare. E ha paura, e leggere di un Sherlock che non capisce nemmeno i propri sentimenti e ha paura, è devastante.
Poi un'ansia madornale in tutto il tempo che John se ne rimaneva in coma, sorpreso dal fantasma di Joy e quello di Harry e insomma. ANSIA, ANSIA, ANSIA. E che cos'è?!? Quando è salito sul treno poi, è stato pure PEGGIO, se possibile, perché avevo paura che quella persona non lo volesse fare scendere, che volesse parlargli per tenerlo su e fargli fare la sua stessa fine!!! E invece... invece *respira di nuovo* era una persona buona e gentile, e l'ha fatto scendere. Tutta la parte di dove John si risveglia e Sherlock è lì, è semplicemente troppo bella, troppo piena, troppo. Troppo. "« Non farlo mai più » soffiò il detective.
John continuò a guardarlo, impossibilitato a fare altro.
« Non farlo mai più... questo. Mai più. Tu non c’eri e io non sapevo cosa fare. Non farlo mai più » disse – ordinò.
Watson, socchiudendo gli occhi, annuì.
Dopotutto... era diventato un maestro nello scusarsi per cose che non aveva fatto." E Sherlock, che si mostra umano nella sua paura, nel suo tremore, nel suo parlare a scatti, è semplicemente splendido. E questo passaggio è meraviglioso.
"John chiuse gli occhi e negò con il capo. « Non farlo... » mormorò. « Dallo... dallo a me. Me ne prenderò cura per te » aggiunse, gli occhi incapaci di incontrare di nuovo quelli azzurri dell’altro.
Almeno finché la mano di Sherlock non raggiunse la sua, appoggiata ancora sul suo petto. Solo allora John alzò di nuovo gli occhi sull’altro, oceano nel ghiaccio, in attesa di una risposta che avrebbe potuto renderlo l’uomo più felice del mondo o un animale malmenato che si lecca le ferite in un angolo.
Sherlock strinse con la propria mano quella di John, intrecciando le dita a quelle del medico.
« È tuo » gli rispose.
John non poté far altro che sorridergli.
Poté quasi giurare, sentendolo con la mano, che il cuore di Sherlock – ora suo – avesse appena perso un battito." E questo è semplicemente troppo per il mio povero cuore, che è riuscito a saltare pure lui un battito perché è anche questo semplicemente troppo. E sarà ripetitiva ma telo dirò fino alla morte. STUPENDO. E la prossima volta che dirai che il fluff non lo sai scrivere, prenderò il primo treno e verrò a strangolarti di persona. SALLO. (ma prima di riempirò di Mini pony rosa la bacheca.)
E poi boh. E' finita (e con la storia, pure la mia recensione. XD Però ehi, almeno è una unica e non ti devi leggere capitolo per capitolo XD) e John deve trasferire la sua roba in camera di Sherlock perché "E' più grande". Beh, credo di verti detto per filo e per segno quanto mi sia piaciuta (amata) l'unica cosa, speravo che Sherlock si fosse sciolto un pochettino di più, ecco tutto >___> Un bacettino, insomma!!! Ma almeno dormono assieme, e ci pensa John per lui, ai baci e a tutto il resto, suppongo.
Amore per te Yoko (non odiarmi ti prego.)
-Nat

