Recensioni per
Chaos And Creation In The Backyard
di nightswimming
No, vabbè, dai, capita su! Ci piace un personaggio, magari anche l'attore che lo interpreta e finisce che c'immedisiamo un po' troppo in quelli che li amano... XD (io è meglio che taccio su questo, con i miei vergognosi attacchi di venerazione...) A parte gli scherzi, mi è piaciuta questa discesa del dottor Watson nella sua attrazione per Sherlock (che se non mi sbaglio si colloca ai tempi di "The blind banker" e quindi ancora non l'ha avuto davanti col lenzuolo!), una presa di coscienza forse un po' concitata ma divertente e tenera. Bello, soprattutto, come John sia consapevole degli innumerevoli difetti di Sherlock ma ai suoi occhi diventano quasi parte dei suoi pregi. Molto carina davvero! |
Bastone e carota eh? Prima posti una cosa che mi spezza il cuore e adesso questa che invece è un concentrato di tenerezza, di morbidezza. Intanto ho colto il riferimento al cuoio capelluto di Ben e a quanto gradisca le coccoline lì XD Se era quello il riferimento. Altrimenti ho colto un riferimento che non c'era però quella è stata la mia parte preferita perchè John che gli arruffa i capelli e poi non gli passa più perchè si fa millemila filmini mentali per i suoni emessi da Sherlock è amore allo stato puro. E non era isterico, poverino, era tutto impacciatello e adorabile, proprio da riccio =) |
Le slice of life sono quelle che preferisco. Vedere John e Sherlock sereni, nella loro casa - dopo l'ennesimo pericolosissimo scontro - mi da un senso di appagamento assoluto. E penso che in fondo, anche a John piacciano più questi momenti che la vera e propria adrenalina, il momento DOPO. (A Sherlock forse un po' meno, dannato iperattivo <3) Mi è piaciuta tanto! |
Questo momento mancava davvero! Chissà perché non ci ho mai pensato... per fortuna lo hai fatto tu, in modo adorabile per giunta! Mi è piaciuto tantissimo il paragone di John ad una singolarità cosmica (a parte che è molto Trek quindi apprezzo a prescindere), ma poi rende bene l'idea di quanto particolare sia l'effetto che John fa al cervello (al cuore?) di Sherlock. Hai reso anche benissimo la confusione di quest'ultimo, l'impossibilità di un uomo razionale, logico, scientifico, davanti all'anomalo effetto che gli fa il dottore. E poi li hai fatti ridere! E tu sai che per me, quando ridono insieme, è L'AMORE! Quindi, che ti dico, come sempre apprezzo e ringrazio. Alla prossima! |
Uhh..ma che bella! Sono dolci senza essere sdolcinati, c'è quella parte di adrenalina che caratterizza le loro vite, ci sono i loro caratteri con pregi e difetti (che, come piace a me per mio gusto personale) che diventano pregi a loro volta perchè li rendono così..speciali. Brava, complimenti xD |
Amo e adoro il finale di The Great Game. Penso che, a prescindere dal dialogo tra Sherlock e Moriarty che è geniale, sia uno dei momenti più alti e intensi del rapporto tra John e Sherlock e questo missing moment s'incastra alla perfezione nella trama =) sembra davvero uno spezzone che si sono dimenticati d'inserire =) Mi è piaciuto particolarmente come tu li abbia descritti mentre passano dal terrore, con John che trema ancora, alle risate perchè è assolutamente da loro *_* e poi la parte dei pensieri di Sherlock è tenerissima, c'è una bella ingenuità =) |
Io arrivo, un po' tardi forse, ma arrivo. Fin'ora, fra le due che hai postato - nonostante la prima sia comunque molto carina - la seconda è quella che ho preferito. Il passato di John in Afghanistan, ha contribuito in buona parte a renderlo l'uomo che è "adesso", e che gli ha permesso di incontrare Sherlock. In un certo senso, se lui non avesse mai ricevuto il proiettile, probabilmente non sarebbe mai tornato a Londra, non in tempo per conoscere il CD, comunque. Ho sempre immaginato molto simile a come l'hai descritto tu, John in Afghanistan, e mi hanno anche un po' commosso tutte le frasi di chi non ce l'ha fatta. Seguo con interesse! |
Ciao! |
E recensisco volentieri anche questo capitolo! Mi è piaciuta l'idea di far parlare l'infermiera che ha soccorso John, è un modo alternativo di parlare del suo ferimento. Questa donna ha capito molte cose, come riesce a fare chi è stato a così stretto contatto con la morte (io non sono stata in guerra, ma in un reparto di malati terminali sì) ed ha compreso anche la natura di John dal suo sorriso e dai suoi occhi tristi. Non potrà mai essere un uomo che sta al mondo tanto per fare, John Watson. Meno male che nella vecchia Inghilterra c'è qualcuno che lo aspetta da taaanto tempo! E' sempre un piacere leggerti, alla prossima! |
Un'ambientazione - soprattutto a livello temporale - molto originale per questa prima shot. Ho sempre immaginato la magione degli Holmes come una di queste tenute tipicamente inglesi immerse nel verde, ti dirò, anche un tantino gotica. Mi è piaciuto questo giovane Sherlock preso dalla voglia di libertà da una famiglia privilegiata eppure prevaricante per chi ha uno spirito indipendente e anarchico come il suo (al contrario di Mycroft, che è senz'altro fiero delle sue origini, tradizioni e abitudini aristocratiche), ma allo stesso tempo teme il distacco. Bella la figura della madre, che ama sinceramente i suoi figli ma, da brava Holmes seppure acquisita, non sa dimostrare questo amore e pensa di aver fatto del suo meglio e che, quindi, avere ad un certo punto tralasciato l'attività di madre vada bene. Molto Holmes tutto ciò, e mi ha ricordato entrambi i suoi figli, in tanti atteggiamenti, hai fatto un buon lavoro. Le sarà certametne costato lasciar andare quel suo figlio bellissimo, fragile e ribelle, e sappiamo che la farà preoccupare, ma tanto è tutto un percorso per arrivare al suo John ^_- Un ottima cosa le raccolte, la metto subito nelle seguite, coemr egalo di pre-compleanno! (si, sono un maldetto capricorno, proprio come Sherlock...) A presto! |