Quarta classificata al Ride contest di Frandra sul forum di EFP
Grammatica e lessico: 4,25/5
Grammatica pressoché perfetta, fatta eccezione per due verbi qui “potevo quasi sembrare una vera donna e lo dimostra il fatto che mi arrischiavo perfino ad uscire di casa” erano dimostrava e arrischiassi.
Il lessico è accurato, soppesato al bilancino, adattato in maniera straordinaria al contesto e ai toni narrativi, l’unico scivolone è stato quella “scopata” proprio prima della conclusione (“molto di più del piacere evanescente di una scopata”) che stona proprio tanto con i termini aulici e lo stile ricercato che hai tenuto fino all’ultimo.
Stile: 12/15
Vi è una preponderanza di periodi brevi con un conseguente grande utilizzo di punti, il che da al testo un numero di pause lunghe maggiore di quello che richiederebbe andandolo a rallentare in maniera piuttosto significativa, il che in connubio con il linguaggio ricercato (che però ribadisco essere perfettamente conforme ai toni utilizzati) rischia di far sembrare la storia molto più lunga di quanto non sia. Talvolta, inoltre, la conseguenza dei periodi sembra non essere fluida, incespica un po’, come se la frase che precede e quella che segue non combaciassero perfettamente.
Al di là di ciò lo stile che hai utilizzato è elaborato al punto giusto e con una maggiore attenzione alla fluidità sarebbe davvero ottimo.
Ho infine qualche osservazione più nello specifico da farti. Qui “Sono praticamente stato cresciuto da questi “criminali incalliti”” praticamente e stato andrebbero invertiti per rendere la frase più musicale. Qui invece “Da quel momento iniziai ad avere più fiducia in me stesso e quell’amor proprio che credevo aver dimenticato per sempre dopo le umiliazioni subite nel mio villaggio natale, tornò a galla forte come se non si fosse mai sopito” ci vorrebbe una virgola fra proprio e che per aprire un inciso che permetterebbe di prendere fiato in una frase altrimenti toppo lunga.
Originalità: 17/20
Quella di prendere la via della meretrice a seguito di una disgrazia legata all’amore non è certo una decisione che abbia preso Izou per primo nel mondo delle fan fiction, eppure, nonostante sia un tema piuttosto comune, tu hai saputa trattarlo in maniera differente. Certo, permane il passato e un po’ subodorante di cliché, ma la storia si evolve seguendo schemi nuovi principalmente per il fatto che gli uomini a cui Izou si concede non sono energumeni incuranti dei suoi sentimenti e unicamente allupati, sono la sua famiglia, e le persone che più di tutti dovrebbero essere lì a sorreggerlo (se solo sapessero di doverlo fare).
Ed è proprio questo che stupisce, il rapporto del protagonista con quelli con non sono affatto clienti e, in fondo, sono molto più di semplici palliativi. Sono persone ch gli vogliono bene, che hanno rispetto di lui e che non lo considerano certo alla stregua di un oggetto (come invece era arrivato a credere).
Sta in questo la novità, nell’affetto sincero, che solitamente in questo gere di storie viene sotterrato per mai più riemergere.
Caratterizzazione: 18/20
Questo commento mi trova in difficoltà, dal momento che Izou avrà sì e no tre battute (ora che ci penso forse ne ha addirittura due...) e che si tratta di un personaggio talmente secondario da aver ricevuto un’identità solo nelle SBS. Va però detto che è un personaggio che può dire già molto di sé soltanto guardandolo, con la sua apparenza da geisha nonostante sia un uomo e quell’espressione un po’ arcigna. Forse è proprio questa che si è un po’ persa, quell’espressione determinata e un po’ scocciata che sfoggia a Marineford sul campo di battaglia, ma va anche detto che questa storia è ambientata prima...
