Recensioni per
Palinodia dei Rocket
di NoceAlVento

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/12/18, ore 12:46

È da mesi che non entro più su EFP, e se vogliamo contare i giorni che ho passato quest'anno sul sito in generale non credo che superino le due settimane (il che è anche tanto). Il problema principale è che us(av)o questo sito solo per due cose: 1. lasciare recensioni negative per soddisfare il mio egocentrismo e la mia vanità 2. pubblicare. Non ho mai letto ff più lunghe di 2-3 capitoli dacché ho l'attention-span di un door-knob, e ben di rado le storie o si avvicinano a qualcosa di decente che anche lontanamente stuzzichi il mio interesse o sono leggibili (a livello di formattazione. Dio santo!! l'editor). Ritornando al punto... dicevo, ho perso la voglia di lasciare recensioni negative, perché essenzialmente, nello stile del più becero dei bulli, se la risposta è noiosa o non mi stuzzica what's the point? (e non ci sono più le ficcy di una volta...), e perché di pubblicare, What’s pubblicare?? I don’t even know what that song is ??? per citare la mia cantante preferita. E poi, ovviamente, EFP è ormai morto, ma liquidare la questione così non mi avrebbe permesso di scrivere una pretenziosa introduzione incentrata su di me. 
Avevo adocchiato questa ff da credo l'anno scorso, o comunque da quando ho recensito le tue altre one-shot, in qualunque punto nel tempo esso fosse stato, con l'intenzione di leggerla allora; (the semi-colon jumped out) mi sembrava però un po' stalker-like scrivere fiumi di recensioni inconcludenti e inconclusive una di seguito l'altra, e perciò ho ritenuto opportuno dimenticarmene. Finché oggi, colto dai soliti sunday blues mi sono ricordato di questa storia, ed ho pensato di tornare a leggerla.
L'idea era di fare una bella recensione strutturata come i video-essay di Lindsay Ellis ma poi ho pensato che non ho voglia e non sarebbe stato genuino (è più bello se devi smontare una storia, non elogiarla, o almeno credo).
Partiamo dal concept, quindi. Fantastico! Cercati tutti i sinonimi di "fantastico" su Homolaicus perché ho un vocabolario ristretto (...). Fatto? Ok, questa è l'idea. Un faux monologo teatrale ha sempre il fascino di non dover perdere tempo su questioni come lo show don't tell perché, di fatto, è tutto un tell, e quindi le questioni su cui poni l'accento sono il come si racconta e il cosa si racconta (dirai: lo show don't tell serve proprio per rendere la narrazione trasparente e concentrare sul contenuto e non la bellezza dello stile, e io dirò: basta attaccarmi). Insomma tangenti di dubbio umorismo a parte trovo che tu sia riuscito perfettamente a rendere l'idea del monologo teatrale, che assume un fascino suo, il che è agevolato dalla formattazione pulita e chiara. È un vero e proprio invito alla lettura, i cui contenuti non fanno altro che rendere la stessa molto più gradevole e spedita. 
Ho adorato (vedi Homolaicus) la storia della recluta, e ancora di più i tempi con cui essa è stata scritta. Niente risulta affrettato, tutto accade al momento giusto, con le giuste tempistiche e un climax a dir poco perfetto. Anche gli eventi esterni alla scena, come la morte del terzo uomo sullo sgabello sono interessanti, perché danno una sorta di dinamicità alla scena, che non si sviluppa solo nei flashback ma anche nel presente. A essere sincero non sono convinto al 100% della rivelazione del figlio di Fuji (o meglio, mi è sembrato un pochino forzato il richiamare un personaggio del genere che prima di allora non era mai stato introdotto e dargli una meccanica che influiva sulla scena nel presente in maniera importante) però non è una critica quanto una senzazione a pelle che ho provato nel leggerla. Ad ogni modo, voglio ripetere che ho veramente apprezzato il modo in cui hai dispiegato la narrazione.
