USA, 1938. Un giovane speaker radiofonico interpreta un adattamento, radiofonico appunto, de "La guerra dei mondi", celebre romanzo di fantascienza. Con l'intento di risultare avvincente, l'adattamento viene interpretato come una reale radiocronaca, simulando addirittura vari notiziari speciali che si inseriscono all’interno di altre trasmissioni radiofoniche. Risultato? Il programma scatena il panico in gran parte degli USA, poiché molti radioascoltatori cominciano a credere che la Terra stia effettivamente subendo l'invasione da parte di una bellicosa flotta di astronavi marziane...
Ora tu starai sicuramente pensando: e quindi??? Che c'entra questo con la shot/non shot???...
Lo sai chi era il giovane speaker radiofonico??? Un certo George ORSON Welles... e pensa un po': il mondo, anche ai giorni nostri, non lo sa neanche che di primo nome si chiamava George, perché lo conosce semplicemente come ORSON Welles, uno dei più grandi attori e registi della storia del cinema...
Non credo ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni: Orson + attacco alieno = Rick ha diritto di essere accontentato sul secondo nome! :D
Ahahahah! Reb, scusa per questa introduzione in stile "History (Castle) Channel", ma non ho resistito, mi è venuto spontaneo fare lo "Stan" della situazione per perorare la causa di Rick; una sorta di avvocato del diavolo! :D E converrai con me che il ragionamento non fa una piega! :D
Scherzi a parte, non so da dove cominciare per commentare questo “dolcetto”… è la seconda volta che leggo e continuo a fissare lo schermo del pc con un sorriso ebete, senza sapere bene se ridere o commuovermi *____________________*
Innanzitutto GRAZIE per la dedica e per come hai saputo creare questa meravigliosa shot, includendoci anche la mia "innocente" idea di dare un secondo nome al piccolo in arrivo: anche se, obiettivamente, Orson non è il migliore dei nomi, mi sembra di averti fornito una VALIDISSIMA motivazione sul perché Rick ci sia affezionato :D E poi in fondo, il nostro amato bambino cresciuto, una soddisfazione se la merita, perché non solo ha contribuito alla creazione di questa nuova vita con il suo "patrimonio genetico" quella notte nel gazebo, ma continua a contribuire costantemente e quotidianamente con la sua sana, anche se a volte un po' "eccessiva", dose di attenzioni per la sua famiglia. E credo che non sia per nulla un caso se il bambino si tranquillizza percependo la vicinanza del padre: per quanto possa fingere di non sopportarlo in alcuni momenti, di certo la mamma è più serena se ha il suo compagno a fianco e questa serenità, di riflesso, si tramette al piccolo.
Ecco, serenità, ma anche calore nel senso più ampio del termine, penso siano le sensazioni che si trasmettono subito a chi legge.
E mi è piaciuto molto il modo in cui hai raccontato il tutto, con lo sguardo fuori campo di Kate, che, oltretutto, parla con "l'interno della sua pancia": nella precedente shot era stato Rick a "spiare" un momento di tenerissima complicità tra mamma e figlia logorroica, con imprescindibile papero annesso, mentre ora tocca proprio a Kate assistere divertita alle "gesta" balneari dei suoi bambini (di cui uno cresciuto) *-*
Prima di passare oltre, non si può non soffermarsi un attimo sulla intensa immagine del signore e della signora Castle davanti allo specchio: davvero splendida... sembrava di essere lì ed assistere al senso di immotivata “colpevolezza” ed anche di privazione che Rick era stato costretto a subire al tempo della nascita di Alexis; per questa nuova gravidanza, invece, com’è giusto che sia, si respira proprio un’atmosfera diversa, un senso di benessere, unione ed appagamento diffuso che ti lega alla persona che ami e con cui stai per dare alla luce una nuova vita.
Bene, come avrai notato, in mezzo a questo fiume di parole (insensate, ammettiamolo), non ho ancora direttamente nominato lei, il fulcro e la GIOIA di questa storia: Stellina! *-*
Amore di zia, quant’è bella lei! Sempre più chiacchierona, sempre più testarda, sempre più caparbia, sempre più attaccata a PufPuf, sempre più “dolciosa”!!!
Ma che ne sa Word di dove sta la POESIA!
Ti giuro che l’ho vista con il visino non troppo convinto per l’imposizione di “quella loba civolosa” e ti giuro che per un momento ho pensato che avrebbe detto a Rick che se la “chemina” è davvero “anti tabbia” allora bisognava spalmare pure PufPuf, così non c’era pericolo che la sabbia gli si attaccasse addosso! Ahahahah!
E l’ho vista anche mentre veniva “spolverata”, mentre si arrabbiava per il poco gradito appellativo di “paperottola”, mentre sosteneva la difesa convinta del suo inseparabile amico piumato che, ovviamente, non si può lasciare a casa e non si può sciupare pur se lavato tutti i giorni (in questa parte mi sono piegata in due dalle risate!), ma soprattutto l’ho vista con la linguetta tra i denti mentre, tutta convinta, svolgeva il suo importantissimo compito di “divisione/colore/pietre” e di “portatrice d’acqua”.
Mi si è fermato per un attimo il respiro, invece, quando si è buttata “kamikaze” sul castello non ancora del tutto terminato… non me l’aspettavo! Credo di aver fatto più o meno la stessa espressione incredula di Rick!
E la parte successiva, quella con il suo tentativo di scuse nei confronti dell’afflitto papà, non ha prezzo: roba per cui si può essere felici di farsi cariare i denti a vita! *-*
Poi vabbè, la parte finale è un tripudio festoso, che non ha neanche bisogno di commenti, perché è semplicemente perfetta :)
E’ davvero un piacere “sbirciare” ogni tanto la vita di questa meravigliosa famiglia Castle!
“Opps!” (questa volta lo dico io!)… mi sa che è meglio che io mi fermi, perché questo sproloquio sta rischiando di diventare più lungo della shot!
Concludo dicendo che ora manca “solo” la chiacchierata tra Stella e Kate per l’approvazione del secondo nome del pupo (falle raccontare da Rick la storia dell’attacco alieno, che, secondo me, la convinciamo! Ahahahah) e l’acquisto di “Dumbo”, poi saremo tutti pronti per trasferirci in sala parto! *-*
GRAZIE ancora, Reb! <3
Normalmente non fornisco delle grandi idee, ma, se mai capitasse che tra la valanga di idiozie che ti scrivo abitualmente ci fosse qualcosa che ti ispira, sentiti liberissima di usarla, perché io non mi offendo, anzi, come in questa occasione, mi sciolgo *___________________________* |