Recensioni per
Visita al padre
di okioki

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/02/15, ore 13:11

particolare, come la maggior parte delle tua storia. credo di essere abbastanza ripetitiva dicendoti che amo il tuo modo di scrivere e che apprezzo molto la tua fantasia e le tua ambientazioni. ma come nell'ultima storia tua che ho recensito ti duole dirti che non l'ho amata particolarmente. la storia in sé è molto bella e complessa (?) ma non mi ha entusiasmato.

Recensore Junior
06/12/12, ore 14:29

Sono dell'idea che ogni tanto sia opportuno recensire i recensori, non tanto per piaggeria, ma per spirito di comunità, specie quando pubblicano storie non troppo lunghe nella nostra stessa sezione, quindi eccomi qui.
Non sono molto brava a lasciare commenti, per cui accontentai del mio berciare disarticolato. Credo che la storia che hai delineato in questo racconto offra molti spunti e potrebbe facilemente trasformarsi in un racconto più lungo.
Ho molto apprezzato tutti i piccoli accenni alla struttura del mondo, alla situazione politica, alle diversità culturali e religiose, ma soprattuto ho apprezzzato il fatto che fossero degli accenni e che tu non perdessi tempo a spiegare nulla. Alcuni potranno dire che la cosa credi confusione, a me piace moltissimo scoprire le cose a poco a poco o anche in determinate circostanze, non scoprirle affatto. Anche se, nel caso tu decidessi di continuare la storia sono certa, che tutti questi riferimenti diverrebbero via via più chiari.
Con tutto che io di solito odio le protagoniste femminili Ginvera non mi è parsa male, certo a volte mostra una certa arroganza ingiustificata ma prende la giusta misura di "schiaffi morali didattici" per rendere l'insieme realistico.
Vespasio, nonstante appaia solo alla fine, mi è piaciuto molto, ho trovato calzante la descrizione del vecchio delirante che a tratti dà consigli a tratti si piange addosso.
Mancano le motivazioni segrete di Simo, che non sono apparse nella storia dato che la protagonista punto di vista non le ha intuite, e sarebbe un ottimo spunto per continuare la cosa.
Curiosamente mi aspettavo che la facesse precipitare dalla scale durante il ritorno...
Lo stile appartiene allo scrittore e fare commenti sullo stile rischia sempre di portare al linciaggio diretto, ciononostante mi spingerò a dirti che, sebbene in generale si ben disposta verso il tuo modo di scrivere, secondo me metti troppi punti e a volte vai a capo senza che io ne veda alcuna ragione. Specie dall'arrivo nel solarium fino all'inizo del dialogo vero e proprio. Per carità mi si può dire che sono gusti, io lo trovo un po' deconcentrante.



