Recensioni per
Really nothing but a dream.
di Somewhere in Neverland
hoooooola annie, sì tu sei annie, iniziamo bene. |
hagfcakjajh il titolo ajghxacv |
Ciao! così mi fai arrossire, sono felice che le mie osservazioni non ti secchino, addirittura la miglior lettrice che uno può immaginare? Caspita che pubblicità! Tornando alla storia, appena ho visto che avevi pubblicato un nuovo capitolo mi sono fiondata a leggerlo. Questa storia mi piace, sia per come la racconti, sia perchè riesci a farmi passare attraverso varie emozioni nell'arco di pochi minuti. Adoro come hai descritto Annie, all'inizio, quando si preoccupa di aiutare l'anziana donna, senza preoccuparsi di se stessa. Così come prenderei a schiaffi Finnick quando la vede entrare nella grotta e la prende in giro (credo che sei l'unica che sia riuscita a darmi questa sensazione di un Finnick a cui dare una gran tirata d'orecchie), eppure sei riuscita a rendere così bene anche i suoi sentimenti, e soprattutto il dolore che prova, che non si può che affezionarsi al suo personaggio. Insieme li trovo bellissimi, lei ingenua e pura che riesce a tenergli testa giocando secondo le sue regole. Lui ormai corrotto dai giochi, e non solo, che quando è insieme ad Annie inizia (più o meno consapevolmente) ad abbassare le difese che si è creato. Il finale, con Finnick che chiede come sia finito il mito di Orfeo ed Euridice mi ha strappato un sorriso di tenerezza, in fondo anche lui ha ancora quel lato non contaminato dai giochi. E questo è l'unico appunto che ho da farti sulla storia, se teniamo fermo il punto del romanzo, ovvero che le edizioni dei giochi sono state settantacinque, Finnick non può aver vinto la settantesima edizione, ma la sessantaquattresima (dieci anni prima di Katniss, come è scritto nella "ragazza di Fuoco"), i settantesimi sono quelli di Annie (anche se non ho mai capito se questo sia effettivamente scritto nei libri, ricordo solo il dettaglio dell'arena allagata che viene a coincidere con la morte in miniera del padre di Katniss, oppure sia una sorta di "tacito accordo" tra fanwriters). Un piccolo dettaglio anche sull'ortografia e poi prometto di aver finito, per sicurezza ho ricontrollato anche sul libro, non è Capital City, ma Capitol City. |
Ciao, sono quella ragazza del gruppo e scusa per il ritardo, ma sono molto lenta! |
Ciao! Eccomi a commentare anche il secondo capitolo! Veramente molto bello! Mi piaci come scrivi e come riesci a inserire miti e leggende tra le righe con tanta naturalezza. Ti confesso che in un primo momento sono rimasta un po' spiazzata dalla cronologia della storia, mi ha tratto in inganno il fatto che Finnick fosse appena tornato da Capitol City, non avevo capito che stavi alludendo ad un'edizione successiva dei giochi e non a quelli vinti da lui. Anzi, ti confesso di esserci arrivata solo quando ho letto che Finnick stava pensando di scusarsi con Annie per come l'aveva trattata nella grotta. Per il resto, posso farti solo complimenti, il mito di Orfeo ed Euridice mi è piaciuto molto, ma soprattutto mi è piaciuto lo scambio di battute tra Finnick ed Annie che ne è seguito! |
Ciao! |
Ciao! Eccomi qui, come promesso, a modificare la mia precedente recensione sull'editing e a parlare della storia. Come già sospettavo, la storia merita di essere letta. Mi piace come hai presentato Finnick, distrutto dall'arena e in cerca di se stesso, e anche Annie l'ho trovata molto ben descritta, prima attraverso le parole degli altri abitanti del distretto, e poi attraverso le sua azioni. Ho trovato il tuo stile molto elegante, alcune descrizioni (come quella dei pescatori che preparano le barche per metterle in mare, o la descrizione del tentativo dal padre di Finnick di salvare il suo amico durante la tempesta) pura poesia, in altri momenti, invece sembra che il tutto ti scivoli un po' di mano, e crei periodi piuttosto confusi che risultano difficili da leggere, ma soprattutto non sempre comprensibili. Te ne cito un paio, quelli che ho trovato più ostici: |