La vicenda di Miguel, poi, è geniale. Nella sua semplicità (forse banalità è leggermente corrotto da una vena negativa, vena che al momento non provo né nel leggere la ff né nel scrivere la recensione) riesce perfettamente a far risaltare i suoi turbamenti interiori e l'introspezione del protagonista. I suoi pensieri scorrono meravigliosamente e non sono mai semplicizzati o ridotti. I suoi sentimenti contrastanti verso il Team Rocket sono palpabili e, se posso azzardarmi, umani. La cosa che forse ho più adorato (l'ho già usato sto termine? Homolaicus...) è stato il bagno nelle acque gelide di Fuchsia City, ed il climax di pensieri ed emozioni che coincidevano con il suo immergersi completamente nell'acqua. Le citazioni a Kant (credo???) non risultano pesanti, ma si sposano perfettamente con il dilemma interiore del protagonista, Il modo col quale si arrovellava sui pensieri di Amalia (sulla quale tornerò dopo) è meraviglioso e molto poetico (tutti i ragionamenti sulla Natura, sulla spontaneità del gesto, fantastici).
Il personaggio di Amalia, dicevo, l'ho amato. C'è una strana malinconia legata alla sua figura, come un'immagine sbiadita e logorata che il protagonista conserva ancora con sé. È forse la parte più climatica e allo stesso tempo antitetica del racconto. Prima di allora, il protagonista affronta con della noia, distacco e leggera ironia il monologo. Poi, come si approfondisce, assume toni più cupi, finché non culmina nel punto più basso ma allo stesso tempo più emotivamente coinvolto di tutta la storia. Ripeto, perché voglio ripeterlo, che amo il momento nel quale il protagonista è entrato sott'acqua. Mi sembra quasi di poterlo vedere, che si rialza, annaspando, alla ricerca di un respiro, che apre gli occhi e vede il sole di fronte a lui, confuso, rovente di dolore (wow ma come sono poetico??? Leopardi sweetie...) ma allo stesso tempo soddisfatto, forse il più soddisfatto che sia mai stato (terribile anglicismo, perdonami), per aver trovato quella spontaneità del gesto che tanto cercava. Sono rimasto veramente tanto, tanto colpito da questo momento, che risalta ancora di più perché letteralmente la riga dopo è un cupo ritorno alla realtà, ad un punto ancora più basso, quasi scuotuto alla realtà (rocked back into reality suona bene, scuotuto alla realtà no però è il pensiero che conta) dalla morte (o meglio scomparsa, con certezza della morte, che è ancora peggio) di Amalia e la fine del Team Rocket. 
Sono rimasto un attimo confuso dalle scene della recluta, dato che ho il sospetto che tu abbia usato una recluta veramente apparsa nel gioco (il che sarebbe fighissimo) ma non avendo mai giocato a Kanto, l'unica regione che ho saltato, non saprei proprio confermare. Lascio a te questo fardello. Che abbia un riscontro con la realtà dei giochi è irrilevante però, perché anche se non ce l'avesse la bellezza della storia rimarrebbe tale.
Il finale, poi, è fantastico (Homolaicus). Il ritorno gelido e distaccato alla narrazione è quasi disarmante, dopo tutto il coinvolgimento emotivo degli atti precedenti, ma perfettamente in linea con l'antiteticità dell'episodio di Amalia. La fine, con la spiegazione delle tartarughe (l'hai rubata a Hakwins? Ho googlato questo mito ed è uscito un articolo di Wikipedia dove c'era una citaziona ad un suo libro sull'argomento e mi è sembrata simile... se l'hai fatto, ti è riuscito benissimo) che culmina nella rivelazione che la poesia a inizio capitolo 1 fosse il foglietto che teneva sotto mano è incredibile. C'è quasi un senso di pace, nella considerazione molto confusa e spaesata di star poggiando su delle tartarughe. Una conferma che tutto ciò che basta sapere è che, forse, non avremmo mai una risposta. Amalia è entrata nel Team Rocket da persona disperata, sperando che questo creasse in lei una seconda persona, speranzosa e lanciata nel futuro, solo per trascinare nel baratro della disperazione pure essa. Miguel è entrato nel Team Rocket alla ricerca di qualcosa, o forse perché sapeva che non aveva altro scopo nella vita, e, al contrario di Amalia e gli altri personaggi, ha sempre teso alla conservazione. Forse perché sente di avere, in fondo, uno scopo? Di dover raccontare una storia? Di aver trovato ciò che sta sotto l'ultima tartaruga? Io, almeno per oggi, l'ho trovato, ed è questa storia.