Appunti: io non sono una brava beta e nemmeno una brava commentatrice, ti limito a dirti cosa mi è suonato male, a livello banalmente cacofonico, con una spiegazione dove l'ho trovata, senza motivazione dove semplicemente la cosa mi strideva un poco. Non vuol dire sia sbagliato o ad altri non possa piacere, suona male a me, ma dato che questo è il mio commento te lo dico. Usa questi appunti come meglio credi. ^^
ho anche segnalato i refusi che probabilmente non avrai notato mentre rileggevi.
- "; e sacerdoti" secondo me basta una virgola, senza nemmeno la "e". I sacerdoti fanno parte dello stesso elenco di predicatori e mercanti e, anche se si possono usare i punti e virgola negli elenchi, non dico di no, prima hai usato la virgola per cui....
- "solo quello" io toglierei il quello. il non solo è allusivo quanto basta.
- "L'aveva lasciata" qui invece ho una giustificazione. Ti riferisci chiaramente alla città, ma l'ultima volta che la nomini, poche parole prima dici " quel luogo" a questo punto credo suoni meglio il maschile, l'aveva lasciato, magari senza il punto o con un bel punto e virgola. O addirittura un banale ma sempre efficace in casi come questi " se n'era andata" così tagli la testa al toro.
- "eppure," la virgola dopo eppure non ci va, se no l'eppure diventa sospeso e non si riferisce a nessuna subordinata. Credo sia un piccolo refuso.
- "ovimenti lenti e soffici." I movimenti possono essere soffici?
- " verdi valle" refuso ^^
- " suo padre non si era mai mostrata così affettuosa con lei in presenza di altri" mostrato e affettuoso
- " si era trangugiata" aveva trangugiato.
- " adesso e quieto" l'accento...
-
- " dove gli uomini veniva scelti " refuso.
- " Anche lei, che era stata istruita nelle cose basilari, e solo per grazia di suo padre, aveva saputo smascherare uno a uno tutti i savi e le loro proposte, mentre ancora non riusciva a capire l'etica e il comportamento che vigeva nel luogo che sarebbe dovuto essere l'esempio di purezza e moralità per tutte le altri capitali. " Ho capito cosa vuoi dire ma la frase è un po' ingarbugliata.
-" la designato" altro refuso
- " uomo stato per così tanto" credo rimasto sia meglio
- " terre di proprio." terre proprie. Altri piccolo refuso.
- " donandole doni " Un po' ridondandte. Recapitandole doni, omaggiandola con doni, donandole meraviglie etc
- "era cominciata" non " ha comunciato" ?
- "come lo era della compagnia dei" credo basti dire " come lo era di quella dei"
-"e le istruzioni che gli aveva dato la guardia" le aveva è una donna. sempre qui credo ceh le indazione al più siano dirette non diritte e che ci troviamo di fronte ad un refuso.
- "e come era arrivata fin lì. A tutti questi non dovette far" doppia considerazione, usi in congiuntivo in tutte le altre domande riportate in discorso indiretto prima della e, perchè non lo fai anche qui? " come fosse arrivata". Il punto secondo me è fuori luogo, puoi mettere tranquillamente una virgola aumentando la fluidità della cosa.
- "dovette dire molte volte prima che la lasciassero finalmente accedere agli alloggi del patriarca. La scortarono per una lunga scala a spirale che saliva per la torre nord-ovest." Ora sei libera di mandarmi a quel paese ma sostituirei dire con ripetere e anceh qui non vedo il perchè del punto. Subordina e rendi tutto più morbido, che lasciassero accedere [...] scortandola etc.
- non metterei la virgola dopo spoglie di stanza spoglie e non andrei a capo finita la frase, stai parlando della stessa cosa in fondo.
- "invadevano di luce" credo non sia proprio la forma più corretta, o " riempivano la stanza di luce" oppure " permettevano che la luce invadesse la stanza".
- "con una grazia simile che si sentì a disagio." ho capito cosa vuoi dire ma dato che il soggetto è lui, detta così sembra sia lui ad essere a disagio. immagino che tu intendessi che lei si sente a disagio. devi mettere da farla sentire. ^^
- continuo a non capire questa cosa dei punti. io avrei scritto solo " stanze, nonostantè ciò etc"
- "i e la tua presenza e di massima " ti sei dimenticata l'accento sulla è
- "aspetto di ancor più candore. " meglio " ancora più candido"
- " per accertarmi di tutto ciò" ... per accertarsi di cosa? Non mi è molto chiaro come l'accertasi si colleghi alla frasi precendenti. Il ciò lo suggeriva.
- " Era votato ad un ordine" così su due piedi sembra che tu parli di Savio Ilio che è l'ultimo che hai nominato. ti guerrisco di rendere chiarissimo il soggetto.
- "come senz'altro aveva avuto sua madre." non suona tanto bene. Io metterei " com'erano stati senz'altro quelli di sua madre". Tra l'altro non la conosce? povera bimba!
- "la pelle nera " se è un modo di dire tipico del mondo lo metterei in corsivo, coem hai fatto con gli altri.
- " inoltre volgeva " refuso credo fosse svolgeva
- " nel stramaledetto" nello
- " Eppure quella per Simo era una scelta avventata. Tutti quegli anni di diplomazia, la guerra volgeva quasi al termine, erano sacrifici a cui l'Alto savio aveva sottoposto Capo del Sole e Aspramontagna per instaurare La Pace con re Vezio. Che volesse buttare tutto via favorendo un uomo che odiava i dragoni? " qui mi spiace dire di avere riletto la frase più volte e di non avere capito cosa intendessi dire. ( E quando il mio beta mi dice una cosa del genere vorrei urlargli contro per cui, ti prego, non lanciarmi le macumbe).
- " i, e non la temeva come la temeva gli altri, e non cercava il suo favore." togierei la prima " e" e la seconda virgola. Temevano non temeva, altro piccolo refuso.
-" Non osare. So da me stessa qual è il mio dovere" ecco qui non capisco perchè dica questo, o meglio, capisco ma non si collega molto con il " prego?" educato che ha detto prima. Poi dato che lui non le dà suggerimenti perchè dire che sà quale sia il suo dovere?



