Buonasera e buona domenica!
Sebbene non impazzisca per Light per la sua evoluzione inevitabilmente estremista, posso liberamente asserire che è stato veramente magnifico leggere una one-shot così dedicata, frammentata per punti e magnetica come questa, sul mondo di Death Note.
C'è da dire che hai scelto un momento cruciale e che ha messo in un vicolo cieco definitivo il ragazzo, un giovane uomo con un'ambizione che l'ha consumato, direi traviato nell'esecuzione egoista della sua idea, protetta con orgoglio e presunta dignità mostrata tra l'ingenuo e lo squilibrio di qualcuno che, in fondo, non è mai stato capace di fare dono "pulito" di un'occasione unica e rara al tempo stesso.
Nella routine letteraria dove un personaggio in punto di morte rifletta e ripensi ai momenti clou della sua esistenza, la tua scelta si è mostrata saggia e senz'altro azzeccata, con dei flash che introducono quella sensazione di angoscia e pena che rende così simili quando la morte si avvicina senza troppi complimenti.
Suonerà strano leggerlo, ma la parte che più mi ha fatto venire i brividi è stato l'inizio; così teatralmente dark, sanguinolento, con immagini e accostamenti bellissimi e disturbanti come quella del sorriso tagliente che cambia forma a seconda dello scenario, delle urla disperate che stridono come lame che alla fine non diventano una sola, quella che fa più male e che risuona nell'oscurità.
Quattro passaggi parecchio additivi e che da soli potrebbero bastare per rendere solida un'idea però consolidata nella sua natura più approfondita e limpida, minuziosa nella spiegazione.
Con un vocabolario frizzante e individuato nella sua stesura e l'unione efficace tra dialoghi e narrativa, in quei (e nei successivi) frangenti c'è tutto quello che è stato dagli albori di Kira, dalla relazione con Misa e Ryuk, due rapporti quasi alieni nelle maniere in cui si sono sviluppati e sono terminati ma che si congiungono nell'alleanza che l'hanno portato a quel punto cruciale e definitivo.
Ho apprezzato anche che in un paio di quei casi sia Misa quella che si prende il suo spazio, ha una doppia valenza considerando la storia, il suo ruolo e quello che è voluta significare per Light (e per lui soltanto), ha dato una sfumatura più dolceamara e ci sta assolutamente bene, dando inoltre quel tocco oscuro e personale che ha reso la ragazza come l'alleata complementare invidiabile.
La realizzazione di cosa significhi il dolore amplificato sulla sua persona è il tassello che conclude agevolmente per il meglio (a livello operativo s’intende) il cerchio di emozioni, fatti e sentimenti che ha dato straordinarietà alla sua esistenza: partito da un quaderno, passando per diventare Kira nel mondo da lui bramato con sudditi e alleati, per poi arrivare alla subdola fine, dove è possibile scorgere (ancora) quel briciolo di lucidità che gli apparteneva fin dal primo capitolo che lo si è conosciuto.
Narrativamente è un finale legittimo e trattato ma per questioni emotive è quello che funziona assolutamente meglio ed è il punto su cui verteva tutto, per ciò non posso che complimentarmi per la coerenza lineare presente.
La one-shot è inoltre impeccabile dal punto di vista grammaticale ed ortografica, posso solo consigliarti di mettere la "È" nelle frasi dove il verbo è la prima parola oppure dove c'è scritto "E'": lo so che in una frase è presente e che è una segnalazione sciocca, ma credo che darebbe ancora più impeccabilità alla fic, per cui per dovere di recensore ci tenevo a dirtelo.
In sostanza, che dire alla fine...
Una storia che gioca molto con la costruzione di immagini che introducano un'atmosfera, delle conversazioni che delineano la psicologia mutevole dei personaggi e della loro interdipendenza a fini della trama, creando una visione matura e adulta delle emozioni provate dal lettore fino alla penna dei personaggi che hai giostrato tu in maniera vicina all'opera originale.
L'aura sentimentale porta ogni personaggio dell’opera a capire e fare proprio il significato di dolore, crudo nella sua essenza crescente e che tocca inizialmente la nostalgia di certi attimi di secondo per poi passare alla bruciatura più dolente che purtroppo nessuna giustizia e nessuna scelta improvvisa potranno mai cancellare con una scritta, una mossa d’aiuto per il pianeta, indolente e tirannica.
Tra le ricordate senza indugio e che dire, i miei complimenti più sentiti!
Un abbraccio grande,
Watashiwa |