Recensore Master
18/12/12, ore 19:57

Okay, questa l'ho letta tempo fa, anche se parecchio dopo che era stata pubblicata, e mi stupisco che non ti abbia lasciato prima una recensione.
...O forse no, dato che non penso di esprimere a parole quanto mi abbia preso. L'ho letta in un pomeriggio intero, ma ne è valsa la pena. 
E la parte che mi è piaciuta di più è stata decisamente la parte dell'inconscio di John, in ospedale. Mamma mia, i brividi. Ma come fai?
Non la ricordo nei particolari, ma sappi che sono stata per tutti i primi quattro capitoli con l'ansia onnipresente nello stomaco, e non riuscivo a staccarmici, e nell'ultimo ho riconosciuto praticamente l'epilogo perfetto. Perchè tu hai un modo tutto tuo di scrivere, e non mi stancherò mai di ripeterti quanto mi piaccia. 
Perchè sempre, anche quando ormai tutto è concluso (o quasi), hai il dono di riuscire a manipolare il tempo, ad analizzare perfettamente i personaggi, e questo è degno di nota. Specie quando non appesantisce la trama.
E non so davvero cosa ho scritto, ma mi ero solo stupita di non averti recensito questa storia, e l'ho fatto. Per dirti quanto hai la capacità di farmi perdere in un racconto, e quanto adori leggerti.
Rossella

Recensore Master
25/10/12, ore 20:31

Non posso non prendermi un minuto del mio tempo per commentare lo straordinario lavoro che hai fatto nello scrivere questa fanfiction. Sei stata capace di tutto: farmi sorridere, farmi fare versi strani in adorazione e poi beh, sì. Mi hai fatta piangere come una fontana. Ho amato questa storia come poche. Non sono riuscita a finirla ieri purtroppo e mi sono fermata nel bel mezzo dell'ultimo capitolo perché era tardissimo e poi dovevo svegliarmi per andare a scuola il giorno dopo. Triste lo so.
Davvero, ancora i miei complimenti, mi stupivo e sorridevo man mano che leggevo. Hai fatto i personaggi tuoi in una maniera a dir poco sublime. Hai creato la loro storia, sia a coloro che erano canon, sia i nuovi come Ryder, per esempio. O Joy ( e non ti ho ancora perdonata, per averla fatta finire così, tanto per la cronoca, ma in un certo senso me lo sentivo.) o la piccola Alice o Edward e alla fine ho finito per amarli come se fossero sempre stati parte di questa serie. Come se fossero figli miei, un altro po'. Mi sono particolarmente sollazzata nel leggere dell'incontro di John con il suo Es e tutto il Freud che ne consegue. Caspita, hai uno stile che mi piace davvero. Mi chiedo come sia possibile aver letto una tua storia soltanto adesso. Ancora i miei complimenti e grazie, grazie per le emozioni che mi hai trasmesso.

P.s. Sto seriamente meditando di portare un paio di cose utili nella borsetta quando esco. Tipo, non so, una tredici, antibiotici, patches, cerotti... che non si sa mai.

Un abbraccio
Viviana

Nuovo recensore
25/04/12, ore 22:57

Inizierei con il dire che, nonostante attenedessi ardentemente un lieto fine, più andavo avanti con la lettura più mi convincevo del fatto che, no, John non sarebbe sopravvissuto. Ne consegue, quindi, il mio ringraziamento. E quello inconscio della mia famiglia, che avrebbe dovuto subire la visione della sottoscritta in modalità fantasma (alquato pietosa).  
Tornando a cose serie, sei stata in grado di combinare con successo i personaggi della serie, con quelli di tua fantasia (che ho, insolitamente, davvero apprezzato).
Impresa indubbiamente non facile. Perciò, i miei complimenti.
La trama, tessuta in modo completo, non lascia al lettore dubbi di sorta alcuna, e i salti di cui ti sei servita per descrivere l'una o l'altra situazione, non risultano mai eccessivamente drastici o inutili.
Per finire, giusto a titolo informativo, non sei affatto prolissa.
Posso assicurarti, infatti, che non vi era neanche una parola cestinabile o lontanamente superflua, in quei cinque capitoli. Hai saputo, anzi, coinvolgere il lettore in modo costante, lasciando a quest'ultimo l'illusione di poter entrare a far parte della storia stessa. E, conseguentemente, la Chiara in preda alla propria disperazione.

Ed ora è meglio concludere, e impedirmi categoricamente di continuare la recensione, che altrimenti finirirebbe per degenerare squallidamente in una serie di puro, imbarazzante fangirlismo.

