Da quel che ho capito, mi pare che ci sia stato una doppia rappresentazione, quella ufficiale, forse un po' stolida, da impegno cui le due sono state costrette non so quanto volenti, e quella più interiore, e la seconda ha dato forza alla prima, se non ci fosse stato quel trasporto non sono sicuro che vi sarebbe stata altrettanta immedesimazione; il rapporto che vi era tra esse ha permesso di entrarenei personaggi, ed i personaggi hanno permesso loro di potersi vedere nei loro ruoli preferiti come coppia; magia del teatro, forse, o magia di quel particolare momento segnato dalle passioni assolute del periodo giovanile dell'esistenza.
Per fortuna il pubblico, pur non capendo nulla di questo travaglio interiore (e per fortuna, oserei dire, si tratta di un tipo di emozioni che riguardano solo le parti interessate, non gli altri, perché anche volendolo, non riuscirebbero a immedesimarsi in quello che stanno provando, perché si tratta di esperienze che necessariamente si vivono in prima persona).
In sintesi, davvero una storia molto bella, complimenti

Molto bello leggere anche la voce dell'altra campana, di come essa abbia vissuto l'esperienza della rappresentazione come chiave per interpretare sè stessa e la sua situazione sentimentale, e di come vede nella sua compagna di scena una figura di riferimento (sostanzialmente mi pare di capire che anche lei provi qualcosa o che comunque non sia indifferente alle sue attenzioni, al punto di essere felice che l'altra le rubi il ruolo di protagonista, tanto la vede adatta nel ruolo che lei vorrebbe avesse anche in altri contesti, o almeno questo è quello che ho capito), come il poeta antico, anche lei ha bisogno di amare e di essere amata, ma la faccenda non è molto semplice, anzi, oggi come allora la strada dell'amore è irta di ostacoli).
Molto bello il momento finale, con quelle lacrime che non sono di scena, ma sono sintomo di un vero stato di tensione.

L'idea di fondo di questa storia è molto bella, complimenti; la vera forza del messaggio degli antichi è appunto quello di esere sempre attuale nei posteri, e nonostante si sia passati dal papiro allo smartphone le emozioni sono rimaste le stesse, aiutate dal sentimento che la protagonista prova per la sua compagna e che da essa riesce a trovare la forza per essere più aderente possibile all'interpretazione (un aiuto particolarmente importante, dato che non si tratta di professioniste, e almeno da quel che ho capito la ragaza almeno all'inizio non sembrava particolarmente presa dal sacro fuoco dell'arte).
Mi piace molto il modo in cui la protagonista parla di lei, mostrandosi come una specie di guida e di consolazione per le ambasce dell'altra, come a volerla delicatamente proteggere.
C'è chi dice che l'arte sia consolatoria, invece in questa storia sembra che la passione del poeta riviva in quella della sua interprete moderna, che ha un doloroso tratto in comune, dato che le relazioni amorose non sembrano particolarmente facile, ed il messaggio dell'odi et amo è praticamente eterno e universale.

Se avessi visto prima il tuo aggiornamento! Non so come mai, ma mi è sfuggito! Comunque questo capitolo conclusivo era veramente splendido, come del resto, gli altri due. Che bello leggerti! Il tuo stile mi piace profondamente, fa sentire il lettore partecipe delle scene che vede nella mente. Davvero, mi ha molto colpita questa storia. Che piacevole lettura, la lettura di una storia così curata! Ho apprezzato molto le scelte che hai fatto nello scriverla, sembra che nulla sia li per caso, come se ogni parola fosse scivolata placida al suo posto apposta per essere letta, è una capacità non comune da trovare, specie in un sito di fan fiction!
Complimenti davvero! Spero di leggere altre tue storie come questa!
Mina

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