Bella roba il peso delle aspettative altrui, sì sì. Roba che, se gli si permette di attecchire, finisce col devastare e portare solo danni.
Non che stia facendo a Chiara una colpa per questo, sia chiaro. Non è facile saper maneggiare il proprio baricentro e impedirgli di porsi all'esterno invece che all'interno. Roba complicata che proporzionalmente riesce a poche persone, ma che per come la vedo io è il primo passo per vivere una vita quantomeno serena. Se sei in pace e tranquillo con te stesso le nevrosi e le crisi di pianto verranno più difficilmente.
Devo trovare un difetto? Per come sono fatto e per come concepisco le storie introspettive, la tua ha forse un'impostazione un po' troppo "scolastica", nel senso che pare quasi un riassunto di un avvenimento storico di quelli che trovi sui libri di scuola (o su Wikipedia, per voi giovinastri [/Vecchio Incartapecorito mode]). Penso anche che la prima persona renda meglio, in linea di massima. Ma sono opinioni mie, discutibili finché si vuole. E comunque la forma non va a inficiare più di tanto il contenuto, che trovo apprezzabile. Fra l'altro mi sembra che tu, nella risposta a un'altra recensione, abbia detto che non sei ferratissima con le introspettive e che quindi, se c'è dell'inesperienza in ballo, le imperfezioni stilistiche non sono per nulla gravi.
In conclusione posso dire che mi è piaciuta, le riflessioni sono a mio giudizio giuste e la piccola luce in fondo al tunnel di Chiara è qualcosa che fa piacere leggere. |
