mmmh, qui c'è qualcosa che non va (dove "qui" sta per "nella mia testa"): la sottoscritta ha sbrodolato sul tuo piccolo Tony diversi mesi fa e se non conoscessi fin troppo bene la mia rincojonaggine (per la serie "i neologismi non sono mai abbastanza") sospetterei che EFP mi abbia sabotato cancellando la mia recensione (ho sempre sofferto di manie di persecuzione e complottismo acuto), perchè ero fermamente convinta di averla già lasciata. Rimedio sedutastante.
AAAAAWWWWWWWWWWWWWWWWW, Tooooooony *orbite a forma di cuori luccicosi* Quanto il mio piccolo e debole ggguoricino può venir straziato dalla visione di un mini Stark che s'affanna e si strugge per catturare l'attenzione del padre? È quanto di più adorabile i miei occhi abbiano letto e la mia mente abbia immaginato nel corso della mia lunga permanenza su EFP. Il rapporto (o forse sarebbe meglio dire il "non-rapporto") di Tony con il padre è un tema che mi prende moltissimo e che, a mio avviso, ha molto a che fare con il Tony adulto pre-Afghanistan e con la sua personalità. L'indifferenza e la freddezza del padre costituiscono per lui una ferita dolorosamente profonda e mai sanata, che l'ha portato a cercare le conferme e i consensi mai ricevuti dal genitore nel mondo esterno; di fatto, sono la causa scatenante della sua megalomania e fonte di insicurezza e fragilità celate dietro la corazza di supponenza e presunzione che indossa e...Ok, dismetto i panni della psicanalista prima di sfracassare in maniera definitiva i maroni dell'autrice.
Che poi, come si possa bistrattare un figlio come Tony Stark, resterà per sempre un mistero insondabile per la mia mente...Ok ok, ho finito, davvero.
Duuunque. Ho adorato il modo in cui hai saputo dipingere la rassegnazione e la mestizia di baby Stark e quello in cui hai alluso al suo futuro, attraverso lo scambio di battute con il padre sul reattore Arc ed il suo funzionamento; ma quello che ha reso incredibilmente suggestivo quel dialogo è l'ultima parte, che ho trovato meravigliosamente densa ed evocativa, zeppa di ricordi e sentimenti forti. Il quesito di Yinsen (Yinsen *annega 'n'altra volta nelle sue stesse lacrime*) che ricalca quello del piccolo Tony e la risposta di quest'ultimo, in cui riecheggia quella del padre, in un filo invisibile che lega passato e presente in maniera efficace e toccante, sono soltanto alcuni degli elementi che rendono questo breve scritto un'altra imperdibile perla del tuo repertorio. Ormai ne ho lette, di tue storie, e sono giunta alla conclusione che non c'è un Tony che tu non sappia caratterizzare: che sia bambino, adulto pre o post Afghanistan, che si tratti della sua versione borioso e megalomane o di quella più seria e sensibile, riesci sempre e comunque a renderlo in maniera perfetta.
Complimenti vivissimi *si spella le mani*
Alla prossima, carissima *la sommerge di cuori* (Recensione modificata il 02/04/2013 - 12:30 am) |