Eccomi di nuovo.
Mi spiace dirtelo, ma ho riscontrato nuovamente gli stessi problemi del capitolo precedente, sia stilistico-grammaticali, che di caratterizzazione e contenuto.
Non ho potuto né voluto evidenziare tutto, ma ho scelto come esempi i casi limite, nella speranza che ti possano esssere d'aiuto per correggere l'intera storia.
"Silente non poteva certamente perdere tempo e così aveva relegato a lei quell’incarico" --> la forma corretta è "non avrebbe potuto".
Inoltre, probabilmente, hai confuso il termine "delegato" con "relegato". La forma corretta è la prima!
"altre due decine" --> perchè non "una ventina"? È molto più scorrevole. Per esperienza ho imparato che bisogna sempre cercare di usare il minor numero di parole possibili.
"i mucchi di foglie e le cartacce a terra dovevano sparire" --> avrebbero dovuto. Inoltre, non mi risulta che i giardini di Hogwarts siano coperti di cartacce, anche perchè 1. Gli studentiche buttassero cartacce ne pagherebbero le conseguenze.
2. Il consumo di prodotti confezionati non è comune come nelle scuole babbane, ma si riduce essenzialmente ai dolci del carrello del treno o a quelli acquistati a Mielandia nelle rare gite a Hogsmeade o talvolta inviati dai genitori. Ad ogni modo, nonavviene come nelle Nostre scuole dove quotidianamente gli studenti fanno merenda in cortile con merendine confezionate.
3. Siamo nel Regno Unito, non in Italia, ergo la cura per il territorio è completamente diversa.
Inoltre, anche le foglie mi sembrano fuori luogo, dal momento che siamo a dicembre in Scozia e il prato è coperto di neve. È quasi impossibile che ci siano ancora foglie, per altro in superficie sopra la neve.
Per ultima cosa, mai si è sentito che agli studenti sia stato chiesto di ripulire il parco. Ci sono già Hagrid e gli Elfi Domestici a tale scopo.
"inoltre a tutte le finestre dovevano essere appese lanterne colorate, che avrebbero dato un aspetto festaiolo all’antico castello gotico." --> io userei "avrebbero dovuto", ma in questo caso non è così necessario. Vorrei piuttosto farti notare che Hogwarts (trasposizione cinematografica a parte) NON può essere un castello gotico, in quanto la scuola fu fondata non più tardi dell'anno 1000, quando il gotica ancora non esisteva.
Certo, alcuni elementi descritti da JKR, quali i Gargoyles, i cinghiali alati, le finestre alte, l'uso degli arazzi, fanno pensare che vi siano state ristrutturazioni in epoca Gotica, ma questo non lo rende necessariamente gotico.
Per carità, questo è un dettaglio insignificante, ma essendo un'appassionata di storia dell'arte, ho voluto fare qualche considerazione al riguardo.
"appesi a una scopa" --> mi sembra più adatto "in sella a una scopa"
Ricorda che parole come Casa e Sala Grande vogliono la maiuscola. Capisco che queste cose a volte sfuggano.
"peccato che, con tutti gli impegni che aveva avuto nei giorni precedenti, non aveva fatto in tempo nemmeno a decidere l’abito che avrebbe indossato." --> non "avesse" fatto in tempo! Questo è un errore grave.
"I ragazzi non ci stavano con la testa e lei, per evitare una sfilza di insufficienze" --> ne approfitto per introdurre il discorso sui registri linguistici. Devi adattare il lessico che usi ai personaggi che parlano/pensano o di cui stai parlando. In questo caso, ti stai riferendo a Minerva, dunque, mi sembra fuori luogo utilizzare forme così colloquiali, più adatte a punto di vista di uno studente.
So di essere pignola e capisco che siano sfumature, ma confido che capirai che lo faccio per spingerti a migliorare.
"aveva somministrato ai suoi allievi un compito a sorpresa di pozioni" --> meglio veva "assegnato". Somministrato si adatta di più ad una medicina (non che le verifiche di Piton siano più piacevoli, del resto ^_^)
"Credo proprio che il professor Silente dovrebbe vedere quanto impegno avete messo in questo compito" --> meglio "abbiate". In generale, cerca di prestare attenzione ai congiuntivi.
"che aveva nel cuore completamente per così tanti anni" --> non capisco il senso di quel completamente, mimspiegheresti?
"sotto un aspetto che fosse strettamente professionale" --> hai dimenticato il "NON fosse strettamente..."
