Okay, Spargi-cuori, okay.
Dammi solo un attimo per organizzarmi, eh.
Okay. Uhm. Sì, ci sono.
Una Remus/Luna, dunque. Probabilmente non ti rendi nemmeno conto di cosa tu abbia scritto, di quanto perfetto sia. Perciò permettimi di sfruttare questa recensione per rafforzare il concetto.
Si sarà capito, l'avrai capito, ma questa fanfiction mi ha colpita. Mi ha colpita sotto diversi aspetti: dal pairing alla trama (che poi trama non è), dallo stile all'introspezione, dai personaggi al confronto tra due epoche lontane ma affini.
Andiamo con calma, allora.
Il pairing. Sarò che leggo poco ultimamente (o leggo solo i miei autori preferiti, ergo anche te), ma è assolutamente originale. La cosa che più mi ha affascinata è che in ballo non c'è nessun sentimento amoroso, ma un sincero e labile legame che potremmo etichettare come quello di "padre-figlia". Perché io, mentre leggevo, ho intravisto quel che Remus avrebbe potuto essere con Teddy: un padre comprensivo, pacato, intuitivo e con una brillante oratoria. Quindi, capirai bene che questa tua oneshot mi è interessata sin dalle prime righe.
La trama. Che, mi ripeto, trama poi non è. Sono solo cinque momenti diversi legati tutti da un unico filo conduttore: Luna. E insomma, io prediligo questa tecnica, trovo sia, a suo modo, molto più libera di tante altre.
Lo stile. Eh sì, mi tocca soffermarmi anche qui (immagino tu sia già al terzo sbadiglio, ma tranquilla, ti rubo solo qualche altro minuto!). Perché ogni volta che scrivi io vedo enormi passi in avanti. Sia inteso: non che prima non ci sapessi fare o che fossi mediocre, tutt'altro. Come ti ho sempre detto, hai avuto sin da subito un grosso potenziale (lo dicevo a June proprio qualche giorno fa) e stai avendo la capacità di sfruttarlo come più ti conviene, distaccandoti dall'idea di uno stile generico e camminando sempre più verso uno stile che si fa tuo, particolare, distinto dagli altri.
Questa distinzione l'ho notata nella schematicità tra una proposizione e l'altra: è quasi come se fossero spezzate, come se venissero isolate le une dalle altre per rinforzare il concetto che vuoi esprimere. Per non parlare dei dialoghi, che sono stati qui, assieme ai gesti, uno dei punti più forti che hanno contribuito a creare un IC impeccabile.
E degna di nota è anche la posizione in cui li hai piazzati; ogni volta sorgono al momento giusto, interrompono l'introspezione ed è come se il lettore passasse da un atto all'altro, da un mondo all'altro, senza tuttavia perdere il filo logico. Sei stata eccezionale in questo, non è da tutti. Quindi sì, posso dire che, per quello che ho letto di tuo, i miglioramenti e le evoluzioni si vedono, eccome.
L'introspezione. Anche qui hai fatto passi da gigante e hai saputo costruire una sfera introspettiva che si divide tra i pensieri di Remus e il contesto generale della storia. Così, il momento prima siamo nella mente di Remus, che si rivede ragazzino, che si rivede strano, che non può fare a meno di sottostare al passato, e l'attimo dopo torniamo quasi in superficie per cogliere anche la labile e latente introspezione di Luna, che vive soprattutto nei suoi gesti e nelle sue parole. Insomma, hai saputo destreggiarti benissimo tra un contesto e l'altro e questo può solo confermare quanto ho già detto.
Personaggi. Qui potrei dilungarmi sino alle sedici di oggi pomeriggio, ma siccome sono certa che tu ormai sarai annoiata oltre ogni dire da questi miei blateri sarò meglio limitarmi ad una sintesi. Su Remus ti dico immediatamente che lo hai caratterizzato proprio secondo le linee guida della Rowling, il suo IC è quasi disarmante: ho rivisto Remus nel suo ufficio, dietro la scrivania, l'ho rivisto in quelle sue passeggiate, l'ho rivisto dalla pacatezza e dall'innata gentilezza che traspare dai suoi modi. L'ho rivisto nel rapportarsi a Luna, sempre così buono, sempre così in dovere di consolare gli altri (forse perché nessuno è mai riuscito a farlo con lui), sempre a vedere il lato migliore di ogni persona, oscurandone i difetti.
E Luna. Luna è la solita, sognante, distratta, estatica ragazzina che abbiamo imparato a conoscere dal quinto libro. Mi piace come l'hai tratteggiata e soprattutto mi piace come tu abbia fatto venir fuori il suo lato buio, il suo lato triste. Per questo non trovo OOC la sua tristezza temporanea, le sue sicurezze che per qualche motivo vengono a mancare, il bisogno di sentirsi dire che è diversa ma non strana. Particolarmente suggestivo è stato il momento in cui confessa a Remus di prediligere la solitudine perché nessuno vuol esserle amico. Perché in quella stringa di dialogo c'è tutta Luna e non c'è null'altro da aggiungere.
Confronto tra due epoche. Eccoci giunti alla fine, al punto che più mi premeva di spiegare. Ho parlato di epoche e non di personaggi, perché, se ci riflettiamo su, il tempo di Luna non è altro che la triste replica di quella di Remus. Ancora una volta c'è una ragazzina sola, ancora una volta c'è l'insorgere di Voldemort, ancora una volta c'è qualcuno pronto a dirle che no, non è strana. E questa tua trovata mi ha letteralmente stesa, perché la tua originalità sta tutta qui: riesci a trovare giuste affinità tra personaggi appartenenti a mondi diversi (si fa per dire), riesci a trovare per loro un filo conduttore e farli incontrare, far scontrare il passato di uno con il futuro dell'altra; riesci a far comunicare con poche parole due personaggi diversi ma in un certo senso simili e questo è davvero eccezionale. Questa similitudine in particolare tra Remus e Luna l'ho trovata assolutamente azzeccata. Non so se qualcuno ci aveva pensato prima, ma se è stata una tua idea è assolutamente brillante.
Sfioro appena il lato grammaticale solo per dirti che non ho trovato nessun errore (Alih sa quel che fa!) e che il lessico trova sempre modo di legarsi allo stile, ai contesti e ai personaggi, completando quella che ho trovato una fanfiction assolutamente vincente.
Quindi, se ancora non si fosse capito, inserirò Volume 8 tra le seguite, perché se l'incipit è stato questo, non posso che aspettarmi altri capitoli di alta qualità.
A presto, Spargi-cuori.
Ti abbraccio,
Sara. |