La calura di queste disavventure si fa sentire anche in pieno inverno, nel periodo più freddo della stagione quando la sola borsa calda non basta a scaldare il cuore che impreca e starnutisce.
Azzardo nel dire che ci saranno delle Disavventure invernali: lo sente la mia vena bigotta e anche un po' plateale.
Non me ne voglia Cid, ma è stato drasticamente sovrastato da una triarchia potente e tutta al femminile: Shera, Marlene e Yuffie.
Partiamo da Yuffie.
"Avances" è stato uno dei miei frammenti preferiti e, citando il grande Reno, attirando arzilli e non più prestanti signori direi che può essere promossa a pieni voti da ninfetta cleptomane a Lolita dal feroce spirito di iniziativa.
Da "Avances" è nato un nuovo binomio ben assortito: quello formato dalla nostra Lolita e lo "strano rosso" che fa da colonna vertebrale a queste Disavventure estive.
“- Sei riuscita a rimorchiare un vecchio. Sono la tua passione? Quel Valentine quanti anni ha?- insiste.”
E Reno gira il coltello nella piaga sulle sue disposizioni senofile. Tra sociopatici in pelle, bambini precoci e maggiorate esibizioniste e non... Direi che la senofila ci voleva.
“A questo punto del film Yuffie e Rude si stringono una mano, mentre con l’altra si asciugano le lacrime. La principessa sta anche stringendo in fazzoletto tra i denti per evitare di singhiozzare troppo forte.”
Mi piace il fatto che prendi l'iniziativa, nel senso che delinei personaggi dallo scialbo apporto psicologico - come Rude - e lo trasformi in un fenomenale diversivo, uno stuzzicante divertimento che si riversa nella storpiatura di un cliché trito e ritrito, ma che nelle tue mani diventa pura demenzialità, quella nuda e semplice, che fa gustare il sapore di un sorriso.
Rude sa dimostrarsi anche una spalla più comica di Reno, almeno con Yuffie.
Apprezzo che stai cercando di tagliare il cordone ombelicale della premiata ditta, quella formata da Reno e Rude...
Hai aizzato la mia curiosità.
Shera, invece, è la fata madrina che tutti vorremmo avere accanto, un appiglio a cui il Magnifico può rivolgersi per mangiare pesce e dimostrare la sua virilità.
Come Rude, il personaggio di Shera è diventato un "topos di Manila", che sarà ripreso anche nel futuro meno prossimo; un po' come il topos delle Muse, iniziato con quel santone di Esiodo.
E' una donna che sa leggere le emozioni e non esita ad annullarsi per gli altri. E' disposta perfino a rinunciare alla mangiata a base di pesce con il suo virile marito.
“- … Gli dirò che … abbiamo ancora tanto tempo per mangiare pesce insieme”
Mi chiedo come poi l'abbia presa...
Dulcis in fundo, Marlene.
Lei è la Sally Brown di Final Fantasy: una bambina precoce e con una visione del mondo così efferata e realista da far dubitare agli adulti del loro quoziente intellettivo.
Eppure, riesci a giostrare perfettamente questa sua placida "precocità" con quegli aspetti che si addicono - e compensano in un certo senso - al suo spirito di bambina alla costante ricerca della serenità domestica:
“- Perché sei così fissata con questa cosa?-
- Perché così hai un altro motivo per non andare via da noi- ammette stringendo un po’ di più al petto il chocobo di pezza”
Questo frammento ricco di cameratismo puo' offrire una panoramica etica e attuale, in cui molti potrebbero riconoscersi: io stessa ho riconosciuto la mia parte bambina in Marlene, che stringeva il pupazzo prediletto e fantasticava su cose belle e brutte.
“- Tanto Denzel sposerà Clara e poi a lui piace Tifa … Ed è anche mio fratello! –“
Eppure la piccola non sa che esiste l'incesto (E Denzel continua a essere il solito caso freudiano, che puo' essere studiato solo dopo un attenta lettura dell'Edipo Re).
Fa sfoggio di un impeccabile intuito infantile con le sue osservazioni plateali circa il fatto che Reno non intervista mai le "ragazze piccole" ed è al contempo scaltra e ingenua quando, con la sua personale maieutica, demolisce la brachilogia dello "strano rosso" che la da vinta alla piccola, inconsapevole di aver fatto un affare d'oro.
