Recensioni per
What Happens In The Dungeons Remains In The Dungeons
di TizianaRivera
Ho iniziato a leggere distrattamente, credendo, non so perché, che la storia fosse una one-shot, poi ho notato i 26 capitoli e mi sono chiesta se valesse la pena leggerla tutta. Per rispondermi, me la sono letta (saltando qualche pezzo che proprio non mi interessava) e la mia conclusione è che no, non valeva la pena leggere 26 capitoli, che poi sono anche di più (ma se fossi stata io a dividerli sarebbero stati forse 10, al massimo). I capitoli sono cortissimi, il che rende confusa e spezzata la trama: come guardare un film in cui l’inquadratura cambia ogni 2 secondi. Complica ancora di più le cose il cambio ingiustificato di POV da un istante all’altro, fatto usando sempre il narratore in prima persona (espediente che, peraltro, neanche mi piace molto, a meno che non sia fatto benissimo o che sia un effettivo flusso di coscienza - ma questi sono gusti personali). Aldilà dei capitoli, il problema più grosso che ho con la storia sono i personaggi. Li trovo, poco sviluppati, infantili, imprevedibili e per niente realistici. Gli avvenimenti di quella prima notte sono ingiustificabili: va bene essere ubriachi stronchi, ma quando lo sono io divento un po’ cretina, mica mi vado a innamorare di gente a caso, offrendomi di farmi tatuaggi in loro onore perché voglio averli sempre tra le mie braccia! Who the hell does that? Ah, e Ron (non ricordo in che capitolo) ha ragione: questa Hermione l’hai fatta un po’ zoccola, eh? Ma poniamo che possa succedere, non vedo comunque come giustificabile il comportamento schizofrenico dei personaggi che, oltre ad accoppiarsi in giro come conigli in calore, cambiano amicizie e ideologie come fossero le mutande al mattino. Pansy e Hermione che si chiamano Pans e Herm (oppure “Grang”, il soprannome più assurdo mai coniato) dopo mezz’ora che Hermione ha deciso di cambiare in maniera officiosa la sua Casa, mi pare un po’ da far ragionare. |
Prima di tutto ciao, |