"Bastava che facesse un passo falso davanti a un solo alunno e presto tutta la scuola e, di riflesso, l’intero mondo magico ne sarebbe stato a conoscenza" --> "sarebbe bastato che facesse" (meglio fare)
"Professor Silente, La disturbo?" --> ti è scappata una maiuscola di troppo
"fissandola un attimo stupito" --> dovresti mettere la virgola dopo attimo. Altrimenti potrebbe sembrare (anche se ovviamente è chiaro che non è così) che l'ggettivo si riferisca ad attimo
"No Albus, sono qui per chiederti di prestare attenzione a un avvenimento che si sta verificando nella Sala grande" --> virgola necessaria dopo no. Mancata maiuscola a Grande
"Tuttavia ci conosciamo da abbastanza tempo che dovresti sapere che tu sei molto più importante di tutta questa robaccia" --> la ripetizione dei che rende la frase poco scorrevole. Prova con "dovresti sapere di essere...". Anche la parola robaccia non mi convince, ma in questo momento non saprei proporti un sinonimo, quindi direi di lasciarla com'è.
"Devo farti i miei complimenti Minerva…" --> il vocativo va sempre separato da una virgola, quindi devi aggiungerla prima di Minerva
"Ogni giorno, ogni momento in cui era con lei il suo cuore si gonfiava di felicità" --> virgola mancante dopo "lei"
"Professor Silente!... Preside!- La voce della giovane Granger li raggiunse come un secchio di acqua congelata" --> forse avresti dovuto dire "gelida" o "gelata", venire colpiti da un secchio di acqua congelata (quindi ghiaccio) potrebbe essere alquanto doloroso. Te lo dico perché questa ambiguità mi ha divertita mentre lo leggevo, quindi mi ha distratta dalla storia.
"ma come diavolo faceva a far finta che non fosse successo nulla?" --> far finta, anche se non scorretto, non è un italiano molto piacevole, come tutte le espressioni col "fare", che sarebbero da evitare quando possibile. Consiglierei di utilizzare il verbo fingere.
"-Ti aspetto questa sera- Aggiunse dolcemente. Minerva sentì il cuore scaldarsi ma impose alla sua voce di suonare fredda e distante.
-Certamente- Albus si volse e, con la sua andatura leggermente ondeggiante si allontanò. Minerva lo seguì con lo sguardo fino a quando non scomparve dietro una curva; riportò lo sguardo suoi alunni, osservando ancora una volta il loro lavoro e soffermandosi sui volti di ciascuno di loro. Poi la professoressa batté le mani, richiamando l’attenzione dei suoi ragazzi e, recuperata la sua solita espressione severa e un po’ altezzosa, disse..." --> uso questo passaggio per farti notare che la tua usanza di andare sempre a capo coi dialoghi (cambiando per di più paragrafo) puó generare confusione. In questo caso, fatico a capire chi stia parlando.
"i primi invitati potevano arrivare molto prima e dovevano assolutamente trovare qualcuno che li attendeva e che dava loro il benvenuto e quel qualcuno doveva essere obbligatoriamente o lei o il preside" --> avrebbero potuto - avrebbero dovuto - che li attendesse - desse - avrebbe dovuto - Insomma, attenta alla consecutio temporum!
"Ricordava come, nei dormitori dei Grifondoro, tutte le mattine le ragazze si aiutavano a vicenda per indossare l’odiato capo d’abbigliamento" --> si aiutassero
decolté --> si scrive "decolleté".
Cito da wikipedia (so che come fonte non era il massimo, ma è spiegato bene) "Dalla lingua francese è stato importato il termine décolleté, con il quale spesso si indica la porzione di pelle lasciata scoperta dalla scollatura, anche se in molti casi i due termini hanno assunto significati analoghi.
un decolleté nero --> forse mi sbaglio ma non dovresti dire "delle decolleté nere", visto che parli di scarpe?
Ok, terminate le considerazioni sui singoli passaggi, passiamo a quelle di carattere generale. Ci tengo a precisare che molto di quello che dirò è soggettivo, anche se cerco di motivarlo, quindi non considerarlo un attacco, ma semplicemente un impulso a migliorare e uno scambio di opinioni.
In primo luogo, vorrei esaminare il modo in cui consideri i Grifondoro. Tutti gli studenti sono vivaci, ma non sono dei teppisti. A parte Fred e Goerge, non mi risulta ci siano particolari combinaguai.
