Sento che morirò se resterò un'altro minuto senza di lui.
Si può morire d'amore?
Perchè se ci potrebbe morire, allora io sarei una zoombie. Si.
Sembro una stupida, lo so. Ma non riesco a mascherare l'amore che provo per lui, non ci riesco.
Mentre lui forse starà facendo allegramente sesso con Pamela sotto l'albero di Natale, io sono qui sul divano
con una vaschetta di gelato in mano vedendo le repliche del mondo di Patty, ma andiamo.
Mi sento una cazzona.
E Patty mi sta sulle ovaie. Cazzo piange ogni minuto della sua inutile vita?!
Gliele strapperei quelle treccie e le farei mangiare i suoi occhiali di merda.
Sbuffai, posando la vaschetta sul tavolino.
Mi manca troppo.
Mi sembra di essere senza ossigeno, non riesco a respirare se penso a lui con un altra che non sia io.
Perchè lo penso?
Mi faccio del male.
Sono una masochista del cazzo.
Mio padre dice che merito il meglio, ma non capisce che Zayn è il meglio per me.
Lo amo e non posso farci niente.
Presa da un attacco di ira, buttai il telecomando per aria e di conseguenza si spense la tv. "Oh, fanculo!".
Mi alzai dal divano e diedi un calcio al tavolino, facendomi male il mignolo, naturalmente. "Ma che cazzo, Natale di merda".
Scossi la testa e sorrisi quando mi riaffiorarono nella testa i momenti con Zayn, come l'altra notte.
Ricordai i momenti passati con lui.
Sorrisi come un'ebete e mi precipitai sopra, aprii la porta di mio padre e mi buttai a peso morto sul letto.
Sussultò con ancora gli occhi di sonno. "C-che succede?".
"Papà, alza il culo e accompagnami da Zayn!".
Erano solo pochi giorni che non lo vedevo e mi sentivo male.
Come avrei potuto passare una vita senza di lui?
Mi sentivo strana. Innamorata, più che altro. Salii in macchina con mio che padre che borbottava sotto voce.
"Ma proprio a quest'ora dovevi perdonarlo?" disse scettico.
Sbuffai. "Papà parti, porco minchio!".
"Un attimo, cavolo".
Alzai gli occhi al cielo, mettendomi la cintura di sicurezza. Mise in moto e ci avviamo.
E se però non fosse a casa? Se fosse con Pamela a fare cose che non voglio immaginare? Mi verrebbe un infarto.
Più che altro si sarebbe frantumato il cuore, ancora.
Arrivammo a metà strada ma ci bloccammo per il traffico. L'ansia saliva e continuavo a torturami le mani.
Mi sporsi dal finestrino. "Partite razza di coglioni rincitrulliti" sbottai.
Una vecchietta mi guardò male.
Oh, al diavolo.
"Papà, sorpassa qualcuno, vola, mettiti un petardo nel motore. Ma per favore, muoviti" lo supplicai.
"Cecilie calmati, nemmeno quando tua madre venne a sapere che l'avevo tradita ero così in agitazione, sù".
Spalancai la bocca. "Hai tradito mamma?".
Tossii. "Si, ma questa è un'altra storia. Pensa a Zayn, ok?".
Sbuffai e mi riaffacciai dal finestrino. "E volete partire cazzoni?" urlai stridula.
"Signorina, ha rotto le palle” gracchiò la vecchia.
Mi girai verso di lei fulminandola. “Non voglio essere volgare oggi, signora, quindi chiuda il cesso che si ritrova a posto della bocca”.
Spalancò la bocca. “E’ una maleducata!”.
Zayn pov’s.
30 minuti prima.
Come avevo potuto tradirla con Pamela? Anzi, come avevo potuto tradirla e basta. Come?
Che razza di stronzo sono stato. Io la amo.
Deve perdonarmi. Non sono niente senza di lei, senza il suo sorriso allegro e i suoi occhi limpidi sempre
pronti a guardami e ad accettarmi per come sono.
Quello del detto 'tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile', dovrebbe venir preso a calci in culo.
Cecilie è indispensabile, per me.
Mi alzai di scatto dagli scalini di casa e mi scaraventrai su mio padre. "Pà, dammi la macchina".
"Cosa?".
