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Autore: Manila    25/01/2013    5 recensioni
Chi ha detto che si possono vivere delle avventure solo durante una guerra in corso?Per non parlare delle disavventure! Ecco cosa succede a Cloud e agli altri in periodo di pace (?).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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(Tifa)

Cara Elmyra,
come stai? Qui procede tra ritmi frenetici per me e giornate lente e oziose per gli altri. Ormai siamo giunti alla seconda parte del mese e tra un paio di settimane saremo a casa. Ti giuro, non vedo l’ora di tornare. Non avrei mai creduto che l’acciaio e il grigiore di Edge mi sarebbero mancati, o forse mi manca solo il poter stare tranquillamente seduta sul divano con la mia famiglia e una tazza di thè tra le mani.
Mi manchi tanto anche tu, mi manca non avere le braccia di una mamma nelle quali rifugiarmi e qui non ho nessuno con cui sfogarmi. Non ho parlato ai ragazzi del ricatto di Rufus per evitare rappresaglie, tu sei l’unica al corrente di tutto. Il Presidente non si fa vedere ma la sua presenza si avverte ogni qual volta cerco di tornare dalla mia famiglia. Ho il sospetto che dietro il continuo cambio di turni e i lavoretti extra ci sia lui e non so più come giustificare la mia accondiscendenza passiva con gli altri. Con Cloud. Le tue parole mi sono state davvero di incoraggiamento e, quando sento che sto per cedere , ci ripenso e riesco a farmi coraggio. Siamo quasi alla fine, ancora pochi giorni e potremo tornare a casa.
Ti abbraccio forte.
Tifa.

Piego il foglietto e lo infilo nella busta da lettere.
Sospiro. Anche oggi un cambio turno, anche oggi mi è toccato far finta di nulla …
***

(Cait Sith)
Fiction

Tutto il Pianeta è a conoscenza che, se esiste una cosa che proprio non sopporto, quella è la voce della principessa di Wutai. Non lo faccio per cattiveria, ma ha un’estensione vocale e una tonalità così alta e stridula che riesce a mandare k.o. tutti i miei circuiti. E poi è petulante …
Durante la permanenza qui, però, sono venuto a conoscenza di una grande verità: l’unico modo di farla stare più o meno zitta e quello di piazzarla davanti alla tv accesa mentre mandano in onda un film romantico. Quest’estate ho avuto anche il piacere di scoprire che, su un canale satellitare, il palinsesto ha previsto la trasmissione di una fiction dal titolo strano che l’ha incollata e ammutolita per un paio di ore per due volte a settimana. Un vero Paradiso per le mie orecchie …
Da  ben tre mesi Yuffie è perdutamente innamorata di un tizio dai capelli lunghi, il quale ama a sua volta una ragazza con i capelli cortissimi e con i vestiti succinti. Il ragazzo è dotato di strani poteri che ha ottenuto in seguito a un passato piuttosto turbolento, mentre la protagonista femminile è la figlia di un boss molto potente. I due si sono uniti per la lotta contro un nemico bizzarro, con la testa piena di treccine e il sorriso malvagio. Durante una durissima battaglia i due si sono scoperti innamorati e adesso la svitata di Wutai è accucciata sul divano intenta a guardare l’ultimo episodio della stagione di “Boss, Psicotici, Vampiri e Principesse”.
- Oh mio Dio, non posso credere che il terribile Bad possa aver fatto davvero questo al povero Vidal, ecco perché è sempre così disperatamente serio!- riecco la sua voce da racchia.
Si volta verso il suo interlocutore e gli passa in secchiello di pop-corn. Non potevo crederci quando l’ho visto sulla soglia di casa …
- Nah, credo sia anche per colpa di Lucilla, quella segretaria di Bad non ha mai davvero deciso chi amare, ecco perché lo ha deluso in mille modi diversi-
Rude dei Turks ama le fiction, sarà un effetto collaterale del mako? Oppure è stata la frequentazione con Reno perpetrata negli anni?
Il turk rosso è seduto a tavola e sta mangiando la torta preparata da Shera e neanche si volta verso il televisore.
- Oh mio Dio, oh mio Dio, si sono presi per mano!- strepita la ninja.
- Vuoi vedere che chiederà a Yolanda di sposarlo!- si emoziona Rude.
- Che merda … - bofonchia Cid, passando davanti alla porta del soggiorno e andando oltre.
Vincent è seduto sul davanzale della finestra e guarda la spiaggia. Non è tipo da film, preferisce i libri …
- Oh, no, a Vidal è tornata in mente Lucilla, ma lo vuol capire o no che è morta e che bisogna andare avanti!- protesta Yuffie.
- Beh, credo sia anche per gli scrupoli che si fa nei confronti di Shilla- riflette l’altro.
- Ma è ridicolo, è solo una ragazzina, non ha speranze!Cloud, tu che ne pensi?-
- Non mi interessa!- ringhia il biondo, appoggiato allo schienale della poltrona con le braccia incrociate, voltandosi dall’altra parte.
Ma se non è interessato allora perché è qui?

- Scilla, io ci sarò per sempre nella tua vita, ma non posso essere nulla di più di un amico per te -
- Oh, Vidal, mi fai soffrire, però ti auguro ogni bene! -

- E’ ridicolo, la differenza d’età non ha importanza- la voce monotona di Shelke mette i brividi. Ma non era intenta a scrivere il suo diario?
- Sì che ha importanza, non vedi che anche Shilla lo ha capito e non si oppone più alla loro unione?- gli occhi di Yuffie brillano.
- Inoltre ha stragiurato che non la lascerà mai da sola, ci sarà sempre per lei- si sente di aggiungere Rude.
- Magari se la portano a casa per farne una colf-  ipotizza Reno, con la bocca piena.
- Cos’è una colf?- domanda Marlene, curiosa.
- E’ una di quelle donne che tirano la palla con una mazza per farla entrare in una buca, dall’altra parte di un campo- spiega pazientemente Denzel.
-  Quello si chiama “golf”, non “colf”- chiarisce Sharona Shinra.
Sharona Shinra?!? Ma quando è arrivata?
- Shhhhhhhhhhhhh, volete tacere? Sto cercando di guardare il film!- protesta la ninja.
Il soggiorno torna silenzioso.

-  Muori, Vidal Valendis!-
- Fermo, Bad, è Yolanda Kimisho ad ordinartelo!-
- Ancora tu, ma non eri stata investita da un carro di chocobo ?-
- E credi che basti così poco a fermarmi?!? E’ l’amore che mi impedisce di morire, devo salvare l’uomo della mia vita-

Ma chi produce queste cose viene pagato oppure paga la gente affinchè veda i film?

- Ormai è morto, non ci farà più del male-
- Oh, Yolanda, luce dei miei occhi, sei venuta fin qui per salvarmi? Non avresti dovuto, è così pericoloso! -
 -Non dirlo, dolcissimo oggetto dei miei pensieri notturni, la mia vita non avrebbe senso senza di te -
- Yolanda, piccola figlia del più temibile boss del mondo, vuoi sposarmi?-

A questo punto del film Yuffie e Rude si stringono una mano, mentre con l’altra si asciugano le lacrime. La principessa sta anche stringendo in fazzoletto tra i denti per evitare di singhiozzare troppo forte.
Una domanda: ma il Turk non li toglie mai gli occhiali da sole?

