Recensioni per
Il nome dell’odio.
di Sophrosouneh

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/11/12, ore 23:07
Cap. 1:

Storia partecipante al FLASH CONTEST! “…l’amor che move il sole e l’altre stelle”: solo Epiloghi, editi ed inediti indetto da jakefan sul Forum di Efp 


L’idea di questo finale non è male, con il personaggio che precipita nell’oblio e perde tutto quanto, tranne quel nome che gli martella nella testa, ma che per lui non ha quasi più significato. Non mi convince molto lo stile. L’ho trovato un po’ confuso. Credo che il problema sia la gestione del punto di vista: certe volte sembra che tu scriva in una terza persona molto interna, che proietta i pensieri e i sentimenti del protagonista e quindi è giustamente un po’ confusa (visto che il protagonista sta lentamente perdendo la propria coscienza); certe altre, invece, sei un punto di vista esterno, che può giudicare con una certa distanza la sua perdita di coscienza.

Non mi ha convinta nemmeno questo gioco di immagini fumose, tipo “abominio di famiglia”, gli “assillanti compagni di viaggio (ammesso che ne avesse avuti)”, “bellissima luce”, “pallidi ricordi che tanto aveva rincorso”... È tutto molto vago, molto impreciso, molto astratto. È mille molte meglio l’immagine del nome che gli martella il cervello, l’unica cosa che ricorda nitidamente ma che non riesce a mettere a fuoco. Non sa perché lo odia, né dove lo abbia sentito, ma è qualcosa che gli dà fastidio. 

Recensore Master
14/04/12, ore 23:52
Cap. 1:

E così, eccomi anche qua (finalmente, aggiungerei).
Allora, ho letto questa storia due volte. La prima tutto d'un fiato, la seconda con più lentezza, ascoltando "Halleluja" in sottofondo (però la versione originale di Leonard Cohen >_> Ho anche la cover di Rufus Wainwright (<3), ma non la trovavo e non mi andava di star lì a cercarla =D).
Comunque.
Nel primo pezzo, mi ha colpito molto il fatto che Kato si riconosca, in qualche modo, nel paesaggio distrutto che lo circonda... Leggendo dei suoi ricordi ai riguardi della sua famiglia mi si è stretto il cuore, non parliamo poi di come mi sono sentita quando sono arrivata alla parte in cui parla di sua sorella ç_ç Ho amato davvero tanto la frase: "Sua sorella ancora custodiva il suo cuore in un portagioie in frantumi"... Come dimenticarlo, quel portagioie?
Procedendo, la scena in cui Kato consegna il proprio braccio a Ruiet mi è piaciuta tanto. Il modo in cui hai reso le sensazioni di Kato, quel suo essere così determinato a procedere sino all'ultimo, quel panico profondo e celato per i ricordi che gli sfuggono sempre più... Be', mi hai fatto provare una pietà decisamente immensa nei suoi riguardi. Lo scambio di battute tra lui e l'arcangelo è fantastico: mi sembrava di sentire le voci, le pause, le cadenze delle loro frasi... Non parliamo poi dello sguardo severo di Ruiet! L'hai proprio azzeccato! *-*
E poi, Kato e i ricordi che non riconosce più, Kato a cui non piace il bianco perché è troppo diverso da quello che lui è (o almeno, è troppo diverso da quello che lui crede di essere...). E nonostante tutto questo mi avesse piuttosto scombussolata (YUEEEEEE! T^T), non ho potuto fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso nel leggere del verso di disapprovazione di Ruiet che suona come: "andrai a farti ammazzare, cretino". Ho adorato questa battuta =D Ma è troppo triste che la mente di Kato, nel momento in cui lui ha deciso di combattere, sia vuota di ogni ideale... Triste e quasi angosciante, direi, ma allo stesso tempo penso rappresenti tutta la forza di questo personaggio, come se alla fine la volontà di mettersi in gioco, di lottare, si sia radicata nel suo animo... Non so spiegarmi... Mmm. Diciamo che Kato è a strati. Ecco, lui perde i ricordi ed è come se se ne andassero gli strati più superficiali, e alla fine, quello che rimane in fondo, lo strato più interno di Kato, è qualcosa che lo spinge a lottare.
Ehm, sì, tornando a lui e a Ruiet... Ecco, mi è piaciuto il fatto che l'arcangelo chieda a Fifi di prendersi cura di Kato. Mi è piaciuto che Kato, in qualche modo, riconosca Ruiet simile a sé (sono entrambi come bambini capricciosi...). E mi è piaciuto che tu abbia sottolineato quel contratto che avevano tra loro, perché in qualche modo è l'origine di tutto questo strambo rapporto che hanno. Quanto è vero, poi, che a questo punto per nessuno dei due tale contratto ha più significato!
Poi, la conclusione. (Ah, lì nell'ultimo punto, un errore di distrazione: hai scritto "a messo" invece di "ammesso".) Se mai avessi avuto dei dubbi sul fatto che tu ti fossi attenuta o meno al carattere di Kato (dubbi che comunque, ci tengo a sottolinearlo, NON ho avuto), la lettura di quest'ultima parte li avrebbe spazzati via del tutto.
Insomma, credo che in questo punto finale Kato venga fuori in modo particolare... Con quel nome che gli martella in testa. Con quelle persone che non ricorda ma che odia (oppure, per quanto ne sa, può anche amarli...) (perfetta rettifica *0*). Con la luce della cometa che lo inonda, con l'unica consapevolezza di essere stato qualcuno, anche solo per un secondo, una consapevolezza che tra poco dimenticherà. Con quello stupido nome (lo ripeto, sì) che continua a martellargli in testa e lui è sicuro che sia appartenuto a una persona inutile ed insignificante, con quel nome di cui lui non ricorda più il possessore...
Yue Kato.
Perfetto per una lapide vuota.

Devo dirlo? Mi ha dato i brividi.
Complimenti vivissimi!