Il vero motivo di quei due punti in meno sta nel fatto che, ad un certo punto, ho avuto la sensazione che la personalità del personaggio ti sia sfuggita di mano, era diventata un loop in alternanza fra il suo tragico passato, la perdita di Satch e la sua condizione odierna in cui lui si autoaccusava e sotto alcuni aspetti anche commiserava, diventato così un po’ lagnoso e non in grado di suscitare empatia. Ti sei però ripresa in modo soddisfacente a partire da questo punto “Non so cosa ne è stato dell’Izou innocente e un po’ timido che ero prima, è come se fossi cresciuto all’improvviso ed ora guardassi il mondo che mi circonda con il disincanto tipico dell’adulto che ha visto svanire nel nulla tutti i sogni che aveva proiettato nel futuro. Ho sviluppato la più gretta e disillusa delle personalità, godo nel lanciare provocazioni e nel vedere quanti pesci abboccano al mio amo per poi usarli per un piacere effimero ed egoistico: dal ragazzino innamorato che ero sono divenuto l’amante di tutti, tranne che di me stesso.
Satch, tu non saresti fiero di me, lo so. ” da qui la caratterizzazione riprende a filare a gonfie vele e riacquisti brillantezza rendendo il personaggio decisamente accattivante.
Ottimo, invece, nella sua apparizione, Marco; il giusto connubio fra atarassico (continuo ad essere convinta che Marco lo sia, dopo gli eventi di Marineford, e questo non lo rende un bastardo, solo uno molto calmo) e premuroso come si è dimostrato nei confronti di Ace (nella scena della minestra quando Ace era appena salito a bordo, per esempio).
In conclusione, trattandosi Izou di un personaggio molto, molto secondario, che hai praticamente dovuto inventare da zero, hai fatto davvero un buon lavoro.
Trama e atmosfera: 20/25
La trama è sviluppata molto bene, con flashback utilizzati egregiamente e avvenimenti chiari e molto ben esposti.
Partendo dal principio, l’incipit e bello e ben scritto, ma forse un po’ troppo lungo; si perde in descrizioni che disperdono un po’ la sostanza, tuttavia ha uno stacco, prima dell’inizio del testo vero e proprio, davvero efficace.
Si arriva poi al corpo del racconto con un’introspezione che diventa piuttosto dispersiva e un po’ troppo ripetitiva e insistente sempre sugli stessi punti e che rallenta gli avvenimenti dando l’impressione di trovarsi in una fase di stallo un po’ pesantuccia.
Avviandosi verso la conclusione però il tutto si alleggerisce notevolmente con un lieto fine celato, ma soddisfacente e perfettamente in linea con il resto dello scritto.
Passando a parlare dell’atmosfera. La critica a se stessi c’è, ed è il tema principale della storia insieme alla consapevolezza dello sbagliato, ma nonostante il simil lieto fine, manca quella felicità agrodolce, quell’accettazione passiva (un po’ un abbandono) della propria situazione, quel lasciarsi cullare dagli eventi con serenità lasciandosi trascinare verso la cura a quel malessere interiore che in questo caso si è generato soltanto in parte da Izou stesso (che difatti era già “guarito” grazie alla sua relazione con Satch) ma deriva dalla perdita di una persona cara.
Prompt: 5/5-4,5/5-4,5/5
N° 1 Utilizzato in maniera totale e perfetta, nonché squisita e perfettamente inserito nella trama. Davvero un utilizzo fantastico.
N° 15 Che ci sia la guerra nella testa di Izou è molto molto chiaro e ciò è uno dei temi più trattati nella storia, tuttavia, se è ben chiaro che su un fronte ci sia il suo concedersi ai compagni, ciò che si schiera dall’altro lato e fumoso e non ben definito; in sostanza non è ben chiaro quali siano le due fazioni in guerra nella sua testa.
N° 20 Utilizzo suggestivo e, per la prima volta, non legato ad un amante che abbandona (Marco è qui in veste di amico), ridotto a poche frasi, ma utilizzato comunque molto bene.
Gradimento personale: 2/3
Ho apprezzato questa storia che tratta di un personaggi fin troppo ignorato (anzi, due, contando anche Satch) e che gli ha dato un background e una caratterizzazione interessanti che possono andare a spiegare l’impeto con cui si batte a Marineford.
Come penso si sia capito mi è piaciuto moltissimo il finale, che ha toni decisamente più chiari e luminosi rispetto al resto della storia e risulta innovativo e piacevole.
Molto bella, e straziante, anche l’immagine che hai utilizzato alla fine e che ho davvero apprezzato nonostante sia solita non dare peso agli abbellimenti grafici, però questa richiamava così bene la storia da renderla impossibile da ignorare.
Bonus: 0/2
Totale: 90,25/105 |