- Sì, lo voglio!-

Segue un bacio disgustoso.
- Bleah, che schifo!- Denzel si gira dall’altra parte.
- Beata lei … - si lascia sfuggire Sharona.
- Un po’ troppo teatrale- commenta Shera.
- Dov’è la maionese?- chiede Reno.
- La maionese sul dolce? Questo fa più schifo di quel bacio bavoso- protesta Denzel.
- Qualcuno mi spiega come funziona un bacio?- Shelke ha deciso di imparare proprio TUTTO.
- Ancora questa roba vomitosa!- Cid mette la testa in soggiorno, poi impreca e va via.
- Tu sei molto più bravo, vero Cloud?- Marlene sorride.
- Non mi interessa- risponde il ragazzo arrossendo un po’.
- Dovrei ringraziarti per questa situazione?- Barret lo guarda storto.
- Barret, è solo un bacio, perché te la prendi con lui - Red XIII sbadiglia e si stiracchia.
- Dovremmo chiedere l’ opinione di Tifa- Reno sta tirando troppo la corda.
- Rude, non resisto più- e Yuffie scoppia a piangere come se avesse ricevuto una frustata.
Il Turk nel mentre si soffia il naso.

- Yolanda, amore, mi rendi così felice!-
- Mai quanto tu rendi felice me-
- Ma prima, c’è una cosa che dovresti sapere-



The End.
Titoli di coda.

 
Mi gratto un baffo.
Ehm, non ho capito bene come finisce.
Mi volto verso i miei amici e li vedo a bocca aperta e con le facce confuse. Tutti tranne due..
-Oh, non vedo l’ora che ritorni l’estate! -Biascica Yuffie tra le lacrime.
- A chi lo dici!!!- annuisce convinto Rude.

Esporrò il caso ai medici della W.R.O.
***

(Cloud)
Notti magiche


Guardo il soffitto  completamente abbandonato sul letto. La notte è sempre il periodo peggiore da quando siamo qui, dicono che sia una buona consigliera ma a me vengono in mente cose davvero poco piacevoli. Fuori fa un caldo esagerato, però mi sto facendo coccolare dal condizionatore sparato a manetta, così a Rufus verrà un infarti quando gli arriverà la bolletta.
Un leggero rumore mi distrae dai miei pensieri. Mi sollevo e mi guardo intorno, cosa sarà? Lo avrò sognato? Un colpo un po’ più forte mi dice che qualcuno è dall’altro lato della porta, mi alzo e vado a vedere chi è.
Immersa nel buio del corridoio una Marlene in pigiama e a piedi nudi mi guarda un po’ preoccupata.
- Marlene! Va tutto bene?-
Annuisce stringendosi al petto un chocobo di pezza.
- Hai bisogno di qualcosa?-
Scuote la testa.
- Perché non sei a letto?- mi gratto una tempia.
- Non riesco a dormire, sono andata anche a cercare papà, ma stavano dormendo tutti -
Sposta il peso da un piede all’altro.
- Ti ho svegliato?- chiede arrossendo un po’ – ho pensato potessi sentirti solo visto che Tifa è al lavoro-
Dolce canaglia, fiuta sempre tutto a chilometri di distanza …
- No, tranquilla, non stavo dormendo- la rassicuro e so che significa quell’espressione da cucciolo sulla sua faccia.
-Ti va di farmi compagnia?-
Annuisce, sorride e mi prende per mano.
Ci sdraiamo al fresco della stanza, ma non poggia la testa sul cuscino, preferendo il mio petto e mettendo i pugni vicini, in una posizione quasi fetale.
- Di cosa vogliamo parlare?- mi chiede dopo un po’.
Beh, parlare non è il mio forte …
- Facciamo così, tu domandi e io rispondo, va bene?-
Annuisce.
- Cloud, sei ancora arrabbiato?-
Cosa sarei?
- Perché dovrei esserlo?-
- Sei triste e arrabbiato dal giorno in cui Tifa ci ha detto che dovevamo venire qui. Anche se stai con noi e facciamo tante cose insieme, si vede che non ti diverti-
E adesso cosa le rispondo? Sarebbe stato meglio fingersi improvvisamente in coma!
- Tifa mi ha sorpreso molto quando ci ha comunicato di questo viaggio, però voi non c’entrate niente. E poi non è vero che non mi diverto -
- Quindi sei arrabbiato solo con Tifa?-
Sono arrabbiato con lei?
Sì …
Non rispondo, continuo a guardare il soffitto.
- Ecco, lo sapevo- dice con voce un po’ tremante.
Mi volto a guardarla, ha il musetto imbronciato e per una frazione di secondo invidio Barret.
Non credevo si stesse preoccupando, è l’ulteriore prova che non ci capisco niente di dinamiche familiari e di bambini.
- Costa del Sol è un brutto posto, fa litigare le persone!- e chi altro avrebbe litigato? Forse si riferisce a lei e Denzel, da quando è sbucata fuori la nuova amichetta stanno molto meno insieme.
- Non vedo l’ora di tornare a casa, così … -
Alza la testa dal mio petto e mi guarda con particolare apprensione.
- Tu vuoi ancora sposare Tifa?-
Credo che sia lei a non avere più tanta voglia di sposare me.
- Sì … - è un soffio il mio.
- Mi prometti che farete presto un bambino?- chiede con veemenza.
Oh dei benedetti, sembra che la spiegazione che le abbiamo fornito a tal riguardo sia servita a ben poco.
- Perché sei così fissata con questa cosa?-
- Perché così hai un altro motivo per non andare via da noi- ammette stringendo un po’ di più al petto il chocobo di pezza,
Sono un mostro e da me non viene fuori mai nulla di buono. E’ talmente spaventata che mi odio per averla fatta preoccupare in questo modo; tra tutti è quella che ha dimostrato di capire come stanno le cose nonostante sia solo una bambina. Ed è colpa mia se è tanto angosciata …
- Marlene, solo perché due persone non sono d’accordo sul come risolvere un problema non significa che smettano di volersi bene-
- Però i genitori di Clara hanno divorziato per questo motivo-
Trattengo un sorriso, da grande farà l’investigatore privato.
- A volte ci sono problemi che non si riescono a superare, però tu non devi pensare a queste cose. E poi io e Tifa non siamo ancora sposati, quindi non possiamo divorziare- le faccio l’occhiolino. Magari fa schifo come metodo per rassicurare qualcuno, ma non riesco a fare di meglio.
Lei si ferma un attimo e sembra rifletterci.
- Allora sposati con me, ci metterò poco a crescere!-
Mi sento quasi lusingato, ma se Barret venisse a saperlo mi strapperebbe la pelle di dosso. Faccio finta di essere una persona sensibile e delicata.
- E Denzel?Smetteresti di occuparti di tuo fratello per sposare me?-
Abbassa lo sguardo.
- Tanto Denzel sposerà Clara e poi a lui piace Tifa … Ed è anche mio fratello! -
Piuttosto credo che sarà Clara a rapire Denzel, ma evito di dirglielo onde evitare altra confusione.
- A parte il fatto che tra qualche settimana saremo a casa, ma tutto questo parlare di matrimoni alla tua età è decisamente prematuro-
- Però se sposi me non te ne andrai mai più, imparerò a cucinare e anche a fare tutte le altre faccende, ti tratterò benissimo ed eviterò di farti arrabbiare. Tu però non andare via!-
Le accarezzo il capo.
- Non me ne vado e l’uomo che ti sposerà sarà tanto fortunato-
Sorride. Solo adesso ho imparato quanto vale e so che fare felice Marlene non ha prezzo.
Altre nocche contro il legno della porta, sembra che io stasera sia molto ricercato …
Mi alzo, vado ad aprire e gli occhi agitati di Denzel si puntano su di me.
- Cloud, presto, vieni con me. Marlene è sparita, non la trovo da nessuna parte!-
Credo che il futuro non ci sarò io nelle mire di Barret e se lo dice uno come me che non riesce a capire neanche l’ovvio, figuriamoci quanto sia evidente ad un occhio attento questa “cosa”. Sospiro rassegnato all’idea che sta per aggiungersi un altro membro al club dei nottambuli e apro un po’ più la porta mostrandogli che fine ha fatto sua sorella.
Altra faccia da cucciolo, altro mio segno di assenso.
Denzel trotterella fino a letto, guarda Marlene che stringe un po’ più il pupazzo giallo e alla fine arrivo anche io. Onde evitare incresciosi incidenti con “ l’orso nero” di AVALANCHE che sta russando due camere più in là, predo posto in mezzo a loro, spengo la lampada e li sento accucciarsi uno a destra e l’altra a sinistra.
Sarebbe troppo difficile lasciarli adesso, qualsiasi cosa succeda …
Ora che ci penso, quando Tifa ritornerà troverà il suo posto occupato.
Ben le sta, così impara ad accettare offerte di lavoro dai balordi!
***

