Babbo Natale segreto a rapporto!
Sai, ho aperto questa storia semplicemente dopo averne letto solo il titolo: niente genere, niente trama, niente personaggi... nulla. Solitamente è una cosa che non faccio visto che, quando leggo una storia, mi piace andare abbastanza sul sicuro, buttandomi su argomenti/personaggi che mi sono affini e che incontrano il mio gusto personale; quel titolo però, lo stesso di una delle più belle canzoni di Lana del Ray, mi ha ordinato di aprire immediatamente la storia. E io l'ho fatto. E ho scoperto di avere un intuito formidabile. *modestia mode-on*
Sì, perché questa storia è un qualcosa di splendido. L'ho adorata, dalla prima all'ultima parola.
Mi credi se ti dico che non so da cosa iniziare? Be', credici - mi capita sempre quando mi ritrovo a commentare una storia che mi piace così tanto, temo sempre di dilungarmi in banalità e parole inutili che non interessano a nessuno e che non rendono onore allo storia cui sono rivolte. Ma ci proverò.
Prima cosa: la trama. Di storie a proposito di amori proibiti, vissuti da due persone che, per motivazioni indipendenti dalla loro volontà, non possono davvero stare insieme, se ne sono già lette; ma nonostante il tema sia già stato utilizzato, sono stata piacevolmente colpita dall'originalità con la quale sei stata in grado di trattatarlo. Innanzitutto i personaggi: Rabastan e Marlene (di cui, per seguire la mia scaletta mentale, riparlerò tra poco), due personaggi estremamente marginali all'interno della saga, ma che tu sei riuscita a reinventare, rendendoli protagonisti di una storia tutta loro. E poi quel loro gioco di sguardi, quel loro legame celato agli occhi di tutti - e, all'inizio, persino a loro -, quel loro desiderarsi, volere qualcosa di più, qualcosa che sentono come sbagliato ma al quale non sono in grado di rinuciare. Mi è piaciuta la tua decisione di scandire la loro storia in piccoli passi: gli scontri tra Mangiamorte e Ordine, il loro fuggire a tutto e tutti, quei loro incontri così sbagliati ma capaci di farli sentire vivi, parte di un qualcosa che vale la pena vivere.
Seconda cosa: l'atmosfera. Ok, qui sarò sicuramente di parte, visto che io ci sguazzo nell'Angst; ma che posso farci? L'atmosfera di questa storia, io l'ho letteralmente adorata: i toni cupi, quel senso di ineluttabile drammaticità di cui l'intera storia è pervasa, il grigiore della pioggia, della stanza, persino di Rabastan e Marlene - perché è come se, quando sono insieme, si "fondessero" l'uno con l'altra: lui, che diventa un po' meno "nero", e lei, i cui occhi non sono più azzurri, non appartengono più "al cielo"... e questa cosa è bellissima, mi ha emozionata, davvero. E questo discorso mi conduce dritta dritta alla...
Terza cosa: i personaggi. Come anticipavo prima, la scelta di rendere protagonisti di questa storia due personaggi pressoché sconosciuti mi è piaciuta molto. Mi è piaciuta perché tu sei riuscita a caratterizzarli al meglio, di crearne un ritratto preciso e coerente, come se io, lettrice, già li conoscessi. E ciò non si percepisce tanto dalle loro parole - i dialoghi, infatti, sono assenti: unica eccezione quello riguardante gli occhi, di cui ho già parlato poco fa -, ma dal loro agire, dal loro modo di comportarsi in battaglia, dal loro silenzioso comunicare. Marlene è orgogliosa, sveglia, forte, decisa. Rabastan (oh, quanto mi è piaciuto il tuo Rabastan!) ha una personalità fosca, ambigua, che tenta di ribellarsi, ma che, alla fine, non è in grado di farlo fino alla fine - emblematico, in questo senso, è il finale: Rabastan che, alla fine, sceglie di voltare le spalle alla donna che ama, preferendo la fedeltà ai suoi compagni allo seguire il cuore e combattere per ciò che gli aveva fatto conoscere uno sprazzo di quella avrebbe potuto considerare felicità. Ed è in quest'ultima parte, ragazza mia, che mi sono venuti i brividi. L'hai descritta in modo p e r f e t t o.
Quarta (e ultima) parte: lo stile. Ora, non so se questo sia il tuo stile abituale, penso di non aver mai letto nient'altro di tuo (ma, dopo questa storia, puoi stare certa che lo farò); sappi, però, che lo stile utilizzato qui è magnifico. E lui che crea l'atmosfera di cui parlavo prima, è lui che da vita ai due personaggi e all'intera vicenda, è lui che crea quell'intreccio di immagini e emozioni che ti cattura, prendentoti nel profondo e trascinandoti dentro alla sttoria. La stessa storia scritta con uno stile differente penso non sarebbe stata così efficace ed emozionante.
Ok, dopo averti probabilmente annoiata con tutto 'sto sproloquio, mi decido a concludere.
Come avrai certamente già capito, io ho davvero amato questa storia, e sicuramente mi ha invogliata a leggere altre tue storie. Siano benedette queste iniziative!
Ti lascio facendoti i miei più sentiti complimenti e augurandoti un buon Natale (anche se un po' in anticipo)!
[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 2.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love] (Recensione modificata il 15/12/2012 - 08:54 pm) |