Recensione relativa al contest "Torneo a colpi di slash"
Grammatica/ortografia/punteggiatura
Credo di aver bisogno di un chiarimento. In tutta la prima parte, fino agli asterischi per capirci, la storia è scritta molto bene, scorrevole e senza errori né di ortografia, né di punteggiatura. Quando entriamo nella seconda parte, che poi è il cuore della storia, ecco che sia trama che grammatica svaniscono, con errori che nella prima parte non erano nemmeno lontanamente pensabili.
Ne ho fatto un piccolo elenco, ma ancora non capisco come sia possibile che ciò che hai fatto giusto nella prima parte, hai completamente sbagliato nella seconda:
- “Signorina, parliamoci chiaro. Peach ti ha lasciato, gran cazzata a mio parere” – con questo commento Morgan si guadagnò un’occhiata torva, che tuttavia ignorò “ciò non significa che tu debba chiuderti fra queste quattro mura”. <-- in questa frase c’è un utilizzo totalmente sbagliato della punteggiatura per quanto riguarda i discorsi diretti. Innanzitutto non capisco perché, dopo aver chiuso le virgolette, hai messo pure il trattino medio. Non c’entra nulla con il resto del testo, e oltretutto quello che si apre dopo non è nemmeno un inciso. Inoltre, prima di chiudere le virgolette, ci andava un punto fermo, in quanto “con questo commento…” è una frase reggente, e non subordinata del discorso diretto che viene poco prima. Questo comporta che debba iniziare con la lettera maiuscola, senza trattini vari ad introdurla. Anche la seconda parte di discorso diretto è reggente, quindi dopo “ignorò” ci va un punto e “ciò” va scritto con l’iniziale maiuscola. Ultima cosa, il punto fermo a fine frase va dentro le virgolette, e non fuori (anche per coerenza con la prima parte del testo, che aveva la punteggiatura all’interno dei discorsi diretti e non all’esterno).
- Non importava come quella sera tu fossi vestito -o svestito- l'unica regola imposta da Virgin, proprietaria del locale, era che non dovevi fare casino. <-- qui è errato il modo di impostare un inciso. Per gli incisi, si deve utilizzare il trattino medio (–) separato da uno spazio dal resto del testo. Qui, invece, hai usato il trattino breve (-) unito al testo che racchiude. Questo utilizzo è totalmente sbagliato, in quanto il trattino breve si usa unicamente per le parole composte, mentre per gli incisi, come dicevo, ci va il trattino medio. Ho trovato altri casi con lo stesso errore; te li elenco tutti ma non sto a riportarti la spiegazione completa.
- Se facevi incazzare Virgin -che un tempo era Arthur- un donnone di quasi due metri, <-- come il caso precedente.
- “Ehi ragazzi!” <-- qui manca la virgola del complemento di vocazione. La parola “ragazzi” è un nome che si riferisce direttamente alle persone alle quali ci si sta riferendo, quindi va separato da virgole dal resto della frase. Inoltre, anche “Ehi”, dato che è un’esclamazione, andrebbe separato da una virgola da tutto il resto, quindi la forma corretta, per entrambi i motivi, è “Ehi, ragazzi!”.
- Persino in quel momento vedere che si strusciava addosso ad un tipo -che sicuramente non meritava la sua attenzione- gli provocava parecchio fastidio. <-- come sopra
- “Mi spieghi qual'è il tuo problema?” <-- questo è un errore che mi fa rabbrividire. “qual è” si scrive senza apostrofo, in quanto “qual” è una parola italiana che viene utilizzata davanti a parole inizianti per vocale o per particolari consonanti (quelle che reggono l’articolo il per intenderci). Per ricordarsi questa regola, è sufficiente pensare all’espressione “qual buon vento”, nella quale è impossibile mettere l’apostrofo, in quanto “buon” inizia per consonante. Il “qual” utilizzato è lo stesso della tua frase, quindi non ci va l’apostrofo.
- Ciao Morgan, sai che credo di essere gay ma riguarda solo te? <-- qui ho da segnalarti due virgole mancanti. La prima è quella del complemento di vocazione (che ti ho spiegato prima) dopo il “ciao”. La seconda, invece, è la virgola che precede il “ma”. Nonostante ci siano eccezioni per le quali si può omettere, prima di un “ma” ci va praticamente sempre la virgola, e pure in questo caso. È una regola semplice, che si corregge facilmente e ci si abitua subito a usare correttamente.
- É come essere in un ciclone di cui tu sei l'occhio. <-- l’accento sulla “è” deve essere acuto e non grave.
- Fu spontaneo per entrambi –quasi conoscessero il corpo l'uno dell'altro da sempre- cercarsi con le labbra. <-- come di sopra, riguardo ai trattini per gli incisi.
- Il primo si staccò e un verso insoddisfatto riempì il piccolo bagno in cui si era rifugiati. <-- credo ci vada “erano”.
Per il resto, credo di aver tralasciato solo qualche errorino sparso di punteggiatura, molte volte simile a quelli elencati.
Lessico/stile
Devo dire che su questo punto non ho nulla di cui lamentarmi. Lo stile è buono, scorrevole, e anche il lessico è abbastanza ampio. Certo, la storia non richiedeva l’utilizzo di parole troppo specifiche, ma non per questo posso lamentarmi.
Trama
Quello che posso dire sulla trama è che l’idea di base non era troppo malvagia. Certo, è un cliché utilizzato una marea di volte, ma era passabile. Ho trovato stonato, in compenso, il fatto che Austin fosse etero, ma che volesse Morgan. Ora, non ho letto l’altra storia, quindi non conosco i personaggi, ma non mi pareva così etero come diceva. Forse è bisessuale, e sta passando il suo momento gay con Morgan, ma che rimanga etero dopo ne dubito. È questo che trovo stonato nella trama, perché il resto, lemon compresa, non era malvagio. Altra cosa che ho trovato stonata è il discorso in bagno, prima della lemon. Cioè, Austin credeva di non incontrare Morgan in un locale che frequenta assiduamente. Forse non si è fatto assumere per lui, ma poteva benissimo scegliere un altro locale.
Originalità
Beh, se la trama è accettabile, sicuramente ha poco di originale. Parla del classico ragazzo, che tutti pensano sia etero, che in realtà è cotto di un altro ragazzo, amico di famiglio o simile. Tra l’altro, come ho detto nella trama, non trovo troppo plausibile che tale ragazzo, che poi sarebbe Austin, rimanga convinto di essere etero anche dopo, e non si faccia prendere minimamente dal dubbio che, forse, non lo è poi così tanto. E non ho nemmeno troppo apprezzato il nome del locale, il Babilon, in quanto quello che vuole essere un tributo a QaF, diventa una mancanza di fantasia. La storia è carina, sì, ma non così originale.
Giudizio personale
Ho trovato la storia una piacevole lettura, che ha risvegliato un po’ la fangirl che è in me. Però per un contest non la reputo sufficiente, in quanto credo che avere una buona trama per una OS sia importante, oltre alla grammatica. |
