Recensioni per
Missing Moment Quest II - How to train your nephew
di ferao

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

In periodo festivo, recensisco in rosso.
Ottima scelta del Missing Moment.
Hai fatto bene a citare la bocciatura di Augusta in modo indiretto.
Non si dovrebbe mai prendere per oro colato tutto ciò che si legge.

Ottima idea rendere Algie gemello del marito di Augusta.
La cosa divertente è che Algernon ha ragione: Neville è un mago e farà grandi cose. Il guaio è che ci mettera più tempo di Harry, a causa di tutta la pressione che gli mettono addosso.
Augusta sarà severa, ma almeno non mette volontariamente in pericolo il nipote. Punto per lei.
La cosa strana è che alcune delle citazioni di Roof hanno senso. Che sia Algernon che esagera nell'applicarle?
Hai espresso bene il flusso di coscienza del prozio di Neville nella parte finale della storia.
Buona la citazione finale.
Complimenti e auguri.
Farkas.

Recensore Master

Non ci crederai, ma da poco ho scritto una One Shot su Neville che mi ha portata a ricordare proprio questo momento, e a pensare che mi sarebbe piaciuto molto leggerne il racconto per esteso.
Quindi, be', non posso che farti i miei più sinceri complimenti per la scelta del Missing Moment (cavolo, è la quintessenza della definizione di Missing Moment! E sei stata attentissima a riportare ogni dettaglio della scena citata da Neville), ma soprattutto per la storia in sé. Trovo che sia piacevole e divertente, anche se come scrivi tu stessa forse una versione più spassosa sarebbe stata ancora più gradevole, ma anche così credo che tu abbia colpito nel segno.
La parte più originale della faccenda, ovviamente (onore al tuo genio!), è la pedagogia di Rufus Roof. Cioè, ma come diavolo ti è venuta in mente? è pazzesca! E, soprattutto, stranamente, incredibilmente credibile. Cioè, ha davvero un senso! Questo mi ha lasciata estasiata, come avrai dedotto ;) La sua perla migliore è senza dubbio "Difficilmente i vostri congiunti apprezzeranno gli sforzi che farete", una chicca esilarante.
Non so se sia voluto o meno, ma ho anche apprezzato il fatto che Neville avesse otto anni, visto che la Row ha scritto che solitamente un Mago si mostra entro i sette, quindi è giustificata tutta l'apprensione della famiglia.
Penso sia anche la prima volta che rido leggendo delle note, "perché c'erano troppi pochi nomi con la A nella storia" mi ha fatta sbellicare ;)

Solo due noticine: metterei i titoli dei saggi in corsivo invece che tra virgolette (giuro che l'Accademia della Crusca non avrà nulla da ridire), soprattutto nel seguente pezzo: [...] saggio “La magia sommersa”, “rende [...] , questo perché è nell'inciso di un dialogo, quindi si crea un ingorgo di virgolette che fa perdere momentaneamente il segno (o almeno, io da brava torda ho avuto un attimo di smarrimento xD)
L'altra banalissima, di quelle cose insignificanti che l'autore per quante volte rilegga non se ne accorgerà mai, ed ecco che arrivano in suo aiuto i lettori: "un grado di ottenere,", immagino dovesse essere "in grado" ;)

Quando la troverà tra le miriadi di tue creazioni, leggerò senz'altro anche del fondo dei calderoni.

Alla prossima,
Isidar

ps ci tengo a sottolineare - così, a buffo - che io amo i Paciock e mi fa molto piacere che qualcuno scriva di Augusta :)
(Recensione modificata il 15/02/2015 - 02:53 pm)

Recensore Veterano

Ciao, con un ritardo vergognoso, comincio da te il giro per concludere le recensioni della MMQ volume 2!

