Recensioni per
Ciò che resta
di Duvrangrgata

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/09/14, ore 15:07

Per questa Os provo Odio e Amore.
Odio perché, forse non capirò mai, ma l'atto di togliersi la vita, a prescindere dal dolore che si prova, mi fa rabbia più che dispiacere.
Non sono nessuno per giudicare chi decide di fare una cosa così sulla propria pelle, ma certamente e con convinzione posso dire che non capisco, non approvo e non approverò mai.
Amore perché amo l'angst in ogni sua forma e tu l'hai reso benissimo.
Per me, l'angst ben riuscito è quando il dolore ti colpisce in pieno senza scampo e tu ce l'hai fatta perché, in qualche modo, avrei voluto entrare nello schermo, prendere in braccio questa piccola anima distrutta e l'avrei cullata, tenendola stretta in quel maglione che lei ama.
La perdita che lei subisce è duplice: ha perso chi ama, ha perso se stessa.
L'hai scritta molto bene.
È immediata, senza fronzoli, ti piglia dall'inizio per il bavero e ti schiaffeggia fino alla fine questa piccola storia.
Brava!
Apprezzo molto il tuo stile.
Un abbraccio.
Bloomsbury

Recensore Veterano
18/07/13, ore 17:38

Ti DEVO recensire! ;)

Questa è volata dritta dritta tra le preferite!
Acciderbola, non credo neanche esistano espressioni appropriate per poterti recensire!
L'ho trovata dannatamente commovente, e non sono assolutamente il tipo che si emoziana facilmente, anzi!
Però c'è qualcosa, non so cosa, che mi fa sentire vicina a questa flash in un modo...inspiegabile!
Mi sembrava di esserci dentro mentre la leggevo, non so nemmeno come spiegartelo, non esistono parole per spiegartelo, ecco!
Scritta dannatamente bene, lo sai già che fangirlo per te, bellezza!
A presto,
C.
(Recensione modificata il 18/07/2013 - 05:39 pm)

Recensore Veterano
23/01/13, ore 13:41

Una storia triste, malinconica, con un pizzico di angst scritta davvero bene. 
Sei stata capace di trasmettere a noi lettori il dolore della ragazza, facendoci immedesimare nella sua persona e sentire le sue emozioni.
Tutto questo mi ha lasciata senza fiato, affascinata dalle righe della tua storia.
Quindi complimenti per il bellissimo lavoro svolto :)

Edelvais - per: diciamo sì alle recensioni -

Recensore Veterano
23/01/13, ore 10:16

Ciao!
Ho trovato questa storia molto triste, ma nel contempo tra le righe c'è qualcosa di più della tristezza 
e ciò rende questa storia bella e ben scritta.
Ho pensato un po' prima di scrivere queste semplici parole nella recensione, perchè questa tua fic mi ha lasciata 
così, senza saper bene che parole usare.
Alla fine quando hai scritto: "La lametta affondò ancora nella carne, senza pietà" mi sono venuti i brividi!

Ban fatto!
^___^

[Pollama tramite: Diciamo sì alle recensioni]

Recensore Junior
22/01/13, ore 18:27

Ci sono certe storie che ti lasciano così, senza parole.
Così senza parole che non sai nemmeno che dire, perché sono storie fantastiche, diverse.
E' triste, questo è ovvio, ma nel triste c'è qualcosa di affascinante perché ognuno di noi prova e associa qualcosa di diverso al dolore.
Mi è piaciuta proprio per questo, mi affascina nonostante il dolore di questa ragazza.
Bella seriamente. Con un voto sarebbe 9/10.

_Michelle O'Riley per 'diciamo sì alle recensioni'

Nuovo recensore
23/09/12, ore 16:07

E' una storia incredibile che sa tanto di poesia, forse riesco a capirla più di altri perché conosco tutta la sofferenza che c'è dietro e, soprattutto, conosco te. Sei davvero eccezionale, splendida

Recensore Junior
22/09/12, ore 16:11

Non ho parole.
Non ci sono parole.
Leggerla ascoltando Wish you were here dei Pink Floyd è stato puro masochismo: ancora non sapevo a cosa sarei andata incontro perché, se l'avessi saputo, di certo avrei spento ogni rumore. Quella musica, quella canzone fin troppo familiare, ciò che ho letto in queste parole... una pugnalata invisibile. Perché, l'hai detto bene,
Era curioso come a forza di provare dolore avesse smesso di farci caso.
Non completamente, ovviamente.
Era sempre lì, come una scheggia di ghiaccio che pungeva lievemente il suo cuore distrutto.
Ogni tanto ci metteva delle toppe, su quel cuore distrutto.
Non funzionavano mai.
Duravano per qualche ora, magari qualche giorno, ma mai più a lungo.


Complimenti, veramente complimenti; mi spiace solo non riuscire a dire di più. E di non aver più lacrime, perché avrei potuto impiegarle piangendo qui sopra anziché sprecarle come ho fatto finora.
Alla prossima,
Oonagh.