Recensioni per
Cadence of her last breath
di Rowena

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/05/12, ore 12:47
Cap. 1:

Ogni tanto mi ricordo di venire a recensire storie tue. Non spesso ma torno. Per essere una che ama scrivere minchiate allegre, hai conservato intatto il tuo talento con le storie seriose e deprimenti, cosa che non è da tutti come ben sappiamo. Hai maneggiato due pg molto difficili: Charity, di cui quasi niente si conosce e che ti sei dovuta inventare di sana piante dandole vita, storia, sentimenti ed emozioni, e Piton, un Piton canon, soprattutto.
Della prima apprezzo i dettagli, il poter ricostruire l'intera psicologia della strega in uno spazio breve, il potersi affezionare a lei e di vederla andare più o meno inconsapevolmente incontro a una fine orribile.
Del secondo apprezzo infinitamente la mancanza totale di patetismi. Su Piton ho letto e hai letto di tutto, è un pg con molte ombre e poche luci, al quale è difficile affezionarsi o amare, perchè tutto quello che fa è "sporcato", in un certo senso. Ciò detto sei stata brava a mostrare quella che è la sofferenza di un compito suicida portato avanti a testa china, senza tentennamenti, fino in fondo. E' un uomo orribile, ma con dei meriti, e va detto.
Del resto ho apprezzato tanto l'atmosfera, che è stata descritta magnificamente: il periodo di guerra, le ansie, le paure, l'idea di una cappa pesante che tutto copre e riempie di angoscia.
A very good job!

Recensore Master
19/05/12, ore 13:04
Cap. 1:

[Recensione premio per il contest "Alla Testa di Porco"]

Io mi chiedo perché diamine non abbia mai letto prima questa storia. PERCHE'.
Cavolo, questa è una storia che VA letta. Va letta perché hai dato vita a un personaggio indimenticabile, all'emblema di chi resiste per amore dei propri ideali. "Non poteva tradire se stessa": direi che questa frase racchiude in sé tutto il personaggio, o almeno buona parte di esso.
Perché Charity, alla fin fine, non è un'eroina - non nel senso che si intende comunemente. Non è pronta a morire, non lo vuole, ma si rassegna alla propria fine cercando soltanto di salvare la propria dignità. Un atteggiamento da condannati, più che da eroi; eppure, non per questo si riesce a portarle meno rispetto o meno affetto. E' umana, realistica.

Il finale incentrato su Severus mi è piaciuto moltissimo: ho provato spesso a immaginare quali fossero i suoi sentimenti e i suoi pensieri in quel momento, e sono sempre uscita troppo devastata da quei tentativi. Tu invece hai condensato benissimo il tutto, dando l'idea dello sforzo che Piton fa per non cedere (o meglio, questa è l'idea che è stata trasmessa a ME, poi non so) unita alla consapevolezza di essere solo un reietto. Ottimo.

Complimenti anche per l'ambientazione e per il modo in cui hai costruito tutti i retroscena, i flashback e i ricordi legati a Silente, oltre per il modo in cui hai utilizzato certi dettagli: "Il pensiero di riconoscere i tratti del suo viso attraverso la pelle del rettile lo orripilava senza il bisogno di vederlo per davvero". Wow.

Ancora e ancora, complimenti.

Recensore Master
05/05/12, ore 22:57
Cap. 1:

*Sniff* *Snuffle*
Oh, ma che è quest'odore?
*SNIFF*
Oh, no.
*SNIIIIIFFFFFF!*
Oh, cavolo.
...MI MUFFISCE LA STORIA DI ROWI! DEVO CORRERE! D:

Alùr.
Ho letto l'altra recensione. Non la commento perché non si può, ma esordisco dicendo che io riesco a piangere per qualunque cosa. Mi faccio schifo per questo, ma è così. Quindi parto col presupposto che SICURAMENTE la lettura di questa storia mi ridurrà a un grumo di muco e lacrime.
...Bleh.