La storia mi è piaciuta un sacco, zio Algie è davvero ben caratterizzato. La sua dedizione ai libri mi ha fatto pensare a Hermione, con la differenza che Hermione sa riconoscere un libro serio da una pessima pubblicazione. Poi magari lo consulterebbe lo stesso per disperazione, ma sapendo di non doverlo prendere per oro colato. L'idea del pedagogo pazzo è stata geniale, soprattutto per la coerenza che hai infuso al suo pensiero bislacco: fa comprendere, insieme al comportamento di zio Algie, quanto nella società magica sia intollerabile l'esistenza dei Maghinò, e di quanto sia considerato infamante la mancanza di poteri magici, tanto più in una famiglia che vanta predecessori eccellenti. Lo stress che Neville deve aver subito, sul dover essere all'altezza dei genitori, mi fa pensare ad esempio a Chibiusa in Sailor Moon, che addirittura pur avendo già novecento anni si blocca in una forma di bambina dalla paura di non essere all'altezza di sua madre. Tanto più che Neville ha da confrontare i racconti altisonanti degli altri parenti che cozzano poi in maniera terribile con l'esperienza diretta che ne ha con le visite al San Mungo.

È bellissima la tua Augusta, che in genere è rappresentata come dura e inflessibile, anche dai racconti di Neville, mentre è lei la prima ad accettare che suo nipote potrebbe non essere ciò che tutti si aspettano. Non la mette giù facile neanche lei, perché si capisce che sia delusa, ma è tosta nel fare presente che in ogni caso Neville resta Neville e loro gli vorranno bene comunque, anche se non potrà mai usare una bacchetta.

L'incidente è descritto in maniera perfetta, con zio Algie che si distrae in maniera così stupida e ovvia che altro non può essere, e mi immagino anche la rogna di Augusta nel dovergli dare ragione (anche se capisco che il sollievo nel vedere Neville vivo abbia superato ogni altra emozione sul momento XD). Trovo perfetto anche Neville abbastanza succube dello zio e delle sue strampalate idee, in cerca dell'aiuto della nonna: corrisponde abbastanza al Neville che compare all'inizio del primo libro, anche se è quasi fastidioso pensando a come diventerà il personaggio... E allo stesso tempo si apprezza di più il cambiamento e la crescita che ha affrontato.

È una gran bella storia, divertente e accattivante! Brava!

Rowi

Recensore Veterano

Mi perdonerai se per la seconda recensione ho scelto una storia di tutt'altro genere, ma quando ho visto l'introduzione di questa non ho resistito! Mi dava l'idea di essere qualcosa di geniale e dopo averla letta ne ho avuto la conferma! Cioè, ma io mi chiedo... Come fai ad avere queste fantastiche idee? :) Sei partita da un breve racconto di Neville de La Pietra Filosofale per creare una storia completa e inventare le caratteristiche di un personaggio (Algie) di sana pianta. Ripensando a quella scena, mi sono sempre chiesta come potesse uno zio essere talmente folle da mettere Neville in situazioni così rischiose, e ora che ho letto la tua versione... Be', è folle lo stesso, ma almeno si basa su delle teorie pedagogiche che non sono solo frutto della sua mente! Le citazioni del libro di Rufus Roof sono fantastiche, per un po' mi sono chiesta se non le avesse scritte la Rowling stessa; sembrano l'estratto di un vero libro magico, sono approfondite in modo da spiegare i comportamenti di Algie e perché non si arrenda mai, anche di fronte all'"ostinazione" di Augusta. Entrambi sono molto legati al nipote, eppure, mentre la nonna è ormai rassegnata alla sua assenza di magia e cerca soltanto di proteggerlo, Algie non riesce a credere che Neville sia un Magonò e i fatti finiranno per dargli ragione. Il confronto tra questi due personaggi è molto interessante, perché non si può dire che uno abbia assolutamente ragione e l'altro torto; è un po' l'eterna battaglia di cui tutti siamo vittima, credere di poter riuscire in qualcosa e non arrendersi mai o accettare la realtà e smettere di illudersi. Nel caso di Neville, ovviamente, è Algie ad avere la meglio, ma è anche vero che se fosse stato davvero un Magonò le teorie di Roof avrebbero toppato (vedi il povero Gazza)...
In conclusione, non so perché la storia non ti soddisfi, ma dal mio punto di vista è tra le migliori shot mai lette! L'introspezione c'è, ma era necessaria a mostrarci i pensieri di Algie, e comunque ciò non toglie che la storia sia spassosa. Mi piacciono molto i racconti pieni di spunti ironici ma che ci lasciano comunque qualcosa, il che è proprio il tuo caso. Inoltre, mi hai fatta ridere anche nelle note finali... Nessuna aiuola di ortensie è stata maltrattata nella stesura della storia. Esilarante :D
Errori da segnalarti come ci hai chiesto non ne ho trovati, anche se non sono stata certo puntigliosa come nel contest. In generale, hai mantenuto la stessa forma scorrevole dell'altra e questo non ha fatto che rendere il racconto ancor più piacevole da leggere. I miei complimenti, sei davvero brava! :)
Orny