(Tifa)
Sfere

Il turno di mattina al lido inizia molto presto, però devo ammettere che non mi pesa affatto. Mi piace sentire l’aria frizzantina sulla pelle quando esco silenziosamente di casa e mi piace anche la quiete che regna in spiaggia quando c’è solo lo staff intento a preparare il necessario per il bar. Per la verità la calma viene interrotta se Reno ed Elena sono costretti fare qualcosa insieme, tuttavia devo ammettere che riescono molto bene in quel che fanno nonostante le invettive che si scambiano (che lei gli scaglia contro, perché in realtà il rosso non è molto incline a farlo). Se nessuno li guarda o presta loro attenzione, riescono anche ad essere gentili. Anzi, ad essere sincera li trovo addirittura carini sebbene buffamente assortiti. Elena sa essere molto dolce, l’ho vista giocare qualche volta con i bambini ed è sempre stata gentilissima e disponibile. Il problema sorge quando c’è Reno, si aggrava ulteriormente se il suo collega apre bocca, precipita totalmente se si palesa l’indifferente figura di Tseng. Insomma, la mente di Elena attiva un singolare meccanismo di difesa che si riversa sempre contro il Turk rosso; Tseng la ignora puntualmente e lei sfoga la sua frustrazione su Reno. Il ragazzo, dal canto suo, non è propriamente scorbutico con lei, però è decisamente provocatorio, ma non credo lo faccia apposta. E’ stravagante fino alla punta dei capelli, anzi lo è a partire da quella sua chioma infuocata che sfoggia con una punta d’orgoglio, tuttavia riesce ad essere accorto se la collega ha bisogno d’aiuto, la soccorre sempre se non svolge le sue mansioni nel modo corretto, oppure le offre il caffè quando nota che è giù di tono per l’ennesimo gesti d’indifferenza di Tseng. Sono convinta che se trovassero un modo di comunicare che non contempli palpatine, ceffoni a mano aperta e armi da fuoco puntate l’uno contro l’altra formerebbero proprio una bella coppia.
- Cosa diavolo stai facendo?!?- sbraita la bionda, poco distante dal recinto con le palline di gomma.
- Ops, scusami, ho fatto confusione- si giustifica Reno continuando a toglierle dalle braccia la gran quantità di sfere colorate.
- Quello era il mio seno destro!- insiste sempre più adirata.
- Come no. E queste sono tutte materia!- le fa il verso, rigirandosi tra le mani una pallina.
- Sei un pervertito, Reno!- ringhia la bionda.
- Oh, quante storie! Le tue tette sono di piccole dimensioni, è facilissimo confondersi. Mica ce le hai in formato  palle da basket! Una cosa del genere non sarebbe mai successa con la Lockheart … -
HEY!!!!!
***

