Recensioni per
Controluce
di SparkingJester

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/06/12, ore 22:22
Cap. 3:

Ciao :) innanzitutto mi scuso per il tempo che ho impiegato a scrivere la recensione – avevo letto la storia da molto, ma solo adesso sono riuscita a ricavarmi un pomeriggio in mezzo alle sessioni d’esame!
Per quanto riguarda la recensione, ho provato ad essere il più obiettiva e precisa possibile, cercando di non frammezzare il punteggio :) spero bene!
A presto! ;)

Punteggio totale: 39,5/45

Grammatica e Sintassi: 7,5/10 punti

una compagnia ben più... intima. Ma in quel momento era lì (non è molto corretto iniziare una frase con “ma”)
D'altronde, era questo che provavano tutti coloro i quali stavano intorno ad Alessandro. Se ha domato Bucefalo, poteva domare chiunque. (il tempo del verbo avere è sbagliato: sostituisci “ha” con “aveva”)
Mi svegliai dal torpore che mi affliggeva. Ero rimasto in silenzio ad ascoltare quella storia e provai addirittura gusto nell’ udirla. (Sostituirei “provai” con “avevo provato”)

Stile e Lessico: 7,5/10 punti

Per quanto riguarda lo stile, ti segnalo queste ripetizioni:

erano le grigie armature delle sue guardie personali in piedi a far la guardia (ripetizione: sostituirei “guardia” con “sentinella” o altro sinonimo) come cani o meglio come statue.
A parte le guardie sulla porta, nessuno. Mi voltai e ordinai ad una delle guardie di correre (ripetizione: sostituirei “guardia” con “sentinella” o altro sinonimo)
lo tranquillizzai con tono calmo e pacato. << Sta tranquillo figliolo, nessuno ti farà del male (ripetizione: sostituirei “tranquillo” con “calmo” o altro sinonimo)
Comandante Macedone, ero un babilonese. Il pesce guardiano aveva svolto il suo compito: proteggere la cultura babilonese. (ripetizione: sostituirei “Babilonese” con un sinonimo)

In merito alla punteggiatura, invece:

mi teneva al caldo da quella fresca serata primaverile. (modificherei così: “mi teneva al caldo, riparandomi da quella fresca serata primaverile.”).
Aprii la porta, scostai le tende e giunsi dal mio condottiero: (metterei la virgola al posto dei due punti) Alessandro Il Macedone.
tappeti pregiati e alle spalle un enorme letto circolare (io metterei un inciso qui: “e, alle spalle, un enorme”)
come cani o meglio come statue. (aggiungerei una virgola qui: “come cani, o meglio”)
<< Tu no, Astor. Resta, fammi compagnia. Non ho voglia di stare da solo. >> (qui sei andato a capo. La frase successiva è però legata al dialogo, quindi ti suggerirei di tenerla nella stessa riga del dialogo) Disse con tono freddo e stanco.
Il Grande gridò, e il silenzio calò. Momenti interminabili. Ma infine Alessandro riprese: (Fluidificherei il passaggio togliendo qualche punto fermo, magari legando la seconda e la terza frase.)
non avevo scelta così stetti ad ascoltare. (Metterei una vigola qui: “non avevo scelta, così stetti ad ascoltare.)
nome conosciuto nella zona Est della città. (Qui sei andato a capo: solitamente, quando lo si fa all’interno del dialogo, all’inizio della nuova riga si re-inseriscono i segni di dialogo aperto.) Dopo quest'episodio, i presenti non ne fecero parola con nessuno. (Correggerei così: “nome conosciuto nella zona Est della città. – a capo - << Dopo quest'episodio, i presenti non ne fecero parola con nessuno.”)
Eppure esattamente un mese dopo, l'episodio si ripeté. (Metterei una virgola qui: “Eppure, esattamente un mese dopo, l'episodio si ripeté.”)
Fece due calcoli e scelto il giorno in cui sarebbero dovuti apparire, uscì dalla città. (Metterei una virgola qui: “calcoli e, scelto”)
pesci con una lancia al posto della faccia e come se non bastasse, un gigante dei mari. (Metterei una virgola qui: “faccia e, come”)
non avrebbe mai più voluto rivedere ma allo stesso tempo, voleva conservarlo (Metterei una virgola qui: “ma, allo stesso”)
vi furono vari sconvolgimenti politici e per questo e altri motivi, ormai non c'era più tempo per raccontare leggende. (Metterei una virgola qui: “politici e, per questo”)
la leggenda alle generazioni future ma le reazioni furono totalmente diverse (Metterei una virgola qui: “future, ma le”)

