Recensioni per
Just a perfect man
di Neal C_

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
01/02/13, ore 23:38

Ho letto questa storia come mi avevi consigliato, e devo dire che ha reso ancora più interessante il seguito.
(recensione lunga, mi dicono)

Recensore Junior
22/08/12, ore 17:54

Mi è piaciuta moltissimo. Sia per l’idea originale, sia perché è essenziale. Mi spiego meglio: nello spazio ristretto di una one-shot emergono con nitidezza e precisione i due estremi opposti di Brian – la puttana e il padre. Sono in qualche modo riassunte tutta la sua evoluzione e tutte le sue contraddizioni. Il fatto poi che la prospettiva sia esterna rende perfettamente un altro aspetto complicato che riguarda la personalità/il personaggio Molko, vale a dire l’effetto straniante e spiazzante che ha sulle persone che hanno a che fare con lui. La naturalezza con cui si limita a constatare che non può ricordarsi tutti quelli con cui ha scopato è oltretutto molto significativa del fatto che, comunque, i due Brian, in qualche modo continuano, a coesistere e – a quanto pare – piuttosto pacificamente. Contraddizioni, forse, ma non conflitto.  
Il personaggio di Andrew poi, è molto riuscito perché è emotivamente coinvolto ma non più così tanto da rendere la narrazione del ricordo troppo enfatica e quindi troppo soggettiva. Questo contribuisce a rendere questa doppia istantanea di Brian agli antipodi della sua vita ancora più verosimile. Complimenti :)

Nuovo recensore
09/07/12, ore 15:53

Complimenti, mi è piaciuta moltissimo questa storia. Mi piace il fatto che brian, nel corso di tutta la storia sia così misterioso e "distante" come chiuso in una bolla dove nessuno, in particolare Andrew è abbastanza all'altezza di quest' "uomo perfetto" per entrare. Solo la famiglia può permettersi di avere uno spazio nel suo cuore, però allo stesso tempo sono proprio loro ad essere all'oscuro di tutto quello che accade. è anche un po'il modo in cui noi fan lo vediamo, vorremmo sapere di più, ma riusciamo solo a vedere ciò che lui vuole far vedere. Tutto il resto lo sa solo lui, e noi siamo esclusi come Andrew. La frustrazione di andrew è palpabile, cerca in tutti i modi di avvicinarsi a Brian, ma lui è semplicemente indifferente e ricorda a malapena e una cosa che per Andrew è importantissima, per Brian è assolutamente niente. Mi piace anche come si noti il cambiamento di Brian, e ancora la frustrazione che prova Andrew nel vedere questo cambiamento, quasi non riesce ad accettarlo e continua a sentire ancora fortissime le sensazioni che ha provato in quel primo incontro. ndkfkfngn mi è piaciuta.
ps:Andrew Packard?Twin Peaks?

Recensore Junior
18/05/12, ore 17:00

Ah-ah. Ho capito cosa mi piace così tanto del tuo stile, ma non riuscivo a definire. Questo: Avevo costretto tutti i miei amici a non fumare in mia presenza se non in spazi molto ampi e ad una distanza ragionevole dal mio naso. Usi dei termini concreti (quel 'naso' mi ha mandato in brodo di giuggiole), descrivi anche stati d'animo e mentali ricorrendo a termini pragmatici. Le situazioni così si ancorano alla quotidianità e non sfuggono di mano. Molto bello. Diciamo che ora ho finito le considerazioni vaghe et nebulose e commento seriamente XD E' una storia che mi è piaciuta molto, un po' per l'inequivocabile fascino del Molko dei giorni migliori (chi ci resiste non viaggia per questi lidi), un po' per Andrew, protagonista ma spettatore dello show di Brian. Andrew emerge dai suoi pensieri più che da ciò che fa o dice - anche perché ci è parso un tantino schiacciato dall'ego misterioso/stronzo affascinante/ambiguo del suo compagno: probabilmente gli avesse chiesto di aprire una salumeria con lui avrebbe accettato XD Questo passaggio rende bene quest'idea e mi è piaciuto moltissimo: Cominciai a chiedermi stupidamente cosa lo aspettasse una volta fuori dal mio appartamento, e dalla mia vita. Pensa tantissimo, pensa troppo, Andrew, e sta muto mentre la sua mente - e noi che la leggiamo - percorriamo tanta strada con lui. Bella anche la frase della lavanderia, perché la lavanderia è figa perché rende bene la sconsclusione (o ad ogni modo mancanza di tempismo) dei pensieri abitualmente. L'incontro molti anni dopo è un degno seguito di tutto questo perché con stringate frasi ci fai capire come sono cambiati i due, e su tutto ho adorato Andrew che discretamente si impone di offrirgli una sigaretta, una sorta di questione di principio per ricreare la situazione di tanto tempo prima ed avere lui il controllo, ora. Brava, ottimo lavoro :)

Recensore Junior
11/05/12, ore 23:39

Brava mi è piaciuta un casino la tua storia, sei riuscita a rendere due Brian meravigliosi, ma soprattutto Andrew ma anche tutta la contestualizzazione, sembra cosi naturalee credibile, insomma ci si sente tirati in causa perchè Andrew è come tutti noi ed è facile immaginarsi nei suoi panni, quindi Brava e alla prossima

Recensore Master
08/05/12, ore 14:08

Un Brian che sia la summa dei propri "stereotipi". La summa di una serie di qualità che lo rendono "perfetto" - perfettamente acerbo, selvaggio, cattivo e graffiante in gioventù. Perfettamente padrone, posato, manipolatore, padre e marito da adulto.
Oh sì, hai descritto i due Brian meravigliosamente.
E lo sai che succede?
Succede che Andrew è un personaggio incredibile. E' lo sfondo reale contro cui tratteggiare il tuo Brian Capolavoro, ma viene fuori che è Andrew il capolavoro vero. In pochissimi tratti c'è tutta una vita, la vita di un uomo comune a confronto con un uomo straordinario. Beh, l'uomo comune siamo tutti. Di Brian quanti ce ne sono? forse neppure uno, sicuramente neppure lui. Andrew è chiunque legge.
Ottimo lavoro.
MEM