Ho rinunciato ad ogni barlume di dignità con il mio nuovo avatar, tanto che fare una recensione seria adesso passa come una presa per i fondelli.
Ma tu ignoralo e pensa a leggere, okay? Okay.
Iniziamo.
Prima di tutto, grazie per la dedica che, sarò banale, non me l'aspettavo per niente. Soprattutto ad una storia così.
E veniamo appunto a questa tua nuova Jily. Mi rendo conto che mano mano che passa il tempo, leggerti diventa sempre più difficile.
Nel senso che è difficile recepire chiaramente ogni parola, il senso di una frase. Non fraintendermi, passo a spiegarmi: riesci, ormai, a rendere così bene le emozioni violente e contrastanti dei personaggi che è difficile non restarne intrappolati, ingarbugliati in quella matassa disordinata di pensieri.
E questo, che tutto sembrerebbe fuorché un complimento, È un complimento.
Perché è evidente che ormai ti sei specializzata tanto in questo ramo introspettivo che è necessario prestarti la massima attenzione per riuscire a capire ogni singola parola.
In questa fanfiction non c'è una trama, meglio, c'è, ma è molto labile. Tutto ruota all'interno dei personaggi, nelle loro menti e nel loro stato d'animo.
E questo è fantastico, assolutamete fantastico. Perché è proprio quella confusione, quell'agitazione che rende viva la storia, che permette al lettore di farne parte.
Il contesto che hai usato non sarà dei più originali - ma cosa lo è, ormai? - eppure sono fermamente convinta che l'originalità non nasca dalla situazione descritta: sì, è anche quello, ma è soprattutto la capacità dell'autore di reinventarlo e adattarlo alle proprie esigenze.
E tu, questo, l'hai fatto in un modo tutto tuo, che a suo modo di contraddistingue.
Mi piace come hai elaborato il dolore di James, fatto di una rabbia cieca e odio e infine dolcezza. Un James che non vuol lasciarsi andare, che ha un'apparenza da mantenere.
Mi piace anche Lily e come l'hai ritratta questa volta: si parla già di una Lily chiaramente innamorata, che fa suo un dolore che non le appartiene.
Una Lily che deve fare i conti con le proprie aspettative, con i propri desideri e, ancor di più, con un passato che non può essere accantonato.
E poi, poi c'è quell'happy ending che raramente manca nelle tue storie. E c'è così tanta dolcezza da stringerti lo stomaco. Non parliamo di una dolcezza smielata, vuota, insignificante. È qualcosa di più profondo, qualcosa di più simile al vero.
E questo è un altro punto a tuo favore, vuoi o non vuoi.
Sullo stile non mi soffermerò più di tanto, tu sai cosa ne penso, sai quanto mi piaccia, sai quanto apprezzi anche il singolo fatto di dovermi soffermare a rileggere, di dover necessariamente prendere le distanze dai personaggi per non restarne travolta o intontita o confusa.
Idem per il lessico, che vedo tende sempre un po' di più alla poesia, quella nota che sempre ti ha distinta.
Adesso ti lascio, sperando che presto tornerai a pubblicare all'infuori del fandom di HP, perché, come ti dissi tempo fa, si percepisce chiaramente che in quell'ambiente sei molto più a tuo agio, molto più libera di esprimerti a tuo piacimento.
E sì, adesso puoi anche guardare il mio avatar e ridere (è Peeta, per inciso).
A presto, dolcezza.
La tua bee. |