Noto con piacere che le storie su Connor cominciano ad essere presenti nella sezione.
Dunque, esordirò dicendo che la tua interpretazione del personaggio di Connor mia ha lasciato molto soddisfatta.
Hai concentrato, hai focalizzato l'attenzione sulla dualità del personaggio, estraendo e mettendo in evidenza il conflitto che infuria nell'anima dell'Assassino. Raccoglie in sé l'eredità di un'antica tribù, devota alla vita in comunità con la natura, e di una civiltà moderna. Rimane anche di sangue inglese, non ce lo dimentichiamo.
E poi c'è la consueta lotta tra Templari ed Assassini sullo sfondo, e questa volta il conflitto è più esacerbato, nonché maggiormente tormentato.
Sì, non è piana la vita di Connor.
Nonostante spesso venga denigrato per i suo stile di combattimento meno, come dire, pulito rispetto agli altri Assassini, io credo che in un certo senso rispetti il suo tempo e la sua personalità.
Connor è Ratonhnhaké:ton e Ratonhnhaké:ton è Connor.
Solo questo contribuisce ad avere molti più tormenti, ma anche vie d'interpretazione di quante non ne avessero Altair o Ezio.
Forse io faccio anche un discorso di parte, dato che tra i tre preferisco quest'ultimo proprio per le sue maggiori sfaccettature, ma va bene.
Estremamente solenne e profonda la presenza del saggio e dell'arma per elezione, il tomahawk.
Ricordano che tra il ferro ed il fuoco delle battaglie c'è sempre la natura a fare da spettatore ed ad ospitare la messa in scena.
Veramente ben fatto e complimenti per il terzo posto.
Saluti,
*Halley* |