Recensioni per
Volume 8
di Hayley Black

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Ave, o regina degli ascimmi u.u
Per prima cosa vorrei domandarle se fosse possibile entrare a far parte del suo branco. Come lei ben sa, una ascimmia solitaria non è in grado nemmeno di procurarsi delle banane né tantomeno di digitare frasi sensate su una tastiera, quindi confido nella sua magnanimità e nel suo accettare di prendermi seco u.u
Ahem, fine parentesi idiota.
Bene, dear, se ancora non lo sai, io adoro le tue nonsense. Esercitano su di me un fascino che mai avrei immaginato. Ma tant’è, con te in giro non dovrei più stupirmi di nulla, anche del fatto che le tue nonsense mi piacciano da pazzi.
E oltre ad essere una nonsense, questa storia è fortemente dark, con quelle falene nere che svolazzano ovunque, come impazzite, e poi giacciono a terra morte; con il cielo che si tinge di rosso e soprattutto con quel treno fantasma che si muove-non si muove, e Seamus che accarezza la stoffa dei sedili, come ipnotizzato, come qualcuno a cui è stato tolto il senno.
L’entrata in scena di Dean mi è piaciuta, specialmente quella frase, che rimanda ad un passato sicuramente più sereno del presente, un passato in cui sono stati insieme. E sicuramente è stato meglio avere quel passato che non avere nulla, ecco.
In fondo, non so nemmeno se voglio dare un senso a questa storia, non devo per forza trovarcelo, non è così? A me la storia piace così, con quelle dannate falene che mi danno fastidio - e a me le farfalle piacciono tutte, ma le falene nere che svolazzano invasate mi viene solo voglia di scrollarmele di dosso.
E poi, beh, è chiaro che è anche merito del tuo vivido stile se questa storia è così. E poi dicono a me che ci so fare con i colori... quella sei tu, secondo me si sbagliano. E quel grido ricorrente, quell’incitazione a scappare anche se Seamus evidentemente no può... tutto questo è maledettamente angosciante, eppure mi piace, a me che sono tutta fluff e fiorellini nei prati è piaciuta una storia come questa, guarda un po’.
Tutto merito tuo, secondo me.
Sei bravissima. ♥
Alla prossima,
Frida

Sono d'accordo con AliH (peccato che si sia cancellata da efp), questa storia non ha effettivamente un senso, ma penso che sia questo il bello.
Ognuno la può interpretare come vuole; io, per esempio, credo che lo sconosciuto sia Dean Thomas, ma è difficile dirlo. La fuga, il treno sono metafore, probabilmente vuole solo scappare dalla vita e dai problemi.
Il fatto che sia sordo, muto e cieco, be', qui è difficile trovare un'interpretazione. Secondo me anche questa è una metafora, probabilmente è così immerso nei suoi pensieri e nei suoi problemi che è tutto questo. O forse è diventato così per il dolore... mah, vorrei sapere che cosa tu ne pensi al riguardo.
Aspetta! ho appena finito di leggere le note d'autore d'ascimmia (XD) e ho capito. Sì, Seamus sta scappando proprio da Dean e sale su questo treno fantasma (questo non l'avevo intuito), però visto che è pazzo, cieco, sordo e muto non se ne rende conto.
Oppure se ne rende conto benissimo, ma lo fa benissimo. Mi ricorda moltissimo i Paciock, è decisamente la più nonsense e dark che tu abbia mai scritto. Ma come ti vengono in mente certe idee?! Ci vuole inventiva per trasformare un ragazzo così concreto come Seamus in un invasato.
La mia interpretazione per la sua pazzia è che gli hanno inferto la malezione Cruciatus. Sono ossessionata dalla Cruciatus, è la spiegazione che do' a tutte le storie così.
Qualunque sia stata la tua intenzione e la tua idea, be', mi è piaciuta. Talvolta le storie nonsense hanno più senso di quelle che non lo sono.

