Ciao Gaia!
Non so se è la frase di Coelho che si addice di più alla tua storia o la tua storia che si addice alla frase di Coelho xD No, davvero, sfruttare l'idea della morte della madre di Kurt era la scelta più sensata, come anche il fatto di colmare il vuoto con l'amore di Blaine. "Kurt aveva molte cicatrici, della prima che era sull'indice sinistro non ricordava molto, suo padre gli aveva raccontato che quando era piccolo lo avevano trovato in lacrime con un dito sanguinante e delle forbici probabilmente scovate abbandonate su un tavolino, poi ce n'era una sul ginocchio destro che gli ricordava della volta in cui suo papà gli stava insegnando ad andare sulla bici ed era caduto sull'asfalto del vialetto di casa sua, un'altra era appena sopra un sopracciglio, provocata da una testata data al mobiletto del bagno in un momento di distrazione. Infine la più importante, quella a cui era particolarmente legato, aveva anche un nome: Blaine." questa è probabilmente la parte che mi è piaciuta di più: si parla di momenti quotidiani e di cicatrici che li ricordano, mentre la cicatrice finale, quella che il Kurt porta nel cuore, è proprio quella di Blaine, destinata a vivere per sempre :') Mi è piaciuto anche come hai interpreatato il fatto di Kurt appassionato della moda e dei musical come un modo malinconico di rendere ancora viva l'immagine della madre: è un'interpretazione originale che non avevo mai preso in considerazione! Infine anche il finale ha avuto un senso, nelle os spesso si lascia spazio all'immaginazione per l'epilogo, ma va bene anche dare un'idea chiara per rafforzare di come il loro rapporto non fosse solo un amore che consideravano "infinito" solo perchè adolescenti.
Questa storia va nelle ricordate :) xx |
