Leggendo la prima parte non si può non essere d'accordo con il protagonista, sembra che nel periodo festivo uno debba essere felice per forza, anche quando, per usare una terminologia un po' desueta, "si hanno certi cancheri per la testa da alzare l'idea", che è appunto la situazione in cui si dibatte il tapino.
Il problema è che si può combattere contro tutto e tutti, anche contro chi non si ha speranza di poter vincere, ma pochi combattimenti sono più difficili da portare a termine come quelli contro i propri sentimenti, in tal caso l'unica soluzione (specialmnen in caso di rifiuto dell'altra parte) sarebbe quello di lasciar perdere, se non si vuole abbrutirsi e ridursi a una larva come tale può definirsi il suo stato attuale...
Per fortuna quello era un arrivederci e non un addio, la sua bella è tornata e con una dolce sorpresa (anche se come accenni nel testo era un po' presto per metter su famiglia), ma per lui è solo un dettaglio, ci sarà tempo per pensarci, al momento c'è solo da festeggiare, sia a livello privato che in quello "generale". |