Okay, allora, io mi sono appena svegliata (vergognosamente tardi, evvai) e ho sognato che ero in aula di Coreano con la Rastelli (che per inciso insegna Storia dell'Arte, e per inciso io non studio coreano) che interrogava (e per inciso all'università il concetto di interrogazione durante l'anno non esiste) e poi ordinava al suo scagnozzo di spararmi e lui mi sparava diciottomila volte e, alla fine, mi colpiva di sbrego e io mi fingevo morta in un'eccellente performance. Oh, mi fa ancora male il fianco, era un sogno convincente.Questo per dirti che non devi confidare sulla mia affidabilità da recensore, stamane. Però eccomi qui, a recensire la tua storia nonsense. Adesso tu mi spieghi una cosa: perché la prima volta che ho letto questa storia ho pensato che ti fossi effettivamente fatta di crack e invece adesso sto sviluppando un amore morboso per il nonsense? Insomma, io ho scritto una storia, ieri notte, e ricorda un po' lo stile di questa - anche se, a dirtela tutta, sono talmente abituata al sense che un sense ce l'ha,, però è sulla scia del nonsense.
Ecco.
Comunque un merito, a parte la gravissima colpa di avermi drogata di nonsense, ce l'ha, questa storia (non fare affidamento nemmeno sul mio italiano, al massimo ti parlo cinese): è scritta veramente bene. Come se tu avessi perfettamente in testa la scena (la quale, per inciso, resta impressa sotto le palpebre, tanta è la vividità (o il vividume? La vivitaggine? Il vividness?) con cui riesci a rappresentare la scena. Che poi non è che la scena sia delle più vivide e gioiose e felici, ecco - ma vah, l'hai scritta tu. -.-''
Comunque, il fatto che tu abbia creduto profondamente in ciò che scrivevi, tanto da scriverlo così bene... ecco, mi fa ritornare alla storia del crack.
Comunque, ascimmietta mia, questa storia merita. Non saprei nemmeno dirti perché, e sorvolo anche sull'orrido pairing (quando lo scrivo sul cellulare viene fuori "parigin"), ma merita. Mi è piaciuta, punto. E fine. E la volevo recensire qualche giorno fa, ma poi non l'ho fatto, ma ieri ho visto quelle cose scuoricinose e deliranti che mi hai lasciato tu e non ho potuto rimandare. Dopo aver scritto una storia nonsense all'una di notte, ovviamente.
Alle due, okay.
Ciò detto, le porgo i miei umili (no) saluti!

S.

E adesso, mia ascimmietta cuoricinosa, puoi scendere dal tuo alberello e leggere questa recensione.
(Hai visto quanto amore trasuda dal mio incipit? :3)
Allora, visto che tu hai parlato di interpretazioni e visto che su FB ti ho chiesto se potevo fornirti la mia, direi che possiamo partire proprio da qua.
Per come la vedo io, tutta la scena - nella sua irrealtà - si svolge solo e soltanto nella mente di Seamus, mentre me lo immagino morente in riva ad un lago.
La scena non è un sogno, né un'allucinazione; per me siamo in una sorta di limbo, in uno come quello che vide Harry. Un limbo che sta per accompagnare Seamus alla morte, un limbo in cui ci sono parecchi dettagli della sua vita reale trasposti in oggetti, immagini e persone.
Quel treno, ad esempio, combinata alla costante espressione: "Scappa, Seamus", che è la proposizione attorno a cui ruota tutta la storia, è l'incarnazione del suo terrore e del suo istinto di sopravvivenza; ma è anche il suo desiderio di scappare, appunto, dalla morte o forse fare l'esatto opposto, tornare, tornare alla vita.
Il paesaggio che i suoi occhi vedono muoversi è la contrapposizione tra immobile e mobile, ancora una volta tra ciò che vorrebbe trattenere - la vita, i ricordi, chi amava - e ciò che vorrebbe lasciare andare - la paura, il dolore - ma, per come lo vedo io, potrebbe essere anche un luogo che lo ha particolarmente colpito negli sprazzi sereni della sua vita, un luogo che il cervello ha rievocato per procurargli forse una morte serena, in un posto caro.
E poi, questo me lo sono tenuta per ultimo, c'è lo sconosciuto, Dean. Dean che incarna non solo Dean stesso, ma anche tutte le occasioni perse e forse anche tutte quelle sprecate, e magari anche tutti i dubbi di Seamus, o le ipotesi di una vita insieme. Chissà.
Resta il fatto che, secondo me, la presenza di Dean è un altro regalo del suo incoscio, come un augurio di buon auspicio per il nuovo viaggio.
E infine, ma non meno importante, c'è la questione della frase attorno cui ruota la storia: "Scappa, Seamus".
Secondo me è quello il cuore del limbo in cui si trova Seamus, l'ultima frase che le labbra di Dean hanno avuto modo di modulare, l'ultima volta che ha ascoltato la sua voce. L'orrore a cui erano partecipi, quello che ha fatto impazzire Seamus.
Ma anche così, in queste righe, sento che è incompleta, la mia spiegazione. Questa DD è molto più di questo.  Ma non saprei nemmeno come spiegartelo, questo "molto più".
E poi mi sembra doveroso toccare, seppur brevemente (che ormai le mie recensioni papiriche ti avranno seccata), il punto di forza di questa DD: lo stile.
Tu, mia cara ascimmietta cuoricinosa, hai la capacità non di scrivere storie, ma di dipingerle.
Non ci sono proposizioni, punteggiatura  o lessico;  o meglio sì, c'è anche questo, ma ciò che la tua storia è, ciò che questa tua DD è, è una catena di immagini che si sussrguono morbidamente, è la tua assoluta capacità di ritrarre i momenti, di scaraventarli nella mente del lettore e non è più un testo a cui si assiste, ma ad un vero film, una sequenza di scatti che emozionano, colpiscono. Restano.
Anche questa volta non mi hai delusa, anzi, semmai il contrario: mi hai colpita, fin troppo!
Ottimo, ottimo lavoro mia ascimmietta cuoricinosa.
Un abbraccio fortissimo!

