Recensioni per
He killed eighty people in two days
di Kashmir

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/10/12, ore 21:15

Finalmente, eccomi qui.
Allora, innanzitutto ho approfittato del fatto di dover recensire per rileggere la storia :D E, che dire, ho proprio fatto bene! Ricordo, infatti, che quando l'ho letta per la prima volta in alcuni punti la mia attenzione era un po' calata (più che altro per colpa del fatto che ero un po' irrequieta perché poi dovevo andare a ripassare letteratura francese >_>)... Adesso, invece, ho mantenuto una concentrazione invidiabile ;D
E, che dire, credo che come introspezione sia davvero ben fatta.
Questo Thor mi è sembrato caratterizzato in modo veramente efficace. Tra l'altro, è proprio vero che lui deve ben sapere com'è sentirsi ammirati, e mentre leggevo delle prediche sul dover dare il buon esempio, mi sono immaginata Frigga che gli raccomandava di dare il buon esempio a Loki (insomma, che io non possa trattenermi dal fare viaggi mentali è un dato di fatto, ma comunque direi che in questo caso non è stato neanche troppo delirante... In fondo, quale fratello maggiore non si è mai sentito dire di dover essere di buon esempio per i suoi fratellini?).
Comunque, andiamo avanti, e a questo punto devo dire che il senso di colpa di Thor è straziante.
Mi ha fatto provare un impeto di pietà nei suoi riguardi, perché riflettersi e rendersi conto di non aver mai davvero visto il proprio fratellino, di non aver mai davvero cercato di capirlo... Be', deve fare molto male.
E mi piace come hai saputo evidenziare le diversità di Thor e Loki bambini... Ora, probabilmente Thor non la vedrebbe affatto come una giustificazione, ma io penso che non sia completamente colpa del dio del tuono, se non ha saputo conoscere davvero il fratellino... Diamine, penso sia difficile arrivare a comprendere le emozioni di una persona così diversa. Insomma, prendiamo ad esempio i motteggi infantili: Thor non è uno che sa serbare rancore, quindi è probabile che lui stesso non si rendesse conto di quanto, con le sue parole, poteva far male a Loki (che, al contrario, è uno che non riesce facilmente ad accattonare i torti subiti...).
Mi è rimasto impresso anche il passaggio riguardo Jane, e ciò che la ragazza aveva detto a Thor a proposito di ciò che gli umani pensavano degli dèi...
Ma penso che il pezzo che ho preferito più di tutti sia stato quello in cui Thor ricorda quel fagottino arrivato a Palazzo da chissà dove, quel fagottino che lui ha preso come un gran regalo... Non so, sarà la mia passione per Thor e Loki bambini, ma è una cosa che mi ha davvero commosso. Non so se rendo l'idea, ma mi sono addirittura sentita sul punto di mettermi a piangere.
Quel Lo aveva dato per scontato è come un pugno nello stomaco.
E tra questo e il silenzio di Loki, alla fine si riesce un po' a sbrogliare la matassa, a capire come siano arrivati a questo punto, a questo Ha ucciso ottanta persone in due giorni.
Il finale è stato un altro colpo, volevo abbracciare Thor e mettermi a piangere (di nuovo! Oddio, come sono emotiva questa sera...). Il fatto che il suo obbiettivo principale sia salvare suo fratello è... è... Non ci sono parole per definirlo.
In conclusione, complimenti. Davvero tanti complimenti.

Recensore Master
15/10/12, ore 23:23

Per essere un esordio è notevole, complimenti! Mi piace il tuo stile semplice e chiaro, i sentimenti ben delineati di Thor e il suo punto di vista davvero "nel personaggio". 
Continua così!

Recensore Veterano
15/10/12, ore 23:03

E' la prima volta che scrivi? Ne sei sicura?
Perché, davvero, sei davvero brava!
Partiamo innanzitutto dal tipo di POV che hai usato: Thor. Già questo è particolare perchè in genere di Thor viene evidenziata la sua scarsa attitudine alla riflessione ed il suo essere 'semplice', portato per la lotta, senza secondi fini o pensieri più profondi e complessi.
Invece tu hai deciso di descrivere il tormento di Thor nei confronti di suo fratello, la speranza di recuperarlo -volendo, una speranza comunque infantile, ma comunque positivo.
Hai accennato al suo periodo di crescita e di evoluzione sulla Terra, grazie a Jane, che è il cardine dello scontro con Loki nel film.
Mi è piaciuto particolarmente la tua frase "quando lo guardava crescere senza vederlo", che rivela la superficialità di cui Thor si è macchiato e di cui se ne pente e vergogna.
Insomma, io credo che questa sia davvero una buona storia.
Se devo trovare una pecca, credo che a volte tieni i periodi un po' troppo lunghi e questo fa un pochino 'perdere' il lettore nella frase. Ma questo non è di per sé un errore, può benissimo essere il tuo stile, o il taglio narrativo che hai deciso di utilizzare per questa storia. Vedo che utilizzi molto le virgole, ma forse sarebbe il caso di 'spezzare' il racconto con una pausa più spesso, in modo che risulti più incisivo.
Ad ogni modo, io ti chiedo per favore di continuare!
Grazie per aver chiesto un mio parere (che ti avrei dato comunque :D),
Spero vivamente a presto,
EC.