L.K.
(Recensione modificata il 25/04/2012 - 10:59 pm)

Recensore Junior
08/04/12, ore 22:20

posso dirti quanto mi sono goduta la lettura di questa fic?non mi sembrava neanche di leggere quanto di guardare un telefilm d'azione...diciamo a metà tra "trappola nel tunnel" e uno scritto di ken follet.ritmo incalzante e buona introspezione psicologica..mi è piaciuto molto il lato disperatamente umano di sherlock.di come fosse assolutamente concentrato sull'obbiettivo di raggiungere john e non vedesse altro intorno a lui.tra l'altro anche se ti scusi sulla pochezza delle tue nozioni,invece sono rimasta compiaciuta di quanto tu conosca la scoietà inglese..la storia..si vede che hai fatto ricerche.beh,mi hai fatto proprio divertire!sarebbe bellissimo diventasse una sceneggiatura questa fic!

Recensore Master
05/04/12, ore 01:04

Ciao! Che dire, ho letto questa storia tutta d'un fiato e l'ho trovata meravigliosa. I personaggi sono stupendamente IC e ogni capitolo ti rapisce dalla prima all'ultima riga. Ieri sera leggendola ho riso, pianto, imprecato e sospirato tanto la storia mi aveva coinvolta. Bellissima, sul serio. Non ho potuto fare a meno di metterla subito tra le preferite! E il finale è veramente dolcissimo (specialmente il passaggio dell'ospedale, quando Sherlock dona a John il suo cuore... awwwwwwww....* sciolta sul letto*). Non so cos'altro dirti se non bravissima e complimenti per essere riuscita a creare un piccolo gioiello. Spero di leggere ancora qualche tua storia. Un bacio :) Irelin

Recensore Master
04/04/12, ore 17:36

E siamo giunti alla fine. Che non poteva essere migliore. Devo dire che sei stata bravissima a mantenere la l'atmosfera di tensione, sembrava proprio di essere in quella sala d'attesa con tutti i protagonisti. Hai reso benissimo, attraverso il suo silenzio attonito, lo stato emotivo di Sherlock e come, nonostante il suo carattere, lui sia comunque il fulcro della vita di molte persone, che vogliono anche molto bene a John (perché è impossibile non farlo, diciamocelo ^_^). La parte del limbo di John, pur essendo quella che mi ha convinto meno nel capitolo, è significativa soprattutto per il dottore, che finalmente, ad un passo dalla morte, realizza cose che per molto tempo si era negato. Mi è piaciuta la scena nella metro bianca, invece, perché esce l'umanità di John, che riesce ad essere empatico anche con un "fantasma" (passami il termine).
Mi ha colpito molto Sherlock che non vuole entrare nella stanza di John. Lo capisco, perché purtroppo so quanto può far male veder soffrire chi si ama. E per lui è anche più difficile, perché ha appena realizzato di avere un cuore. Il risveglio di John l'ho adorato! Mi sembrava di vederli. Mi piace che John sia l'unico che riesce a provocare emozione in Sherlock ed anche a dargli la pace che, sotto sotto, lui cerca. Per questo poteva finire solo in un modo, solo John può essere il custode di quel cuore troppo poco usato e, sì, fragile. Divertente, infine, l'epilogo, con uno Sherlock tornato se stesso ed un John felice e guarito.
Grazie per questa storia, che mi ha appassionato e tenuto in ansia, scritta benissimo e con un approfondimento dei personaggi molto raro nell'ambiente delle fanfiction. Di nuovo complimenti. A presto!
Sara

