E poi sei sul punto di mandare la tua fantastica (no) recensione... e che succede? Si impalla EFP e tu vorresti ribaltare il computer e saltarci sopra, come se fosse un tappeto elastico.
A parte questa piccola premessa puramente non-sense, che lascia trasparire il mio grandissimo amore nei confronti di certi imprevisti, voglio rimboccarmi le maniche per riuscire a scrivere una recensione degna di questa storia. Sì, io puzzo, io rompo le scatole, io non mi faccio voler bene (e lo faccio con style), però lo faccio solo perché ti voglio un bene dell'anima. E sì, questa sottospecie di spiegazione non ha un briciolo di senso, ma chissenefrega. Fatti abbracciare, donnina mia, perché sono sinceramente commossa. Dopo tutte le pigne che ti ho rotto, tu mi hai dedicato questa meraviglia ed io devo trovare un modo decente per ricambiare (e sdebitarmi per tutto quello che fai per me). Sai, sopportarmi non è una cosa da poco! Giuro, un giorno ti stringerò la mano per questo. Anche mio padre vuole farlo.
Questa storia è davvero... toccante. Sinceramente parlando, mi sono commossa di fronte a questa shot. Il modo in cui hai descritto le sensazioni provate da ogni bambino, i loro stati d'animo, i loro pensieri, le immagini viste attraverso i loro occhi innocenti, mi ha davvero lasciato senza fiato. L'intera storia è stata composta con una semplicità tale da colpire il lettore, con un lessico scorrevole e non troppo arzigogolato. Insomma, è pienamente adatta al contesto in cui si collocano le vicende. Sono storie di bambini speciali, di anime semplici e non corrotte dal male, ma sono anche storie toccanti, capaci di strappare lacrime e piccoli tremiti. Sei riuscita ad analizzare perfettamente gli animi di Blue, Green, Silver e Yellow con una maestria tale da lasciarmi a bocca aperta. E tu sai che non è cosa da poco, vero?
Nessuno fino ad ora ha trattato temi simili e così delicati, quindi l'originalità di questa raccolta è da riconoscere appieno. Sulla grammatica e sul lessico ho già fatto parola, quindi non mi dilungo e ti annoio ulteriormente. Per quanto riguarda i personaggi, ho già detto quanto mi hanno colpita? Sì? Bene, per questa volta lasciami essere un pochetto ripetitiva: io li ho amati. Sì, li ho amati nella loro semplicità, nella loro innocenza, nella loro fragilità, nella loro purezza, nel loro essere bambini. Tu sai quanto sono legata ai bambini, quanto li adoro e come tendo a trattarli come se fossero fatti di porcellana. E la stessa cosa vale per questi quattro piccoli pulcini, questi tesori, che sin da piccoli sono rimasti vittime della crudeltà del mondo. Insomma, sì, ho amato loro esattamente come sto amando te in questo momento: tantissimo.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che hai fatto/stai facendo per me. Come diavolo fai a sopportarmi? Io non mi merito una meraviglia del genere, nossignore. Ora devo rimboccarmi le maniche e ricompensarti adeguatamente. Detto questo, questa storia finisce immediatamente nelle seguite e nelle ricordate, perché se lo merita pienamente. Grazie di cuore, davvero. Grazie di esserci, grazie per questa storia, grazie per essere tu.
I love you. |