Oh, e una nota importante è che io amo, STRAMO questa canzone. E ne vado fiera, perché solitamente conosco lo 0.0003% delle canzoni che danno nome a fanfictions varie (o le cui citazioni sono contenute nelle storie stesse), e la cosa mi fa sentire tremendamente menomata.
Dio, quanto amo i Nightwish.
...
MUFFA! MUFFA! D: DEVO SPICCIARMI! E' tardi, è tardi!

Bene, intanto ti comunico che non mi sono messa a frignare.
In compenso, mi sento un peso opprimente, da qualche parte, nelle viscere. Tra l'orrore, il disgusto e la nausea.
Ed è colpa tua, anche se non lo è nel senso che intendiamo quando ci troviamo di fronte una mostruosa FYFFY.
No, chiaramente no. Il fatto è che hai trasmesso lo scempio in un modo perfetto, riuscendo così a farmi sentire quasi colpevole a mia volta, per la fine di Charity. Sarà che sono sentimentale, ma nell'arco di cinquanta righe mi ero affezionata a lei, alla sua vita (per come ce l'hai presentata, ovvio. Figurati se qualcuno si prende il disturbo di parlare di Charity. Secondo me era Tassorosso, altrimenti questa discriminazione non si spiega ò_ò). Ho fatto un po' come Aldo, che ha 'visto crescere' il dalmata, fin da quando l'ha visto in cima alla strada. Una sterzata di Giovanni, e - SQUETCH! - morto. Un'Avada Kedavra, e via, niente più Charity.
Mamma mia.
Va bene che ti ho sognata bionda, ma mica ti puoi vendicare facendomi soffrire così! Credevo che quella cattiva, tra voi due, fosse Lady! ò_ò

Beoterie a parte - mi sono rilassata perché la muffa ha smesso di fare l'effetto sabbie-mobili, sto recuperando terreno - ritengo che il modo in cui hai descritto la cara Prof. Burbage sia anche un manifesto anti-razzista, che si contrappone splendidamente - per quanto in maniera flebile e quasi inascoltata - al clima di terrore imperante durante la seconda salita di Voldemort. Come moltissimi degli arguti riferimenti leggibili nelle opere della Rowling, i fatti narrati si possono benissimo trasportare dal Mondo Magico a quello della cruda e retrograda realtà, sostituendo 'Babbano' con 'Negro', 'Frocio' e quant'altro. Ma non si potrebbe discriminare la gente in base alla stupidità, se proprio bisogna far razzismo? Sigh.

Chiudendo la parentesi di depressione, non mi stancherò di farti i complimenti per la caratterizzazione di Charity. Un modo rapido per definirla sarebbe 'Un'eroina del quotidiano'. Non ha avuto una vita in discesa, si è fatta il mazzo per poter aspirare al meglio, ha avuto un lavoro che le piace e ci tiene a farlo meglio possibile. Viene aggredita ingiustamente e si difende come meglio può. ZAC. Siccome è da sola, un debole lumicino di conoscenza, viene soppressa. Eh, son soddisfazioni. Perché se ti chiami Silente, non schianti, 'ti prepari a una nuova avventura'. Se sei Potter, ti 'immoli per il bene del mondo', ma sei 'solo' Charity Burbage, per cui ti si può far fuori senza problemi, e tanti cari saluti. La cosa mi deprime ulteriormente, ma è verissimo.

Parlando a proposito di fari nella notte che si ergono contro lo stupido pensiero comune (senza fare nomi), ho apprezzato come non mai il tuo stile, che, per quanto forbito e tutt'altro che privo di descrizioni e immagini evocative, arriva fino al punto. E non v'è traccia di occhi color ametista, per dire.