"Devo riprendermi la mia Cecilie".
30 minuti dopo.
Il traffico.
Fanculo.
Mi misi a guardare ogni macchina intensamente, quasi come se volessi farle sparire.
Ma mi fermai di colpo e persi un battito vedendo una chioma bionda che urlava contro una vecchietta. Sorrisi.
Cecilie.
Aprii -senza pensarci due volte- la portiera della macchina e camminai verso la sua di macchina.
Il padre che mi vide, le diede una gomitata facendola girare.
Quella sua espressione, in quel momento me la sarei registrata volentieri per poi guardala nelle giornate tristi.
Aprii la sua portiera e sostenendo il contatto visivo, arrivò a me.
Cecilie pov's.
Un fiocco di neve cadde sul mio viso delicatamente.
Era un film?! Perché se lo era, sarebbe stato sicuramente il mio preferito.
Da un fiocco si scatenò una vera e proprio pioggia di neve. Sorrisi titubante e prima che potessi fare qualcosa, mi tirò stringendomi forte a sè.
Valeva la pena crederci di nuovo? giocarmi il cuore -ancora-? Dargli una seconda possibilità?
Si, ne valeva la pena.
"Sembra un film", sussurrò al mio orecchio.
I clacson delle macchine mi rompevano il timpano e le ovaie, ma in mezzo ai rumori delle macchine sentivo solo le sue parole.
"Zayn...".
"Shh, ascoltami. E'colpa mia se conosci solo la mia parte da 'puttaniere', quella parte che ha combinato solo guai. Ma tu meriti tutta la mia persona, ogni singolo pezzo di me, tu lo meriti. Forse sono io quello che non merito una ragazza come te, ma ormai sei indispensabile.".
Una lacrima scese sul mio volto ma sorrisi sentendo quelle semplici parole.
Ma che dette da lui potevano essere tutto tranne che semplici e banali.
Ogni singola parola che diceva e come se prendesse un pezzo di cuore sparso per terra e lo mettesse al suo posto.
Gli accarezzai la guancia e mi strinsi nella felpa, per il freddo. La neve cadeva incessante sulle nostre teste.
Mi guardò intensamente, aspettando pazientemente che parlassi.
Presi un gran respiro. Gli sorrisi imbarazzata e lui prese le mie mani tra le sue.
"Zayn, sei stato la mia svolta. Mi hai salvato da una vita senza amore e ti perdono, perchè ho capito cos'è l'amore. L'amore sei tu".
Spalancò gli occhi, sorpreso.
Alzai il viso verso di lui, prendendo il suo tra le mani, mi avvicinai e eliminai ogni distanza fisica.
Schiuse le labbra e tornai di nuovo ad assaporare il suo sapore.
Era lui il sapore della mia vita.
Le lingue giocavano, si sfioravano ma con passione. Come se non ci baciassimo da anni.
Mi morse il labbro, facendomi sorridere.
Sentivo mio padre applaudire dalla macchina. La vecchietta imprecava ancora.
“Stà zitta vecchia zitella!”, urlò mio padre.
Risi, staccandomi, guardando verso l'alto e lo stesso fece lui.
Sorridemmo insieme, per poi tornare a guardarci.
Ogni pezzo del mio cuore rotto ora era al suo posto. Come se fosse un puzzle, ormai ogni pezzo era proprio dove doveva stare.
Mi morsi il labbro.
“Ti amo”, dicemmo all’unisono con sottofondo le maledizione e i clacson degli automobilisti.
Ridemmo per il nostro tempismo, poi mi baciò con più foga, mentre alcune persone imprecavano e altre applaudivano.
Il più bel giorno della mia vita.
sto piangendo come una cogliona! Cioò ecco adesso ti dico che ti amo ahahahahha
Sti due cazzoni ce l'hanno fatta e adesso non ti rompo più le palle.
Ammettilo però, sono lka tua principessa di porta preferita, senza dubbio! xD
Spero che ricambierai, anche se sono sicura di no dato il fatto che al 140 per centp non leggerai nemmeno UNA delle mie recensioni ma sono dettagli, no'! AYEAH
adesso vado perché devo andare (?)
Bellissima storia complimenti e non credo affatto che sia copiata! Anzi! :D |