Come ho detto, giungo a dare il commento. =ç= Tengo a precisare che evidenzierò di più i lati che, da parte mia, modificherei al fine di migliorarli, assunto che, togliendo questi, la breve storia rimane comunque davvero adorabile.
Comincio col dire che l’idea di impostare così il coming out è abbastanza nuova, almeno la parte del dialogo, per quanto l’idea dell’amico che si rivela all’amica d’infanzia non sia troppo innovativa.
Partendo dalla cima della storia, mi sento di dire questo: l’introduzione dei due personaggi e della loro storia cala il lettore nella situazione generale ed è utile a comprendere i personaggi, tuttavia (magari al momento di scriverla non ne avevi il tempo, o non ci hai pensato) è un’introduzione piuttosto didascalica. Non aiuta chi legge a sviluppare dell’empatia per i due e si sente molto prepotente la voce esterna del narratore che li racconta. Questo non è sbagliato di per sé, ma toglie enfasi alla situazione. Diciamo, ho l’impressione che sia depersonalizzata.
Per evitare questa sensazione e rendere il testo più vivido ti consiglio, in altri casi, di “sciogliere” la didascalia di presentazione in delle scene. Senza dubbio la storia si allunga e ci vuole più impegno, ma direi che se lo merita. Un esempio tra tutti: invece che dire in breve che i compagni credevano che i due stessero assieme, perché non mostrare una vera e propria scena in cui sono “accusati” di piacersi con un qualunque pretesto?
L’impatto migliorerebbe senza dubbio e nel lettore si crea più aspettativa per la vera e propria scena centrale del coming out, dal momento che tra i protagonisti il rapporto si sentirebbe di più, invece di essere semplicemente dato per buono dall’introduzione.
Poi, a costo di essere molto puntigliosa, ti dico anche che il colore di capelli di Marta o le mani di Filippo non sono particolari che contribuiscono a costruire i personaggi, anche se li descrivono, dal momento che nel resto della narrazione nulla di questo “serve”. Se vuoi mantenere queste brevi descrizioni ti consiglio come prima di dare loro un “senso”, passami il termine, tramite qualche scena che renda i particolari di una maggiore rilevanza, così da costruire di più sia il carattere che l’aspetto dei due.
Riguardo la frase che la madre di Marta si appunta, è decisamente suggestiva. Tuttavia, sempre per tenersi più interni al punto di vista della protagonista, Marta, avresti potuto sfruttarla di più facendo, ad esempio, far trovare a lei il taccuino. Un ottimo espediente per dell’introspezione. Si evita anche in questo modo che venga introdotta la madre senza approfondirla (in quel momento il POV è suo, e saltellando così da una testa all’altra si ricalca ancora di più il tuo intervento di voce narratrice), dato che magari sarebbe stato opportuno che, oltre al pensare una simile frase, facesse congetture sulla vita sentimentale di Marta, come penso qualunque madre farebbe. XD
Grammatica e sintassi sono pressoché impeccabili.
Ti consiglio di fare attenzione a quale personaggio ha il punto di vista, di modo da potersi calare meglio nella sua psiche e aumentare la partecipazione. Magari restare in Marta ed evitare frasi come “Già, come se fosse possibile- pensa lui posando un bacio sulla tempia di Marta.”, che sono buone, ma estraniano da lei che è il personaggio in cui il lettore si immedesima nel momento in cui fa supposizioni sulla sessualità di Filippo.
Personalmente, mi sarebbe anche piaciuto vedere un po’ di più dell’anima slasher di Marta, che è un buono spunto di narrazione (magari sempre con le scene in più a cui accennavo.)
Detto tutto questo, ho cercato di elencare ogni cosa che mi pareva migliorabile, spero di averti aiutata un po’ come volevi. =ç= A parte tutto, la storia resta uno spaccato sui protagonisti davvero adorabile.
Kupò. |