Trama/ Originalità : 20/20 punti

Giudizio Personale: 4,5/5 punti
Come al solito hai saputo creare una storia veramente originale, per cui inizio col farti i complimenti.
L’idea dello spirito-guardiano delle tradizioni è molto bella, poetica quasi, e tu hai saputo fonderla perfettamente con la leggenda, creando un racconto che, oltre ad essere fluido e armonico, è soprattutto affascinante.
Sono stata piacevolmente colpita dalla conoscenza storica che trapela attraverso questa storia: la sua accuratezza è tanto marcata quanto non ostentata, il che è, a mio avviso, positivo. L’atmosfera del tuo racconto è di per se evocativa, il pretesto per la narrazione abilmente inserito, l’aspetto fondamentale della leggenda urbana – il fatto che venga tramandata oralmente e mai da chi l’abbia direttamente vissuta – rispettato in pieno. Come in ogni tuo scritto, ho apprezzato molto la trama e l’originalità, ma devo dolermi per i piccoli nei che ti ho segnalato nelle voci “grammatica” e “stile”; su quest’ultima, soprattutto, voglio spendere due parole. La tua storia è - purtroppo - spesso molto frammezzata da punti, che creano frasi composte da pochissime parole e “slegate” le une dalle altre, perfino dove queste – a mio parere – sarebbero dovute stare insieme, unite da un tipo di punteggiatura più varia; questo, ovviamente, va inteso per le parti non inserire nei dialoghi, per le quali ritengo la punteggiatura da te scelta funzionale al tipo di impostazione del discorso che hai voluto dare ai tuoi personaggi.
Ultima annotazione, più di gusto personale che di forma: probabilmente io non avrei slegato il secondo dal terzo capitolo; il taglio che hai operato, infatti, è brusco, soprattutto in quanto la frase che apre il terzo capitolo è davvero molto legata con la fine del secondo.
La tua storia è scorrevole, un racconto che si legge tutto d’un fiato molto volentieri e che ha quel lieve sapore di mistero che lo rende ancora più intrigante. Il finale mi ha trovata piacevolmente colpita: l’idea che questi “spiriti” abbiano segnato Astor tanto da indurlo a vivere nella città che ormai è divenuta sua così interamente è meravigliosa, la scena del pesce-ombra che danza nell’aria e sulle pareti attorno a lui per poi strisciargli sotto la pelle, insinuandosi nel suo cuore, è bellissima. I miei complimenti ;)

Recensore Master
10/05/12, ore 21:41
Cap. 3:

Eccomi! Ho tentato di essere più "giudiciosa" possibile :) se devi lanciare pomodori, fallo pure tranquillamente!

Grammatica e Sintassi: 7/
10 punti 
 
Fondamentalmente non ci sono errori di grammatica, solo una frase mi suona sbagliata ed è quella di Bucefalo. Il problema  grammaticalmente grosso di questa storia è la punteggiatura. Di solito la punteggiatura è governata da usi, più che da regole vere e proprio, eppure alcune ce ne sono e vanno rispettate. Fra gli usi c’è quello del punto alla fine di un discorso, dopo il punto esclamativo, fuori di virgolette. Non l’hai mai fatto, ma vabbeh, è una scelta. Quella che invece non è una scelta è mettere il punto fermo all’interno delle virgolette. Quello è un errore che hai ripetuto ovunque, così come quello della virgola prima del “ma” e prima della “e”: se c’è un inciso dopo, va più che bene, sennò è un vezzo che spesso però stona con i ritmi della lettura.
Ti segnalo inoltre un paio di incoerenze: ogni tanto scrivi “Mio Signore” maiuscolo e ogni tanto te ne dimentichi e l’uso dei due punti per introdurre il botta e risposta del dialogo: anche qui,non è un errore, ma se si sceglie la via del discorso “aperto”, botta e risposta, meglio usarlo sempre, non farne uso per ¾ del tempo e poi, improvvisamente, mettere delle parti con :”hgjhgjhghgjh”.