Recensore Master

Ciao ^^ Ho notato la storia di Charme (anche se ancora non l'ho letta u.u ma provvederò!), così mi sono incuriosita e sono venuta a dare un'occhiata anche alle vostre. La storia familiare di nonna e nipote Paciock mi ha sempre interessata, perciò eccomi qui :)
Povero ciccino, Neville vittima degli esperimenti di suo zio. Il suo faccino lacrimoso che chiama aiuto mi intenerisce un sacco!
Le teorie di questo Roof sono incredibili, voglio solo sperare che non abbia figli suoi. Leggendo l'opinione che Augusta ha del pedagogo, non solo l'ho trovata molto IC (guai a contraddirla!), ma mi sono venute in mente tutte quelle situazioni - piuttosto frequenti - di nonne che hanno allevato una dozzina di marmocchi tra figli e nipoti in un'epoca precedente a quella del boom dei libri di pedagogia che esprimono a priori un'opinione ben poco lusinghiera nei loro confronti.
Povero Neville che ha addirittura avuto bisogno di una rianimazione l'ultima volta che lo zio gli ha dato "una spintarella"!
Bellissimo in confronto tra le opinioni di Algie e Augusta X°D
“Difficilmente i vostri congiunti apprezzeranno gli sforzi che farete.” Forse Roof aveva previsto che qualcuno gli avrebbe dato del pazzo per le sue teorie e ha iniziato a mettere le mani avanti!
"Secondo Roof, l’ottantacinque per cento dei bambini volava o provava a volare" non voglio sapere la fine fatta dal restante 15% D:
Divertentissimo il flusso di pensieri di Algie, condizionato dalla meringa. Ho trattenuto il fiato quando Neville è precipitato, nonostante sapessi come sarebbe andata a finire. Esilarante anche il modo in cui Algie realizza di aver avuto ragione, nonché il rapido cambio di opinione sul suo mentore, Rufus Roof. Tenerello, Neville che rimbalza tutt'intorno :D
Storia moooolto carina, mi è piaciuta tanto ^^

Recensore Veterano

Ciao.
Io ero sul punto di recensire. Quattro settimane fa. Ma poi si è frapposta la catastrofe, l'impedimento per eccellenza, la più dolorosa piaga dei tempi moderni: la sessione invernale, che è ingiusta per definizione (perché viene subito dopo le vacanze, e venire subito dopo le vacanze è una crudeltà immonda. Inoltre, com'è noto, anche la sessione estiva e quella di settembre sono profondamente inique, col risultato che gli esami dovrebbero essere circoscritti a quel brevissimo lasso di tempo che si chiama "MAI").
Considerato che finora, dei vostri Missing Moment, ne ho letti quattro e recensiti due, direi che dovrei darmi una mossa.
Nonostante tu dice di aver ceduto troppo all'introspezione - cioè, troppo rispetto a quanto avevi previsto - sottraendo qualcosa all'intento umoristico, io l'ho trovato deliziosamente divetente. Certo, non può non esserlo, il famigerato momento in cui Neville dimostra per la prima volta di essere un mago, considerate le circostanze in cui avviene. D'altra parte, l'introspezione che hai aggiunto, praticamente il tuo segno distintivo, ha arricchito moltissimo il pezzo. La sua folle fissa per Roof e i suoi metodi pedagogici hanno reso Algernon allo stesso tempo divertente e inquietante.

