Ciao!
Lo so, sono passati secoli dalla mia ultima recensione, ma da allora ho avuto un numero di impegni a dir poco enorme... E, ovviamente, nei pochi momenti liberi, non mi ricordavo mai di questa raccolta (la mia memoria è una delle cose più inaffidabili del mondo ^^"). Oggi, grazie al cielo, sono piombata sul fandom di Thor e, gironzolando, mi sono imbattuta nuovamente in questa raccolta.
Quindi sarà meglio che proceda a recensire anche questa one-shot.
Che dire, di sicuro non hai deluso le mie aspettative (ed erano alte, considerata la bellezza di I used to call them home). Questa introspezione di Loki mi è piaciuta molto, e mi è piaciuta la tua scelta di accompagnare il flusso dei pensieri ai movimenti di Loki, che prima cammina rapidamente, si alza di scatto, cammina ancora... Insomma, se fosse stato fermo durante tutta la sua riflessione, l'one-shot sarebbe risultata un po'... statica, se capisci cosa voglio dire. Invece, così, l'introspezione è bella equilibrata.
E che introspezione! Quando Loki fa un po' il punto della situazione... ma ehi, un istante, prima devo dire che il pensiero del Dio degli Inganni che si allontana rapidamente da Odino, senza che le guardie si premurino di verificare che stia bene (in effetti, e penso alla famosa scena eliminata in cui Loki e Thor fanno gli stupidelli prima della cerimonia, non sembra che Loki sia molto amato dai servitori...), mi ha strizzato il cuore. Quando pensa che ha ottenuto quello che gli spettava (la verità), ma ne aveva ottenuto solo una confusione enorme... be', ho pensato "c'est la vie". Desideri una cosa, la ottieni, e scopri che forse (forse) saresti stato meglio senza. Povero Loki!
Tornando a lui che fa il punto della situazione, tirando le somme: "Odino non è mio padre, Frigga non è mia madre, Thor non è mio fratello", mi ha riempito di una malinconia assurda (specie la parte su Frigga, visto e considerato quanto sono patita del loro rapporto. In effetti, quando più avanti si accenna a Loki e Thor che fanno impazzire la Madre andando a nascondersi nel bosco... non c'è che dire, mi sono sciolta). Qualcuno dovrebbe infilargli nella zucca il concetto che, in queste situazioni, quel che importa non è il sangue, ma legami d'altro genere. D'altro canto, avendo appena scoperto che il sangue che ha è il sangue di uno Jotun, di quelle creature che considera pari a dei mostri, non c'è da meravigliarsi che non abbia saputo dirsi: "Ehi, ma in fondo cosa conta?".
Ed immagino che un altro motivo per il quale non sia riuscito a dirselo, sia stato il fatto che si è sempre sentito diverso, cosa che hai illustrato molto bene (secondo la mia opinione) con l'accenno ai rapporti con gli amici di Thor. In effetti, i bambini sanno essere crudeli davvero... Uh, e l'accenno al taglio dei capelli di Sif, nonché l'immagine della coda di cavallo nera che le sfiora la schiena, mi è piaciuto molto.
Non parliamo poi del dubbio come tarlo, e del modo in cui hai sviluppato questa metafora, ben descrivendo l'azione di questa creatura...
Per il resto... giusto, un appunto: quando parli del Tesseract/cubo cosmico, in realtà si tratta dello Scrigno degli Antichi Inverni.
In conclusione, complimenti!
Spero che passi meno tempo tra questa e la prossima recensione! ;) |