(Yuffie)
Avances

Fa caldo, ho sonno e Barret deve essersi addormentato.
Non capisco perché mandino sempre me a fare la spesa! E’ vero che Tifa fa la sua parte lavorando  e permettendoci di stare qui, Shera si occupa del pranzo e le pulizie si fanno a turno, però nessuno si fa scrupoli a mandarmi sotto il sole cocente per la spesa. Pesa pure mezzo quintale, ma quanto mangiano?!? Cid dice che lo fanno per me, per favorire la guarigione della mia “cleptomania”, ma sono certa che è solo una scusa, accidenti a loro!
Ho chiamato Barret dicendo di aver bisogno di una mano e ha detto che sarebbe venuto a prendermi con il furgone, ma di quell’armadio neanche l’ombra.
Ombra, proprio quella che in questo momento scarseggia …
Sventolo un fazzoletto di carta per farmi aria e mi accascio su una panchina, tanto vale pazientare.
- E’ occupato questo posto?-
E adesso chi è?
Riapro gli occhi per controllare e di fronte a me c’è un vecchietto vestito di tutto punto, con un cappello di paglia sulla testa e il bastone da passeggio.
Siccome non ho badato molto all’eleganza, mi sollevo e mi metto composta, annuendo e facendo segno all’uomo di accomodarsi pure accanto a me.
Cosa ci fa una persona così anziana per strada in un’ora tanto calda del giorno? Non lo sa che è pericoloso? Ah, spero che mio padre non abbia questa pessima abitudine, ci manca solo l’insolazione …
- Aspetti qualcuno, bella signorina?- mi chiede a mezza voce.
Bella signorina a me? Che gentile!
- Eh, beh, in realtà sì, aspetto una persona per tornare a casa. Sa, le borse della spesa sono un po’ troppo pesanti - mi scappa un risolino teso.
- Lei è a passeggio?- chiedo dopo un po’, tanto per fare della conversazione.
Il vecchietto annuisce e comincia a raccontarmi delle sue giornate. E’ qui dall’inizio dell’estate, vive da solo ma ha tanti nipoti a fargli compagnia, ama i gatti e ha una pensione abbastanza alta.
Buon per lui, io prego tutti gli dei di Wutai di riuscire a invecchiare senza tirare le cuoia prima dei trent’anni.
- Come ti chiami?-
- Yuffie. Yuffie Kisaraghi.Tanto piacere signor … -
- Albert, mi chiamo Albert Smith-
Sì, in effetti ha la faccia da Albert Smith.
Mi alzo e mi stiracchio, guardo verso il fondo della strada ma non si vede né Barret né il suo stramaledettissimo furgone.
Sbuffo e mi risiedo.
- Sai, Floriana, ho una casa molto grande-
La voce del vecchietto si fa risentire. Mi giro credendo sia arrivato qualcun altro, ma su questa panchina continuiamo a esserci solo io e lui.
- Come dice, scusi?-
- Sì, Floriana, dicevo che casa mia è molto grande e io mi sento spesso solo -
Come mi ha chiamata?
Sorrido, mai nome suona più ridicolo accostato alla mia persona.
- Sono pensionato e ho un sacco di tempo a disposizione-
Eh, beato lui.
- I soldi non mi mancano e ti farei stare bene- continua parlando più a se stesso che a me.
Ho capito, i soldi non gli mancano e … Ma che sta dicendo?
- Sei praticamente perfetta, Floriana, e credo che io e te potremmo andare d’accordo. Sono un uomo serio, ti sposerei subito-
Barret? Barret, dove sei?
Mostro la mia dentatura non sapendo bene se voglia essere un sorriso o un ringhio per spaventarlo.
- Sono molto lusingata, signor Albert ma vede io … Sono già fidanzata!- speriamo se la beva.
- Davvero?- chiede dispiaciuto.
- Sì, già da un po’- aggiungo per rendere il tutto più credibile.
- Che peccato, Floriana, ti avrei portato a casa mia, percepisco una buona pensione -
Ancora con questa storia?!?
- Ma sei sicura? Non posso fare niente?-
Cazzo, Barret, ma ‘sto fottuto furgone lo stai spingendo a mano?
Scuoto il capo con convinzione, adesso come me ne libero? Vorrei scappare via ma la spesa la lascio qui?
Succede tutto in un attimo, mi alzo dalla panchina e fermo il primo ragazzo che passa.
- Amore, eccomi! - dico andando incontro alla bici che arriva, rischiando quasi di farmi investire.
- Eh? Bevi?- mi chiede una voce a me nota.
Testa rosso fuoco, occhialoni sulla fronte e faccia da scemo.
Reno dei Turks.
A chi ho fatto del male nella mia vita passata?
- Amore, che burlone- ridacchio nervosa dandogli una pacca sulla spalla.
Afferro le borse della spesa e le piazzo nel cestino della bici, altre le appendo al manubrio e una la poggio sulle gambe, dopo essermi accomodata sul sedile del passeggero.
- Adesso possiamo andare, tesoro- mastico in direzione del turk.
-Ma veramente … - cerca di parlare ma io gli infilzo un fianco con le unghie e lui scatta.
- Arrivederla  signor Albert e in bocca al lupo per tutto!- lo saluto mentre la bici parte.
- Stammi bene, Floriana!- risponde facendo ciao ciao con la manina.
Dopo un po’ Reno si ricorda di avere la lingua.
- Chi era quello? -
Non rispondo.
- Chi è Floriana?- continua imperterrito.
Sbuffo.
- Sei riuscita a rimorchiare un vecchio. Sono la tua passione? Quel Valentine quanti anni ha?- insiste.
- Quanti ne hanno i tuoi neuroni-
- Da quando ci siamo fidanzati io e te?-
- Oh, sta’ zitto!- sbraito, incavolata come non mai.
Pedala un altro po’ e poi riprende con la tiritera.
- Cazzo, sai che sei pesante, Floriana?-
- Ma vaffanculo!-
***

(Marlene)

Il signor Reno intervista sempre tutte le ragazze per via del concorso. Le ferma mentre passeggiano oppure va a prenderle direttamente sotto l’ombrellone e rivolge loro molte domande! Chiede quanti anni hanno, cosa fanno nella vita e anche se hanno un uomo ideale. Quella che parla di più è la signorina Sharona, perché interrompe tutte le altre dicendo cose che non capisco. Perché chiede sempre il numero di telefono a Vincent? Non si vergogna un po’ di dirlo al microfono? E perché lui sparisce sempre quando lo fa? E’ bravissimo a giocare a nascondino …
- … Grazie per la disponibilità, bellezza. In bocca al lupo!- gli sento dire, mentre fa l’occhiolino all’ennesima ragazza e si allontana.
Uffa, non è giusto, ci sono anche le ragazze piccole in questo lido!
Gli vado incontro e gli tiro un po’ l’angolo della T-shirt per attirare la sua attenzione.
- Signor Reno, perché intervisti solo le ragazze grandi e mai quelle piccole?-
Abbassa la testa e mi guarda con molta sorpresa.
- Perché le ragazze piccole hanno quasi tutte un guasto ai dotti lacrimali e cominciano a piangere quando mi vedono . E’ vero che non tutti i papà hanno un mitra al posto del braccio, però è meglio evitare …- spiega.
Ma se il problema è questo deve stare tranquillo, non ho paura di lui!
- Io non piango mai, signor Reno!- dico speranzosa.
- Ma tuo padre ha un mitra al posto dell’arto- mi fa notare.
- Però non spara mai se la gente non lo fa arrabbiare. E poi se la prende solo con i cattivi!- lo rassicuro.
- … Appunto … - annuisce.
Metto un po’ il muso.
- E’ perché non sono carina come Tifa. E’ per questo che non mi vuoi intervistare, signor Reno  – adesso ho capito tutto, dovevo arrivarci prima.
- Per fare una Tifa ci vorrebbero due Marlene una sull’altra e tre solo sulla parte superiore del corpo … - dice un po’ divertito.
Che significa?
Si gratta la nuca.
- E va bene, cosina piccolina, hai vinto tu!-
Urrà!!!
***

(Cloud)

Mi è sempre piaciuto guardare il cielo al di sotto dello specchio dell’acqua, le luci e i colori che vi si riflettono sono molto suggestivi e poi mi sento isolato dal frastuono e dalla confusione che c’è sul lido. Mi sembra di galleggiare in una dimensione alternativa in cui rifugiarmi, visto che ciò che mi circonda ultimamente non mi piace affatto. Mi sembra di avvertire profumo di fiori anche qui nonostante non si possa respirare …  L’unico inconveniente è che non riesco a trattenere troppo il fiato, quindi sono costretto a riemergere.
Riempio i polmoni d’aria e alzo la maschera dagli occhi fermandola sulla fronte, poi mi lascio scivolare sul pelo dell’acqua.
Verso il largo, ad almeno trecento metri dalla riva, si distingue chiaramente la sagoma dello yacht di Rufus ancorato proprio di fronte al lido. Salvo qualche veloce apparizione non si è fatto per nulla vedere, solo di rado lascia la sua imbarcazione per cenare nella lussuosissima villa che capeggia la collina. Non si è fatto vedere, però sentire sì e anche molto. Ha chiamato praticamente di continuo sul cellulare di Tifa e ammetto che mi è spesso venuta l’idea di far fare un bel tuffo al mare a quell’aggeggio inutile.
Mi chiedo cosa gli stia passando per la testa, mi rifiuto di credere che ci abbia trascinati qui solo per motivi d’affari. O meglio, sospetto che questi affari di cui parla non riguardino il lido o il locale e ciò che mi fa più rabbia è il silenzio di Tifa. Più le chiedo il perché abbia accettato questo incarico, più diventa vaga e le sue motivazioni diventano inconsistenti. E’ vero che qualche gils in più in tasca ci farebbe comodo visto che il matrimonio ci costa un bel po’ e che vorrebbe apportare delle modifiche al Seventh Heaven, ma di tutte le persone sulla faccia del Pianeta per cui lavorare proprio un tipo del genere doveva scegliere?
Mi manda in bestia, non posso farci nulla.
E poi …
Allungo qualche altra bracciata e poi mi concentro sull’imbarcazione.
Mi sento osservato e questa cosa va avanti già da un po’ e questo avviene in casa, in spiaggia e talvolta anche al locale. Non ho chiesto agli altri se avvertono la stessa sensazione, so solo che la odio.
Non fatico a immaginarmi il Presidente ShinRa mentre ghigna osservando tutti noi da un binocolo potentissimo, mi dispiace solo che non posso fargli sapere che sarei capace di ficcarglielo ovunque!

