[come ti avevo detto… TADAAAN *aprebracciaaV* scusa per il ritardo, davvero. La storia l’ho già letta ma come sai, non mi piace lasciare recensioni veloci mi piace mettermi al pc con quanta più calma possibile e tempo che riesco a racimolare. E purtroppo questo manca quasi sempre… ma quando c’è, meglio usarlo bene, no? c’:. Mentre rileggo con calma, gustandomi la tua storia, recensisco e ovvio, Burn Bright u.u. Perché sì, mi hai fatto venire voglia di ascoltarla <3. Spero davvero di non fare discorsi troppo confusionari…]
Mi piace davvero come l’hai scritta questa storia, sai Simo? Perché è come se anche tu rivivessi queste cose, come se fossi Frank e davanti ai tuoi occhi passassero tutti questi flashback uno dopo l’altro. E sorridi, e che sia un sorriso nostalgico ci può pure stare, no? Però è anche un sorriso sereno, perché non si piange perché non c’è più qualcosa, ma si sorride perché c’è stata, giusto?
Posso dire che la panchina sulla collina mi ha ricordato Bullets? Non so… mi ha dato di loro due da ragazzi, che passavano i pomeriggi lì, finché non vedevano il Sole tramontare.
Amore sbagliato. Ma che razza di parole sono? Non dovrebbero mai essere scritte vicine, se non per il concetto del non può esistere amore sbagliato. Perché una persona può passare una vita ad odiarsi oppure a sentirsi una completa merda e magari si sente “strano” perché ama. Poi capisce che non c’è nulla di brutto in se stesso e nel fatto che prova questo forte sentimento e poi arriva un coglione che ti dice “il vostro amore è sbagliato”. Non sono credente in nessuna religione, se non in quella dell’amore. Quindi interpreto il “non finirete in paradiso” anche come: non meritate di vivere l’amore. E allora che fai? Ti aggrappi ancora di più alla persona che ami, perché è la tua forza, il tuo sostegno, no?
[Okay, inizio piano piano a piangere…]
Frank forse si è sentito davvero fragile e subito Gerard gli avrà stretto la mano per dirgli che non deve avere paura, che non c’è assolutamente nulla da temere. Perché “non deve essere spaventato da ciò che sei” ed è fottutamente bello quando Gee te lo dice, soprattutto quando sai quello che ha passato lui c’:. E’… è qualcosa di doppiamente forte.
Mantenere il ricordo… mh. Noto che Frank lo fa benissimo comunque.
L’ultimo di questi flashback ed io che tiro su col naso. Ma… ma come può dire quelle cose così belle e così dolorose e poi… puff. Come?
Tutto questo arriva in modo così intenso grazie al modo in cui l’hai scritto. Perché è qualcosa che non ti aspetti mentre leggi… Complimenti, davvero. Ti prende alla sprovvista, un qualcosa, ancora, che non ti aspetti. E l’hai scritto benissimo.
“quello che non vuoi raccontare a nessuno.” perché ci sono cose che non riesci a raccontare neanche a te stesso ma che ricordi solo grazie a questi flashback che tornano e dannazione, tu non puoi fare nulla per evitarli. Per fermarli. E il bello è che, quando li vorresti, non arrivano mai…
Riprendendo la frase che ho detto prima… quella del… non piangere perché non c’è, ma sorridi perché c’è stato… ci credo, davvero. Ma capisco anche che spesso esce meglio un vaffanculo che un sorriso.
“Era come una cura alla malattia stessa.” suppongo che quelli che vengono chiamati paradossi, siano in realtà le cose più vere. Forse… perché a Frank manca Gee e… lo può rivivere solo nei ricordi, che gli ricordano, al tempo stesso, che Gee non c’è più… è così? Perché infondo… chi di noi non lo ha mai fatto? Ricordare alle volte fa male, ma altre fa bene, sorprendendo anche noi stessi.
Ma… ma… quanto è brutto leggere di Frank che disprezza così tanto la vita, senza il suo Gerard :c? La cosa strana è che… quando ti viene a mancare chi ami, nonostante questa persona vorrebbe che tu fossi forte e nonostante tu magari gli hai anche promesso che lo saresti sempre stata… alla fine, succede sempre un momento in cui… cedi. E suppongo che sia quello successo a Frank. E questo gli ha portato solo altra paura. Paura di se stesso e di quello che può fare.
Arrivato a questo punto… mi sembra che Frank è così disperato da essere auto-ironico, ma un’ironia nera, crudele, verso se stesso. Come se fosse rassegnato. Però come si fa a smettere di credere? Come può, una persona come Frank, smettere di credere e di sperare? Perché cavolo, Frank, persino Gerard te l’ha detto, anche se non con la sua bellissima voce nasale, che nessuno si dovrà mai permettere di rubarti la luce che hai dietro gli occhi, cazzo! Ne tu, ne Gerard! Perché Gee amava quella luce e non avrebbe mai voluto tutto questo, neanche che tu stesso te ne privassi in qualunque modo!
E troviamo Frank aggrappato a ricordi e a un pezzetto di carta che per lui vuol dire tutto…
“Ed adesso sono qui.
In un mondo orribile, dove l'unica cosa bella eri tu.
In un mondo dove ti insegnano ad odiare, invece che ad amare.”
Perché sì, sto dannatamente piangendo perché cazzo tutto questo è scritto così bene che capisci perfettamente quello che prova Frank.
So che lui lo pensa davvero che l’odio s’insegna, ma per fortuna c’è chi capisce che non serve a nulla l’odio. E anche se il mondo ha perso la cosa più bella che aveva, ricordati Frank che il mondo è brutto, ma che tu sei bellissimo ♥.
E capisco quanto ti possa mancare chi ami così tanto… e forse, quelli egoisti siamo noi, a non voler privare il mondo della luce dietro i tuoi occhi.
[Oddiosì, sono finite di già ed è una cosa così straziante :,c. Per fortuna che ci hanno voluto rendere partecipe di questo… e pensare che non le volevano mai far uscire queste canzoni!!!
Grazie mille per averla scritta e postata, davvero! Grazie e complimenti davvero, continua a scrivere okay u.u?
Alla prossima, Simo c’:.
Ridi e mangia tanta cioccolata
xla]
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