"Gli Incantesimi Silenzianti erano del tutto innocui"
Questa frase in particolare mi ha preoccupata. Secondo me, un po' psicopatico lo era, per pensare di impedire a Neville di gridare e farlo penzolare dal balcone. E se lo avesse fatto fuori?! Che imbecille.
La scena finale, con Enid ed Augusta che corrono dietro a Neville per evitare che dia troppo nell'occhio mentre il pazzo se ne sta, tronfio e soddisfatto, sulla sua poltrona, è bellissima e molto rowlingiana. O rowlingiesca? Insomma, perfettamente in linea con l'umorismo delle scene scritte di pugno da LEI.

Il missing moment è perfettamente riuscito, costruito con arguzia e la tua solita attenzione ai particolari.
Splendido.


Modifico per: lo so, avrei dovuto rileggerla prima di postarla. Non correggo gli errori per sfizio. XD
(Recensione modificata il 25/01/2013 - 06:31 pm)

Recensore Master

Ciao! Giungo alfine a completare, FINALMENTE, la mia lista di storie da recensire per la MMQ!
Devo dire che, benchè tu non ti senta soddisfatta, la storia è molto ben scritta, scorrevole, divertente e piena di brio, nonostante si parli di tentati omicidi di nipote a fin di bene! XD


- Oh, beh, se lo dice Rufus Roof... - Augusta digrignò i denti, trattenendo un commento aspro. Roof era l'autore di una fortunata serie di libri sull'educazione dei piccoli maghi, e Algie Paciock lo venerava come se fosse un nuovo Merlino; non passava giorno senza che lo citasse almeno un paio di volte, scegliendo di solito brani per i quali – Augusta ne era certa – Roof doveva aver trovato ispirazione in parecchi bicchieri di rum corretto con vodka al limone e sale grosso. Questo tanto per dare un'idea del credito di cui l'ignaro pedagogo godeva presso la famiglia Paciock.
Uno dei punti chiave della teoria educativa di Roof era che non esistono bambini Maghinò, ma solo infanti troppo pigri o troppo viziati. “Lo stile di vita moderno”, scriveva nel suo saggio “La magia sommersa”, “rende sempre più difficoltosa la prima espressione delle abilità magiche. Un tempo ciò avveniva in conseguenza di necessità impellenti, come la difesa dai pericoli presenti in natura […]. Oggi, invece, i figli di maghi vivono in condizioni di assoluta comodità e rilassatezza, condizioni del tutto inadatte a favorire gli scoppi di magia infantile che tanto rassicurano i genitori sul futuro della propria stirpe.” Seguivano pagine e pagine di teoria pedagogica, il cui succo si potrebbe riassumere nella seguente frase: mettete i vostri figli in situazioni estreme e loro dovranno fare magie, volenti o nolenti, perché sarà il loro stesso istinto a guidarli.


In quanto figlia di maestra ho mato molto questa parte... mi sembrava quasi avere a che fare con la versione pazza e assurda dei classici libri scritti da tate televisive per mamme cagasotto che non sanno educare i propri bimbi! Augusta ha tutta la mia solidarietà nel dover gestire un cognato COSI' complicato e COSI' assurdo. Davvero sono ammirata XD Il dettaglio del sale grosso è notevole! Giuro, ho riso tantissimo. Ora mi immagino l'autore nello stesso stato di Sir Biss dopo essere rimasto per un BEL po' immerso nella birra. Fera, davvero lol!

