Ciao, mi chiamo Emily :)
Ho trovato questa storia per caso e devo dirti che, purtroppo, mi aspettavo molto di più.
Ma andiamo per gradi e partiamo dagli erroretti che ho trovato (che non sono tanti, non preoccuparti).
1. Zigzagando si scrive così, non come l'hai scritto tu
2. Quando 'a', 'e' e 'o' precedono una parola che inizia per la stessa vocale sono accompagnate dalla 'd' (es. ad aspettarla, ed essere, od odiare), se invece precedono una parola che inizia o per un'altra vocale, o per consonante, si lasciano così.
3. Nel capitolo 5 le maiuscole sono quasi completamente assenti e, in generale, ogni tanto ne salti qualcuna.
4. L'uso della parola bagascia lo trovo un po' troppo volgare, io avrei utilizzato 'sgualdrina' o 'stronza', anche.
A parte questi errori, che credimi non sono nulla di che, la cosa mi ha deluso della tua storia è che mi sembra un po' tirata via.
Hai scelto due temi molto delicati come il bullismo e l'autolesionismo che, purtroppo, sono molto diffusi al giorno d'oggi, ma credo che avresti dovuto affrontarli con maggiore coscienza. I capitoli sono corti e ti soffermi molto poco sia sulla sofferenza di Valerie che su quella di Umi. E' tutto così... frettoloso. Per il tema che hai scelto la tua storia doveva essere molto più riflessiva e, forse, la scelta di far ricardere anche Umi nell'autolesionismo è stata un po' infelice, perché, al contrario, avresti potuto sfruttare la sua situazione per far vedere che il dolore si può affontare anche senza lametta alla mano; il male fisico non fa sparire tutto, si può essere anche più forti di così.
Non ti ho dato la bandierina rossa perché penso che questa storia abbia del potenziale e penso che, con un po' d'impegno, tu possa modificarla e perfezionarla, creando una bella storia che può insegnare tanto a molti: sia a chi si fa del male, che a chi fa del male.
Quindi ti consiglio di rimettertici sopra e di elaborare altre idee, perché così com'è, la storia trasmette molto poco, mi spiace.
Spero che in qualche modo le cose che ti ho detto ti siano di aiuto.
Saluti,
Emily. |