Recensore Veterano
15/10/12, ore 21:36

Ha scritto una fanfiction con il POV di Thor. Ha scritto una fanfiction con il POV di Thor. Ha scritto una...
Sono entrata in loop, sul serio. (no, è che dopo i nostri scambi di opinioni... che non ho dimenticato, dopo risponderò... non me l'aspettavo, ma wow!).
Leggere di Thor che si fa un esamino di coscienza è sempre piacevole (io voglio bene a Thor, non voglio essere acida), certo, è facile dire “vabbè, ma la famiglia ha trattato male Loki e quello è venuto su tutto arrabbiato” e quindi parlare delle conseguenti mancanze di asgardiani assortiti nei confronti del povero piccolo Bambi, ma resta il fatto che qualunque sia il tuo problema non è andando in giro a cercare di conquistare il mondo che lo risolvi! Ehm... voglio dire, certamente Thor&Co. avranno fatto i loro sbagli, ma questo non sminuisce più di tanto le colpe di Loki (giustifica i suoi sentimenti ma non le sue reazioni), per questo alla fine scrivere un racconto come il tuo, un monologo interiore di Thor, non è una cosa facile. E questa one-shot non è niente male, perché alla fine non giustifica Loki, né parla di un senso di colpa paralizzante da parte di Thor. Parla di un dolore e del tentativo (purtroppo, come ben sappiamo, vano) di curarlo. Parla di un dolore che sembra quasi esserci sempre stato nel petto di Thor, visto che osservando Loki nella prigione di vetro, lui ripensa a fatti del passato, fatti che sono ancora ben presenti nella sua memoria e ai quali solo ora, che l'esperienza lo ha reso più umile e attento a chi e cosa ha attorno, Thor riesce finalmente a decifrare. Un dolore che è troppo grande e che va al di là di qualsiasi cosa perché quel “ha ucciso ottanta persone in due giorni” dice già tutto quello che c'è da dire, già pone Loki oltre ogni possibile tentativo di salvezza o redenzione.
Ma tanto lo sappiamo che Thor ci sbatterà la testa fino quasi a rompersela. La testardaggine di quel dio è il suo peggior difetto e forse anche uno dei suoi pregi migliori.
Bello il paragrafo in cui Thor si rende conto di essere diverso dai Vendicatori, è una cosa molto sottile, perché non si parla di diversità divinità/esseri umani, ma di sentimenti e propositi, propositi che forse gli altri possono immaginare ma che non riuscirebbero nemmeno a capire fino in fondo.
Mi è piaciuto leggerla, questa one-shot, mi ha fatto sentire un po' più vicina a Boccoli d'oro e anche a Loki, e sono contenta che tu abbia pubblicato un tuo racconto. ^^
Forse l'unica cosa che un po' mi lascia perplessa, se proprio vogliamo fare i pignoli (e davvero non ce n'è sempre bisogno), è l'uso di certe parole, considerando che gli asgardiani usano un linguaggio piuttosto forbito, è improbabile che nella testa e nei pensieri di Thor si trovino parole tipo “menefreghista”.
Io, fossi in te, scriverei un po' più spesso **

Recensore Master
15/10/12, ore 20:56

A me la tua storia e' piaciuta. L'ho letta d'un fiato e trovo che tu sia riuscita a descrivere molto bene i pensieri di Thor ed il comportamento di Loki: troppo spesso infatti il dio del tuono e' descritto come decerebrato e muscolare, mentre le sue riflessioni, e la progressiva presa di coscienza del suo comportamento negli anni, sono davvero interessanti (specie quando si rende conto di aver sbagliato a considerare il fratello solo come un dono tutto per lui e con come una persona completa). Forse per i miei gusti il finale è un po' troppo "veloce", ma ti prego prendila solo come una opinione personale. Spero infatti di continuare a leggere qualcosa di tuo, magari un seguito. Un abbraccione. Efy