Questa storia fa male. Ma mi piace da morire. (In fondo, già il fatto che la Stable Queen sia il mio OTP di Once Upon A Time dovrebbe dirla lunga sul mio masochismo…)
Innanzitutto, adoro l’immagine di Regina che racconta una storia della buonanotte a Henry (ce la vedo benissimo, anche se non mi aspettavo che suddetta storia potesse essere Biancaneve. In fondo, è la persona che lei considera colpevole della morte di Daniel. D’altro canto, se fosse stato Henry a richiederle esplicitamente quella fiaba…). E il finale che gli narra Regina è il più lieto che ci sia, con tanto di prole allegata…
Dopodiché Henry pone quella domanda sulla Regina Cattiva, e mi sono sentita mancare il fiato. L’esitazione di Regina nel rispondere mi ha spezzato il cuore.
E poi… e poi la sua storia, e il desiderio di raccontarla a suo figlio… è quasi straziante. E davvero sembra una favola, la storia di questa fanciulla che ha una madre senza cuore e un padre senza coraggio, e trova un amore più forte di qualsiasi magia (“True love is the most powerful magic of all”… oh, Daniel, quanto mi manchi!) in un giovane con gli occhi azzurri come un mare in tempesta.
Sì, poteva essere una favola per davvero, ma poi ecco che è diventata un incubo.
Amo come hai ritratto anche la stalla, l’anello, i luoghi dei loro incontri segreti. Senza parlare poi del “re senza il suo amore” e della “bambina senza una madre”. In qualche modo, in questa storia, sono tutti vittime (a parte Cora, forse)… Persino Leopold e Biancaneve, che di solito Regina condanna con decisione.
E anche la parte sui cuori – quello di Cora, quello di Regina e quello di Daniel – mi è piaciuta da morire. (L’immagine della polvere sottile e l’aria leggera in cui si è trasformato il cuore dello stalliere è così dolorosamente bella…)
Lo ripeto: hai saputo scrivere qualcosa di veramente stupendo. Ho davvero amato ogni singola frase.
E il finale, con il contrasto tra Henry che dorme e Regina che ancora sveglia, tra Henry che sorride e Regina che piange, con Henry che sogna e Regina che ha smesso di farlo da tempo… Straziante.
E forse, il fatto che il ragazzino non sappia niente della storia di sua madre, e che riesca a contemplare solo una fine (per niente lieta) per la Regina Cattiva… è ancora più dolorosa.
E questa impossibilità che permea tutta la storia, l’impossibilità di Regina di parlare del proprio passato, è terribile. Mi ha fatto venire in mente una frase che avevo letto non so più dove: “The worst part of holding memories isn’t the pain, is the loneliness in it. Memories need to be shared”, o qualcosa del genere. Ecco, avevo pensato subito che si applicasse benissimo a Regina, e si applica benissimo alla tua fic.
Complimenti, davvero!
(E scusami se ci ho messo tanto tempo a recensire… Non so se lo avevi visto, ma ormai avevo questa storia tra le mie preferite da parecchio tempo, è solo che… Be’, non mi sembrava mai di essere in grado di scrivere una degna recensione. Dubito di esserci riuscita, ma probabilmente scrivere un commento davvero all’altezza della tua storia va ben oltre le mie capacità.) |