Non mi chiedere come ho fatto ad arrivare fin qui, perché non me lo ricordo. A volte internet è una giungla e cliccando a destra e manca, si finisce nei meandri più impensati.
Comunque, scemenze a parte, vedo di scrivere subito qualcosa di coerente e serio (almeno ci proverò). Ho letto la tua one-shot perché ero curiosa di vedere come un ragazzo decide di trattare la ricerca della persona della propria vita.
Di come la pensano le ragazze ne ho fin sopra i capelli, soprattutto ora che va di moda l'idea che basti un miliardario per essere felici e contente fino alla fine dei propri giorni. Pure la Disney ha avuto una reversione in questo senso, mettendo in guardia dal bel principe che si presenta come il salvatore del mondo (vedi Hans di Frozen). Ma, evidentemente, la Disney è più avanti della stra-grande maggioranza della popolazione attuale. Chissà, magari si sono lanciati nel disperato tentativo di istruire meglio le future generazioni. Buona fortuna.
Devo ammettere che la tua storia mi ha ricordato, per certi versi, Il Lato Positivo. Ammetto di non aver letto il libro (è nella lista delel cose da fare, in settordicesima posizione o giù di lì), ma di aver visto solo il film, eppure il parallelismo con la tua storia mi è sorto spontaneo.
Io credo che nell'apparente ironia e comicità con la quale hai raccontato la storia, ci sia molto di più. Un po' come Pat, che è convinto di riuscire a riconquistare la moglie, quando invece si innamora di una ragazza che (apparentemente) non ha tutte le rotelle apposto.
La volontà di perseguire nei propri scopi è una cosa che, oggigiorno, è un po' dimenticata. Si vuole tuttoin maniera facile e rapidamente, pensare stanca e nessuno ci si applica più.
Indipendentemente dal fatto che Charlie troverà la sua fantomatica Donna dai Capelli Rossi, ci sta provando e non si lascia distrarre. Nonostante l'epilogo non proprio felice (ha preso un grande abbaglio), dimostra comunque di avere la forza di volontà.
"A quanto pare non era lei".
Mi sembra Edison alle prese con l'invenzione della lampadina, quando disse che quelli non erano fallimenti, erano solo modi che non portavano alla lampadina.
Un eccesso di ottimismo, a volte, è deleterio quasi quanto l'eccesso di pessimismo. Eppure, io qui ci voglio vedere un messaggio positivo, un messaggio che può essere esteso a molti campi della vita.
E, magari, c'è anche un altro messaggio, ovvero quello che invita ad accertarsi del vero, quando si ritiene di aver trovato la persona che si aspettava da una vita. Un invito alla prudenza? Può darsi.
Resta il fatto che la perseveranza di Charlie è encomiabile sul serio. Tutti noi dovremmo impegnarci un po' di più, nel cercare di ottenere quello che veramente vogliamo nella vita. Dovremmo puntare ad esaudire i nostri desideri e non quelli degli altri.
Anche se il fallimento è dietro l'angolo o l'impresa è difficile da realizzare. Tutto fa parte, comunque, dell'esperienza di vita, che è differente da persona a persona.
Nel fatto che nessuno si andato a trovare il protagonista dopo il divorzio, io ho voluto leggere un po' una presa di distanza della massa nei confronti del diverso (nel senso di chi decide di vivere la vita a proprio modo). Che, purtroppo, è effettivamente è quello che succede molte volte.
Concludo questa marea di parole senza senso, facendoti tanti complimenti per l'arguzia e la scioltezza linguistica.
È raro trovare qui su EFP un autore, ma, finora, quelli che mi sono apprestata a leggere non mi hanno mai delusa. Anzi, hanno sempre dimostrato di saper mettere su una miscela vincente, creando storie che davvero fanno riflettere. E tu ne sei la conferma.
Spero di non averti annoiato con la mia logorroica - e quanto mai sconclusionata - recensione. Ci tenevo a darti il mio parere, avendo trovato il tuo lavoro davvero degno di nota.
Saluti,
*Halley* |