Okay, Spargi-cuori, okay.
Dammi solo un attimo per organizzarmi, eh.
Okay. Uhm. Sì, ci sono.
Una Remus/Luna, dunque. Probabilmente non ti rendi nemmeno conto di cosa tu abbia scritto, di quanto perfetto sia. Perciò permettimi di sfruttare questa recensione per rafforzare il concetto.
Si sarà capito, l'avrai capito, ma questa fanfiction mi ha colpita. Mi ha colpita sotto diversi aspetti: dal pairing alla trama (che poi trama non è), dallo stile all'introspezione, dai personaggi al confronto tra due epoche lontane ma affini.
Andiamo con calma, allora.
Il pairing. Sarò che leggo poco ultimamente (o leggo solo i miei autori preferiti, ergo anche te), ma è assolutamente originale. La cosa che più mi ha affascinata è che in ballo non c'è nessun sentimento amoroso, ma un sincero e labile legame che potremmo etichettare come quello di "padre-figlia". Perché io, mentre leggevo, ho intravisto quel che Remus avrebbe potuto essere con Teddy: un padre comprensivo, pacato, intuitivo e con una brillante oratoria. Quindi, capirai bene che questa tua oneshot mi è interessata sin dalle prime righe.
La trama. Che, mi ripeto, trama poi non è. Sono solo cinque momenti diversi legati tutti da un unico filo conduttore: Luna. E insomma, io prediligo questa tecnica, trovo sia, a suo modo, molto più libera di tante altre.
Lo stile. Eh sì, mi tocca soffermarmi anche qui (immagino tu sia già al terzo sbadiglio, ma tranquilla, ti rubo solo qualche altro minuto!). Perché ogni volta che scrivi io vedo enormi passi in avanti. Sia inteso: non che prima non ci sapessi fare o che fossi mediocre, tutt'altro. Come ti ho sempre detto, hai avuto sin da subito un grosso potenziale (lo dicevo a June proprio qualche giorno fa) e stai avendo la capacità di sfruttarlo come più ti conviene, distaccandoti dall'idea di uno stile generico e camminando sempre più verso uno stile che si fa tuo, particolare, distinto dagli altri.
Questa distinzione l'ho notata nella schematicità tra una proposizione e l'altra: è quasi come se fossero spezzate, come se venissero isolate le une dalle altre per rinforzare il concetto che vuoi esprimere. Per non parlare dei dialoghi, che sono stati qui, assieme ai gesti, uno dei punti più forti che hanno contribuito a creare un IC impeccabile.
E degna di nota è anche la posizione in cui li hai piazzati; ogni volta sorgono al momento giusto, interrompono l'introspezione ed è come se il lettore passasse da un atto all'altro, da un mondo all'altro, senza tuttavia perdere il filo logico. Sei stata eccezionale in questo, non è da tutti. Quindi sì, posso dire che, per quello che ho letto di tuo, i miglioramenti e le evoluzioni si vedono, eccome.
L'introspezione. Anche qui hai fatto passi da gigante e hai saputo costruire una sfera introspettiva che si divide tra i pensieri di Remus e il contesto generale della storia. Così, il momento prima siamo nella mente di Remus, che si rivede ragazzino, che si rivede strano, che non può fare a meno di sottostare al passato, e l'attimo dopo torniamo quasi in superficie per cogliere anche la labile e latente introspezione di Luna, che vive soprattutto nei suoi gesti e nelle sue parole. Insomma, hai saputo destreggiarti benissimo tra un contesto e l'altro e questo può solo confermare quanto ho già detto.