… ragione? In che senso, ragione? Corse alla finestra e guardò in giù. Del corpo di Neville non v’era traccia, se non un leggero affossamento nell’aiuola di ortensie – affossamento che però era presente anche a un paio di metri di distanza, e ancora più in là verso la strada, e…
- OH GODRIC, AVEVO RAGIONE!
Per l’entusiasmo, si sarebbe buttato anche lui dalla finestra. Il bambino non volava, decisamente no, ma stava rimbalzando come una pallina da tennis giù per il giardino, verso la strada, e sembrava del tutto illeso; dietro di lui, Enid e Augusta correvano a perdifiato nella speranza di raggiungerlo e fermarlo prima che desse troppo nell’occhio.
Il sorriso tornò a farsi strada sul volto di Algie. Aveva ragione, e con lui anche quel meraviglioso luminare di Rufus Roof. Come aveva potuto dubitare di lui?


L'ho scritto giusto ieri in un mio stato fb: in molti sono pronti a tradire quello in cui credevano fino al giorno prima. E per poco il nostro ZioAccoppaNipoti non ha fatto parte di questo gruppo. Si è salvato in corner, devo dire XD. Ed è cosa buona e giusta perchè mi hai salvato il personaggio. Forse che il nostro Algie aveva paura di dover dare ragione ad Augusta e ammettere che Neville potesse essere un Magonò? Perchè va bene covare speranze, ma così mi pareva davvero, davvero troppo. Forse più che fede nel pedagpgista più assurdo del creato era bisogno di non perdere le speranze.
Sbrodolamento a parte, sappi che l'introspezione della storia mi è molto piaciuta. Forse tu la trovi troppo preponderante rispetto all'elemento comico, ma sappi che risulta tutto molto ben bilanciato, e non guasta. Viva i MM, e alla prossima edizione!
Lady ;)

Recensore Master

Ciao, splendore!
Confesso di essere una donna orribile che non aveva letto la tua storia fino a questo momento. *Si stira le mani con aria compita*. Davvero, l'ho pure postata, eppure ero talmente stravolta che non l'ho letta, nemmeno come resa di fronte alla mia naturale - morbosa - curiosità. *Si lancia dalla Torre d'Astronomia con espressione concentrata*.

Ora che finalmente ho adempiuto al mio piacevolissimo dovere, posso farti i miei complimentoni-oni-oni per il risultato che hai ottenuto! Per un attimo ho rischiato di crederti, quando hai detto di aver trasformato un MM potenzialmente spassoso in un saggio noioso. Dovevo saperlo, che era un'altra delle tue allegre burle.
La recensione sarà breve - ho un casino di robe da fare ç_ç - ma intensa. E andrò pure con ordine, pensa te.


"Algie Paciock lo venerava come se fosse un nuovo Merlino; non passava giorno senza che lo citasse almeno un paio di volte, scegliendo di solito brani per i quali – Augusta ne era certa – Roof doveva aver trovato ispirazione in parecchi bicchieri di rum corretto con vodka al limone e sale grosso. Questo tanto per dare un'idea del credito di cui l'ignaro pedagogo godeva presso la famiglia Paciock."
La Genialità. In realtà volevo cominciare con i complimenti per "Rufus Roof", nome che riprende appieno lo stile della Rowla, e con un bel commento per Algernon "Algie" Longbottom, perché SAI che per me l'unico, vero Algernon è quello di Wildiana memoria... ma questo passaggio merita grandi onori. Dopo uno sproloquio sì sentito e intenso, che ricorda appieno le grandi trovate psicologiche che sia io che te odiamo con ogni fibra del nostro essere, la personale e coloritissima interpretazione delle stesse teorie da parte del buonsenso familiare made-in-Paciock mi ha piegata.

"Dal canto suo, Augusta Paciock – forte di anni di esperienza diretta come madre e nonna – amava sintetizzare il pensiero di Rufus Roof con una sola parola: fanfaluche."
E io t'amo, Augusta. Anche se 'fanfaluche!' l'ho letto con la voce del mitico Georges Hautecourt degli Aristogatti XD (Un po' come riesco a leggere 'Bubbole!' solo con la voce di zio Scrooge).