edit editino editò: rileggendo la recensione mi sono accorto che mi sono dimenticato di menzionare un fuckton (se perdoni il bretone) di cose, come il fatto che sia il protagonista a dare a Red la sua arma che poi sconfiggerà il protagonista, brillante metafora di come il Capitalismo™ crei i propri aguzzini, aka il proletariato (scherzo) (o forse no?), o proprio Red in generale è assente, così come Giovanni, la struttura del Team Rocket (embargo, scarafaggi, ecc.) e le missioni. Se dovessi dare una spiegazione direi che ero talmente sopraffatto dall'episodio di Amalia e del congiungimento con la Natura (e del finale) che questi dettagli sono passati in secondo piano. Sono ancora dell'idea di preferire una recensione genuina e di getto ad una costruita, però devo ammettere che è interessante come questo "vuoto" dica molte più cose di quanto, forse, avrebbe potuto dirne il mio scriverne a riguardo. Che è la stessa scusa che Lady Gaga ha usato quando i suoi fan le hanno chiesto perché avesse incentrato un album country su una zia che è morta vent'anni prima della sua nascita. Se ha funzionato con i gay, spero funzioni con te (non ti sto dando del gay. Credo. In ogni caso si può guarire).

(Recensione modificata il 02/12/2018 - 07:52 pm)

Recensore Junior
23/04/13, ore 00:03

La recensione più in ritardo della storia delle recensioni MA è positiva e considerando che rompo sempre le scatole trovando le minuzie di qua e di là, è un che di buono.

Tieni conto che mi son perso i dettagli che potevo avere ben impressi in mente circa due mesi in mezzo fa, ma questa è una recensione su QUESTO capitolo e quindi facciamo questa sospensione del giudizio alla maniera filosofica, e buttiamoci. In quanto cultore di questa materia, per prima cosa, apprezzo molto la cura - che comunque hai sempre ma qui si nota di più - degli incroci tra storie, trame, serie diverse e così via. Mi riferisco naturalmente ai dettagli sulle missioni del Team Rocket in incrocio con Red e Gold, così come all'inaspettatissimo dettaglio del tizio che abita A MISTRALOPOLI IN N/B CON MOGLIE E FAMIGLIA E HA AVUTO UN PASSATO NEL TR E NON ME L'ASPETTAVO E OMG. Insomma immagino che quella piccola nota di colore a Mistralopoli ti abbia dato la scintilla iniziale per la Palinodia, che ha poi avuto costruzioni ben precise, e quindi :awesome:

La poesia finale mi pare già te la commentai in privato tempo fa (ma forse confondo e mescolo con quella iniziale), in ogni caso mi spendo in quel che ricordo; in una progressione di trama raccontata come quella della palinodia la trovo ottima per concludere, anche perché ormai sai che io prediligo i finali a effetto, quindi le buon. L'unica cosa è che mi spegne quel barlume di positività che aveva il capitolo in un po' tutti i suoi versi, e magari deprime uno come me che ha più a cuore la "luminosità" del testo che le sue ombre, ma è in linea con la storia dei Rocket e ok. Inoltre corrisponde alla mafia quindi mi immagino il giovincello che va lì col sogno della ricchezza e poi esplode in chissà quale faida e alla fin fine le cose trovano una corrispondenza. Poi è tutta colpa del Cavaliere Oscuro, lo sappiamo. Insomma: bello e coerente ma mi deprime. Bello e giusto in modo deprimente. Se trovi un bello del genere trasposto nel lato luminoso delle cose, fai più contento me e comunque imho fai un altro passo avanti (GUARDA HO SCRITTO "UN ALTRO" PRESUPPONENDOTI CHE SEI BRAVO COME SONO GENTILE).

Per il resto il capitolo è il più breve mi sembra (AHAHAHAH PARLO IO POI) ed è principalmente di chiusura, quindi valgono tutte le asserzioni fatte riguardo agli altri capitoli, che ora non ricordo ma ok. I ragionamenti sulla "gente" che ha bisogno della guida (speriamo sia ggente e non ka$ta) mi sono piaciuti, sono giusti, vanno bene e tornando al confronto Rocket - Mafia/camorra/ecc sono ancora una calzanti in tutte le sfaccettature, quindi tengo in piedi la mia teoria sulla corrispondenza e ne sono contento.

Chiuderò dicendo: HAI MESSO L'AMORE HAI MESSO L'AMORE LO HAI MESSO ANCHE NEL FINALE LO HAI MESSO DOVUNQUE OMG LO DICO A TUTTI LO HAI MESSO SHIPPING, COME LA CHIAMIAMO? AH SI: PALINODYSHIPPING.


Grazie al cielo non devo organizzare i periodi in multipli di 3, phew.