Inutile dirti che la parte della strana intervista con Marlene e la disinvoltura a rispondere alle domande più scabrose sono stati il fiore all'occhiello dei frammenti, diligentemente osservato da Shelke che, non a caso, è la caricatura perfetta del lettore che non capisce cosa sta succedendo.
“- Lo zio Cid non riesce ad andare in bagno senza giornale, dice che gli si incastra tra il colon e il retto, però non so cosa significa … -
- Ahahahahahahahaha! E che letture utilizza per facilitare il “distacco”?-“
E ritorniamo al fatto che Reno gira il coltello nella piaga, senza curarsi di romperla.
Al trigono femminile, aggiungerei un altro vertice: Reno ha decisamente sbaragliato tutti.
“- Non lo so perché Vincent non vuole la fidanzata. Forse ce l’ha già, oppure non gli piacciono le ragazze … -“
Qui verrebbe da pensarci su...
Yuffie la correggerebbe con un furbesco "A lui non piacciono le ragazze, ma le donne!" e si autoproclamerebbe lei stessa una donna a tutti gli effetti.
“- C’è qualcos’ altro che vorresti dire? -
- Sì, voglio tanto bene al mio papà!-“
Una conclusione impeccabile non c'è che dire.
Passiamo al binomio che più mi fa impazzire: tra i due, è stata Elena che ha dimostrato più spessore.
Hai offerto una descrizione etica impeccabile, che rasenta quasi la perfezione, poichè hai rappresentato la concezione che ho io personalmente di Elena. Ha le virtù - ben altre che vanno oltre il seno formato "materia" - represse di una donna frustrata dal bisogno di un amore non ricambiato e ha trovato il capro espiatorio perfetto in Reno. Sebbene le apparenze, anche Reno rivela una salda introspezione: come ha detto Tifa, quando Reno vede Elena giù di morale le offre il caffè e assimila ogni possibile invettiva con una disinvoltura che puo' essere fraintesa come passività, quindi è perfettamente consapevole della frustrazione dell'amica\collega e si offre come espiazione per non causare un progressivo accumulo e una disastrosa esplosione di rancori.
Per questo mi piace tanto il loro rapporto.
“[..] Reno, il quale non fa altro che tessere le lodi della cucina della Lockheart e dell’abilità di Shera con gli infusi. Il senpai corre dietro alle gonnelle molto corte, però sono convinta che sposerà una cuoca diplomata …”
Credo, inoltre, che Elena sia implicitamente felice di questo particolare trattamento che riceve da Reno e non vuole "intoppi culinari"...
Poi, ho sempre pensato che Reno preferisse le bionde.
“- Quello era il mio seno destro!- insiste sempre più adirata.
- Come no. E queste sono tutte materia!- le fa il verso, rigirandosi tra le mani una pallina.
- Sei un pervertito, Reno!- ringhia la bionda.
- Oh, quante storie! Le tue tette sono di piccole dimensioni, è facilissimo confondersi. Mica ce le hai in formato palle da basket! Una cosa del genere non sarebbe mai successa con la Lockheart … -“
Ancora una volta Reno gira il coltello nella piaga...
Rufus Shinra è una croce: un ammasso di viscidume biondo che si insinua come una serpe in seno... Ma non facciamo di tutta l'erba (cattiva) un fascio.
Quando ha posto quella domanda ad Elena: "Ti sei mai innamorata?" mi ha fatto pensare a quanto evoluti siano ora i suoi approssimativi sentimenti per Tifa, o anche solo per le sue virtù. Non credo si sia rivolto casualmente ad Elena che, come lui, smentisce ogni coinvolgimento emotivo, sebbene in modo diverso.
Credo sia anche lui un uomo frustrato e sopraffatto da quel potere che, una volta, lo rendeva fiero di se stesso: penso che abbia un rapporto complicato con la distorta immagine che vede allo specchio, specie se rapportato a ciò che gli dicono gli altri e i suoi galoppini.
D'altronde, è un uomo come gli altri, solo che è bravo a mascherarsi.
Tanto di cappello per Cloud e Tifa: fai riscoprire quel gradevole lato Cloti che sopisce ogni qual volta che metto mano a una tastiera. Leggerlo, specie se scritto di tuo pugno, è un'altra cosa... Decisamente.
“Siamo quasi alla fine, ancora pochi giorni e potremo tornare a casa.”
Il ritorno a casa si sta tingendo di un rosso color tramonto.
Carissima, ancora complimenti.
S. |