Recensore Veterano
04/04/12, ore 17:34

Prima di tutto: sospirone di sollievo, è finito tutto bene. Leggendo il capitolo ero tesa come una corda di violino, ti giuro! Perchè John non riesce a ricordare e, a un certo punto, sembra che sia tutto inutile. Ha qualche indizio, ma nulla più... fortuna che che c'è Joy-Es a ricordargli cos'è importnate. Poi, di nuovo, sul treno, quando si mette a parlare con quell'uomo ho pensato << NOOOOO! Sta a vedere che adesso si distrae e non riesce a scendere alla fermata giusta!!! >> *fiuu* menomale che sbaglia, ma stavo leggendo seduta sulla punta della sedia e praticamente abbracciata al monitor del pc!
Sherlock in attesa che John si riprenda, è svuotato, non ha più energie, è un po' come se fosse in un limbo anche lui.
"Non farlo mai più." La mia frase preferita ♥ riassume l'angoscia di Sherlock, ma anche il suo sollievo ora che tutto è finito - anzi, per loro due inizia tutto ^o^.
L'epilogo mi ha fatto impazzire, è bellissimo, sei riuscita a metterci dentro di tutto, pure un accenno ad Alice, Ed e al pupo di Nick, che bello!

Recensore Veterano
04/04/12, ore 15:05

Prima di iniziare a recensire il capitolo, vorrei precisare che tutto ciò che dico è sincero e se lo dico è perchè, a mio parere, ti meriti davvero queste parole. Quindi, non ti devi assolutamente preoccupare. Insomma, perchè dovrei perdere tempo a scrivere un papiro se non per piacere personale? Le tue parole mi smuovono sempre qualcosa  lì in fondo al cuore e mi fa piacere dimostrarti quanta emozione tu mi abbia regalato, davvero **
Detto questo, vediamo un po' da dove cominciare.
Commentare questo capitolo non è affatto facile, un po' perchè come al solito le emozioni che trasmetti sono troppo coinvolgenti e ti lasciano sempre col fiato sospeso, un po' perchè è l'ultimo capitolo e c'è sempre quel sottile senso di malinconia al pensiero che no, la storia non continua, almeno non per noi.
Vediamo di partire dall'inizio. Il modo in cui hai descritto l'attesa è perfetto sotto ogni punto di vista. Le descrizioni minuziose, oltre che a dipingere bene nella mente del lettore la scena che gli si presenta davanti, rallenta di molto la narrazione, regalando così proprio quel senso di attesa che non passa mai, del tempo che non scorre, dell'asia e della preoccupazione (perchè anche noi lettrici, ovviamente, eravamo preoccupate per John XD) e ci hai tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo, sembrava quasi di essere lì con loro, in sala d'attesa. Grazie a Dio non ho mai avuto il dispiacere di provare una cosa del genere sulla mia pelle, ma devo dire che con le tue parole ho sentito molto vicina la sensazione. Anche se è ovvio che in una situazione reale starei molto peggio.
Comunque, tra tutte ho amato particolarmente la descrizione di Sherlock.
Hai fatto in modo che nel corso della storia il personaggio di Sherlock si evolvesse in modo del tutto naturale, senza mai uscire out of Character. Sherlock resta quella figura alta e imponente, quella persona a cui ciò che pensa la gente non gliene può fregar di meno. Eppure c'è qualcosa di nuovo, questo nuovo cuore appena nato che fa soltando male, che vorrebbe strapparsi dal petto e farlo smettere, perchè non può comprenderlo, perchè il cuore è talvolta irrazionale, è qualcosa che non si può controllare. Come dire, citando Pascal, "il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce". Sherlock, in una situazione tanto drammatica, si trova ad affrontare qualcosa di inconcepile, qualcosa che fino ad allora credeva di non avere, almeno nel senso metaforico del termine.
Quindi, Sherlock si siede al centro, il nucleo attorno al quale ruota ogni cosa (come l'attenzione di tutti gli altri e il silenzio dell'attesa), però è vuoto, perchè non c'è John, John che in realtà, più che stargli sotto, gli sta a fianco, sempre e comunque. John è il suo compagno, John è la meta di questo nucleo, la metà più piccola, ma pur sempre la metà senza la quale il nucleo, Sherlock, è incompleto e non serve a nulla.
Il dottore, scusami il termine, ma è stato davvero un gran bastardo. E' dillo subito che John è almeno vivo, invece che far venire un attacco di cuore ai presenti. Stavo quasi per urlargli contro (ed era l'una di notte ieri sera XD), ma poi ho avuto un pò di sollievo, anche se non totale.
L'ho detto, ci hai tenuto col fiato sospeso fino alla fine. John sembrava davvero stare sulla linea sottile che divide la morte dalla vita e noi con lui. Un momento lo credevi sul punto di tornare, e l'altro ti disperavi per la sua, all'apparenza inevitabile, dipartita. E' stato un sollievo "leggere" il suo risveglio. O meglio ancora, è stato un sollievo leggere la sua discesa dal treno.
Altra cosa che mi è piaciuta tantissimo. Forse un po' clichè, ma come dico sempre, ormai abbiamo spaziato le idee più disparate, trovare qualcosa di originale è quasi impossibile e poi cos'è davvero l'originalità? Io ho sempre ritenuto che una qualsiasi cosa, pur ripetuta cinquanta volte, può essere originale se sei in grado di renderla tale.E tu ci sei riuscita, rielaborando tutto nell'ambiente sherlockiano sei riuscita a rendere orginale e bellissimo questo "topos". Devo essere sincera, mi sono divertita un mondo a leggere di John che litiga con se stesso, con il suo alter ego. Le sue manie omicidie (suicide?) mi hanno fatto sbelliacare. Si, lo so che la situazione era grave, però non ho potuto farci niente, era troppo divertente. In particolare quando "Joy" gli ha dato dell'idiota perchè non capiva che se moriva lui moriva anche "lei" XD Dopo le risate, naturalmente, è arrivata una delle parti più dolci: La risposta alla domanda fatale:

"«Allora, John... »riprese Joy, alzandosi dalla poltrona e posizionandosi di fronte a lui: «...dove sei? »gli chiese.
Questa volta, Watson non ebbe dubbi: «221B di Baker Street. Casa mia. Casa nostra, mia e di Sherlock ».
Lei annuì. «E chi è Sherlock Holmes? »domandò di nuovo.
«La ragione per cui devo tornare »rispose lui, alzando lo sguardo.



Mi sono sciolta, davvero! La meraviglia, la dolcezze, l'amore, tutto concentrato in queste poche parole, bellissimo! Non so davvero più come dirtelo!
Vediamo, tornando a Sherlock. La sua indecisione ad entrare nella camera di John è stato un vero e proprio colpo di scena. Non uno di quelle da catastrofe imminente, ma uno di quelli che ti intoppano il respiro per qualche attimo e ti riempiono la testa di domande sul perchè abbia fatto così. Uno di quegli eventi che ti portano a guardare a fondo nel cuore di un personaggio e quello che ho visto è stato meravoglioso. Io adoro l'introspezione e Sherlock col suo carattere così particolare, così sfacettato, è pane per i miei denti. Ho solo bisogno di qualcuno che sappia impastarlo per bene ed eccoti qua!
Poi Harry è stata un altro piccolo gioiellino. Apparse in questo capitolo soltanto è già mi sembra di conoscerla da una vita. Già la amo in tutto e per tutto. Il rapporto che ha detto di avere con il fratello è speciale e bellissimo, brillante l'idea di rendere lei la "spinta" personificata che ha smosso Sherlock e lo ha fatto entrare nella stanza, finalmente.
Poi ci sono tanti di quei piccoli particolari. Il Mystrade appena accennato (se comincio a shippare quei due è colpa tua, sappilo! XD), Molly che nessuno prende in considerazione, l'unica che, insieme a John, riesce a capire un pò Sherlock e i suoi sentimenti. Non poteva essere altrimenti. Per amare una persona che ti tratta sempre male devi aver capito, visto qualcosa di nascosto che sfugge a tutti gli altri, altrimenti non potresti continuare ad amare quella persona.
Sherlock è quasi catatonica, si trova in un campo minato e non sa dove mettere i piedi. Con l'aiuto degli altri (di Molly insomma) riesce però ad arrivare a destinazione e qui ho iniziato di nuovo a sciogliermi. Lui che tocca la mano di John, che rischia quasi di morire disidratato (meno male che c'è Mycroft XD), che non distoglie lo sguardo, perchè lui non crede in un utopia, non crede alle futili parole, ma ha bisogno della certezza visiva che John sta bene, ha bisogno di vederlo svegliarsi e sorridergli. Ha bisogno che tutto torni come prima per respirare di nuovo.
E quando John si sveglia e lui non sa cosa fare. Poi John gli prende il lembo della camicia. Questo gesto, piccolissimo!, racchiude in sè ogni cosa. John sta bene e Sherlock può tornare se stesso, donando il proprio cuore neonato all'unica persona in grado di custodirlo. Altra parte che adoro, la donazione e le parole scambiate, una parfetta dichiarazione d'amore!
In fine abbiamo l'epilogo. L'epilogo sa di quotidianità e allo stesso tempo ha lo stesso sapore di un dono speciale, perchè in fondo era proprio la solita quotidianità che tutti aspettavano di riavere, anche se poi qualcosina è cambiata. Sherlock e John hanno dormito nello stesso letto, ho detto tutto XD