Dalle casse in spiaggia viene annunciata un’altra intervista.
Ma … è la voce di Marlene questa?
***

(Elena)

Appoggio il vassoio con la bevanda fresca sul tavolino che oscilla un po’ a causa del rullio delle onde. Il Presidente adora il thè e ha insistito per bere quello della signora Highwind che trovo buonissimo anche io. Credo che abbia ottenuto questa informazione da Reno, il quale non fa altro che tessere le lodi della cucina della Lockheart e dell’abilità di Shera con gli infusi. Il senpai corre dietro alle gonnelle molto corte, però sono convinta che sposerà una cuoca diplomata …
- Grazie, Elena- mi dice distrattamente il Presidente mentre abbassa il binocolo che ha spesso puntato verso la spiaggia.
Certo che la mia vita da Turk è cambiata non poco, adesso mi tocca anche fare la cameriera …
- E’ delizioso! - ammette sorbendo un po’ di thè gelato, mentre i cubetti di ghiaccio titillano contro i vetri del bicchiere.
Annuisco con un cenno del capo.
- Ha bisogno d’altro, signor Presidente?-
- Sei mai stata innamorata, Elena?- mi chiede così, a bruciapelo, guardando il mare con aria assente.
- C … come? – una domanda del genere da lui non me la sarei mai aspettata.
Rufus sventola una mano come a voler scacciare una mosca.
- Niente, lascia perdere. Puoi anche andare, grazie- e torna a immergersi con il naso nel suo portatile di ultima generazione.
Faccio un inchino e scendo sotto coperta.
Se sono mai stata innamorata? Certo, di Tseng, però per lui neanche esisto. Ma il Presidente?
Ok, sono troppo curiosa …
Afferro in binocolo che ha lasciato sul vassoio  che ho portato via con me e lo punto sulla spiaggia attraverso l’oblò.
In Acqua ci sono dei bagnanti tra cui Cloud Strife, a riva Barret, Cid e Denzel giocano con un pallone, mentre il gattaccio di Reeve è intento a costruire sculture con la sabbia. Su una sdraio riconosco la signorina Sharona con in testa un cappello esageratamente rosa e accanto a lei Pink e Red conversano amabilmente. Alle docce la signora Highwind si sciacqua di dosso la sabbia. Non lo avrei mai creduto, però ha un corpo formidabile: non è attrezzata come la Lockheart ma neanche sfornita come la principessa di Wutai, che in questo momento sta passando una granita a Valentine. Accanto a loro la piccola Tviest scrive il suo diario e Tifa è dietro al bancone come al solito.
Tre sono le donne che fanno parte di Avalanche per cui il presidente potrebbe  nutrire dei sentimenti, ma non è detto, visto che la spiaggia è stracolma di belle ragazze …
Punto nuovamente il binocolo verso la terraferma e vedo qualcosa che ha del pazzesco.
Ma che sta facendo Reno con quella bambina???
***

(Shelke)

- Tuo fratello bagna ancora il letto?-
- Ma no, adesso è grande! Solo che … non dorme bene senza il suo pupazzo!-

Questo è il diario di Shelke Rui. Stanno accadendo fatti un po’ strani …

- Quindi la Lockheart predilige il bianco?-
- No, ha completi intimi di tutti i colori-

Quando la voce al microfono ha cominciato a parlare credevo si trattasse di uno scherzo, invece mi sono resa conto che è proprio lei a rispondere alle strane domande di Reno. E’ possibile partecipare a un concorso di bellezza in età così tenera?

- Lo zio Cid non riesce ad andare in bagno senza giornale, dice che gli si incastra tra il colon e il retto, però non so cosa significa … -
- Ahahahahahahahaha! E che letture utilizza per facilitare il “distacco”?-

Ed è normale che in un’intervista venga chiesta la taglia di reggiseno della tua mamma?

- Oh, non lo so, però so di certo che non vuole mai leggere i libri di Vincent perché dice che poi non riuscirebbe più ad alzarsi dal … Non posso dire le parolacce, sono una bambina!-

Santi numi, se Marlene continua così vincerà il primo premio, ma non prima di aver provocato un incidente diplomatico tra Avalanche e ShinRa. L’ennesimo!
Forse è il caso di intervenire …

- Oh, ma come sarebbe a dire? La principessa di Wutai sbava sul guanciale!-

Mmmm, no, dopotutto non sta dicendo nulla di male.

- Dici che, nonostante sia tanto corteggiato, il signor Valentine preferisce restare single?-
- Non lo so perché Vincent non vuole la fidanzata. Forse ce l’ha già, oppure non gli piacciono le ragazze … -

Adesso perché bestemmia?!?

- Pink è tanto simpatica anche se spesso non capisco quello che dice perché parla in modo troppo difficile. Se sposasse Red sarebbe bello, adotterei un cucciolo per fare compagnia a Noel -

Ma se si sono appena conosciuti!

- Ma a te piacerebbe avere un altro fratellino?-
- Questa volta mi piacerebbe una sorellina, devo chiedere a Cloud di impegnarsi molto per questo-
- Dubito che ne sia capace … -

Impegnarsi? In che senso? Cosa dovrebbe fare nella pratica? Come nascono i bambini?

- Sai già come nascono i bambini?!?-
- Certo, Tifa e Cloud mi hanno spiegato tutto!-

Non è giusto, io sono più grande di lei e non ne so niente! Stasera devo assolutamente torchiare Vince, deve spiegarmi praticamente tutto nei minimi dettagli.

- Il thè di Shera è buonissimo-
- Mmm… perché chiami Cid “zio” e sua moglie no?-
- Beh, perché lo zio Cid è più vecchio!-

 .. E se non sbaglio gli è andata la birra di traverso.

- C’è qualcos’ altro che vorresti dire? -
- Sì, voglio tanto bene al mio papà!-

Che carina che è Marlene. Peccato che il suo papà si stia dirigendo a mitra spiegato verso il suo intervistatore e dalla faccia direi che non ha gradito l’iniziativa.