T'ho [in]trattenuta fin troppo coi miei pipponi, per cui, contrariamente al mio solito, riporto solo un paio di citazioni, che comunque mi hanno colpita con la potenza di uno Schiantesimo.
"Se c’era una cosa che trovava divertente nella guerra che incombeva, era la stupidità dei malvagi in questione: erano troppo tronfi per imparare qualcosa sugli umani che ritenevano inferiori. Provò a immaginare Bellatrix Lestrange, la folle al servizio dell’Oscuro, a studiare un francobollo e domandarsi inutilmente a cosa servisse"
Charity ride. Momento pessimo, ma lei ridacchia. Secondo me la cosa è significativa. Sente la pesantezza della situazione, e cerca di alleggerirla. A volte funziona, a volte no. A me avrebbe aiutato di più - che so - pensare a Voldemort sul cesso, più che Bellatrix alle prese con un francobollo, ma tant'è.

"Il pensiero di riconoscere i tratti del suo viso attraverso la pelle del rettile lo orripilava senza il bisogno di vederlo per davvero."
Ricordi quel peso e il senso di orrore di cui ti parlavo prima? Ecc'allà. Una frase è bastevole a far nascere l'orrore più puro in una persona. Perché qui si parla di orrore a ragione. Non come tendini che volano e ossa che escono di sede senza ragioni apparenti. No, per dire, eh.

"E ora Charity Burbage aveva usato il suo ultimo respiro per implorarlo di salvarla. Silente l’aveva messo in guardia anche da questo. Come poteva sapere tutto, quel vecchio demonio?"
Per quanto compaia solo nella parte conclusiva, trovo che tu abbia fatto uno splendido esame pure della figura di Piton. A me fa senso l'idea del serpentone ingloba-gente, ma quante ne ha viste, quest'uomo? La sua sofferenza, e il suo non poter MAI abbassare la guardia mi straziano. E la frustrazione della spia per antonomasia traspare benissimo dalla descrizione che fai di lui e dei suoi pensieri.
Tornando alla citazione estrapolata, ho AMATO il richiamo al titolo della storia. T'adoro, sappilo.


Adesso, siccome sono insopportabile, inserisco una nota conclusiva ove ti segnalo errori e piccole sviste, in 'ordine d'apparizione', così da facilitarti il compito di ritrovarli.

"Ferma di queste idee alle lezioni in cortile la ragazza non era neanche mai riuscita a far muovere la scopa, sotto lo sguardo che viaggiando su una scopa si sarebbe legata troppo a uno stereotipo culturale sulle streghe, la ragazza aveva fissato il manico che le era stato assegnato con un certo odio, senza sapere cosa aspettarsi."
Onestamente, mi pare che in questo periodo manchi qualcosa. Non me ne volere, magari sono io che sono stupida (e sono la stessa che ha fatto il sogno trekking-Xmen-Muse-Thor-RowiBionda, eh! XD), ma "sotto lo sguardo che viaggiando su una scopa" etc. mi lascia perplessa. Può darsi che sia uno di quei casi in cui hai già scritto una cosa, ma a metà trovi Il Discorso e cambi, dimenticandoti di modificare il resto? Boh.

"pensò la donna succhiando la piuma d’oca che aveva in mano."
Finesse. Metterei una virgoluzza tra 'donna' e 'succhiando'.

"questa sera è tra noi Charity Burbagem"
Una 'm' di troppo. Stop.

Ok, ho finito.
La storia è magnifica e tu pure.
Aspetto che la muffa si secchi completamente e poi la stucco.

A presto! *Bacini muffosi*

Recensore Junior
23/04/12, ore 22:24
Cap. 1:

Beh. Non avrei mai, e dico mai, pensato di piangere per la morte di Charity. Di Charity! Non ho pianto neanche per Silente! Allora, le cose sono due: o sono anormale, o tu sei un genio.
Può darsi siano entrambe.
Questa storia è un magnifico crescendo di tensione, angst e drammaticità: ho adorato la parte in cui lievita sul tavolo ed i pensieri finali di Piton; davvero sublimi.
Che dire? Complimenti, è veramente fantastica.



PS: Ma noi dobbiamo essere "rivali" in tutto? HAHAHAH Se vuoi, mi piacerebbe se passassi a dare un'occhiata anche alla mia :3