Tutto si conclude nei migliori dei modi, la piccola Alice in gita scolastica, Edward insieme alla futura sposa e l'invito al battesimo del piccolo John S. Ryley. Oooh, è stata una piccola perla quest'ultima parte. E i baci scambiato, o almeno dati da John, perchè ovvio che Sherlock più di così non si smuove, tutto l'amore e la dolcezza, mi hanno rasserenato il cuore e stanotte ho dormito davvero con il sorriso sulle labbra.
Io davvero non so più come dirtelo, ma ho amato ogni singola parola di questa storia, tutto tutto tutto. Stile e grammatica perfetti, lessico più che appropriato e tutto condito da piccoli particolari, quelle conoscenze che, anche se per licenza poetica, completano il tutto in modo perfetto.
Potrei stare qui a ripeterti tutte queste cose e a dirtene tante altre, ma dopo tutto questo papiro non mi rimane che farti i miei più sentiti e sinceri complimenti, sperando in un tuo futuro lavoro su questo fandom, il prima possibile. Ancora tantissimo complimenti, te li sei meritati e li meriti ancora tutti, fino all'ultima sillaba. Con la speranza di leggerti presto, Baci!

Nuovo recensore
04/04/12, ore 14:37

Hai presente quando nella tua testa compare un mini-te che grida come un forsennato per la gioia? Ecco.
Giusto per dirti che hai pubblicato esattamente un giorno dopo il mio compleanno, ed è stata una sorpresa/regalo (manco a farlo apposta! *^*). Stupendo.
Lasciando perdere attacchi da fangirl acuti (ieri sera, quando ho letto, ne stavo avendo uno, ma ero troppo rincitrullita per recensirti!), posso dire di essere morta.
Morta, stecchita, andata, gone, BAM! 
Se la parte angst in sé era qualcosa di klasdbjfclasdbjclasvb a livello di realismo e IC (che devo dire hai mantenuto abbastanza bene nel corso della fic!), l'ultimo capitolo mi ha stesa.
Quello che mi è piaciuto di più è stato l'incontro/dialogo con John/Joy. Qualcuno ha preso spunto da Harry Pooooooooooootter! (facendo una cosa molto bellina!). Solitamente il simbolismo (Si dice così? Non mi ricordo! D: ) nelle fic non mi piace molto, ma devo dire che hai saputo renderlo, sai? A me la battuta Joy/gioia ha fatto ridacchiare! ù.ù
Ma davvero, l'incontro e il dialogo è stato davvero fantastico e molto ben scritto, mi è davvero piaciuto! Così come Sherlock spaventato e devastato, e la comparsa di Harry... davvero belli, sìsì! 
Inutile dire che il finale mi ha lasciato soddisfattissima (no guarda, come se non si fosse capito!), e l'ho davvero adorato!
E non osare dire di non meritarti i nostri complimenti, altrimenti vengo lì (ovunque tu abiti) e per punizione io... io ti... ti costringo a mangiare otto scatole di cioccolatini tutte di fila! (che punizione, eh? Spaventerebbe chiunque! ;P).
E quindi niente bella, sappi solo che hai creato un piccolo capolavoro descrivibile soltanto con "kajsdnfasvbklsvblfbk", perché gli aggettivi sarebbero troppo poco. Gah. Sto sfociando nel bimbominkioso. Aiuto.
Niente, un bacione e ancora complimentissimi! <3

