Studiando per una grelliam, ho letto fra altre cose il tuo testo. Sono arrivato sin qui. Ho avuto modo di notare che già BeaLoves[omissis] ha segnalato alcune distrazioni nei capitoli precedenti, per cui salto direttamente al messaggio importante.
Nella mia umilissima opinione, scrivi piuttosto bene. Il testo è vivo ed ha un ritmo, lo ha spontaneamente. Non sembra scritto per essere letto, ma si fa leggere volentieri. In questo pregevolissimo.
Cosa potenzierei?
Là dove crei delle immagini tu, con la tua testa, il lettore è contento. Vedi quello che ti diceva Bea nel capitolo 2 ( o 3? non ricordo) sull'immagine del bambino che deve mangiare qualcosa che non gli piace ma [...]. Questo è il genere di cose che danno freschezza ad un testo. Mi fai vedere una cosa in modo migliore che se non fosse descritta in parole chiare ( esempio non calzante: "fece una smorfia a metà fra il disgustato ed il rassegnato").
Hai questo stile vitale, dicevamo. E' bello, è buono, è fresco, e darei una gamba per poterlo avere a mia volta. Da lettore ti direi: non rovinarlo con voli pindarici.
Non ti serve. Lascia i paroloni a Isabella S.ssma Croce (verbigrazia). Esempio: nel primo capitolo parli di sgambetti. "Il mandante: lo shinigami in rosso".
Il mandante di uno sgambetto con linguaccia suona avvocatesco ed ingessato. L'idea espressiva è ottima, prova a riformularla sullo stile "Responsabile: lo shinigami in rosso". E' un dettaglio, è una sciocchezza, ma è anche la chiusura di un capitolo. Dagli energia e curala bene, così valorizzi il testo precedente.
Altra opinione, stavolta andiamo sul suono. Capitolo 2, guardiamo la frase "William aveva appena compreso che, dietro quell'apparente infantilismo sempre ostentato dallo Shinigami in rosso, si celava qualcos'altro: c'era della profondità in quello sguardo, e un immenso amore che gli era sempre sfuggito. Passione, e amore". 10 e lode per averla pensata, ma vogliamo metterla in evidenza. A me salta all'occhio l'ordine dei sostantivi. Profondità, amore, passione, amore. Ok, è una spece di chiasmo allitterato. Se ami i chiasmi lascialo. A me però verrebbe spontaneo fare così: "[...] un immenso amore che gli era sempre sfuggito. Amore, e passione." Ding. L'attenzione tu sai si accende ad inizio e fine frase, e poi ricostruisce il centro. Quindi noi mettiamo amore nell'antecedente, e nella successiva ( che è una frase nominale) ribadiamo il concetto piazzando un climax al posto del tuo chiasmo: amore -> passione. Ed il lettore prende fuoco. Auspicabilmente.
Capitolo 3. Ottimo. Si vede in effetti un crescendo nel tuo stile. Fai colazione con pane e talento? "Una premessa che faccia largo al suo corpo". Questa me la rivendo. Ottimo. Visto che ti vengono cose del genere, riconoscile quando le scrivi e puntaci su. Puoi arrivarci dove vuoi.
Torniamo al capitolo 3. Non ho nulla da dirci e non mi capita da tempo. Osservo magari la conclusione. "Che bel contrasto facevano quella zazzera rossiccia ed i capelli corti e neri sul divano bianco."
E' bella ma non mi piace, perdona il gioco di parole. Non capisco se è il pov di uno dei due personaggi o l'autrice che inciampa nella storia. Considerando che io sarei abbastanza idiota da rettificare dei passaggi di Dumas, ignora il commento che segue. Rielaborerei il pensiero: vale quanto detto sopra per la chiusura del testo. La chiusa è importante, e mi deve dare un pugno in faccia ( o bacio in fronte, scegli tu), di modo che io abbia voglia di tornare a leggere il capitolo successivo. Tira fuori dal cilindro una di quelle tue formule magiche da sostituire al "Che bel contrasto [...]", e sappi che sobbalzeremo tutti sulla sedia.
Capitolo 4. Ottimo, ma qui ti svelo un segreto. Sei ad un livello in cui se salti una maiuscola dopo la virgola a nessuno frega nulla. Veniamo ai rischi veri.
Tu hai una maniera di esprimerti ottima. Ma devi farlo con le tue parole, o la magia si inceppa e il lettore smaliziato vuole indietro i soldi del biglietto. Mi spiego meglio. Il tuo immaginario va bene così com'è. Non hai bisogno di immagini "già viste". Se mai dovessi usare un cliché, fai sempre in modo di usarlo al contrario per contravvenire alle aspettative del lettore. Ora, qui mi hai messo sul palcoscenico una cosa difficilissima da rendere. Dico, il transgenderismo di Grell è trattato in modo assolutamente opportuno, è coerente. Se è coerente ci credo. Se ci credo mi emoziono, ed il testo funziona.
Per cui buono così. Cosa da evitare: il maledetto rumore di ingranaggi a seguito della parola incubo. E' come la notte buia e tempestosa. E' un cliché disneyano. Non prenderla male, anzi prendila bene. Tu di questa roba non hai bisogno. Bandiscila oggi e su due piedi dal tuo immaginario.
Mi fermo al capitolo 4 per cronica assenza di tempo libero. Ti mando una scatola di cose positive assortite perché non so come accomiatarmi ( In bocca al lupo! per cosa? In gamba! E che è, una lezione anatomica? Buon lavoro? Ma io non lavoro! Buono studio? Io odio studiare! etc.)
Insomma, [cose positive qui]!
Miele (Recensione modificata il 09/11/2012 - 10:43 pm) |