Mi rendo conto di avere scritto un poema di appunti. Ti prego di non avermene a male, la storia mi è piaciuta e la valuto positivamente, solo sono affetta da sincertità compulsiva e pignoleria della morte, Iil che è il motivo per cui di solito mi astengo dal recensire ( ho ricevuto risposte non proprio educate nel corso della mia presenza su EFP)

Un Bacio e spero a presto.

Recensore Veterano
12/11/12, ore 16:48

Ecco il giudizio che avevo dato alla storia.
Lessico: 9/10
Se ci sono errori, non ne ho trovati. Unica cosa per cui ho deciso di togliere un punto, è una scelta opinabile quella di usare per dialoghi e pensiero simboli che possono essere confusi.
Stile: 9/10
Mi piace davvero molto lo stile. Descrizioni semplici ma efficaci, buone atmosfere, assenza di periodi particolarmente lunghi. Inoltre, riesce perfettamente a creare l’atmosfera adatta alla storia. Rende perfettamente l’impressione di assistere a una scena del basso medioevo/rinascimento. Anche l’uso dei termini e del corsivo è reso alla perfezione.
Originalità: 15/16
Essere originali non significa affatto creare qualcosa di totalmente nuovo, ma saper sfruttare anche gli elementi presenti e riutilizzarli in una maniera personale. Ed è esattamente quello che accade con questa storia. Con una fonte di ispirazione che suppongo essere stata lo stato pontificio e le guerre itestine all’Italia, questa storia riesce a sviluppare un’ambientazione credibile, coerente e solida senza vergogna di mostrare i propri spunti. Dirò che, eccezion fatta per la canzone di De André (non so niente di musica, perdonatemi) le note finali risultavano non necessarie.
Trama: 13/16
Non si capisce perché le cose accadono, alla fine. Ma questo non perché scritta male, ma perché è generalmente lo scopo della politica (in storie di questo genere, intendo). I personaggi agiscono, si capisce perché agiscono, e per alcuni si capisce cosa vogliono. Ma se il primo colloquio è abbastanza palese come intenti (e non che voglia essere altrimenti), da quando entra in scena Simo la cosa si fa più complicata. L’idea è che giochi, e l’80% delle mosse serve a coprire lo scopo del restante 20%. Il finale è eufemisticamente aperto, e non capisco se sia per usarla come base o se sia lo scopo della storia. In fin dei conti, non importa.
Caratterizzazione: 5/6
Dici poco su alcuni e molto su altri, ma questo solo in proporzione al loro ruolo nella storia. Di ogni personaggio sappiamo quello che serve perché abbia una sua particolare personalità. Non tutti personaggi unici e complessi, certo, ma tutti individui. E, per inclinazione personale, ho personalmente amato il personaggio di Simo. Anche il non saper niente di Ashiya è funzionale a incrementale l’aura di mistero sulle motivazioni dell’azione.
Gradimento personale: 5/6
Che posso dire? Ben scritta, ben strutturata, ben sviluppata. Semplicemente, prediligo mondi di più esplicito stampo fantasy.
Complimenti di nuovo per l'opera.