Settimo classificato
Legar
My Immortal
Tot: 46.5/50
Stile: 13.5/15
La storia, nella sua brevità, appare come molto curata e non presenta errori di tipo sintattico e/o grammaticali: è scritta in maniera semplice, ma a tratti parecchio evocativa, in uno stile che non risulta mai troppo pesante né, al contrario, troppo semplicistico. Se proprio devo cercare il pelo nell’uovo, e purtroppo vista la grandissima quantità di storie in gara è qualcosa che mi sono imposta di fare, ci sono due piccoli appunti che vorrei farti.
Il primo riguarda una questione di concordanza tra verbi, «Continui a rifiutarmi anche in una vita in cui saremo sempre soli e sempre insieme»: teoricamente stai parlando di un avvenimento in futuro, quindi sarebbe stato meglio scrivere continuerai.
Il secondo appunto è invece di carattere puramente stilistico: in alcuni passi, ho notato che insisti un po’ troppo su certi termini, o senza usare sinonimi (ad esempio usi molte volte la parola “arma”), o facendo seguire una diade/triade di sinonimi, tutti chiaramente con lo stesso significato («senza vita, esangue, immobile»). L’effetto che deriva da questo susseguirsi di sinonimi e un inutile appesantimento della narrazione, che è di per sé valida e non ha bisogno di ribadire così tanto alcuni concetti.
Nonostante questi due appunti, ho trovato il tuo stile veramente d’effetto, e ha reso piacevole e coinvolgente la lettura, rendendola una vera e propria perla.
Originalità: 8/10
La storia da te narrata, purtroppo, di per sé è stata sviscerata in molti modi: ammetto che, per questo, leggendo la trama mi ero preparata a un infelice paragone con le altre fanfic che ho lette relative alla doppia morte di Helena e il Barone. Invece, con mio estremo piacere, devo ammettere che la tua storia ha retto molto bene il confronto.
Nonostante ciò, in questo parametro devo valutare quanto di originalità ci sia nella tua storia e, devo dire, il mio responso è abbastanza neutrale: come ho già detto, è facilissimo scivolare nel già sentito, quando si tratta una tematica così legata al Canon (e quindi sotto gli occhi di ogni lettore, più o meno attento), ma persino una storia del genere può contenere una sua personalissima dose di originalità. Questa tua originalità penso riguardi tendenzialmente l’interpretazione che hai scelto di dare alle “catene” del Barone che, ti faccio qui un piccolo spoiler, ho apprezzato veramente tanto e, sinceramente, non ricordo di avere letto qualcosa di simile. Ho anche trovato interessante l’idea di far divenire Helena un fantasma subito poco dopo la sua morte, in modo tale che il Barone potesse vederla immediatamente. È una scelta che ho trovato conforme con il Canon, dal momento che se non vado errato la Rowling scriveva che il povero professor Binns s’era addormentato una sera e si era svegliato fantasma la mattina dopo, andando a tenere la lezione di Storia della Magia senza rendersi conto di essere morto. Inoltre, come hai detto anche tu nelle note a fine storia, un eventuale confronto tra i due fantasmi sugli avvenimenti antecedenti alle rispettive morte sarebbe stato strano, per non dire estremamente cringe e imbarazzante. Inoltre, e qui faccio un altro piccolissimo spoiler, compiendo questa scelta narrativa secondo me hai anche preservato quel poco di IC dei personaggi che ci è noto.
Gradimento personale: 10/10
Inutile nasconderlo, la tua storia mi è piaciuta veramente tanto: sarà che ultimamente sto iniziando a nutrire un inusuale interesse per tutte quelle storie che sono fuori dalla mia zona di confort (leggi: che non riguardano Draco Malfoy), ma l’idea di leggere qualcosa di così lontano dalla generazione di Harry mi ha conquistata. Inoltre, hai utilizzato come titolo una delle canzoni che hanno accompagnato la mia adolescenza, quindi ero molto curiosa già a partire dal titolo che, sebbene non sia oggetto di valutazione, ti svelo avere trovato particolarmente calzante con il contenuto che anticipa.
La storia in sé, poi, mi ha conquistata: sto cercando di misurare le parole, perché questa valutazione sta diventando un continuo rimandare a cose che dirò più in avanti, e rischio di anticipare tutto quel che ho da dire riguardo la caratterizzazione. In ogni modo, senza fare ulteriori spoiler, una cosa che sicuramente mi è piaciuta della tua storia è la profonda introspezione che domina la narrazione, dal punto di vista del Barone, quell’atmosfera così estrema e disperata da risultare malata, insomma, quella nota Angst che cercavo quando ho indetto il contest.
Paradossalmente, mi è piaciuta anche l’assenza di dialoghi all’interno della storia: essendo essa così breve, l’assenza di dialoghi non ha appesantito eccessivamente il testo, che ha mantenuto un’eccellente fluidità. Inoltre, penso che uno scambio di parole sarebbe stato superfluo, avrebbe rotto quell’atmosfera opprimente che hai creato, utilizzando i pensieri del Barone, e che ho apprezzato veramente tantissimo. Ti faccio i miei più sinceri complimenti, hai presentato una storia veramente molto valida.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Come anticipavo in precedenza, ho molto apprezzato la tua descrizione del Barone, che è anche la voce narrante di questa storia: l’ho trovato veramente calzante con quel poco che sappiamo dal Canon, mi è parso a tratti ossessionato, a tratti semplicemente ferito dall’indifferenza della donna che ama. Una caratterizzazione veramente ben fatta, che è in grado di far capire al lettore perché l’uomo abbia deciso di compiere un gesto così folle e avventato come uccidere la donna amata, perché il suo tormento interiore emerge chiaramente, lui stesso si rende conto di che errore madornale sia stato, ma è stato un impulso talmente forte da non poter essere fermato. Ciò è molto coerente con quello che Helena, diversi anni dopo, racconterà ad Harry Potter, ovvero la storia di un uomo reso cieco dall’amore per lei, che non riuscì a tollerarne il rifiuto.
Helena, sebbene sia vissuta solamente dall’onnipresente sguardo del Barone, mi è piaciuta veramente tantissimo. È altera, indignata di fronte all’uomo che l’ha strappata alla vita, probabilmente nemmeno riesce a capacitarsi del fatto che possa essere finita così velocemente, per una persona che non ha nemmeno mai amato. C’è un abisso incolmabile, tra i due, la bella figlia di Priscilla/Corinna/Cosetta/Rowena (hanno dato così tanti nomi a questa donna che non so più come chiamarla), una figlia adorata, ma adombrata dall’ingombrante presenza della madre, forse troppo conscia del proprio valore per concedersi a un uomo che reputa indegno di lei. Insomma, mi fermo prima di viaggiare troppo in là con la fantasia, ma i tuoi personaggi mi sono piaciuti veramente moltissimo.
Utilizzo del genere Angst: 5/5
Il genere è predominante in tutta la narrazione e risulta esservi inserito con estrema naturalezza, motivo per cui ti assegno il punteggio pieno |