Personaggi. Qui potrei dilungarmi sino alle sedici di oggi pomeriggio, ma siccome sono certa che tu ormai sarai annoiata oltre ogni dire da questi miei blateri sarò meglio limitarmi ad una sintesi. Su Remus ti dico immediatamente che lo hai caratterizzato proprio secondo le linee guida della Rowling, il suo IC è quasi disarmante: ho rivisto Remus nel suo ufficio, dietro la scrivania, l'ho rivisto in quelle sue passeggiate, l'ho rivisto dalla pacatezza e dall'innata gentilezza che traspare dai suoi modi. L'ho rivisto nel rapportarsi a Luna, sempre così buono, sempre così in dovere di consolare gli altri (forse perché nessuno è mai riuscito a farlo con lui), sempre a vedere il lato migliore di ogni persona, oscurandone i difetti.
E Luna. Luna è la solita, sognante, distratta, estatica ragazzina che abbiamo imparato a conoscere dal quinto libro. Mi piace come l'hai tratteggiata e soprattutto mi piace come tu abbia fatto venir fuori il suo lato buio, il suo lato triste. Per questo non trovo OOC la sua tristezza temporanea, le sue sicurezze che per qualche motivo vengono a mancare, il bisogno di sentirsi dire che è diversa ma non strana. Particolarmente suggestivo è stato il momento in cui confessa a Remus di prediligere la solitudine perché nessuno vuol esserle amico. Perché in quella stringa di dialogo c'è tutta Luna e non c'è null'altro da aggiungere.
Confronto tra due epoche. Eccoci giunti alla fine, al punto che più mi premeva di spiegare. Ho parlato di epoche e non di personaggi, perché, se ci riflettiamo su, il tempo di Luna non è altro che la triste replica di quella di Remus. Ancora una volta c'è una ragazzina sola, ancora una volta c'è l'insorgere di Voldemort, ancora una volta c'è qualcuno pronto a dirle che no, non è strana. E questa tua trovata mi ha letteralmente stesa, perché la tua originalità sta tutta qui: riesci a trovare giuste affinità tra personaggi appartenenti a mondi diversi (si fa per dire), riesci a trovare per loro un filo conduttore e farli incontrare, far scontrare il passato di uno con il futuro dell'altra; riesci a far comunicare con poche parole due personaggi diversi ma in un certo senso simili e questo è davvero eccezionale. Questa similitudine in particolare tra Remus e Luna l'ho trovata assolutamente azzeccata. Non so se qualcuno ci aveva pensato prima, ma se è stata una tua idea è assolutamente brillante.
Sfioro appena il lato grammaticale solo per dirti che non ho trovato nessun errore (Alih sa quel che fa!) e che il lessico trova sempre modo di legarsi allo stile, ai contesti e ai personaggi, completando quella che ho trovato una fanfiction assolutamente vincente.
Quindi, se ancora non si fosse capito, inserirò Volume 8 tra le seguite, perché se l'incipit è stato questo, non posso che aspettarmi altri capitoli di alta qualità.
A presto, Spargi-cuori.
Ti abbraccio,

