“Se anche tu sei qui…” cominciò Glorfindel.
“Non importa. Due amanti non muoiono mai davvero.” rispose l’altro, con uno dei suoi rari sorrisi.
La vista di Glorfindel si offuscò dietro alle lacrime.
“Verrò a cercarti. Non lascerò che…”
Ecthelion pose un indice sulle sue labbra, impedendogli di parlare. Poi si mise a sedere sul letto, mentre le stelle precipitavano dal cielo con il fragore dei sogni infranti.
“Ogni atto della mia vita è stato un momento di tensione verso questo preciso istante. Una traiettoria pura, come quella di un fiore di lillà che cade. Glorfindel, tu non morirai a Gondolin. Questa è la mia volontà, e non v’è forza che possa opporvisi. Io lo prometto.” I suoi occhi avvamparono, mentre prendeva la testa di Glorfindel fra le mani, scompigliando i suoi capelli.
“Io lo prometto” Ripetè, posando le labbra sulle sue.

"Oh, e quindi le mie parole ti lascerebbero indifferente? Provamelo, uomo, e mi dirò nel torto."
Il cielo intero brilla negli occhi beffardi del re, ed un raggio di luna impazzisce nei suoi capelli. Quell'essere sottile e bellissimo, quasi etereo, è letteralmente nelle mani di Bard. Suo prigioniero, alla mercé della sua forza.
Forse si tratta del troppo vino, o della rabbia improvvisa che ha provato. Magari è per l'incanto seducente di quella pelle tesa e senza tempo, ma immagini lussuriose balenano davanti ai suoi occhi senza che lui possa impedirlo.
Incapace di pensare, preso da un desiderio che mai avrebbe ammesso di avere, Bard ruba un bacio da quelle labbra candide e beffarde. E poi un altro, ed un altro ancora.

Solipsismi si accommiatano in un ultimo bacio. Mondi ipotetici sorgono e crollano in un istante prima che la voce di Bilbo si imponga sui pensieri del nano. Le labbra di Thorin tremano lievemente.
“Non ho sonno.”

"Come mi ami?"
Thranduil si alza, appoggiando un gomito sull'erba, e si volta per osservare il principe Khazad al suo fianco. Una ciocca bionda scivola giù dal suo orecchio e finisce sulle labbra del giovane nano, che la allontana soffiando.