Com’è che sei finito nella mia vita, eh?
Sono stanca di trovarli ovunque, i tuoi pezzi colorati.
Glub nuota a pancia in su.
E io vorrei le sue labbra. Tu pure.
E poi vorrei che qualcuno me lo dicesse sul serio: “Sei tu, Cècile.”
“Sei tu.”
Sono rimasta in silenzio, finita la lettura. Sono rimasta zitta, davanti allo schermo del computer, a pensare che tu nella testa degli altri ci entri e mescoli le carte, aggrovigli i pensieri e ci soffi dentro quel po' di fumo lì che c'è in tutte le tue storie, che fa da cornice, da sfondo, che si infiltra e sporca, ma allo stesso tempo è come una nebbia che purifica e nasconde gli orrori. Sei protettiva, Nals, nelle tue storie disperate, perchè centri il punto ed è come se dicessi, ad ognuno dei lettori "Non sei solo, non più. Io ti capisco." Ecco, come al solito, non so come iniziare a recensire, come continuare, come finire. Sarà che le tue storie mi portano sempre a riflettere, con quei personaggi al contrario e incasinati che poi si risolvono da soli, forse, lasciati liberi di scivolare nel cervello. Davvero, grazie. Perchè è un regalo splendido, mia nals. Un bacio e ancora grazie brà |
No, non ci ho capito un tubo. O forse ci ho capito tutto, perché anch'io vedo troppo poco e troppo allo stesso tempo e non sai mai quando sono i tuoi occhiali ad averti ingannata. Magari era un alone sulle lenti... Non le pulisci mai... Ma lo stesso amo come scrivi e vorrei tanto che un giorno tu avessi la tua bella raccolta di racconti pubblicata e poi, sai, io la comprerei, nonostante non compri nessun libro dal millenovecentosessanta in su. Sei davvero brava. Te l'ho già detto e mi ripeto. Va bene: mi ripeterò. |