Recensioni per
Chi mai vorrebbe diventare re?
di Stateless

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/10/12, ore 20:04

Strano che tu non abbia citato anche Rita. :-)
Ci sono moltissime cose che ci accomunano e non è certo questa la sede per discuterne.
Ero molto curiosa di leggere la tua double-drabble perché, come hai sottolineato, anche io amo la storia e comprendo benissimo l'ansia che assale quando ci si muove in un terreno così pieno di date, dettagli e sfumature da tenere in considerazione. Per questo la tua scelta di a-storicizzare la figura del re mi appare quanto mai saggia e l'apprezzo enormemente.
Mi piace il tuo stile introspettivo, l'idea che è arrivata dai Coldplay (anche io li amo) e il modo in cui hai caratterizzato il Re.
Chi vorrebbe essere re? È una bella domanda, l'idea del potere è affascinante, ma il re esercita veramente il potere? O è nelle mani di qualche burattinaio (la nobiltà, il clero, i poteri forti... tanto per citarne alcuni)? E come dici tu, se il burattinaio diventa cattivo, che scelta ha il re? Che spazio rimane per la libertà?
La regina è fuggita e questo è triste, perché il re è rimasto solo, anche se posso capire il desiderio di mettere in salvo la propria compagna ed i figli, ma rappresenta anche un abbandono delle responsabilità, perché la regina non è una moglie qualunque, non è la repubblicana "first lady" che non conta niente nelle scelte del marito, che ha solo un ruolo di immagine, la regina ha dei compiti istituzionali, in tutti i regni.
Non è una critica alla tua drabble, solo al comportamento della regina, forse, però si prepara la Restaurazione, perché ad ogni Rivoluzione fa da contraltare un tentativo di Restaurazione, per quel principio della fisica per cui ad ogni forza ne corrisponde un'altra uguale e contraria e che è applicabile anche nel campo della storia. In letteratura è stato sintetizzato da Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo "Tutto deve cambiare perché nulla cambi" e secondo me è un principio abbastanza valido, con le dovute eccezioni.
L'incipit dà i brividi, sappilo, mi è piaciuto moltissimo. Tutta la doubledrabble è scritta in modo encomiabile, perdonami se mi sono lasciata prendere dalle riflessioni che ha suscitato la storia e le tue spiegazioni succesive. :-)
Un bacio
Sev :-)

PS: la dedica mi commuove.

Nuovo recensore
07/10/12, ore 20:01

Ho amato questa drabble. Dal momento che anche in una mia storia ho scritto di Luigi XVI e Maria Antonietta, mi sono subito fiondata a leggere la tua. Benché quest'ultima che io adoro e per la quale ho un'ossessione quasi morbosa, ho apprezzato moltissimo questa storia. Molti criticano Luigi XVI per il suo essere totalmente inadeguato a governare uno Stato, ma io penso che sia soltanto un povero uomo debole che non ha mai avuto la possibilità di affermarsi. E in ciò che hai scritto è riportato proprio il rimpianto di non esserne stato affatto capace. Sinceramente, sarà stato anche un re fallito che non può essere eguagliato a Roi Soleil, ma perlomeno non è stato un tiranno sanguinario.
Chi vorrebbe mai diventare re?
Di sicuro, Luigi XVI no.
La narrazione è proceduta senza intoppi e lo stile ha un ritmo incalzante che ti costringe quasi a leggere fino alla fine.
Insomma, mi è davvero piaciuta e leggerò sicuramente qualcos'altro di tuo.
Alla prossima,
Dear Juliet
(Recensione modificata il 07/10/2012 - 08:04 pm)