Recensioni per
29.5.2012: Il mio primo terremoto
di Pendragon of the Elves

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/06/12, ore 11:56

Ciao, volevo passare e leggere qualcosa di tuo, ma purtroppo non conosco Death Note nonostante le mie compagne di classe mi facciano una testa tanta parlandone ogni mattina! XD Così ho aperto questa fanfiction.
Devo ammettere di essere rimasta piuttosto sorpresa dall'argomento che hai trattato, poiché, specie negli ultimi tempi, è molto molto delicato e bisogna saperlo trattare. Tu ci sei riusita abbastanza bene. Mi è piaciuto il susseguirsi di pensieri che attraversano la mente della protagonista la quale appare sempre molto tranquilla e razionale, quasi divertita, appunto. Anche io ho vissuto un terremoto, il 13 Aprile 2012. E chi se lo scorda più? Una scossetta di nemmeno 4 gradi che è durata poco meno di cinque secondi, che mi ha sì entusiasmata non poco, ma anche terrorizzata parecchio.
L'unico terremoto che avevo vissuto era stato nel 2002, e stavo anche dormendo. Non mi sono accorta di niente, benché molti dicono che sia stato abbastanza forte. Ero piccola, i miei mi hanno caricata in braccio e siamo scesi giù: cosa sbagliatissima, eppure, in preda al panico, è stata fatta.
Tornando alla scossa che ho davvero visto e sentito, quella del 13 Aprile, il tutto mi è sembrato come un sogno...nè bello nè brutto. In quei pochi secondi - e non so ancora come - ho avuto il tempo di girarmi e osservare i visi dei miei compagni: chi rideva, chi non si accorgeva di nulla, chi era già scattato in piedi. E io, come mi avevano insegnato all'asilo e alle elementari, che mi fiondavo sotto il banco. Troppo piccolo, tra parentesi. Perché ci ho pure sbattuto la testa, e non sono una balena. XD La mia professoressa ha interrotto immediatamente la lezione di latino, per grazia divina. Si è alzata, ha detto: "Ragazzi, tutto bene. Tutto bene. Non succede nulla". E poi è scappata in corridoio, lasciandoci soli. Ovviamente è tornata quasi subito, ma, in preda alla confusione, era lì per lì per abbandonarci. Non è stato nulla di grave in confronto a ciò che continua ad accadere in Emilia, ma mi ha preoccupata parecchio, come se già non fossi abbastanza paranoica.
Se permetti, però, di tutta la fanfiction ho amato di più la tua riflessione finale. E' proprio vero: passi giorni interi a chiederti cosa prenderai con te in caso di fuga, cosa sarai costretta ad abbandonare, e poi, sul momento, scappi. Tu e la tua vita sotto braccio. Tutto ciò che ti serve.
Complimenti, mi è piaciuta molto.
S.
P.s: Hai trovato un'altra compagna di sventura. Anche io sono una vittima del Classico. XD
(Recensione modificata il 13/06/2012 - 12:01 pm)

Recensore Junior
02/06/12, ore 13:57

Tadaima!

L'ho trovato, vedi? :)
Come ti ho già scritto, è assurdo il coraggio che hai avuto, io sarei rimasta paralizzata dal terrore e non so se sarei riuscita a muovermi razionalmente. Nonostante tutte le prove che facciano fare, viverlo personalmente è diverso, è un'altra storia, e penso sia completamente devastante. Sono contenta che, nonostante tutto, tu stia bene. Tuttavia molte persone hanno perso casa, soldi, sicurezza, famiglia, forse anche la vita. Hanno perso futuro e la capacità di affrontarlo con il sorriso.
Fortunatamente io non ho mai subito scosse, ma mia madre sì, più di una volta. Mi ha raccontato di come ancora se lo ricordi nonostante tutti gli anni trascorsi, sì, perché in fondo non è un ricordo tanto facile da rimuovere. Sono convinta che davanti a situazioni di questo tipo tutto il resto passi in secondo piano, e la vita è l'unica cosa di cui davvero ci si interessa. E hai ragione, la consapevolezza che nessuno può proteggerti da questo mette addosso ancora più angoscia. Tuttavia è colpa dell'uomo. Dell'uomo egoista, che ha distrutto ciò che è nato perfetto, che ha ucciso lo stesso mondo sul quale è stato concepito.

Gomenasai. Ogenki desu ka?
Eru

Recensore Junior
31/05/12, ore 21:26

Ciao!!
Scusa se ho dato la precedenza a questo tuo scritto... Io abito a Ferrara e quando domandavo "ma è zona sismica?" mi hanno sempre risposto "Ma figurati! Abbiamo chili di sabbia sotto il terreno!!" peccato che il 20 Maggio, alle 4.04, la scossa l'abbiamo avvertita tutti,così come l'altro ieri a scuola. Non dovrei lamentarmi,la mia casa non ha subito danni a differenza di alcuni paesi completamente distrutti,ma la paura c'è stata, tanto che da noi hanno già chiuso le scuole.Mi ha colpito molto il modo in cui hai descritto il tutto e la riflessione alla fine: la vita è uno dei beni più grandi e non bisogna mai dare nulla per scontato. Oltretutto... Avere una testina dondolante può essere sempre utile!
Comunque per le emozioni non ti devi sentire un pò in colpa: sono reazioni umane che si scatenano quando bisogna elaborare qualcosa! Subito dopo la scossa,sebbene avessi la mano che tramava, io mi sono pure messa a ridere!! Forse per la situazione surreale... Comunque, alla prossima
baci
Ila
P.S. Mi piace come scrivi!
P.P.S. Mi sembra di capire che anche tu fai il classico...

Recensore Veterano
29/05/12, ore 20:25

Woah, ma sai che pensavo che tu stessi per scrivere qualcosa del genere?
Davvero carina, esprime davvero bene la situazione, e il panico che si può aver provato. Non credevo però che ti avesse colpito così tanto la scossa di questa mattina, a scuola.
Questo penso sia il pezzo più efficace dell'intero scritto:
Poi, come in un sogno, nel silenzio dell'aula ho sentito un basso mormorio provenire da dietro le mie spalle, la voce di un mio compagno che pronunciava una sola semplice parola. Neanche per un istante ho pensato che fosse uno scherzo, o che fosse solo uno stralcio di conversazione captato per caso dalle mie orecchie. Non credetti nemmeno di aver capito male, come tante volte mi succede, a riprova del fatto che, in quella situazione eccezionale, il mio istinto animale assopito aveva preso in un secondo il posto della mia tipica distrazione. Credetti subito, con tutta me stessa a quella parola. Non era una frase, non possedeva nemmeno un verbo, né un aggettivo, né altro: era solo un semplice sostantivo ma che racchiudeva in se tutto ciò che c'era da dire. E penso che ognuno dentro quella stanza avesse colto perfettamente e al volo ciò di cui si trattava.
«Terremoto…».
... perlomeno, è la parte che mi è piaciuta di più.
Brava, che hai messo dentro Cesare, e brava, ad aver sgridato la prof per il "ma che dite, non è successo nulla...": la penso proprio come te. Come hai reso drammatica però l'uscita del nostro compagno - per carità, ti è venuto bene, però era abbastanza comica la scena (ok, va bene, non era il tipo di situazione da risata, però...)
Ti lascio, che la cena reclama!

Hamber