Sara.

E' bellissima questa idea della raccolta eterogenea, anche a me piace molto l'idea di quel contest, ma non so come iscrivermi e non ho nessuna idea. Se ti dovessi sfidare ti proporrei la mia OTP: Percy/Hermione. O una Sirius/Bella, Remus/Narcissa oppure una Neville/Luna.
Vabbe', sono quasi tutte fanon. Comunque mi piace molto questa tua flash fic, Remus è speciale e di conseguenza vede anche la parte migliore di Luna, che resta sempre così nascosta. Luna Lovegood mi è sembra sembrata una ragazza molto più sensibile e umana degli altri, e per questo non si capisce. E si sa, le persone più intelligenti e migliori non vengono quasi mai ben viste, proprio perché gli altri sono troppo stupidi per capirle. Basta pensare a Van Gogh, un genio, morto in miseria.
Complimenti anche ad Eralery per la sfida originale che ti ha posto: Remus x Luna è davvero un'accoppiata molto speciale! O.o

Per prima cosa, sono felicissima che tu partecipi all’I♥Shipping. In secondo luogo, sono altrettanto felice che tu abbia iniziato una raccolta, così posso metterla tra le Seguite e non perdermi neanche una nuova storia.
E poi, hai iniziato la raccolta con una Remus/Luna *_*
Sai cosa penso di Luna, sai che la adoro come personaggio perchè non è strana, ma saggia. Luna è tutto quello che vorrei essere, con le sue coroncine di fiori e i suoi tappi di Burrobirra bucati. È fantastica, e non so più cosa dire.
Remus. Remus è la gentilezza fatta persona. Se ai tempi del terzo libro mi ero presa una cotta assurda per Sirius - cotta che ancora resta, ovviamente è_é -, quando vidi il terzo film mi beccai un’infatuazione pazzesca per Lupin. Sarà che David Thewlis è perfetto per quel ruolo, ha quel viso tondo e dolce che awww, però davvero, con quei suoi modi e quelle espressioni gentili mi aveva conquistata *_* Tutto questo per dire che qui, in questa tua storia, c’è la vera essenza di Remus, ovvero la sua gentilezza. Quel suo sorridere a Luna con affetto, quasi come un padre, quel suo desiderio di proteggerla perchè più di ogni altro gli ricorda lui, lui da piccolo, con la sua paura di restare solo per quel suo piccolo problema peloso che poi non era tanto piccolo, e lui aveva paura che gli altri l’avrebbero schifato se l’avessero saputo. Già, se non ci fossero stati i Malandrini, Remus si sarebbe ridotto proprio come Luna, ed è per questo che sente il bisogno di starle vicino, di volerle bene.
Mi è piaciuta un sacco la ricorrenza di quel lui l’aveva vista, come a dire che lui l’aveva vista per davvero, era l’unico che si era accorto di lei, della sua essenza più pura. Lui le aveva guardato dentro per davvero, lui l’aveva conosciuta.
L’andamento della storia, poi, è molto malinconico, si sente che quei momenti insieme non torneranno. E lo sai quanto mi piaccia il tuo stile, così delicato ed evocativo. Sei tanto brava tu u.u
Cosa dirti ancora? Fai bene ad esserne soddisfatta, perchè è davvero un bell’inizio di raccolta. Brava Hay ♥
Inutile dirti che sono contentissima che tu ora sia in vacanza, gotidi questi bellissimi tre mesi di pace e tanti complimenti per il tuo esame, non potevi che essere bravissima, tu.
Alla prossima storia tesoro,
tanto amore per te ♥♥
Frida

Ammetto di non aver mai pensato al pairing, ma questa storia mi è molto piaciuta. L'italiano è perfetto, molto scorrevole e corretto. Il contenuto è molto interessante. Questi due personaggi si comprendono, sono molto simili e tu l'hai reso benissimo. Metto la storia fra le seguite.
A presto,
LH13