Recensioni per
Lo specchio dentro di me
di phoenix_esmeralda
Letto tutto d'un fiato e devo dire che questa raccolta è... MERAVIGLIOSA. Mi sono sentita nuda, leggendola, per quanto molte cose che la protagonista prova sono vicine alle cose che provo anch'io, spesso (nonostante so di non soffrire di anoressia). Le parti che ho preferito di più: quando lei è in classe e si mette in controluce per non farsi vedere, vergognandosi della pancia e delle cosce; in questa scena il senso di inadeguatezza è tanto palpabile da far star male, te lo senti proprio addosso, e pensi (penso) che a scuola è proprio così che fai. Poi, la scena dello specchio, la frase "e stamattina, è il dolore a fare da specchio"... STUPENDA. VERA. Ho amato molto anche "Proscenio", quando lei dice di voler essere parte dello sfondo, invece che della ribalta. Anche questo è maledettamente vero, perché anche solo stare in piedi in un autobus significa esporsi, mostrarsi, e ci si sente vulnerabili agli sguardi di chiunque. Infine, il capitolo "morte" mi è piaciuto maledettamente, soprattutto la frase finale, che denota la paura e, soprattutto, il sentimento di negazione che vive, il suo impulso di allontanarsi da chiunque capisca troppo di lei. E niente, scrivi divinamente e in un pugno di parole sei riuscita ad affrontare un argomento tanto delicato. Ho amato che tu non abbia mai parlato di modelle, o delle ossa sporgenti della protagonista, e pochissimo di cibo. |
Ho amato questo finale. Ho amato che qualcuno abbia tirato fuori le palle e abbia totalmente sconvolto la routine suicida di questa stupida, povera, egocentrica e pazza vittima. (Ed è il motivo per qui la drabble che ho amato è "Arancia"). |
Nel leggere questa storia ero davvero ammaliata dalle parole che hai usato. Parole che, apparentemente, erano distanti tra loro, ma che accostate riuscivano a rendere perfettamente i concetti che volevi esprimere. E la cosa bella è che, nella tua storia, non sono solo le frasi a parlare, ma i termini stessi, presi singolarmente, il che è a dir poco eccezionale. |
Le feste sono proibite per delle persone come Miss W, assolutamente. Risate, bei vestiti, alcolici, bevande gasate, pizzette, patatine, dolci... Tutte le schifezze più peccaminose, insomma, quelle che lei non potrà mai più permettersi. Quando entri in quel circolo vizioso puoi pure scordarti di vivere davvero, come facevi prima (forse), come tutti. Niente più pizzate, niente, più cene tra compagni, niente più gelati pomeridiani, niente più film americani e sparatutto accompagnati da un gigantesco sacchetto di pop corn. |
Ecco, un'altra cosa importante che hai messo benissimo in luce è la parola di un estraneo. Mi spiego meglio: le ragazze come Miss W (ok, odio dire "anoressiche" e sto tentando di trovare delle varianti xD) non sopportano i suggerimenti, i consigli, le pressioni e aspettative da parte di tutte quelle persone che conoscono, che sono loro vicine, che si preoccupano, che (per certi versi) sono soffocanti. Perchè così Miss W tenderà ad isolarsi, si chiuederà a riccio, ribatterà quasi per inerzia sempre le solite frasi, i soliti monosillabi negativi. Andare contro corrente, non ascoltare, rendere tutto ciò che le viene detto come una caterba di cose senza senso e deleterie le verrà naturale. Non ci pensa neanche più, a dire il vero. Come la mamma le dice "mangia", come la psicologa le dice "guarda che ti ammali", come la zia, la nonna, il fratello, il cugino, il dottore, la ginecologa le dicono "non sei grassa" lei come un automa fa entrare la cosa da un orecchio e la fa uscire dall'altro. Perchè loro, per lei, sono di parte. Loro vorrebbero il suo bene, quell'altro bene che per lei così bene non è. Loro non sanno cosa voglia dire, loro non capiscono, loro sono "corrotti" da ciò che credono giusto. Perchè hanno paura, sono preoccupati, non ce la fanno più. |
Ho notato come hai utilizzato la luce nelle sue varie fome e mi è piaciuto anche come Miss W le sfrutta, per nascodersi meglio, per sformarsi, plasmarsi in qualcosa di migliore, di meno grasso. |
