Questa raccolta, per me, è riuscitissima.
Non ho voglia di ribadire tutti i complimenti su quanto mi piace il tuo modo di scrivere e su come riesci ad essere emozionante ed evocativa nella brevità, tutto questo ormai dallo per scontato, ok? Perché, al di là di questo tuo saper scrivere bene, una delle cose che più mi ha fatto apprezzare questa raccolta è stata la successione dei diversi capitoli: è come se li avessi impostati in modo tale da ricreare una sorta di escalation nel livello di istinto animale... Mh, vediamo se riesco a spiegarmi: il primo è Ryoga che detesta la sua maledizione con tutto sé stesso; poi c’è Mousse che cerca di adeguarsi e sfruttare a suo favore le caratteristiche del suo corpo da oca; Shampoo, invece, non sembra aver fatto grossi sforzi per trovarsi a suo agio con le sue sembianze maledette, forse perché tende ad essere un po’ gatta anche da umana. Ed ecco che, giustamente per ultimo, arriva Genma che ha dimostrato di non provare proprio nessun fastidio per la sua maledizione, anzi, ha scoperto che il lato panda nella vita può essere preferibile quando non si vogliono affrontare certe situazioni! Hai dipinto in maniera perfetta l’egoismo e la codardia di Genma esprimendoli però in maniera spassosa e divertente! Davvero, questa one-shot è stata divertentissima nonostante si stessero descrivendo dei comportamenti decisamente ben poco simpatici.
Tra l’altro è verissimo che anche Ranma ha sfruttato in suo favore le sue sembianze femminili, concedendosi spesso atteggiamenti che mai avrebbe assunto con il suo corpo maschile. Questa considerazione e il proposito finale di Genma, di lasciare che fosse il figlio a sbattersi per trovare una cura di cui poter poi approfittare anche lui, erano estremamente IC, mi sembrava proprio di sentir parlare il signor Saotome!
E questo voleva essere un complimento eh, anche se magari dirti che sei stata un ottimo Genma non lo interpreti come tale... |