BB

Recensore Master
04/04/12, ore 13:43

Nemmeno a me è spiaciuto che tu abbia allungato la tua storia da tre a cinque capitoli; a dire il vero non mi hai mai dato l’impressione di averla “allungata” inutilmente: ogni paragrafo, ogni parola di questa fanfiction ha il suo peso e la sua importanza, non annoia mai, anzi coinvolge, quindi per me va benissimo così.
Di questo ultimo capitolo ho apprezzato tutti i piccoli particolari, a partire dal gruppetto di persone in attesa all’ospedale: gli accenni discreti di Mystrade, la sobria compostezza di Mrs.Hudson (è vero: per gli anziani presentarsi eleganti ed ordinati è una forma di rispetto che hanno verso gli altri, l’ho sempre pensato anch’io) e la tristezza trattenuta a fatica da Molly. Mi è piaciuta anche la tua descrizione di Harriet Watson: cocciuta, testarda, con tutti i difetti di questo mondo, se vuoi, ma anche con una sincerità schietta e spiazzante.
Sherlock è perfetto: la paura della perdita, del vuoto che lo aspetterebbe senza John è tale che il suo cervello reagisce con la consueta razionalità: non è da biasimare il detective, quando si ripete che John non è importante, che potrà trovare qualcun altro, è semplicemente un meccanismo di difesa dal panico e da un dolore che non sarebbe in grado di affrontare. Ma poi c’è il cuore, che gli ricorda quanti momenti semplici ma indimenticabili abbia vissuto col dottore, come la sua presenza abbia trasformato la sua vita: Sherlock ha già raggiunto e superato il punto di non-ritorno dei suoi sentimenti e lo sapevamo un po’ tutti, tranne lui, probabilmente.
Avevano ragione Lestrade e Mycroft: con John al suo fianco, Sherlock è diventato un uomo migliore, dal punto di vista umano.
E intanto si aspetta e si trattiente il fiato...
Un particolare molto bello e che mi ha colpito moltissimo è che sia Sherlock che John sono a piedi nudi: me li ha fatti percepire entrambi vulnerabili e messi a nudo. Si può camminare per strada a torso nudo, o con dei pantaloncini microscopici, ma ai piedi abbiamo sempre qualcosa, mentre una persona a piedi nuda mi dà sempre l’impressione di essere “esposta”.
E veniamo al limbo di John e ai suoi litigi interiori che hanno contribuito ad alleggerire l’atmosfera, ma senza snaturarla. Interessante lo spunto di Ego-Es-Spuer Ego, l’Ego di John è probabilmente quella parte di lui disciplinata e misurata e la stessa parte che si affanna a dire a tutti che lui e Sherlock non sono una coppia e quando vanno al ristorante assieme non è un appuntamento. L’Es invece è quella parte che ha già realizzato da tempo che Sherlock per lui è molto di più e deve fare un notevole sforzo per farsi capire! Ottimo, in questo senso, la scelta di farlo interpretare a Joy, che era molto energica.
Ma la realizzazione non è immediata: ci sono segnali sparsi nella coscienza di John: segnali “irritanti” come lo smile dove Sherlock sfoga la noia, il teschio dove nascondere le sigarette e altri segnali più “dolci” come il violino (bellissima l’osservazione che non è che gli piace ascoltare il violino, ma gli piace ascoltare LUI che suona: una sottile ma fondamentale differenza) e poi c’è quel nome, Sherlock, scolpito dentro di lui, una ragione sufficiente, fondamentale, per tornare indietro.
La scena del risveglio di John mi ha fatto sciogliere... mi ero trasformata in una massa gelatinosa di “awww....” davanti al computer: Sherlock è nel panico, non sa bene cosa farci con quel cuore e John è ben felice di custodirlo e proteggerlo *_*
L’epilogo, poi, è semplicemente per-fet-to! Anche se adesso sono diventati qualcosa di più che semplici coinquilini, la loro routine non è cambiata e, in fondo, perchè dovrebbe? Si sono sempre intesi alla perfezione fin dal primo momento, quindi va bene così.
John Sherlock Ryder: approvo, approvo decisamente!
In ultimo (e poi giuro che chiudo questo papiro) ho come sempre apprezzato il realismo delle tue descrizioni medico-scientifiche, in particolare quando, dopo un mese, John sente ancora dolore al fianco: ricordo che quando fui operata di appendicite (un taglietto da niente, in fondo) restai anchilosata e dolorante per tre settimane!