Ovviamente ha optato per restare. E secondo me (*personificazione del senno di poi on*) ha fatto benissimo: una persona che ti sta accanto senza allontanarti come un moscone fastidioso è d'oro in queste occasioni. Anche se, come ti ho detto nell'altra drabble, non sono convinta che farei anch'io così. Gli sguardi schifati, sgomenti o (peggio ancora) assenti degli altri fanno male, sì, però non mi mettono nella condizione di giustificarmi, di uscire dalla mia routine, di ammettere la malattia... E' difficile da spiegare. Non fraintendermi, essere finalmente notata e aiutata è un bene, un miracolo: niente più solitudine disarmante, niente più menefreghismo ed egoismo. Però una volta che ti "scoprono" sei costretta a smettere, a cambiare, a tornare sulla retta via, a sfuggire al tuo decadimento. E iniziano le lotte con il cibo, quelle vere, dove mangi (anzi, ti fanno mangiare) e muori dal senso di colpa, butti giù e ti senti l'autostima sotto i tacchi peggio di prima. Se ti notano non puoi più passare le ore di pranzo da sola, non mangiando nulla, mantenendo la tua "dieta". Se ti notano devi tornare a mangiare come loro, o almeno un po' di più, per non schifarli, per non destare sopetti. |
Che colpo terribile. Davvero, l'ho avvertito anch'io. Non dev'essere per niente bello sentirselo dire, visto e considerato che persino lei stessa fa fatica ad ammetterlo. |
Questa è la più bella perchè in sole cento parole sei riuscita a renderla coinvolgente e musicale. Dal "di solito" che stacca in mezzo, facendo presagire che la routine verrà presto spezzata da qualcosa (o meglio, qualcuno), al susseguirsi di quei due sostantivi solitari, che si richiamano a vicenda. Sostantivi a cui sei riuscita a dar voce, trasmettendo in tutto e per tutto le emozioni che racchiudono al loro interno. |
Ah! Qui hai cambiato nettamente stile: sembra di leggere una poesia. Hai adottato persino (involontariamente o no) delle figure retoriche, arricchendo il tutto, facendo danzare noi lettori tra le tue parole. |
Eccomi di nuovo qui, dopo tanto tempo e tante rocambolesche avventure (?) |
Ciao... Ti lascio il giudizio qui, nel primo capitolo!
Inutile dire e ripetere che mi è piaciuta tantissimo la storia, sei riuscita a parlare di un tema molto delicato con un punto di vista estremamente coinvolgente e un linguaggio coerente e con delle frasi da brivido *.*
Stile 8,5/10 Hai uno stile incisivo e, a mio avviso, accattivante. La storia scorre e i capitoli si leggono senza fatica immedesimandosi in quella figura davanti allo specchio rotto. Linguaggio 7,5/10 Ci sono delle imprecisioni, ma il la scelta delle parole è talvolta molto azzeccata, tanto che ho voluto darti un mezzo punto in più. Originalità 8,5/10 Moltissime volte si leggono, soprattutto nelle storie introspettive, le storie, i pensieri e le vite dei “perdenti”: degli omosessuali, dei poveri, dei brutti, dei secchioni, dei timidi…. Ecco, anche se la tematica è già stata affrontata ampiamente (a volte, forse, troppo!) hai saputo scrivere una storia molto personale, con una ragazza come tante che fa una vita comune, ha pensieri che altre prima e dopo di lei avranno e vive un disagio comune a molti ma di cui pochi parlano. Ho davvero apprezzato che nella tua storia non sia il mondo a considerare lei una perdente, come nelle altre categorie, ma lei stessa. E questo credo sia un macigno molto più pesante da (sop)portare e da cui uscire. Giudizio della storia 9/10 Sarà che ho letto la tua storia con sottofondo Annie Lennox, ma alla fine ero davvero commossa. Era una storia introspettiva ma davvero reale. Ogni ragazza che ha anche solo una volta pensato di non essere abbastanza bella o di avere qualcosa che non va si ritroverebbe assolutamente a suo agio nello svolgimento di pensieri che hai scritto. Mi hai colpita, ero assolutamente e in modo maniacale attaccata al computer per continuare a leggere come sarebbe andata a finire. Per quanto riguarda la fine sono rimasta un pochino delusa, mi sarei aspettata qualcosa di più. Non mi ha lasciata entusiasta, anche se è un bel finale per la storia raccontata. Uso delle parole 8/10 Hai saputo utilizzare tutte le parole nel modo migliore rendendole parte centrale della trama che andavi creando. Bellissimo il capitolo “controluce” così come “arancia”. Personalmente non mi è piaciuto molto il capitolo del proscenio, con quella citazione da Wikipedia, non ho inteso cosa volessi comunicare. Ho dovuto inoltre toglierti un punto poiché i tioli non erano le parole da inserire nella storia, altrimenti sarebbe stato un 9 pieno. Voto totale 41,5/50 |
Ecco, questo è il riassunto esatto, di tutto quanto. |
Geniale. Semplicemente geniale. |
Lo specchio è il tuo peggior nemico. Posso dirlo con certezza, ne sono sempre stata consapevole e penso che passerò il resto della mia vita a diffidare di lui. |