"- Lo stava facendo apposta. - Lanciò un'occhiataccia di traverso al bambino, tuttora pencolante dal ripiano. - Fingeva di essere in difficoltà per non darmi soddisfazione. Se avessi letto anche tu “Piccoli maghi, grandi bugie”, sapresti che è un comportamento comune alla sua età."
LA SMETTA, LA SMETTAAAA! XD Niente da fare, qualunque essere vivente che non fosse Augusta l'avrebbe preso e infilato a testa in giù in un vaso da fiori. O PEGGIO.

"Si ritrovò a pensare che il naso di Algie era davvero enorme, e che le sarebbe piaciuto tanto piazzarci sopra un destro micidiale."
E pure questa è una piccola gemma che spicca nella narrazione, abbellendola e impreziosendola. Sarà che a me - lo sai - queste cose divertono da impazzire, ma trovo che sia efficacissima, ben conoscendo il temperamento acceso di Augusta.

Mettendo da parte l'umorismo con cui la storia è stata scritta, che abbellisce uno stile già impeccabile, i miei complimenti per il modo in cui hai sviluppato lo scarno spunto che ti è stato fornito: il "momento" in sé è stato incastonato in un perfetto ordine di eventi ed elucubrazioni più o meno geniali, e i personaggi, nella loro galoppante stranezza tutta magica, sono stupendi.

Riassumo il tutto con un 'GHI' soddisfattissimo e pregno di significato ù_ù

Un bacione e a presto :*

Recensore Master

Innanzitutto Buon Natale.
E poi... grazie. Adoro le storie sulla famiglia Longbottom (no, non mi costringerai mai a scrivere quel cognome infame!) e zio Algie è sempre stato uno di quei personaggi che non ho saputo classificare, e proprio per questo mi hanno sempre incuriosita. In particolare, la tua fic mi ha fatto pensare ai tempi in cui i genitori seguivano alla lettera gli insegnamenti di quel tale dottor Spock - omonimo di un certo vulcaniano, ma con cui non aveva niente in comune, purtroppo - che si considerava il dio della pedagogia moderna.
Bellissima!!

Recensore Master

Oh mamma, ma è stupenda!
E ringrazio Sophie, Pixie e Fabi per avermi dato il tuo nominativo perché altrimenti non l'avrei mai letta. Non è solo spassosa con tutti quei tentativi di far liberare la magia nel povero Neville, ma anche molto dettagliata e ben scritta. Insomma, tanto di cappello!
Se penso a quante ne ha passate Neville... porello. Però i risultati li ha ottenuti, eh. Altro che volare, Neville rimbalza :)
Bravissima e buon Natale.

Bacio,
Roxy


[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 2.0 del gruppo facebook 'Hpeace&Love]

Recensore Junior

Buonasera ferao!
Parto subito con il dire che trovo ottima l'idea dei libri (s)pedagogici del professor Roof (che per un attimo mi ha fatto sospettare una parentela con il Professor Ruf), e del pov di Zio Algie.

Inquietante che tutta la discussione "tiralo giù/deve volare" si svolga con il povero Neville attaccato alla libreria. Tutto sommato anche Augusta ha la sua parte nel trauma infantile del poveretto.

"Roof doveva aver trovato ispirazione in parecchi bicchieri di rum corretto con vodka al limone e sale grosso."
Questo spiegherebbe in effetti molte cose...

"- Nonna... ti prego... - pigolò infatti il bambino"
Bisogna dire che il piccolo Neville, comunque, è uno che tiene duro. Questo è il ventesimo(!!!) tentativo di zio Algie, e lui ancora non scappa a nascondersi appena lo vede. (Grifondoro!)

E dopo tutta questa parte introduttiva (che come storia basterebbe già da sola), il Missing Moment vero e proprio è raccontato con molta naturalezza, soprattutto il momento della meringa (lol), ma anche quelli immediatamente successivi. Uno lo sa che zio Algie prenderà la meringa e mollerà Neville, ma la scena è introdotta così bene e fluidamente che c'è comunque quel po' di sorpresa quando si realizza (noi che leggiamo e lui che ha preso la meringa) che Neville è volato giù.