Recensore Master
04/04/12, ore 12:44

Sono un po' stordita dal fatto che questo sia - a conti fatti - l'ultimo capitolo. Mi dispiacerà non aspettarne l'aggiornamento (Puoi anche leggere questa frase come: "spero che ne scriverai presto un'altra, su questo fandom!"). Poiché questo è davvero l'ultimo capitolo, mi sembra che tutto quello che posso riuscire a fare è ringraziarti. Davvero, grazie per questo splendido scritto - mi è piaciuto più di quanto io non riesca ad esprimere a parole. E l'ultimo capitolo è stata la giusta e perfetta conclusione.
La scena del risveglio di John è di una dolcezza unica - mai ooc. (tutto il contrario, naturalmente, ma non c'è nemmeno bisogno di sottolinearlo, a questo punto).
L'idea di un limbo bianco da cui riuscire ad uscire è tutt'altro che nuova, eppure gestita così bene che sembra esserlo. E poi è molto carina l'idea del treno: ironica e perfetta.
Ho apprezzato moltissimo il personaggio di Harry - l'ho trovata credibile e ben resa. La sua immagine vista attraverso gli occhi di Sherlock Holmes mi pare perfetta.
L'epilogo con quel pezzetto di quotidianità è adorabile - Oddei, la cartolina di Alice e la lettera di Edward! Comunque, divertente la scenetta dell'invito al battesimo! Adorabile, ecco.
Ancora tanti, tanti complimenti e - a costo di ripetermi - spero che scriverai ancora in questo fandom!

Recensore Master
04/04/12, ore 02:26

ho aspettato la fine per recensire... bhe che dire, bellissima storia mi ha appasionata dal primo capitolo facendomi attendere con ansia il seguito, scritta bene e in modo tale da far sentire tutte le emozioni descritte reali, o almeno questo è il mio modesto parere, complimenti, davvero. poi non posso non dire qualcosa sulla parte di jhon che decide di prendersi cura del cuore di sherlock... oddio trovata stupenda ed emozionante, fantastica!
grazie per avermi allietato con questa storia... :)

Recensore Junior
04/04/12, ore 01:17

Conosco la canzone, ancora prima di leggere l'ultimo capito avevo capito a cosa, o meglio dire a chi ti eri ispirata.
Dr.House è uno dei telefilm migliori che io abbia mai visto, e le ultime due puntete della quarta stagione "House's Head" e "Wilson's Heart" a mio parere hanno toccato l'apice della serie. Inutile aggiungere quanto adori Sherlock, mi sembra naturale, dopotutto entrambe le serie si sono ispirate allo stesso personaggio.
Complimenti per la caratterizzazione dei personaggi eseguita alla perfezione, niente di troppo eccessivo, solamente John e Sherlock.
Sei riuscita perfettamente a risvegliare le giuste emozioni, toccando i giusti tasti, forse.
Bravissima, decisamente da ricordare.
Ps: spero tu sia una ragazza, in caso contrario chiedo perdono.