Questo è il diario di Shelke Rui, che significa “impegnarsi”??????
***

(Tifa)

Finisco di versare la crema allo yogurt sulla base di biscotto e metto la teglia in frigo. Ho dovuto preparare ben tre torte fredde allo yogurt per poterne tenere una per me per stasera ma non importa. Facendo non pochi salti mortali e concedendo dei favori a qualche collega disponibile, sono riuscita a spuntarla sui turni e oggi mi hanno concesso di ricoprire quello di mattina in modo tale che oggi pomeriggio avrò tutto il tempo per dedicarmi alla cena che dovrà essere perfetta.
Perché tanto affanno? Semplice, perché è un giorno speciale!
Oggi è il 19 agosto, è il compleanno di Cloud.
Purtroppo non ho trovato un po’ di tempo per comprargli un regalo come si deve, però mi sono ripromessa di offrirgli una cena e un dopocena che ricorderà alla perfezione tra venticinque anni ; in fin dei conti è l’ultimo che passerà con la sua fidanzata. Chiudo il frigo e sorrido come un’ebete, il prossimo anno lo trascorrerà con sua moglie.
Ora che ci penso, a partire da domani scatta il conto alla rovescia!
Venti settembre, aspettami!!!
Prima, però, devo sopravvivere ad agosto e alla vacanza/lavori forzati … Ma non voglio pensare a queste cose adesso, per oggi mi sono ripromessa solo pensieri felici.
Torno dietro al bancone e comincio a lavare i bicchieri,canticchiando e osservando di tanto in tanto ciò che accade intorno a me.
E’ circa mezzogiorno e la gente è quasi tutta a mollo per via del gran caldo. Da lontano riesco a vedere Barret e Cid sul pontile esultare per la pesca che deve star procedendo bene, Shera li osserva divertita, i bambini e Cait Sith sguazzare tra le onde;sto tranquilla perché  a fare loro da guardia c’è Yuffie.Ora che ci penso, ma al gatto robotico non salteranno le valvole con tutta quell’acqua salata? Bah, credo che Reeve lo abbia costruito in modo tale da renderlo resistente alle condizioni ambientali più dure.  Vincent leggere ignorando il chiacchiericcio di soporifero di Sharona, se non gira per il lido a caccia di voti per il concorso di miss Seventh heaven beach è sempre lì a tentare di estorcergli favori sessuali, povero Vince. Red e Pink sonnecchiano tranquilli all’ombra, dondolando le loro code a fiammella e … il bel ragazzo che sta facendo la doccia è Cloud. Una volta ho provato invidia per delle gocce dispettose che gli erano saltate addosso a causa di un tubo rotto, un’altra volta ancora ho inveito contro la siringa che io stessa gli ho fatto, un’altra volta ancora ho provato istinti omicidi verso la sella della sua moto, perché aveva e ha tuttora il privilegio di ospitare su di se una determinata parte del suo corpo. Oggi mi rendo conto che forse quella da invidiare sono io. Cloud non è incline a mettersi in mostra, non indossa il costume con l’intento di farsi notare e passa gran parte della giornata con i bambini oppure nuotando. Non è consapevole di quanto sia invitante mentre l’acqua gli incolla i capelli alla fronte, gli accarezza le spalle e percorre gli addominali, scivolando poi sui fianchi e lambendogli le gambe fino alle caviglie. Chiudo il rubinetto e comincio ad asciugare i bicchieri, avverto molto più caldo adesso e so anche il perché.
Venticinque anni di carne fresca ed è tutta mia. Che faticaccia averla conquistata!
Forse si sente osservato, perché si volta verso di me e i nostri occhi si incrociano. Vedo cielo e nuvole in quelle iridi chiare, posso percepire il suo umore, un qualsiasi turbamento guardandole e in questo momento ci vedo tanta aspettativa.
Gli ho promesso che avrei trascorso la serata a casa, non sospetta minimamente ciò che ho in serbo per lui, sarà una sorpresona!
Accenna un sorriso e so che per lui è tanto, specie visto che la piaggia è piena di gente. Poso un bicchiere sul ripiano del bancone senza interrompere il contatto visivo, muovo le labbra articolando cinque lettere e ammicco. La reazione è istantanea: il suo viso prende un colore rossastro e il suo sorriso si allarga un po’ di più, mentre i suoi occhi sembrano diventare un po’ più blu.
Scuoto la testa divertita, dopo mesi ancora arrossisce quando glielo dico …
- Tifa, il capo al telefono- mi avverte una collega.
- Ma come, Tseng era qui proprio un minuto fa … - rispondo sorpresa. Cosa può essere successo di così improvviso da dovermi chiamare quando gli ho versato del caffè  che non saranno neanche passati cinque minuti?
- no, per capo intendo dire il grande capo- e mi passa il cordless.
Prendo l’apparecchio emi allontano per non rendere pubblica la telefonata. Mi accorgo che mi tremano le dita … cosa vorrà?
- Pronto?-
- Tifa Lockhear t … -
La voce di Rufus scandisce lentamente il mio nome come per assaporarne il gusto.
Trattengo il respiro, perché non è mai un buon segno.
- Come procede?- mi chiede.
Ma cosa fa, gioca come il gatto con il topo?
- Cosa vuoi?- taglio corto.
-  Siamo nervosette … -
Ma no, ho solo voglia di sferrargli un pugno su quel nasino aristocratico.
- Tutto ciò che ti riguarda mi rende nervosa-
Una risatina dall’altra parte. Giuro, se non mi uccidono i turni massacranti a cui mi sottopone lo faranno queste sue chiamate improvvise, simpatiche come una doccia fredda in pieno inverno.
- In effetti hai ragione, ho bisogno che tu faccia qualcosa per me-
Tanto per cambiare.
- Tra un paio d’ore avrai finito il tuo lavoro al lido … - inizia a spiegarmi, però a me sembra quasi un giudice che pronuncia la sentenza a un condannato che sa già che avrà la pena capitale.
- … voglio che tu vada con Tseng con una lista approssimativa e poi qui, in villa … -
Andare da lui dopo il lavoro?
-  Cosa dovrei fare a casa tua?- riesco a domandare cacciandomi le parole di bocca con sforzo.
- Voglio che mi prepari una cena. Ho invitato degli amici, persone molto influenti e ho intenzione di offrire loro il massimo dell’ospitalità- mi spiega con la massima calma, mentre io comincio a sudare freddo.
- E con tutti i cuochi che hai a disposizione devo venirci proprio io? Non hai nessuno che possa cucinare in modo impeccabile, qualcuno dalla professionalità indiscutibile?-
Che diamine, i migliori gourmet sono al suo servizio e deve venire a chiedere questa cosa giusto a me?!?
- Tsk, forse non hai capito: voglio che sia tu a occuparti della cena e del servizio in tavola-
Che cosa???
- Rufus, ho bisogno della serata libera … - inizio ma neanche mi ascolta. non farmi questo, ti prego!-
- I miei ospiti arriveranno per le 21:00, troverai la divisa qui e avrai le mie cucine a disposizione. Conto di fare bella figura quindi impegnati -
- Rufus, non farmi questo!-
- Ah, già che ci sei porta anche una di quelle torte che hai preparato in mattinata, sembrano squisite-
Maledizione a lui!
- Rufus, ti prego, oggi è … -
- Oh, andiamo, Lockheart! Preferisci una festicciola di compleanno oppure un matrimonio?-
Che bastardo!
- Non ci sarà nessun matrimonio se continui così!- la voce mi esce stridula.
- Non ci sarà nessun matrimonio se tu continui così! Giocati bene le tue carte e avrete altri mille compleanni da festeggiare …  -
- No, aspetta, non puoi … - ma sto già parlando da sola, il Presidente ShinRa ha già messo giù, lasciandomi nella disperazione più totale.
Sferro un pugno su bancone e per poco non lo polverizzo.
Maledizione!
***

