La cura dello stile è davvero certosina e minuziosa. Hai un controllo invidiabile nella struttura dei periodi; persino quando si fanno concitati e colmi di pathos, riesci a non scadere nel retorico.
La forma è chiara, scorrevole e aumenta l'ingordigia del lettore. Mi sono trovata a desiderare di più e a trepidare per una risoluzione finale che, da fedele lettrice del manga, non mi sarebbe giunta come nuova. Questo è un punto a favore; dare soddisfazione a chi è già informato sull'opera non è cosa semplice e ovvia.
Devo ammettere che hai saputo gestire in ottimo modo i tempi della scena e l'introspezione di Nanao. È un personaggio sottovalutato e divertente da muovere per le sue sfaccettature; palesemente rigida, più per ambizione che per atteggiamento innato, quando entra in contrapposizione con il suo capitano è spontanea nel reagire alle provocazioni dell'uomo, ma poco diretta nel lasciar trapelare emozioni elaborate e frutto della consapevolezza. Tenta sempre di deviare con osservazioni sulle pecche di Shunsui o di darsi un contegno in silenzio.
Credo che tu sia riuscita a tradurla nella sua contraddizione di donna e shinigami, di sottoposta e osservatrice diligente della legge.
Assistere alla "trasgressione" del suo modus operandi abituale per fuggire e incrinarsi nella delusione, è stato emozionante. Le hai dato una dimensione e uno spazio che non possiede nell'opera originaria; è immediato calarsi nella sua incertezza, nelle riflessioni frammentarie e dispersive di una figura che razionalizza, ma non può eludere il proprio sentire, né tradirlo del tutto.
Le immagini riassumono e danno uno stralcio visivo puntuale e quasi 'geometrico' della maniera in cui sono disposti i personaggi.
Le spalle larghe del capitano sono dapprima un muro invalicabile - il suo fascino è appunto in quell'essere infantile e malinconico, tra il faceto e la saggezza, tra la pigrizia e la contemplazione -, poi diventano nuovamente rifugio e punto di riferimento. Tornano ad essere familiari, abbandonando l'imperscrutsbilità precedente... ed è intrigante che tu abbia optato per un semplice cambio di posa per assegnare questa svolta. Ha un che di circolare, il ritorno al profilo ampio e sicuro. Shunsui azzera le distanze, rendendo più chiara la sua decisione, con parole rassicuranti. Allude senza esporsi fino in fondo; un tratto che non abdica alla sua imprevidibilità.
Azzeccata è anche la scelta delle parole; corrispondono ai personaggi, ai diversi modi in cui si mostrano. (Recensione modificata il 24/06/2014 - 02:31 am) |