Stile e Lessico: 9/10 punti 
Nulla da dire sul lessico, abbastanza alto da permettere l’inserimento a livello storico e sociale (siamo davanti ad un condottiero che ha studiato con Aristotele, mica pizza e fichi), con momenti di calo dovuti al fatto che, accanto ad Alessandro, ci sono un servitore e un altro generale. Sicuramente istruito, ma nella vita di tutti i giorni – e soprattutto quando si ha sonno! – certe scelte sono più che concesse. Stilisticamente lo stesso: non posso dire di apprezzare in pieno il tuo stile, ma di quello parlerò dopo, però è particolare e ben riconoscibile. Unico appunto: quando si fanno storie così “storiche” è sempre preferibile usare il “voi”, invece del “lei” di cortesia. Da un lato sa più di “vecchio” (purtroppo!) e dall’altro, però, era un pronome meno freddo, più cortese. Il senso che vuoi dare di subalternità servo/padrone resterebbe, eppure vi sarebbe pure un leggero senso di ribaltamento, dovuto al fatto che, durante la storia, i giochi li regge il servo. Non certo il Prode.

Trama/ Originalità : 15/20 punti  perché io sono cattiva e il punteggio massimo all’originalità credo di non averlo dato mai. Scherzi a parte, questo è un punto difficile da valutare: io non do mai punteggi così alti, lascerei sempre “originalità x/10”. Il fatto che l’abbia messo “su base venti”, indica che per l’organizzatrice originaria questo punto era molto importante. E allora mi fermo bene a riflettere e questa storia, sì, è molto originale. Prima di tutto è una rarità trovare scritti storici, soprattutto se inerenti alla storia antica. Soprattutto se scritti bene. La tripartizione in introduzione-svolgimento-finale è molto classica, ma non per questo meno azzeccata. Soprattutto vista la lunghezza dei singoli capitoli. La trama è particolare, l’idea di ambientare una “leggenda metropolitana” – per sua definizione, qualcosa di moderno – nell’Antica Babilonia e di usare come artificio retorico per introdurla un Alessandro Magno – anche se l’idea del reuccio annoiato è un po’ un topos letterario – è buona. Quello che però le ha fatto perdere un po’, ai miei occhi – miei né! – è il fatto che…avevo previsto il finale. Nel senso. A farla da padrone, qui, dovrebbe essere la storia. E quindi il protagonista che parla, eventualmente, in prima persona. Il protagonista stesso dovrebbe essere o chi racconta la storia o chi la richiede. Perché far parlare in prima persona una terza persona, esterna? Di sicuro avrà una certa rilevanza dopo. E, proseguendo la lettura, non si può non pensare che Astor assista a questo strano evento narrato. Ecco, i due punti in meno sono proprio per questa mia “mancata sorpresa”. Non voglio che tu la prenda male: è un’ottima idea. E questo è un giudizio altamente soggettivo, quindi al massimo mandami a quel paese e ignorami!

Giudizio Personale: 4/5 punti  Difficile. Difficile perché  la storia mi è piaciuta – l’idea e lo svolgimento. Ma il “come” mi è risultato pesante. Probabilmente perché ho uno stile di scrittura molto diverso, quasi secco, ultimamente tendo a spezzare molto le frasi con i punti fermi. Invece qui mi trovo in una situazione molto diversa da ciò che di solito amo leggere. Non che tu sia prolisso, tutt’altro. Ma l’unica parte in cui mi sono trovata totalmente a mio agio è quella iniziale della leggenda. Il folle che corre, la descrizione spezzata, l’affanno, la paura, i bambini con gli occhi sgranati. Però queste sono mie difficoltà, quindi non dovrebbero inficiare il punteggio della storia. Però… però…
Un 4. Perché a dar di meno mi sentirei in colpa, è una storia che ho apprezzato e che credo ricorderò per molto tempo. Ma a dare 5 sarei ipocrita. Spero il compromesso ti vada bene!

Totale: 35/45
(Recensione modificata il 10/05/2012 - 09:42 pm)

Nuovo recensore
04/05/12, ore 23:43
Cap. 3:

Ooh, quanto amo questo genere di storie :)
Molto bella e piacevole, ha il sapore di una di quelle vecchie leggende che vengono ancora tramandate oralmente, mi piace parecchio soprattutto la figura di Alessandro Magno (il reuccio annoiato che ha bisogno di una storia per addormentarsi...stupendo!).
Bella, bella, bella.

Pace e Prosperità,
Himeros