( Shera )

- Oh oh, guarda quant’è grosso!- esulta Barret prendendo il secchio e avvicinandolo a mio marito.
- Certo che è grosso, l’ho preso io!- si pavoneggia Cid, felice come una pasqua riponendo un grosso sarago insieme al bottino della mattinata.
- Stasera Tif dovrà dare il meglio di sé ai fornelli!- afferma sicuro l’omone di due metri.
- E se volesse stare un po’ sola con Cloud? In fin dei conti è il suo compleanno e hanno sempre così poco tempo da trascorrere insieme- gli faccio notare.
I due uomini si guardano in faccia e poi ridacchiano.
- Lascia che stiano un po’ lontani, ne avranno di tempo per stare appiccicati. Ricorda che già convivono, a breve si sposeranno e c’è una bella luna di miele ad attenderli. Nel mentre dovremmo tenere anche i bambini mentre saranno assenti, quindi un favorino potrebbe concedercelo - dice Barret
- Sì, insomma, ne avrà di tempo per … mangiare pesce sola con Strife - conferma mio marito.
- Sensibilità maschile … - mi sento di aggiungere, curvando le spalle arresa.
Scuoto la testa e mi volto verso la spiaggia e in un angolo appartato del bar vedo Tifa parlare al telefono. Non so neanche io perché ma avverto una strana sensazione e mi ritrovo a camminare verso il lido senza perdere di vista la ragazza che, passo dopo passo, sembra perdere l’aria allegra che ha avuto per tutta la mattina.
Quando l’ho ormai raggiunta sferra un pungo sul bancone e inveisce silenziosamente.
- Tutto bene?-
Non deve essersi accorta di me, perché quando si rende conto della mia presenza sussulta. Quando si volta nella mia direzione è pallida e negli occhi brillano due lacrime.
- Cos’è successo? – le domando con una certa apprensione.
Scuote il capo come a voler minimizzare la cosa, però non me la bevo.
- Lo sai che di me puoi fidarti. E’ da quando siamo partiti che noto tanta tensione in te, se c’è qualcosa che posso fare sarei contenta di poterti aiutare, fosse anche solo ascoltarti-
Tifa ha un carattere molto particolare, è capace di sobbarcarsi impegni gravosissimi, di impegnarsi con devozione in compiti ardui, di essere forte e coraggiosa  e di essere dolce e premurosa come una mamma.  Non è capace di chiedere aiuto per se stessa, però.
Il suo respiro trema mentre si morde il labbro, mi guarda per un lungo istante e poi annuisce.
Quando comincia a parlare stento a credere a ciò che dice.



- Che razza di bastardo!- affermo caustica.
Ma che ha Rufus ShinRa nel cervello? Anzi, ce l’ha ancora un cervello? A me il geostigma non ha fatto lo stesso effetto, i miei neuroni funzionano ancora come devono …
- Già - conferma una sconfortata Tifa.
Eh no, questa arrendevolezza non mi piace.
- Verrò con te- le annuncio asciutta.
- Che cosa?- mi chiede sorpresa.
- Ma sì, vengo a darti una mano, così finirai prima! E poi non mi fido di quell’uomo, non voglio che tu vada in quella casa da sola, se ti facesse delle avances?-
 Scuote la testa con decisione.
- Non credo che il suo scopo sia quello, altrimenti si sarebbe fatto avanti molto prima-
In effetti di occasioni ne ha avute quante ne voleva finora, eppure …
- Quale credi che sia il suo scopo?-
- Non ne ho idea, so solo che gli romperei in naso a testate- ammette in un moto di rabbia. Bene, così mi piace.
- Ok, allora che aspettiamo? Chiamiamo Tsegn e  andiamo a fare la spesa. Organizziamo un piano di lavoro e vediamo di rispettare la tabella di marcia, vedrai che finiremo prima del dovuto-
- Cosa racconterai a Cid?-
- Oh, beh … - in effetti non ci avevo pensato.
- … Gli dirò che … abbiamo ancora tanto tempo per mangiare pesce insieme – già, gli dirò così e rido fin da ora ad immaginarmi la faccia che farà quando me lo sentirà dire.
- Ma che significa? – mi chiede Tifa, sgranando un po’ gli occhi scuri.

Ragazza, meglio che tu non lo sappia...
***

( Tifa)


Sistemo l’ultima fetta di ananas nel piatto e mando tutto in sala da pranzo.
Sono letteralmente distrutta! Per fortuna Shera è venuta con me, è stata un vero tesoro. Preparato il grosso, però, l’ho rimandata a casa; se Rufus avesse scoperto che era qui ad aiutarmi chissà che si sarebbe inventato per far precipitare la situazione.
Sento la risata di Sharona farsi più acuta, credo che abbia bevuto un bicchiere di troppo. Non ha paura che le vengano le rughe a stare alzata fino a tardi?
A proposito …
Alzo la testa verso l’orologio che segna le undici, ormai è troppo tardi per la mia cena in spiaggia a lume di candela. Cosa gli dirò per farmi perdonare? Povero Cloud, ci teneva tanto a trascorrere la serata con me.
Un ombra mi si profila alle spalle e quando mi volto quasi non credo ai miei occhi.
- Elena? -
Ma cosa ci fa qui, non doveva sorvegliare il locale stasera?
- Non avevi un altro impegno?- mi domanda.
La guardo interrogativa.
- Ma sì, hai fatto carte false per coprire il turno di mattina per un impegno importantissimo, cosa fai ancora qui?-
Sì, l’impegno del mese, l’occasione speciale che rende più bella l’estate, che quest’anno sarebbe dovuta essere diversa dalle altre.
-Ormai è tardi- scuoto la testa sconsolata.
- A me non sembra. Sono le 23:00, è ancora il 19 agosto, sei ancora in tempo!-
Come sa del compleanno di Cloud?
- E’ vero, solo che di là ci sono ancora quindici persone sedute a tavola e mancano ancora il dolce e il caffè – la informo mesta.
Alza gli occhi al cielo spazientita, poi mi mette una busta tra le mani poco delicatamente.
- Tieni, questo era il vestito che avevi scelto, giusto? Me l’ha lasciato la tua amica con gli occhiali-
Shera ha fatto questo?
- Non ci sono le scarpe, ma credo che non ti serviranno a molto -
Continuo a guardarla senza capire.
- Che fai lì impalata? Ti sostituisco io, c’è Tesng di sotto, deve andare al locale al mio posto e ti darà uno strappo-
Sta dicendo sul serio?
- Perché?- riesco a chiederle stupita.
Sbuffa mentre si infila la divisa da cameriera.
- E va bene, lo ammetto: mi piacciono le storie romantiche a lieto fine, ma se lo dici a Reno ti faccio passare un brutto quarto d’ora, chiaro? -
Oh, Elena, non sei quell’incrocio di acido e soda caustica che vuoi far credere …
- Sei ancora qui? Sparisci prima che cambi idea-
- Ma Rufus .. – cerco di dire.
- Al Presidente ci penso io, tu non preoccuparti-
Posso andare veramente?
- Ti dai una mossa?- stavolta lo dice con un tono di voce più alto.
Stringo un po’ di più la busta al mio petto e sorrido.
- Grazie Elena – bisbiglio mentre prendo la strada della porta.
- Ah, Lockheart … -
Mi volto a guardarla e mi lancia un mazzo di chiavi.
Terrazzo c’è scritto sull’etichetta.
- Guai a te se dimentichi di richiudere tutto-
Non posso crederci!
- E adesso smamma- sbuffa scocciata.
- Sai una cosa, Elena? Anche se fai parte dei Turks … saprò sdebitarmi- è una promessa.
- Seh seh, mi farai prendere il bouquet … ma sparisci!- borbotta dandomi le spalle.
Non me lo faccio ripetere due volte,corro verso la macchina e Tseng parte. Recupero il cellulare dalla borsa e compongo il suo numero.
Ti prego, fa che risponda …
***