Se per "soddisfazione" intendevi "ottenere un racconto che facesse epoca", be'… no. Ma se ti accontentassi di "un racconto che si legge molto volentieri, senza che il lettore pensi 'dai, saltiamo queste righe e arriviamo al dunque' e che si rilegga anche la seconda volta molto volentieri", penso che tu posa sentirti pienamente soddisfatta, e oltre.

Avevo colto la citazione del titolo. (:o)
Anche quella del molo di Blackpool.
Il Comitato per la Salvaguardia delle Aiuole di Ortensie Britanniche tira un sospiro di sollievo.
Alla terza lettura non mi risultano errori da segnalare.
Dobbiamo dare un premio a Charme che ha pubblicato in vece di metà delle partecipanti (stile scena di Fantozzi e colleghi assenteisti).

Un saluto!
DRV

Recensore Veterano

Ouch. Ouch. Ouch. Ouch.
Cavolo, vero che l'uomo che ha letto un solo libro è pericoloso, ma anche quello che ha letto parecchi libri di un solo autore mica scherza...


è cariiiiiiiiina (a parte la voglia di prendere a smatafloni lo zio Algie. e pure Rufus Roof, ecco.)

Recensore Veterano

Ma santa donna, come fai a non essere soddisfatta?!
Questa è una storia assolutamente perfetta, in cui l'ironia e l'introspezione si mescolano perfettamente, senza che l'una prevalga sull'altra, creando un clima realistico, piacevole e divertente.
La tua descrizione della famiglia Paciok è fantastica, Augusta e Algie sono davvero stupendi.
Io ho adorato questa storia, davvero.

Recensore Master

"Roof era l'autore di una fortunata serie di libri sull'educazione dei piccoli maghi, e Algie Paciock lo venerava come se fosse un nuovo Merlino; non passava giorno senza che lo citasse almeno un paio di volte, scegliendo di solito brani per i quali – Augusta ne era certa – Roof doveva aver trovato ispirazione in parecchi bicchieri di rum corretto con vodka al limone e sale grosso. Questo tanto per dare un'idea del credito di cui l'ignaro pedagogo godeva presso la famiglia Paciock."

Oddio... so che non dovrei ridere, ma... "doveva aver trovato ispirazione in parecchi bicchieri di rum"... x°°°D Oddio... Quest'immagine di rum alla vodka mi rimarrà dentro per un po'.
La cosa migliore è che poco dopo viene:
"Dal canto suo, Augusta Paciock – forte di anni di esperienza diretta come madre e nonna – amava sintetizzare il pensiero di Rufus Roof con una sola parola: fanfaluche."
... e ciò è stupendo. Grande Augusta, ti amiamo, sappilo.

La scena di Neville rimbalzante sarebbe divertente, se non fosse che OMMIODDIO, l'ha LASCIATO CADERE, ANIMALE! O___O Qualcuno faccia a spezzatino il vecchio folle, è pazzo, internatelo, abbattetelo, fate qualcosa!
Cioé, se fosse stato un Magonò sarebbe morto davvero. GUH.
Avendo letto le note, posso dire che è proprio vero... la storia comincia molto, molto divertente, e resta divertente per tutto il tempo, ma con un sottofondo amarissimo che lascia un po' con un cattivo sapore in bocca. Povero Neville, davvero.

Detto questo: storia deliziosa, assolutamente, non capisco come faccia a non soddisfarti, è un miscuglio delicato di umorismo paradossale, assurdità parentali e quello zinzinnino di acidità di fondo che ci sta sempre bene. Bello lo stile, scorrevole e gradevolissimo, e i dettagli - i molti nomi con la A, per dirne una, il signor Roof, per dirne un'altra, e i suoi terribili libri, le citazioni dai suddetti libri, la scelta del titolo - aggiungono un rilievo particolare al tutto.
E non posso far altro se non esprimere di nuovo tutto il mio amore per Augusta.

Neville. Destinato a grandissime cose, invero, se non fosse per un certo film che noi non nomineremo. "Ad Hoooogwarts chi cerca aiuto lo trova sempre". Oh, PER GODRIC, Bellatrix, abbattilo!