Nali, Nali.
Lo vedi il potenziale di questa storia? Il tuo potenziale?
Come ti ho già detto su FB, questa storia è una delle più dense, più ermetiche, più introspettive che tu abbia mai scritto.
E te lo dico spassionatamente: datti all'originale/introspettivo. Credo fermamente che avresti un certo successo, in questo settore.
Ma parliamo della fanfiction (e facciamolo brevemente, che ho ancora qualche FF da recensire xD).
Ciò che più mi ha colpito è stata la struttura. Ai momenti di profonda introspezione di Lisa si alternano spazi staccati e rigidi di battute di dialogo. È come se tu stessa avessi sentito la necessità di uscire per qualche secondo dalla mente del protagonista e narrare quel che accadeva al di qua. E trovo che sia una scelta strategica e ben azzeccata: dai modo ai lettori di assorbire quel che hanno letto, concedendo una giusta pausa di riflessione.
È come sei quei dialoghi incarnassero la necessità di rallentare e sì, magari il lettore li legge con un certo interesse, senza tuttavia riuscire a focalizzarli perché ancora troppo presi da quel che è venuto prima.
Quindi *clap clap* ottima trovata. E da non mi aspetto mai di meno, quindi...
Passando velocemente ai personaggi, ti dico che gli originali ti riescono di gran lunga meglio di quelli nati dalle altrui penne. Un esempio? Quando ho letto la tua ultima oneshot su HP, la caratterizzazione di Sirius e Remus, seppure impeccabile, mi è sembrata rigida (sempre se restiamo nel contesto del paragone che sto facendo), come se tu stessa ti sentissi costretta in abiti troppo stretti; ma Lisa, Francesco e Giuseppe sono diversi. Nei loro gesti è palese la libertà che ti presa, hanno più spessore, più personalità e, pur essendo parte di un contesto estremamente ermetico e chiuso come il tuo, hanno la capacità di trasmettere tanto. No, non dire, ma trasmettere.
E tu, cara, capirai che la differenza è tanta.
Una spina nel fianco di questa storia (si fa per dire ed è inteso in senso buonissimo, sia chiaro!) è la palese implicazione amorosa tra Lisa e Francesco.
È un amore labile, poco accennato. Eppure. Eppure dai pensieri così slegati e duri di Lisa se ne percepisce l'intensità.
Perché quello di cui parli tu è un amore naufragato, come Francesco, come Giuseppe, come Lisa stessa vorrebbe essere.
Ma, proprio quando pare che Lisa voglia gettar via le forze e l'avvenire, quando urla il suo odio al mare che le ha tolto tutto, ecco rinascere l'antica fiamma della speranza.
Una speranza incerta, debole, ma comunque presente. E io la vedo lì, mentre Lisa se ne sta in riva al mare, quasi in una sorta di assurdo faccia a faccia.
E nonostante l'amarezza dei suoi ultimi pensieri, si intuisce, anche se in maniera molto sottile, che il suo amore per il mare c'è ancora, seppur infangato, seppur lacerato, però c'è.
È come se tu avessi voluto dare una speranza a tutti coloro che si imbarcheranno nella lettura, come se avessi voluto avvertirli, dire loro: "Ricorda che c'è sempre qualcosa per cui vale la pena restare".
E chiusa la parentesi sui personaggi, passo allo stile. Non mi ripeterò, perché sostanzialmente avrei da dirti le stesse cose di sempre. Tu sai come la penso, tu sai quanto io ami questo tuo particolarissimo modo di scrivere, tu sai quanto desidererei che TUTTI lo conoscessero e ne restassero stupiti.
E quel tocco delicatissimo di poesia non guasta mai, anzi, tutt'altro.
Bon, credo d'aver detto almeno la metà +1 delle cose che avrei voluto scriverti e, quindi, consideriamo passabile questa recensione. :)
Ti saluto qui e migro nell'altro fandom.
Un abbraccio forte.
Honeybee.
P.S.: Tu e le tue dediche. ♥♥♥ |