( Cloud )

- Vieni al terrazzo, ti spetto lì! -
Ecco la breve e criptica telefonata di Tifa fattami alle undici di sera, quando ormai i bambini erano a letto e il mio umore nero come la pece.
Ammetto che stavolta sia lei che Rufus hanno tirato molto la corda e che non ho fatto irruzione alla villa solo per intercessione di Shera.
Aveva promesso di trascorrere la serata a casa con noi, era chiedere troppo  che mantenesse la parola data? Questo atteggiamento mi preoccupa, non è da lei comportarsi in questo modo. L’unica cosa che mi rincuora è che tra una decina di giorni sarà tutto finito.
Neanche il luogo dell’appuntamento mi convince, tutto ciò che appartiene alla ShinRa non mi piace anche se devo limitarmi a passarci davanti. Osservo la struttura man mano che mi avvicino, non è altro che una specie di monolocale ricavato da un’enorme scoglio naturale con annesso terrazzo a picco sul mare. Quando è maltempo non si può neanche utilizzare, perché le onde arrivano fin sopra e al massimo si può pranzare nella parte interna, che è protetta dai vetri.
Vizi da ricchi idioti …
Sbuffo mentre raggiungo la spiaggia e gli infradito si riempiono di sabbia. Mi mancano anche gli anfibi, dannazione!
Quando giungo a destinazione non vedo nessuno, fatta eccezione per una luce che proviene dall’interno della saletta riservata.
Che con la sua chiamata, Tifa intendesse dire di raggiungerla all’interno?
Spigo il cancelletto e lo trovo aperto.
Male che vada becco Rufus in atteggiamenti intimi con una qualche riccona annoiata sua pari e gli restituirei il favore che ha riservato a me per tutto il mese.
Salgo lentamente la scaletta di roccia i cui gradini sono parzialmente illuminati da lucine al led e al piano della camera non trovo nessuno, quindi continuo a salire giungendo davanti alla porta che da l’accesso al terrazzo vero e proprio. Una voce dall’altra parte mi conferma che ho preso la decisione giusta, abbasso la maniglia e accedo allo spazio aperto, protetto solo da un gazebo.
Tifa è voltata di spalle e canticchia un motivetto dolce. Non gliel’ho mai detto, ma mi piace quando canta e non solo perché ha una bella voce, è che mi conforta la sensazione di serenità che avverto ogni volta che intona qualche nota. Non si è accorta di me tanto è impegnata a finire di preparare la tavola con una semplice tovaglia a scacchi bianca e rossa e una bottiglia di vino vuota su sui ha acceso una candela. E’ tutto terribilmente intimo e familiare …
La mia ragazza indossa un vestito bianco, con bretelline sottili sulle spalle e balze che vanno dalla vita fino a sfiorarle quasi i polpacci. I capelli sono raccolti alti in un pinzone  ed è a piedi nudi.
Quando si volta e mi guarda dimentico tutto: la delusione per la cena mancata, la rabbia di saperla a casa di quel deficiente, il nervosismo per un bel po’ di cose che non mi ha spiegato. Ogni cruccio scivola via lentamente, mentre mi sorride e mi indica la sedia.
- Spaghetti con le vongole e patatine fritte, è tutto ciò che ho trovato in frigo, scusami- mi dice mentre alza il coperchio da una pirofila d’acciaio.
Annuisco. Credo che possa andare, anche perché a casa non ho cenato, quindi qualsiasi cosa di commestibile è valida per placare la fame che sono ora mi accorgo di avere.
- Però il dolce è buono, l’ho preparato io stessa! - tiene a precisare.
Sotto di noi il mare lambisce l’enorme scoglio su cui ci accingiamo a cenare, la luna piena aiuta la tenue luce della candela e solo adesso noto un divano sistemato in un angolo. Da una persona come Rufus mi aspettavo arredamento barocco e posate d’argento, quindi mi stupisco di ritrovarmi in un ambiente che sento potrei scambiarlo per casa
Torno su di lei che ha teso una mano verso di me, seduta dall’altra parte del piccolo tavolo.
Il nastrino rosa che porta all’avambraccio sinistro oscilla leggermente, sospinto dalla brezza marina che preserva parzialmente dal calore di questa notte estiva. Con lo sguardo percorro il braccio esile ma forte, il polso sottile fino ad arrivare alle sue dita delicate. Lì, sull’anulare, l’anello riflette la luce di questo piccolo rifugio e non posso fare a meno di coprire la sua mano con la mia.
Controllo per un attimo l’orario sull’orologio da polso che lei stessa mi ha regalato a Natale. Manca un quarto d’ora alla mezzanotte, abbiamo davanti a noi ancora un bel po’ di tempo che impiegherò per cenare, per farle i complimenti per il dolce, per liberarle i capelli dal pinzone e per provare la consistenza del vestito che indossa sul divano, magari mentre glielo tolgo. Sicuramente mentre glielo tolgo.
Il suo sorriso sembra quasi dirmi di avere intuito i miei pensieri.
Tifa non è una persona misteriosa, ma è un libro aperto per chi ama.
La ragazza enigmatica non era lei, ma questo era tanto tempo fa…

- Buon compleanno, Cloud-  mi augura sporgendosi verso di me e sfiorandomi le labbra.
Rispondo al suo bacio perché non sono capace di oppormi, non ce la faccio.

Sorride sulla mia bocca …




Prima o poi mi dirai almeno come fai a fartele perdonare proprio tutte? - Fine seconda parte -


Mi scuso con le persone che hanno recensito il precedente capitolo a cui, purtroppo, non ho ancora risposto. Prometto di farlo al più presto, però vi mando subito un bacione Columbrina ( la mia sorellina ! ), Jenova e ENS 2 ( due simpatiche new entry), siete state gentilissime!
Un abbraccio a tutti gli altri, siete sempre dei tesori.
Manila.

  
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