E cmq, nemmeno Fred e George hanno mai arrecato gravi danni o realizzato scherzi che minacciassero il castello.
Le preoccupazioni di Minerva mi sembrano poco fondate.
Vorrei in oltre farti notare che chi dovrebbe decorare la sala e il castello non sono gli studenti, ma i professori, come è chiaramente specificato nel libro. Tant'è che Hermione prima di andare a prepararsi per il ballo (e con largo anticipo) aveva trascorso il pomeriggio con Harry e Ron a giocare con la neve.
La descrizione della sala e della disposizione dei tavoli non corrisponde esattamente all'oroginale, nè del film nè del libro, forse avresti potuto prestare un po' più di attenzione.
Inoltre, la scena del film che citi alla fine è sempre assente nei libri. Ti invito quindi nuovamente ad aggiungere l'avvertimento movieverse.
In più, anche le descrizioni dei vestiti sono errate! Nell'originale i ragazzi non portavano lo smoking, ma abiti da cerimonia nel senso magico del termine, quindi delle tuniche.
Minerva, poi, non ha mai (almeno descritti nel libro) vestiti verde bottiglia o neri. Tutti i suoi capi d'abbigliamento/accessori sono sempre verde smeraldo o scozzesi. So che può sembrare un'osservazione pignola, ma è la stessa JKR a fornire sempre sfumature di colori molto peculiari e precise a seconda dell'oggetto descritto: verde lime, ver acido, uvaspina, blu mezzanotte, malva, melanzana...
La distinzione tra case nel vestito, inoltre, non ha senso nè ragion d'essere, a mio parere.
Lo stile della ff è altalenante, a scatti. In alcuni momenti, come le descrizioni, usi termini molto precisi ed evocativi, cercano di mostrare al lettori quello che succede con molta precisione, il che è senz'altro positivo. D'altro canto, in molti punti, lo stile "crolla" a causa di lessico inadeguato e grammatica scorretta (dei quali ti ho firnito sopra alcuni esempi). Non dimenticare neppure il discorso sui registri linguistici che ti ho fatto prima.
Per quanto riguarda invece la caratterizzazione di Minerva, la trovo contraddittoria: da un lato, dice di odiare la vanità e di volersi nascondere dagli studenti, dall'altro gode nell'indossare un vestito che mette in risalto le sue forme e desidera essere ammirata.
Inoltre, questi aspetti si rifanno poco alla Minerva che conosciamo dai libri, che, sebbene curata ed elegante, non ha mai prestato particolare attenzione all'aspetto fisico o all'abbigliamento. Lo testimonia il fatto che al Ballo, nel libro, abbia indossato un abito da sera scozzese e si sia appuntata una ghirlanda di cardi di dubbio gusto sul cappello. Ci è lasciato intendere che l'esito estetico di questa scelta non fu proprio felice.
Tuttavia, in alcuni punti hai fatto un buon lavoro, sicuramente migliore di quello del primo capitolo: per esempio, il discorso sul corsetto che per Minerva ha un significato quasi simbolico mi è piaciuto, e anche i momenti nei quali tratteneva il rossore davanti a Silente non erano privi di ottimi spunti su cui lavorare.
A tuo favore si può anche dire che sotto vari aspetti Minerva è davvero un personaggio contraddittorio e non esente da un lato più infantile e frivolo, anche se tendo a vedere questi ultimi aspetti più legati ad una fragilità emitiva e a un bisogno di attenzioni più "astratto" che concreto. Forse avresti dovuto enfatizzare questo aspetto, mostrando le incongruenze come esplicitamente "volute".
Certo, questa resta una mia opinione.
Albus fin'ora non è comparso molto, quindi non posso permettermi di giudicare.
Posso dirti che un momento particolarmente felice della sua caratterizzazione è stato senza dubbio la sua "performance" da attore. Ce lo vedo, autoironico com'è, a scherzare con Minerva della propria età avanzata, fingendo un attacco d'artrosi.
In conclusione, mi sento di incoraggiarti a prestare attenzione alla grammatica e alla caratterizzazione/IC e agli elementi canon, che spesso trascuri in favore di descrizioni eccessive, benché abbastanza piacevoli.
Soprattutto cerca di non perderti eccessivamente in dettagli come i vestiti, che rischiano di annoiare.
Sono comunque contenta che tu abbia voluto dedicarti a un pairing così disusato e che personalmete adoro.
Spero che la mia recensione non ti offenda.
A presto,
Charlotte (Recensione modificata il 03/06/2012 - 07:08 pm) |