Questa storia è un ritratto di tre donne, intenso e bellissimo.
E' il ritratto di tre facce di Gotham, di tre modi d'amare ed essere. Inutile dire che ho un debole (un altro, ebbene si) per Harley Queen, per cui questa storia è stata per me una piccola adorabile perla. Hai colto con poche pennellate l'essenza di tre "nemiche" storiche, di tre donne che a Gotham devono sopravvivere.
"Un pianta carnivora e menefreghista era Ivy, un bacio dal sapore dell'odio e un sorriso che era fiele e falsità.
Una gatta randagia e traditrice era invece Selina, buona solo a correre dietro a un topo con le ali. "
Da qui, che è stata in realtà la seconda cosa che mi ha colpito, ritorno e passo alla prima, nonchè alla vera ed indiscussa protagonista di questa storia: Harley. Qui, come in altre storie (che mi appresto a recensire subito dopo questa), sei riuscita a renderla non una macchia, ma un essere umano. Sei una fan attenta e abilissima nel cogliere le sfumature dei personaggi di Batman e farli tuoi, senza infarcire nulla del buonismo di una "femmina". Hai un tipo di scrittura forse più maschile che femminile, a livello energetico e per la forza delle immagini che evochi. Questo però, non toglie sentimento, ma anzi ne accentua la bellezza di una distruzione lenta, del percorso in cui conduci il lettore attraverso la follia di una città spietata e corrotta. Harley è distrutta e lacerata dal dolore, ma non si arrende anzi, fa l'unica cosa che sanno fare quelle come lei: combatte sino all'ultimo istante. E se occorre far saltare Gotham, aizzare i seguaci di Joker con un discorso che è quello di chi ne ha dovuto prendere il testimone per poi lasciarlo immediatamente, che sia. Harley non è macchietta. E' donna innamorata, follia distrutta e fatta a pezzi per la seconda volta dalla realtà. Nella sua pazzia, c'è umanità, non psicosi. In Harley ho visto un ritratto bellissimo e la tua capacità di scavare dietro l'ordinario, dietro la facciata e andare sino in fondo nel sondare i comprimari di un fumetto che deve indubbiamente la sua forza alla capacità di racontare la mente umana, e di antagonisti che sono a loro volta indiscussi protagonisti della storia.
"Ansante, ti eri afflosciata su te stessa, diventando una massa liquida e fragile, quasi uno stelo in mezzo a una tempesta.
Eri carne viva e bruciante, un nodo d'amore e pazzia ormai rappreso.
Eri polvere e presto il vento della baia ti avrebbe spazzato via.
Per sempre."
Ti lascio con questa citazione, perchè è stata così toccante da avermi fatto leggere queste righe più volte. Riesci a cogliere il nocciolo del sentimento e sbatterlo in faccia al lettore senza remore.
E centri sempre il bersaglio. |